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cedrone
Utente Senior

Città: territori della magnifica comunità di fiemme
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 luglio 2007 : 14:07:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di giacomo73:

Premetto di aver inserito la nuova foto non per rinvigorire la questione, ma solo per aggiungere qualche scatto recentissimo.
Appena ho un po' di tempo ne metto altre ...

Quanto al problema, secoli addietro i cervi non avevano bisogno di salire sulle vette riservate ai camosci. Avevano, infatti, altre valvole di sfogo ed un diverso equilibrio con i predatori, tra i quali, legittimamemnte, l'uomo.
E poi, era così anche nello Stelvio finché i tecnici faunistici, assolutamente non cacciatori, hanno stabilito di rimediare il problema dei cervi con gli abbattimenti ...



Più o meno e la stessa situazione del Trentino abbiamo zone con densità di cervi che sono fuori da tutti i parametri mentre in alcune zone il cervo fa fatica ad insediarsi in genere un area protetta "accumola" numeri veramente pericolosi di uno a l'altra specie a discapito di tutte le altre con ogni probabilità il PNA e particolarmente vocato per il cervo ci sono poi problemi di biomassa alimentare di malattie .
Pensare di catturare e spostare 10 -100-1000 cervi e una cosa impossibile
sia per i costi che per altri fattori la naturale espansione della specie e un altro fenomeno da considerare solo se esistono spazi adatti a questo, il cervo non occupa tutti gli spazi liberi ma quelli che ritiene più adatti(come noi)


cedrone
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cedrone
Utente Senior

Città: territori della magnifica comunità di fiemme
Prov.: Trento

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Flora e Fauna

Inserito il - 01 luglio 2007 : 14:08:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Canaj:

In effetti è così, ma in Italia purtroppo le cose si fanno (se si fanno) per poi portarle avanti in maniera indecorosa. Non viene quasi mai fatto un serio piano di assestamento faunistico...
Si crede che più roba c'è e meglio è, si immettono specie non considerandone le conseguenze in relazione con le altre,sia animali che vegetali; si pensa ad es. che un capriolo del Trentino sia uguale ad uno Toscano quando gia all'interno di entrambe le regioni si sono diversificate popolazioni con adattamenti diversi..
Tutto questo appunto va direttamente a scapito della biodiversità naturale che è proprio ciò che doveva essere protetto.
Speriamo che le cose cambino



cedrone
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cedrone
Utente Senior

Città: territori della magnifica comunità di fiemme
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Flora e Fauna

Inserito il - 01 luglio 2007 : 14:11:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Si crede che più roba c'è e meglio è, si immettono specie non considerandone le conseguenze in relazione con le altre,sia animali che vegetali; si pensa ad es. che un capriolo del Trentino sia uguale ad uno Toscano quando gia all'interno di entrambe le regioni si sono diversificate popolazioni con adattamenti diversi..

Esatto ora voi in toscana avete molti più caprioli che in trentino perche la toscana e molto più addatta al capriolo che le nostre vallate alpine , qui il capriolo e un animale quasi "fuori luogo"
ciao


[/quote]

cedrone
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 01 luglio 2007 : 15:53:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


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troppi cervi nel pna
253,68 KB
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 01 luglio 2007 : 15:54:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Immagine:
troppi cervi nel pna
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

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Inserito il - 01 luglio 2007 : 15:55:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


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troppi cervi nel pna
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valeriocav
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 03 luglio 2007 : 23:01:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Vi è sicuramente una sproporzione tra erbivori e predatori....non solo i cervi sono in aumento, ma anche altri ungulati....mi riferisco ai caprioli nei boschi dell'emilia o i cinghiali, per esempio in sardegna.....
il problema di questo squilibrio,deriva ovviamente dalla quasi assenza di predatori naturali....la politica ambientale dovrebbe essere tesa a favorire l'incremento di specie adatte a favorire un corretto equilibrio della catena alimentare, cosa che non è mai stata deltutto posta in essere,o se si èfatto qualcosa il più delle volte è stato fatto nei modi e con tempistiche errate si pensi per esempio alla lince e alle leggende che ci raccontano sulla presunta esistenza di 2 - 3 coppie nel PNA...anzichè cercare di attrarre nuovi turisti con presunte presenze di animali inesistenti nel parco, perchè non attuae una politica concreta di reintroduzione? altrimenti forniscano le prove della presenza della lince nel parco....

