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   RUSSULA
 Storia e studio del genere Russula
 Il genere Russula: pt. 2 Il sottogenere Ingratula
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Alessio
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Inserito il - 01 maggio 2007 : 18:23:50 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Continuiamo la nostra analisi del genere Russula con un sottogenere ben riconoscibile già sul campo: il sottogenere Ingratula Romagnesi.
Intanto il pdf: Allegato: Il genere Russula: pt. 2 Il sottogenere Ingratula Genere_russula_pt2.pdf
116,7 KB

Modificato da - vladim in Data 24 gennaio 2016 17:19:44

Alessio
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Inserito il - 01 maggio 2007 : 18:26:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
2. Sottogenere Ingratula

Il sottogenere Ingratula Romagnesi comprende russule con cappello da ocra a bruno rossastro, fino a grigio fuliggine (mai verde o violetto) con margine assottigliato o acuto, scanalato per un tratta più o meno lungo e rivestimento spesso ed elastico; il gambo è presto cavernoso, mentre la carne ha in genere un odore forte, nauseante o più o meno gradevole. La sporata di questi taxa è crema o, raramente, bianca.

Le russule ‘ingrate’ europee sono distinte in tre sezioni:

(2.1) sezione Subvelatae: per le specie che presentano residui di velo giallastri alla base del gambo, dove l’idrossido di potassio provoca un arrossamento immediato della superficie;
(2.2) sezione Felleinae: per le entità con sporata bianca; margine pileico e bordo anteriore delle lamelle ottuso; cappello da ocra miele a ocra fulvo; gambo generalmente concolore al cappello, non cavernoso; odore gradevole (1);
(2.3) sezione Ingratae: per i taxa con sporata crema o bianca; in quest’ultimo caso la distinzione con la sezione precedente è garantita macroscopicamente dalle colorazioni giallo ocra subuniformi del cappello e dal margine dello stesso acuto, oltre che dal gambo presto cavernoso (2).

2.1- Sezione Subvelatae Singer

Questa sezione è rappresentata nel Vecchio Continente da una sola specie: R. insignis Quélet.
Questa russula, largamente diffusa in zona mediterranea, si caratterizza per la presenza di un velo che si individua come delle piccole incrostazioni giallastre alla base del gambo e come fioccosità gialle minime, visibili con l’ausilio di una lente, nelle scanalature del margine del cappello; quest’ultimo ha una colorazione brunastra. Il velo reagisce in rosso all’azione delle basi forti (idrossido di potassio e, in misura minure, ammoniaca).

2.2- Sezione Felleinae(Melzer & Zvara)Sarnari

Questa sezione, come la precedente monospecifica in Europa, si propone come gruppo di transizione tra le Ingratula ed il sottogenere Russula.
R. fellea (Fries:Fries)Fries è una specie mesofila tardo autunnale, simbionte di latifoglie e di conifere, riconoscibile per la taglia media, il cappello da ocra a ocra fulvo, uniforme, le lamelle soffuse di miele (dissimulanti il bianco puro della sporata), l’odore intenso di frutta e pelargonio ed il sapore pepato energico.

Modificato da - Alessio in data 01 maggio 2007 18:29:23
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Alessio
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Inserito il - 01 maggio 2007 : 18:31:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
2.3- Sezione Ingratae (Quélet)Maire

Le specie di questa sezione sono ulteriormente suddivise in due gruppi:

(2.3.1) sottosezione Farinipedes: con sporata bianca;
(2.3.2) sottosezione Foetentinae: con sporata crema.

2.3.2- Sottosezione Farinipes Singer

A questo insieme appartengono due sole specie: R. farinipes Romell e R. pallescens Karsten; quest’ultima è conosciuta esclusivamente per la Fennoscandia.
La prima è una specie abbastanza rara ma non critica, ben stabilita da lungo tempo, riconoscibile per la taglia media (diametro del cappello: fino a 50-80 mm), il cappello di un ocra abbastanza stabile ed uniforme, il margine sottile, scanalato per lungo tratto, le lamelle arcuato decorrenti, bianche (stillanti gocce acquose con tempo umido) e carne elastica, dall’odore fruttato e sapore decisamente piccante. L’ambiente di crescita è rappresentato dai boschi di latifoglie.

R. pallescens è una entità molto simile alla precedente da cui si distingue facilmente per la crescita sotto conifere; il cappello può presentare un largo umbone appiattito.

