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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa.
Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.


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 Lygaeidae: Lygaeus creticus
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sky61
Utente nuovo

Città: Agrigento
Prov.: Agrigento

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 08 dicembre 2020 : 17:14:49 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Agrigento 08/12/2020 ipotizzo Lygaeus creticus, ci sono diverse piante di oleandro. Se pensassi di allevarne alcuni cosa devo procurargli come cibo ?

Immagine:
Lygaeidae: Lygaeus creticus
112,35 KB

Modificato da - vladim in Data 09 dicembre 2020 06:09:28

Stregatto
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Città: Arezzo


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Inserito il - 08 dicembre 2020 : 20:45:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Piero!
Sembrerebbe proprio lui, ma per avere una conferma ufficiale è meglio attendere il parere degli esperti. Lo stesso vale anche per il discorso allevamento: per stabilire un eventuale "menù" è sempre preferibile conoscere con precisione la specie di appartenenza.
Nel frattempo, dai un'occhiata a questi vecchi post del nostro Forum: la livrea sembrerebbe quella:
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Enzo


Modificato da - Stregatto in data 08 dicembre 2020 20:54:36
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Mammut
Utente Super


Città: Castel Maggiore
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 08 dicembre 2020 : 23:51:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao, confermo Lygaeus creticus.
L'oleandro è la sua pianta ospite, li ho visti nutrirsi sia sulle foglie che sui baccelli

Franziska

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Modificato da - Mammut in data 08 dicembre 2020 23:57:39
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Stregatto
Utente Senior


Città: Arezzo


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Inserito il - 09 dicembre 2020 : 14:27:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In questo post di 10 anni fa Link Marco dice di aver trovato un esemplare su una pianta di ibisco (anche se nelle vicinanze c'erano degli oleandri): potrebbe andar bene anche l'ibisco come pianta nutrice?

Enzo

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sky61
Utente nuovo

Città: Agrigento
Prov.: Agrigento

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 09 dicembre 2020 : 16:47:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nella zona ci sono diversi oleandri. In verità io li trovo tra le foglie cadute o alla base delle piante, non ho notato se si trovano sulle piante. Io abito in Sicilia, la situazione meteo è chiaramente invernale infatti mi sono stupito della loro presenza (4 -5 esemplari). Se ho capito bene per farli alimentare devo mettere dei baccelli o foglie nel contenitore e magari una piccola riserva di acqua magari imbevuta sul del cotone o simile ? Grazie per le risposte, saluti.

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sky61
Utente nuovo

Città: Agrigento
Prov.: Agrigento

Regione: Sicilia


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 dicembre 2020 : 15:44:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
mi potete aiutare, per favore, al quesito posto sopra ? grazie.

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Stregatto
Utente Senior


Città: Arezzo


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Inserito il - 19 dicembre 2020 : 18:10:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di sky61:

mi potete aiutare, per favore, al quesito posto sopra ? grazie.


Ciao Piero!
Purtroppo su questo aspetto non saprei aiutarti ma vedo se riesco a documentarmi e a reperire qualche informazione in proposito. A intuito, seguendo le indicazioni di Franziska, il tipo di alimentazione a cui hai accennato dovrebbe andare bene, magari prova a integrarla anche con l'ibisco.
Nel frattempo, speriamo che qualcuno più esperto si faccia avanti: se riesco a reperire informazioni più certe, ti aggiorno subito.

Enzo

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Mammut
Utente Super


Città: Castel Maggiore
Prov.: Bologna

Regione: Emilia Romagna


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Flora e Fauna

Inserito il - 20 dicembre 2020 : 10:57:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di sky61:

Nella zona ci sono diversi oleandri. In verità io li trovo tra le foglie cadute o alla base delle piante, non ho notato se si trovano sulle piante. Io abito in Sicilia, la situazione meteo è chiaramente invernale infatti mi sono stupito della loro presenza (4 -5 esemplari). Se ho capito bene per farli alimentare devo mettere dei baccelli o foglie nel contenitore e magari una piccola riserva di acqua magari imbevuta sul del cotone o simile ? Grazie per le risposte, saluti.


