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 L'UOMO E LA NATURA: SCIENZA CULTURA ED ETICA
 Allarme blatte: saranno loro l'undicesima piaga del III millennio?
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Stregatto
Utente Senior


Città: Arezzo


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Inserito il - 13 luglio 2019 : 18:09:15 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ciao a tutti!
Ho appena scovato questo interessante articolo pubblicato due giorni fa in "La Rivista della Natura". La situazione non sembra affatto rosea. Come è noto ormai da tempo, la coevoluzione è una vera e propria "corsa agli armamenti", simile in tutto e per tutto alla ben più celebre "guerra fredda": cambiano gli "attori", ma il meccanismo e la dinamica sono i medesimi.

Enzo

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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 13 luglio 2019 : 18:24:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La mia opinione è che nel III millennio ci saranno problemi ambientali ben peggiori .

Giuseppe
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Stregatto
Utente Senior


Città: Arezzo


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Inserito il - 13 luglio 2019 : 21:06:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

La mia opinione è che nel III millennio ci saranno problemi ambientali ben peggiori .


Ciao Giuseppe,

concordo in pieno: sicuramente ci sono problemi ambientali ben più allarmanti.
Quello che però volevo sottolineare è l'innaturalità di queste invasioni, che sono da considerare un effetto collaterale di un utilizzo scriteriato e scellerato di insetticidi e altre terribili sostanze chimiche che, ahimè, ci siamo ostinati a portare avanti per numerosi decenni e di cui, inevitabilmente, stiamo pagando il conto. E questo è solo un aspetto marginale...
Inoltre, un pianeta in cui farfalle, coleotteri e altre meraviglie della natura scompaiono cedendo il posto a blatte e zanzare-tigre è certamente un ambiente insalubre e privo di biodiversità, oltre che uno spettacolo decisamente desolante.

Enzo


Modificato da - Stregatto in data 13 luglio 2019 21:15:05
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 14 luglio 2019 : 13:13:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Posso farti una domanda provocatoria ?

Da un punto di vista strettamente antropocentrico tutti conveniamo che una farfalla è sicuramente più gradevole di una blatta.

Ma dal punto di vista della biodiversità (che penso più o meno tutti conveniamo sia il valore ambientale da tutelare maggiormente), perchè una farfalla dovrebbe essere più preziosa di una blatta?


Giuseppe
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vladim
Moderatore trasversale


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Inserito il - 14 luglio 2019 : 13:26:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono il primo a dire che la rete è piena di "false notizie", ma, se questo non fosse il caso, qui ci sarebbe la risposta:
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Stregatto
Utente Senior


Città: Arezzo


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Inserito il - 14 luglio 2019 : 14:26:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Posso farti una domanda provocatoria ?

Da un punto di vista strettamente antropocentrico tutti conveniamo che una farfalla è sicuramente più gradevole di una blatta.

Ma dal punto di vista della biodiversità (che penso più o meno tutti conveniamo sia il valore ambientale da tutelare maggiormente), perchè una farfalla dovrebbe essere più preziosa di una blatta?




Ciao Giuseppe,
concordo con te al 100% e sono il primo a criticare questa prospettiva antropocentrica che suddivide gli animali in belli e brutti, utili e dannosi, simpatici e antipatici, ecc. Tali dicotomie sono soltanto sterili convenzioni che ci siamo inventati noi umani sin dall'antichità (basti soltanto pensare ai bestiari medievali o a gran parte della favolistica, dove i vari animali assumono chi i nostri vizi, chi le nostre virtù). Se l'uomo scomparisse dalla faccia del pianeta, tali dicotomie cesserebbero automaticamente di esistere e ogni specie tornerebbe immediatamente ad essere "neutra" da ogni punto di vista...
L'esempio della farfalla contrapposta alla blatta era riferito alla diversa adattabilità delle due specie: un ambiente inquinato e fortemente alterato, come sappiamo, spazza via le specie più esigenti e delicate e favorisce invece quelle più adattabili, che sopravviverebbero anche nelle situazioni più raccapriccianti. In questo senso, intendevo, la biodiversità si riduce drammaticamente. Insomma, un prato che ospita centinaia di essenze selvatiche e una straordinaria varietà di farfalle, api selvatiche e altri impollinatori è senza dubbio un ambiente in buona salute; di un ambiente che ospita soltanto due specie vegetali e migliaia di blatte non possiamo dire altrettanto.

Enzo


Modificato da - Stregatto in data 14 luglio 2019 14:33:58
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 14 luglio 2019 : 21:39:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono abbastanza d'accordo con te. Tranne forse sul fatto che non mi auguro affatto che l' uomo scompaia dalla faccia della Terra.
Essendosi autodefinito "sapiens", spero che sapiens prima o poi lo diventi davvero, anche se, con l'avanzare degli anni, ne dubito sempre più.
Il problema è che l'istinto porta l' "Homo sapiens" sulle logiche evolutive. Dovrebbe seguire meno l' istinto e più la ragione. Ma so che sarà difficile.




Giuseppe

Modificato da - marz in data 14 luglio 2019 21:40:24
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Stregatto
Utente Senior


Città: Arezzo


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Inserito il - 14 luglio 2019 : 23:02:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Giuseppe,
nemmeno io mi auguro che l'uomo scompaia dal pianeta, ci mancherebbe: il mio era solo un paradosso. Se per assurdo scomparissimo dalla terra, qualsiasi "valenza" positiva o negativa di ogni altra specie vivente non avrebbe più alcuna ragione di esistere.
Concordo con te: speriamo che prima o poi sbocci questa benedetta "sapienza" a cui tanto teniamo, e che dovrebbe caratterizzarci più di ogni altra peculiarità. Vorrei essere ottimista, ma in questo momento non mi è molto facile...

Enzo

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