2.3.2- Sottosezione Foetentinae(Melzer & Zvara)Singer

Le russule che confluiscono in questo insieme, molto naturale, possono essere suddivise in tre serie:

- serie foetens: cappello ocra rossastro; lamelle spesso lacrimanti; odore forte e sgradevole, dolciastro-oleoso, di ipocloriti;
- serie laurocerasi: come la precedente ma con odori di mandorle amare, di anici o di marzapane;
- serie pectinata: cappello da ocra bruno a bruno d’ombra, bruno fuliggine; carpofori di statura piccola (eccezionalmente media).
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Alessio
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Inserito il - 01 maggio 2007 : 18:37:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Serie foetens
Iniziamo dalla serie foetens, dove ha un grande significato tassonomico la reazione della carne all’idrossido di potassio:

Immagine:
Il genere Russula: pt. 2 Il sottogenere Ingratula
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R. foetens Persoon:Fries è una specie classica della letteratura micologica, conosciuta da almeno due secoli in Europa.
Il suo riconoscimento specifico si basa sulla taglia medio-grande (diametro del cappello: fino a 140 mm), le lamelle più o meno falciformi ed il margine scanalato e tubercolato per un lungo tratto, ricoperto da un glutine non sempre apprezzabile ad occhio nudo ma talvolta molto abbondante nei giovani esemplari; la carne, molto acre, non ingiallente e insensibile all’idrossido di potassio, ha un odore complesso, difficile da definire, sgradevole.
La diffusione di questa specie risulta molto ampia, in associazione con diverse latifoglie e conifere.
La miglior sosia è R. subfoetens, descritta di seguito, e distinta per le caratteristiche della carne.

R. putida è una specie strettamente mediterranea (ambiente in cui R. foetens sembra diventare più rara) molto simile a R. foetens da cui si distingue per la statura inferiore (diametro pileico fino a 90 mm), la forma più irregolare del cappello, il portamento slanciato e l’assenza di glutine sul cappello (3).

Regolarmente confusa con le due specie precedenti, R. subfoetens W. G. Smith differisce da queste per la carne lentamente ingiallente e sensibile all’idrossido di potassio.

Nell’orbita di R. subfoetens gravitano alcune entità, a distribuzione prevalentemente mediterranea, i cui esatti confini e il cui significato reale restano tutt’ora incerti.
R. grata Britzelmayer sensu Romagnesi si distingue per la reazione più blanda all’idrossido di potassio e le spore con ornamentazione più bassa: questi due caratteri però presentano in R. subfoetens una grande variabilità anche nella stessa raccolta (nel caso dei caratteri sporali addirittura nello stesso carpoforo !).
Per R. josserandii Bertault basti il commento del suo stesso autore, che la collocava a metà strada tra R. subfoetens e R. grata !

Propria dei climi strettamente mediterranei, R. inamoena Sarnari evoca per portamento e caratteristiche anatomiche: la distinzione è garantita macroscopicamente dalla reazione nulla o molto lenta della carne, rapidamente gialla quando esposta all’aria, all’idrossido di potassio (4).

Modificato da - Alessio in data 01 maggio 2007 18:43:10
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Alessio
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Inserito il - 01 maggio 2007 : 18:39:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Serie laurocerasi
Questa serie comprende tre sole specie: R. laurocerasi Melzer, R. illota Romagnesi e R. fragrantissima Romagnesi.

La prima, capostipite della serie, si individua per la taglia piccola o appena media, la superficie del cappello più o meno brillante ma non glutinosa, il margine submembranaceo, scanalato tubercolato ed il taglio delle lamelle mai punteggiato di bruno nerastro. L’odore della carne è cianico, simile a quello delle mandorle amare: molto intenso al momento della raccolta (e spesso misto a note sgradevoli), diventa fruttato il giorno seguente.
La carne di questa russula, comune nei boschi freschi di latifoglie (probabilmente assente nell’area mediterranea), è dolce: le lamelle risultano piccanti.

Il taglio delle lamelle ed il gambo punteggiati di bruno nerastro sono due dei caratteri tipici di R. illota, specie non comune associata a latifoglie e conifere.
L’identikit di questa specie comprende il portamento più o meno slanciato, il margine del cappello lungamente scanalato tubercolato, le colorazioni inizialmente smorte e quindi viranti in modo non uniforme al bruno ruggine, la carne piccane in ogni parte e l’odore di mandorle amare. Il glutine che ricopre il cappello può manifestare trasparenze grigio violacee.