Da non esperta, provo risponderti, anche se forse la mia risposta non corrisponde a quanto tu aspettavi :
Gli eterotteri che passano l'inverno da adulti di solito si trovano un riparo dal quale magari escono nelle giornate particolarmente miti, ma senza necessariamente alimentarsi. Essendo il clima in Sicilia più mite di qui, non conosco però i comportamenti che possono avere da te.
Ti consiglierei di lasciare gli esemplari che hai trovato nel loro ambiente naturale per il momento. Se poi ci ritorni verso fine febbraio, probabilmente li troverai in accoppiamento sugli oleandri e allora potrai osservare, anche in loco, tutto lo sviluppo della specie...

Franziska

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sky61
Utente nuovo

Città: Agrigento
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Flora e Fauna

Inserito il - 20 dicembre 2020 : 14:10:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Franziska non intenzione di trattenerli a lungo ma vorrei rendermi conto de visu del loro comportamento cosa non proprio fattibile nell'ambiente naturale anche perche' tendono a nascondersi. Sono moto interessato all'alimentazione anche perche' vorrei che il loro comportamento sia il piu' simile possibile a quello reale. La cosa che on riesco a comprendere e' come possano con il loro apparato destinato alla nutrizione alimentarsi di semi, a me sembra piu' un apparato deputato all'aspirazione di liquidi. Esistono siti dove approfondire la loro biologia? Faro' diversi tentativi provando a trovare cio' che sia di loro gradimento.

PS Domanda: se l’oleandro fiorisce da giugno a settembre e dopo la fioritura,
l’oleandro produce dei frutti, di cosa si nutrono adesso che siamo a Dicembre,
delle foglie non credo. Li trovo a terra dove ci sono i detriti delle piante
foglie appassite, che sia in questi detriti il loro alimento, faro' una prova.


Saluti.


Modificato da - sky61 in data 20 dicembre 2020 15:01:05
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Stregatto
Utente Senior


Città: Arezzo


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Inserito il - 20 dicembre 2020 : 22:40:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In effetti mi ero posto anch'io la stessa domanda: l'apparato boccale degli Emitteri è di tipo pungente-succhiatore, particolarmente adatto a succhiare linfa o altri liquidi. Basta pensare ai tipici esempi degli afidi e delle cocciniglie.

Riferendomi invece a quello che dice Franziska sul discorso del loro riposo invernale, mi viene in mente una possibilità ma prendila con le molle, potrei dire una stupidaggine: e se provassi a collocare alcuni nidi artificiali per insetti, della tipologia di quelli che vengono prodotti per coccinelle e crisope? Oppure provare a installare un bug-hotel in giardino o in terrazza? Quello è un vero e proprio "condominio" dove trovano posto tutti i tipi di insetti. Ripeto, la mia è un'idea che mi è venuta di getto e potrei dire una castroneria: chiedo conferma a Franziska e a tutti voi: che ne pensate?

Enzo

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sky61
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Flora e Fauna

Inserito il - 21 dicembre 2020 : 01:32:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Trovata la spiegazine: "La proboscide, o rostro, è costituita dalle mandibole e dalle mascelle modificate per formare stiletti aghiformi che si trovano all'interno di un labium scanalato. All'interno di questa struttura ci sono due canali, uno per fornire la saliva e l'altro per assorbire il cibo "

Quindi ipotizzo si tratti di semi abbastanza teneri perchè: "Negli alimentatori a guaina a stiletto, le ghiandole salivari producono un cosiddetto "cono di alimentazione" che collega l'apice del labium al substrato di alimentazione. Inoltre, può essere prodotta una guaina salivare che riveste la puntura nel seme o nella pianta attraverso la quale vengono inseriti gli stiletti"

Tratto da "L'ecologia evolutiva dei Lygaeidae

Inoltre: "Non hanno trovato prove di compromessi in termini di sopravvivenza, tempo di sviluppo o massa, suggerendo che i compromessi non influenzano la capacità di L. equestris di adattarsi a nuove piante alimentari."