valerio
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antea
Utente Senior

Città: Roma


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Inserito il - 17 luglio 2007 : 16:30:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ragazzi (scusate la mia ignoranza), ho letto che il camoscio d'abruzzo e' segnalato come specie minacciata di estinzione, ed e' endemica solo in abruzzo!!!
Se i cervi sono tanti e lo privano dei territori di sopravvivenza e' una cosa TERRIBILE!!!!!!!!!!!

Ma e' possibile che nessuno tra le istituzioni fa niente???? Stiamo parlando di una specie unica, presente solo in abruzzo in tutto il mondo! Insomma perche' non si muovono?

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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 17 luglio 2007 : 16:56:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tranquillo, la banca dati genetica è salva perché il camoscio d'abruzzo è in espansione sia sulla Maiella che sul Gran Sasso, dove è stato reintrodotto in esito ad una lunga guerra con la passata amministrazione del pna e grazie ad un colpo di mano del ministero. E, per la conformazione delle montagne non dovrebbero sorgere problemi con i cervi (che quasi sono assenti, soprattutto sulla Maiella).


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antea
Utente Senior

Città: Roma


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Inserito il - 17 luglio 2007 : 17:43:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di giacomo73:

Tranquillo, la banca dati genetica è salva perché il camoscio d'abruzzo è in espansione sia sulla Maiella che sul Gran Sasso, dove è stato reintrodotto in esito ad una lunga guerra con la passata amministrazione del pna e grazie ad un colpo di mano del ministero. E, per la conformazione delle montagne non dovrebbero sorgere problemi con i cervi (che quasi sono assenti, soprattutto sulla Maiella).





Grazie mi hai dato proprio una bella notizia!!!! questa cosa mi preoccupava non poco!!! sono proprio felice!!!! Grazie!




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tommasino2
Utente Junior

Città: Pisa
Prov.: Pisa

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 17 luglio 2007 : 22:08:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ragazzi, ed in particolare Giacomo 73, io starei più attento a certificare alcune storie sulle responsabilità delle operazioni relative al Camoscio. Sei proprio sicuro che il Camoscio sia ora salvo nel Gran Sasso e sulla Majella solo per l'intervento del Ministero e contro la volontà di Tassi, ex direttore del Parco.
Conosci la storia di questo progetto, quando sono arrivati in Majella e Gran Sasso i primi camosci e per merito di chi ???
Non voglio aprire polemiche che no servono ma non mi va che si spacci per vera una versione che non lo è.
Detto questo avanti tutti sulla protezione del camoscio......

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Subpoto
Moderatore


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 18 luglio 2007 : 14:08:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Tommasino,
se sai la vera storia informa anche noi,ma questo è di secondaria importanza.
Ciò che mi rallegra particolarmente è che il camoscio d'Abruzzo abbia un suo areale per sopravvivere.
Un grazie sincero a chiunque si sia addoperato per ottenere questo grande traguardo.




La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo

Sandro
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 18 luglio 2007 : 18:39:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di tommasino2:

Ragazzi, ed in particolare Giacomo 73, io starei più attento a certificare alcune storie sulle responsabilità delle operazioni relative al Camoscio. Sei proprio sicuro che il Camoscio sia ora salvo nel Gran Sasso e sulla Majella solo per l'intervento del Ministero e contro la volontà di Tassi, ex direttore del Parco.
Conosci la storia di questo progetto, quando sono arrivati in Majella e Gran Sasso i primi camosci e per merito di chi ???
Non voglio aprire polemiche che no servono ma non mi va che si spacci per vera una versione che non lo è.
Detto questo avanti tutti sulla protezione del camoscio......