R. fragrantissima è una delle specie più facili e meglio stabilite dell’intero genere Russula. Fungo raro ma largamente distribuito in zona mediterranea, si identifica per l’odore forte e persistente (5) di anice e marzapane, assolutamente unico nel genere, il cappello irregolare e asimmetrico ed il margine dello stesso carnoso e rigido, quasi privo di scanalature.

Modificato da - Alessio in data 01 maggio 2007 19:01:25
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Alessio
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Inserito il - 01 maggio 2007 : 19:00:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Serie pectinata

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Il genere Russula: pt. 2 Il sottogenere Ingratula
103,79 KB

Descritta nel 1996, R. foeda Reumaux è una specie ben caratterizzata per l’doe forte di pelargonio; non è ancora stata segnalata in Italia.

R. pectinata Fries è una specie piuttosto critica, sul cui significato ed uso si è sviluppata una lunga controversia: tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900, il nome pectinata è stato infatti applicato in modo collettivo.
L’interpretazione accettata da Sarnari (al cui testo si rimanda per ulteriori dettagli) è quella risolta dalla chiave sopra proposta. R. pectinata, non rara a quanto pare nel nord della Francia, non è stata ancora correttamente segnalata per l’Italia.

R. sororia si distingue dai taxa vicini per la taglia relativamente grande (diametro del cappello: fino a 90-120 mm), le colorazioni più o meno scure del cappello (da bruno d’ombra grigiastro a bruno fuligginoso), tendente a macchiarsi di rosso ruggine nelle parti superficiali, il sapore pepato assai deciso e l’odore spermatico della carne quando viene tagliata.
La fo. pseudoaffinis (. & Nicolaj)Sarnari si distingue per la presenza di un ‘velo’ bianco grigiastro che forma delle placche strettamente adese al rivestimento del cappello; questo velo è dovuto ad ammassi di ife della pileipellis che emergono nettamente a causa dello sfalsamento dei diversi strati di cellule che costituiscono il rivestimento pileico. Le cause che concorrono al manifestarsi della ‘anomalia pseudoaffinis’ sono probabilmente di ordine meteorologico.

Molto simile a R. sororia è R. amoenolens Romagnesi, riconoscibile per la statura relativamene piccola (diametro del cappello: fino a 60 mm), il portamento più tarchiato, il gambo lavato spesso di grigio, il sapore decisamente piccane e l’odore inizialmente simile a quello di R. foetens.

R. praetervisa Sarnari si incontra nei boschi di latifoglie e conifere, di regola in luoghi caldi e soleggiati. Si tratta di un taxon facilmente riconoscibile rispetto agli altri della serie per il cappello fondamentalmente ocra brunastro, l’assenza di acredine, il sapore e l’odore sgradevoli (di gomma o di pesce) e le eventuali discolorazioni rosse alla base del gambo.

L’ultima specie della serie, e della sezione, R. hortensis Sarnari, è conosciuta per una sola stazione: i giardini dell’idroscalo di Orbetello (Grosseto). Questa russula si segnala, a confronto con le entità vicine, per le colorazioni di base grigiastre o grigio brunastre, il sapore interamente dolce e non sgradevole, l’odore di alici in salamoia o baccalà.

[si veda pure R. consobrina, sottogenere Russula, sezione Russula, sottosezione Consobrinae !]

Modificato da - Alessio in data 01 maggio 2007 19:30:11
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Inserito il - 01 maggio 2007 : 19:02:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
dimenticavo le inutili note !

(1)Le specie di questa sezione presentano nella pileipellis dermatocistidi cilindracei ben caratterizzati, con pigmento membranario e spore provviste di tacca amiloide.
(2)Microscopicamente la distinzione tra le due sezioni è garantita dalla diversa conformazione dei dermatocistidi e dai carateri sporali. Nella sezione Ingrate i primi sono grossi e fusifomi, mentre le spore mancano della tacca amiloide.
(3)Le due entità sono ben distinte microscopicamente: mentre R. foetens ha spore echinulate, R. putida (da me descritta in un articolo pubblicato su Micologia Montenegrina) ha spore più o meno reticolate.
(4)Microscopicamente R. inamoena si caratterizza per le spore vistosamente ornamentale.
(5)Si mantiene per settimane anche in erbario !
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Alessio
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Inserito il - 01 maggio 2007 : 19:32:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...a domani: in programma l'impegnativo (?) sottogenere Amoenula !
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