Ipotizzo che lo stesso valga per Lygaeus creticus

e se: "L. equestris è stato segnalato come parassita dei semi di girasole"

Provo con questi magari ammorbiditi in acqua.

infatti: "Entrambi i meccanismi di alimentazione richiedono la produzione di saliva e, almeno in laboratorio, l'accesso all'acqua è fondamentale per un allevamento di successo."

Faro'un resoconto dei risultati.

Saluti.




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sky61
Utente nuovo

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Flora e Fauna

Inserito il - 21 dicembre 2020 : 02:37:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho letto dell'elevata pericolosità dell'oleandro quindi mi asterrò dal maneggiare
qualsiasi parte della pianta.

Quindi l'unica ipotesi fattibile e provare con altri vegetali.

Suggerimenti ?

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Paris
Moderatore


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Prov.: Sondrio

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Flora e Fauna

Inserito il - 21 dicembre 2020 : 13:55:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'oleandro ha una funzione fondamentale per questi insetti (Lygaeus, Spilostethus, Caenocoris etc.) cioè quella di "auto-avvelenarsi" per diventare inappetibili ai predatori. Per questo motivo essi sfoggiano anche colori sgargianti di avvertimento (aposematici). Perciò non è escluso che vi siano altre piante nutrici obbligate o occasionali.
Per saperne di più consiglio la lettura della Fauna di Francia di Pericart (1° volume) in cui sono illustrati la biologia e la eco-etologia di questi insetti. Il volume è scaricabile (come i due seguenti) in PDF gratuitamente sul sito della FdF.
Pertanto non aspettatevi che dia risposte ai vostri quesiti al riguardo. Lì troverete tutto quello che potrei dirvi io (anzi di più e meglio), compresa la bibliografia di riferimento.
Desidererei invece stimolarvi a ricercare un'altra specie di ligeide che non è ancora stata trovata in Sicilia, nonostante sia una specie ormai ben diffusa nel Mediterraneo occidentale. Si tratta dello Spilostethus furcula che ho segnalato di recente (con Brizio e Salvetti) della Liguria occidentale. Eventuali dati della Sicilia, della Sardegna, di altre isole o dell'Italia Meridionale sarebbero molto utili anche perché questa specie, che sta oiginariamente su erba morella (Solanum nigrum, altra pianta velenosa) si è spostata sui pomodorini tipo "datterino" e "pollicino". Sarebbe una ricerca di qualche utilità, visto che di questa specie e dei suoi risvolti per l'agricoltura si sa ben poco o nulla.
Questo il link della segnalazione su Naturamediterraneo: Link
e questo il link che porta direttamente al PDF del paper: Link.

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E PUBBLICAZIONI PDF - Link
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Stregatto
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Inserito il - 21 dicembre 2020 : 23:10:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Paris:

L'oleandro ha una funzione fondamentale per questi insetti (Lygaeus, Spilostethus, Caenocoris etc.) cioè quella di "auto-avvelenarsi" per diventare inappetibili ai predatori. Per questo motivo essi sfoggiano anche colori sgargianti di avvertimento (aposematici). Perciò non è escluso che vi siano altre piante nutrici obbligate o occasionali.
Per saperne di più consiglio la lettura della Fauna di Francia di Pericart (1° volume) in cui sono illustrati la biologia e la eco-etologia di questi insetti. Il volume è scaricabile (come i due seguenti) in PDF gratuitamente sul sito della FdF.
Pertanto non aspettatevi che dia risposte ai vostri quesiti al riguardo. Lì troverete tutto quello che potrei dirvi io (anzi di più e meglio), compresa la bibliografia di riferimento.
Desidererei invece stimolarvi a ricercare un'altra specie di ligeide che non è ancora stata trovata in Sicilia, nonostante sia una specie ormai ben diffusa nel Mediterraneo occidentale. Si tratta dello Spilostethus furcula che ho segnalato di recente (con Brizio e Salvetti) della Liguria occidentale. Eventuali dati della Sicilia, della Sardegna, di altre isole o dell'Italia Meridionale sarebbero molto utili anche perché questa specie, che sta oiginariamente su erba morella (Solanum nigrum, altra pianta velenosa) si è spostata sui pomodorini tipo "datterino" e "pollicino". Sarebbe una ricerca di qualche utilità, visto che di questa specie e dei suoi risvolti per l'agricoltura si sa ben poco o nulla.
Questo il link della segnalazione su Naturamediterraneo: Link
e questo il link che porta direttamente al PDF del paper: Link.


