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 ORCHIDEE
 Dove sono le 3000 orchidee?
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lucyb
Utente Senior

Città: Schio
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


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Inserito il - 09 maggio 2019 : 10:02:25 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

3000 orchidee rubate nella riserva naturale di Taubergießen

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Lucy

"Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l’altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l’altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola". (Khalil Gibran)

Modificato da - lucyb in Data 09 maggio 2019 10:03:48

ricki51
Utente Senior

Città: Fidenza
Prov.: Parma

Regione: Emilia Romagna


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Inserito il - 09 maggio 2019 : 17:15:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Lucy, sicuramente una notizia sconcertante, ma non è una novità che l'avidità dell'uomo abbia confini maldelimitati. Però il tema della molteplice predazione sulle Orchidaceae (e non solo) è importante e merita qualche annotazione. Ho visto il tuo link e mi pare che gli amici tedeschi abbiano peccato di qualche incompetenza nel documentare l'episodio. Le Ophrys mostrate estirpate, sono tranquillamente opera di cinghiale oppure di istrice: qui tra parmense e piacentino ho visto la cosa centinaia di volte su Orchis, Ophrys e Anacamptis. Ritrovi le piante cavate in modo quasi chirurgico e adagiate sul terreno. Se le osservi però manca sempre il tubero rigonfio, che viene mangiato (è il tubero preposto allo sviluppo dell'anno successivo). Invece il tubero raggrinzito (quello dello sviluppo attuale) non viene quasi mai mangiato e rimane con il resto della pianta. A una persona inesperta può parere un atto vandalico, ma non è così. Del resto capisci bene che una persona interessata a rivendere una pianta se la porta via tutta, non la lascia più o meno parzialmente abbandonata in terra! Oltretutto mi sembra una follia cavare delle piante in fiore, il momento opportuno per il prelievo sarebbe stato sicuramente prima. Comunque non voglio mettere in dubbio che vi sia stato un episodio di depredazione umana, semplicemente rilevo che quanto mostrato nelle foto mi pare più compatibile con una causa diversa. Ma lasciamo l'amarezza degli amici tedeschi e veniamo all'amaro profondo per quanto accade invece in Italia. La distruzione di tremila Orchidee sono un'inezia, davvero un nulla rispetto a quanto avviene da noi nel silenzio e disinteresse totale, anche e soprattutto del mondo ambientalista, molto legato all'emotività della fauna e ben poco al silenzio discreto della flora. Gli ungulati, voluti e introdotti dall'uomo, almeno sicuramente nelle province dove vivo, stanno annullando molte specie botaniche. Negli ultimi trent'anni le Orchidaceae hanno subito una decurtazione qui in Emilia, che fa davvero pensare al peggio. In due anni ho visto annullare completamente praterie di media montagna che diventavano viola di Anacamptis laxiflora, con in mezzo Serapias, A. morio, ibridi, insomma un Paradiso. Non è rimasta una pianta, dico una, non riesco nemmeno a valutare le migliaia e migliaia di piante scomparse in due anni ad opera dei cinghiali, che hanno lasciato un'aratura da mezzo cingolato. Torno ieri dall'unica stazione di Orchis anthropophora della provincia di Parma, trentaquattro piante in seme quattro anni fa, oggi nulla, scomparso tutto, solo le solite arature a tomba di un ricordo. Personalmente da anni ho smesso di studiare le Epipactis perché ero stomacato di contare le estinzioni: in faggeta nuda i caprioli ormai le brucano tutte e dopo tre-quattro anni che non riescono ad andare in seme, le stazioni di Epipactis si estinguono. Tra Emilia, Piemonte e Lombardia abbiamo tre specie nuove di Epipactis, di cui due davvero splendide per caratteri innovativi, che non ci decidiamo a determinare perché ogni anno tracollano, sempre più distrutte dagli ungulati. Non c'è bisogno di andare nella foresta amazzonica per incontrare la vita che si estingue, ce l'abbiamo sotto casa e non interessa a nessuno, men che meno agli "ambientalisti", che vivono la Natura di Bamby e non quella reale, con i suoi equilibri che devono essere rispettati, se si vuole favorire la biodiversità. Un saluto Riccardo


Modificato da - ricki51 in data 09 maggio 2019 17:17:01
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lucyb
Utente Senior

Città: Schio
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


3542 Messaggi
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Inserito il - 10 maggio 2019 : 11:17:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di ricki51:
La distruzione di tremila Orchidee sono un'inezia, davvero un nulla rispetto a quanto avviene da noi nel silenzio e disinteresse totale, anche e soprattutto del mondo ambientalista,...

Non c'è bisogno di andare nella foresta amazzonica per incontrare la vita che si estingue, ce l'abbiamo sotto casa e non interessa a nessuno, men che meno agli "ambientalisti", che vivono la Natura di Bamby e non quella reale, con i suoi equilibri che devono essere rispettati, se si vuole favorire la biodiversità.


Purtroppo, Riccardo, le tue riflessioni sono più che condivisibili: il bracconaggio di specie protette per realizzarne un profitto è solo uno dei tanti pericoli a cui sono esposte le Orchidaceae, di sicuro non il più grande.
E' vero, però, che una notizia come questa, in un mondo che ama giocare a “guardie e ladri”e che quantifica ogni perdita soprattutto in termini monetari, ottiene probabilmente più attenzione rispetto ad ogni altra che, invece, sintetizzi amaramente una diminuzione di biodiversità o semplicemente la scomparsa di colori e bellezza.
Condivido pienamente la tua amarezza.

Lucy

"Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l’altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l’altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola". (Khalil Gibran)
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