Attendo volentieri la tua versione dei fatti.
Io non riferivo de audito, ma conosco una buona parte della corrispondenza ufficiale tra pnm e pna sulla questione ...
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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

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Inserito il - 18 luglio 2007 : 19:57:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
... considera anche che non non ho fatto nomi né ho additato precise responsabilità giacché ho parlato di "lunga guerra" ... dunque non ho "certificato" proprio alcunché ...
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 luglio 2007 : 21:03:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il Camoscio d'Abruzzo e' stato reintrodotto con pieno successo nel 1990 nel Parco della Maiella e nel 1992 nel Parco del Gran Sasso.
Le catture e reintroduzioni sono state favorite ed effettuate durante la direzione di Franco Tassi che e' stato Direttore del PNA dal 1969 fino al 2002.

Nel 2006 si sono tentate nuove catture per la reintroduzione nel Parco dei Monti Sibillini, ma tali catture sono fallite; i Camosci catturati sono morti a causa di crisi respiratoria causata da violenti spasmi polmonari con emmorragie interne.

Attalmente una coppia di Camoscio d'Abruzzo e' presente in un'area faunistica nel Parco dei Sibillini e quest'anno e' nato un piccolo.

Un solo Camoscio e' poi presente nell'area faunistica di Rovere nel Parco del Velino Sirente.






Marco
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tommasino2
Utente Junior

Città: Pisa
Prov.: Pisa

Regione: Toscana


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 luglio 2007 : 22:04:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie dei vari interventi e....lungi da me il voler far polemica o difendere questo o quel versante. Anzi io vorrei proprio che non ci fossero versanti.
Ecco perchè dico che con tutti gli errori che può aver fatto la precedente gestione del PNA, non mi piaceva che si lasciasse intendere che fino a che c'era Tassi i camosci non erano stati reintrodotti negli altri PArchi Abruzzesi.
LA sintetica ricostruzione di Marco Spada, coerente se non identica a quella che avrei fatto io, mi sembra la miglior dimostrazione di ciò.
Fine della questione, avanti verso il futuro per il Camoscio !

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giacomo73
Utente V.I.P.

Città: lanciano
Prov.: Chieti

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 18 luglio 2007 : 22:11:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Va bene così!
Anche perché, purtroppo, non posso divulgare corrispondenza che mi è stata mostrata riservatamente e che riferisce di ben altri comportamenti ...

Tutto OK!
Preoccupiamoci soltanto dei camosci e non delle squallide beghe frequenti d'ogni dove!



Preoccupiamoci, però, anche delle parassitosi che sono state riscontrate nei camosci prelevati dal pna per la reintroduzione nei sibillini.
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marcospada
Utente Senior


Città: roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Flora e Fauna

Inserito il - 18 luglio 2007 : 23:02:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Purtroppo nei Camosci catturati nel 2006 sono state riscontrate cisti parassitarie nel peitoneo, con peritonite acuta; nonche' forme di edema polmonare con "soffusioni emorragiche nel parenchima polmonare".
Brutto segno perche' su Quattro catturati due sono morti per spasmi respiratori e due sono sopravvissuti ma con i malanni sopracitati.

Se poi a qualcuno interessano le vicende del PNA qui c'e' parecchio materiale:

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Marco
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ecolab
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Città: lucera
Prov.: Foggia

Regione: Puglia


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Inserito il - 19 luglio 2007 : 00:26:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
completamene d'accordo con Marcospada.
anch'io, in quegli anni collaboravo con il PNA e fui presente alla prima "esportazione" dei camosci sulla Maiella, stimolata e voluta dall'allora Ammnistrazione del Parco.
giampaolo
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