Ciao Paride,
grazie mille per l'aggiornamento! Non sapevo che fosse uscita questa vostra pubblicazione su Spilostethus furcula: davvero interessante! La cosa mi fa particolarmente piacere perché, in un certo senso, è come se avessi in parte anch'io "tenuto a battesimo" questo "nuovo ospite! Ricordo ancora quando Simona ce la segnalò qui nel Forum per la prima volta, dopo averla rinvenuta nei suoi pomodorini: si trattava della primissima segnalazione in assoluto e in quell'occasione intervenni nella discussione perché l'avevo scambiata per un'altra specie affine. Ma la discussione venne subito rimossa perché la sua segnalazione non era ancora ufficiale, e in quel momento doveva rimanere "top secret" fino alla sua conferma ufficiale. Dopo più di un anno, adesso finalmente la cosa è accertata: mi scarico subito la vostra pubblicazione, sono curioso!
Curiosità a parte, mi rendo però conto che non è affatto una bella notizia: l'ennesimo alieno che entra a far parte della nostra entomofauna, come se non bastassero già la cimice asiatica, il cinipide del castagno, la vespa velutina e compagnia bella.
Cercherò sicuramente di farci caso e di passare parola per eventuali segnalazioni!

Enzo

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Paris
Moderatore


Città: Sondrio
Prov.: Sondrio

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 23 dicembre 2020 : 01:21:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Stregatto:

Messaggio originario di Paris:

L'oleandro ha una funzione fondamentale per questi insetti (Lygaeus, Spilostethus, Caenocoris etc.) cioè quella di "auto-avvelenarsi" per diventare inappetibili ai predatori. Per questo motivo essi sfoggiano anche colori sgargianti di avvertimento (aposematici). Perciò non è escluso che vi siano altre piante nutrici obbligate o occasionali.
Per saperne di più consiglio la lettura della Fauna di Francia di Pericart (1° volume) in cui sono illustrati la biologia e la eco-etologia di questi insetti. Il volume è scaricabile (come i due seguenti) in PDF gratuitamente sul sito della FdF.
Pertanto non aspettatevi che dia risposte ai vostri quesiti al riguardo. Lì troverete tutto quello che potrei dirvi io (anzi di più e meglio), compresa la bibliografia di riferimento.
Desidererei invece stimolarvi a ricercare un'altra specie di ligeide che non è ancora stata trovata in Sicilia, nonostante sia una specie ormai ben diffusa nel Mediterraneo occidentale. Si tratta dello Spilostethus furcula che ho segnalato di recente (con Brizio e Salvetti) della Liguria occidentale. Eventuali dati della Sicilia, della Sardegna, di altre isole o dell'Italia Meridionale sarebbero molto utili anche perché questa specie, che sta oiginariamente su erba morella (Solanum nigrum, altra pianta velenosa) si è spostata sui pomodorini tipo "datterino" e "pollicino". Sarebbe una ricerca di qualche utilità, visto che di questa specie e dei suoi risvolti per l'agricoltura si sa ben poco o nulla.
Questo il link della segnalazione su Naturamediterraneo: Link
e questo il link che porta direttamente al PDF del paper: Link.


Ciao Paride,
grazie mille per l'aggiornamento! Non sapevo che fosse uscita questa vostra pubblicazione su Spilostethus furcula: davvero interessante! La cosa mi fa particolarmente piacere perché, in un certo senso, è come se avessi in parte anch'io "tenuto a battesimo" questo "nuovo ospite! Ricordo ancora quando Simona ce la segnalò qui nel Forum per la prima volta, dopo averla rinvenuta nei suoi pomodorini: si trattava della primissima segnalazione in assoluto e in quell'occasione intervenni nella discussione perché l'avevo scambiata per un'altra specie affine. Ma la discussione venne subito rimossa perché la sua segnalazione non era ancora ufficiale, e in quel momento doveva rimanere "top secret" fino alla sua conferma ufficiale. Dopo più di un anno, adesso finalmente la cosa è accertata: mi scarico subito la vostra pubblicazione, sono curioso!
Curiosità a parte, mi rendo però conto che non è affatto una bella notizia: l'ennesimo alieno che entra a far parte della nostra entomofauna, come se non bastassero già la cimice asiatica, il cinipide del castagno, la vespa velutina e compagnia bella.
Cercherò sicuramente di farci caso e di passare parola per eventuali segnalazioni!

Enzo


va bene. avanti così! Vorrei comunque precisare che la cosa NON è diventata ufficiale "dopo più di un anno" ma solo dopo qualche mese (quattro per la precisione) ovvero il tempo indispensabile alle necessarie verifiche. Infatti io mi recai immediatamente ad Imperia a controllare il materiale biologico, gli eventuali danni ai pomodorini e avvisare Simona perché avviasse la pratica al Servizio fitosanitario regionale. Dopo di che la comunicazione fu messa per iscritto e inviata sotto forma di pubblicazione scientifica alla Revista Gaditana de Entomologia (una delle più veloci nel pubblicare, compresa la traduzione bilingue in spagnolo). La notizia su Naturamediterraneo, infine, è comparse in questa discussione Link
Riassumendo:
VII.2019 prime osservazioni nell'Orto di Muma a Imperia
VII/VIII.2019 verifica in loco e segnalazione al Servizio fitosanitario regionale
VIII.2019 paper inviato alla Revista Gaditana che così conferma, tenendo conto del tempo in cui l'articolo va ai referee, ritorna agli autori per le correzioni e viene di nuovo inviato corretto:
Recibido: 6 agosto 2019
Aceptado: 14 octubre 2019
Publicado en línea: 16 octubre 2019
In pari data la notizia viene messa su NM, quindi prima che in qualunque altro forum e, infine, viene messo il link per scaricare il PDF.
Questo l'iter seguito per un motivo molto semplice: prima di pubblicare il dato di una specie aliena (conoscendone già il nome scientifico) è indispensabile avvisare il Servizio regionale. Abbiamo seguito questo ITER dopo aver preso una lavata di capo per la cimice asiatica che andò prima sul forum che alle autorità preposte.
Comunque il problema è di lana caprina perché l'arma è a doppio taglio. In un altro caso, che non nomino per pietà, noi abbiamo fatto una fatica incredibile a cercare di capire di che specie di alieno si trattasse poi, una volta individuata (perché gli specialisti stanno qui e non nelle università) alcuni ricercatori di passaggio si sono impadroniti della notizia, sono andati a prendersi le bestiole e se le sono pubblicate per conto loro, senza neppure citare il forum.
Ammaestrati da questa esperienza, abbiamo seguito una strada che fosse rispettosa della legge ma, nel contempo, tutelasse chi aveva effettuato oggettivamente la scoperta (Simona Brizio) dal vedersi defraudare del giusto riconoscimento. Infaqtti, nel paper, scaricabile online, Simona compare come co-autrice assieme a me e a Marsal (Martino Salvetti) altro moderatore del nostro forum. E' mia abitudine dare sempre il giusto merito a chi fa interessanti scoperte (anche e soprattutto se non si tratta di blasonati accademici) perché alla base di questo forum c'è la "scienza del cittadino". Solo con questa filosofia si avranno risultati tempestivi ed efficaci nella prevenzione degli alieni.

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