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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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CIACCA
Utente Senior
Città: Longarone
Prov.: Belluno
Regione: Veneto
1495 Messaggi Tutti i Forum |
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enotria
Utente Senior
Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara
Regione: Emilia Romagna
1322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 marzo 2016 : 08:23:57
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Vero, alcuni non se ne accorgerebbero neppure (boscimani, aborigeni, ecc.), mentre per altri sarebbe un bel cambiamento di vita e di abitudini. Alcuni, diciamo i cittadini, avrebbero grossi problemi nel riprendere le attività produttive primarie, molto più facile sarebbe l'adattamento dei campagnoli.
Come ai tempi della guerra, vi sarebbe di nuovo la borsa nera, di nuovo si andrebbe dalla città alla campagna per acquistare una dozzina di uova ed una bottiglia di olio. Ed in campagna si tornerebbe alla vita che, tutto sommato, abbiamo lasciato da ben poco: mia madre lavava i panni con mastello e cenere, mia suocera sapeva tessere la tela con il telaio e si costruiva da se le scarpe. Mio suocero lavorava il terreno, teneva il maiale e, tutti, si alzavano alle quattro del mattino per fare il pane e per mungere.
Si avrebbe quindi uno spopolamento delle città con ritorno alle campagne, uno spostamento rapido della ricchezza a favore delle attività primarie, in pratica ci si ritroverebbe indietro nel tempo di alcuni secoli.
Ma con una differenza sostanziale: questa volta avremmo in più l'esperienza del già vissuto, i libri scritti, le informazioni necessarie. Quindi i tempi di ripresa e di ritorno alla situazione attuale sarebbero molto più rapidi: già sappiamo quale è la strada e dove vogliamo arrivare.
Per cui, se anche siamo retrocessi di alcuni secoli, ne servirebbero poi molti di meno per rientrare in possesso dei nostri smartphone e della nostra cara TV.
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Andrea ---> Link
Ogni oggetto ha la sua storia, . . . io non vendo oggetti, . . . . . . io racconto storie. (Enotria) |
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CIACCA
Utente Senior
Città: Longarone
Prov.: Belluno
Regione: Veneto
1495 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 marzo 2016 : 11:04:35
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| Messaggio originario di enotria:
...Ma con una differenza sostanziale: questa volta avremmo in più l'esperienza del già vissuto, i libri scritti, le informazioni necessarie. Quindi i tempi di ripresa e di ritorno alla situazione attuale sarebbero molto più rapidi: già sappiamo quale è la strada e dove vogliamo arrivare...
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L'ipotesi iniziale è che le risorse finiscano (ammesso comunque che l'energia elettrica è un' energia che è ricavata dalle prime due e anche da altre). Non sono d'accordo sul fatto che sapremo già dove si vuol arrivare. Io la girerei sul "sappiamo già dove NON si vuole arrivare". I sopravvissuti saranno ben consapevoli che un certo benessere già provato ha dei costi elevatissimi in fatto di bene ambientale e di conseguenza anche sulla vita stessa della specie umana. I nuovi governanti (perché prima o poi qualcuno vorrà qualcun' altro che li governi) mettiamoli un po' più intelligenti e consapevoli questa volta perpiacere,con la speranza che gli appartenenti alla vecchia guardia non ce l'abbiamo fatta a sopportare questo nuovo mondo fatto solo di cose essenziali. Sarebbe interessante capire cosa potrebbe succedere nelle prime settimane, nei primi mesi post-evento non dopo due-trecento anni.
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Ciao Christian |
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Cmb
Moderatore
Città: Buers
Prov.: Estero
Regione: Austria
12844 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 marzo 2016 : 17:47:28
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nothing is more dangerous than the truth - solo chi conosce il passato, può capire il presente!
per questa tema ho fatto un pezzo d'esposizione in filatelia Link
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"Good people don't go into government" (D. Trump) Link - nothing is more dangerous than the truth - solo chi conosce il passato, può capire il presente!
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CIACCA
Utente Senior
Città: Longarone
Prov.: Belluno
Regione: Veneto
1495 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 marzo 2016 : 17:11:50
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L'autore immagina che i primi giorni dopo lo Switch-off ci sia l'assalto ai supermercati e centri commerciali e che fin quando i mezzi di trasporto hanno combustibile ci sia ancora il reintegro delle cose consumate. Poi i direttori dei supermercati vista la malparata cominciano a tenere per loro le provviste altrimenti destinate ad uso e consumo degli altri. Ovviamente questo fatto capita d'inverno (quando il freddo morde le caviglie) e oltre che a pensare alle cose da mangiare bisogna pensare a trovare qualche combustibile per riscaldarsi. La gente comincia a bruciare tutto, partendo dal superfluo fino ad arrivare a bruciare le cose ritenute più essenziali, come tavoli e sedie, compresi quelli degli edifici di culto. Quel poco che resta da mangiare lo si mangia per terra. Tralascio molti particolari anche perché potrebbero toccare la sensibilità di qualcuno, ma lo scenario che l'autore dipinge è apocalittico; quelli che sembrano soffrire meno la situazione sono i montanari, che avevano previsto una stagione rigida e avevano fatto provviste di cibo e di legna da ardere. Arriva in montagna qualche riccone dalla città che promette di pagare profumatamente chi lo sfamerà e chi lo scalderà, ma i montanari rispondono che i soldi di carta che lui promette al massimo possono servire ad accendere il fuoco.
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Ciao Christian |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32959 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 marzo 2016 : 21:57:50
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Nell'immediato possono succedere le cose indicate nel libro e tante altre. Probabilmente scoppieranno anche guerre per accaparrarsi le risorse rimaste.
Comunque, l'unica situazione di equilibrio possibile a lungo termine sarà una terra meno popolata (forse intorno al miliardo di persone).
In questa situazione sarà possibile ricavare l'energia necessaria dalle fonti rinnovabili "serie": idroelettrica e eolica. I terreni da adibire a colture saranno meno estesi di quelli attuali e gran parte della superficie tornerà alla natura.
Il rischio è che si arrivi a questa soluzione dopo essere cresciuti in maniera mostruosa, come popolazione e come consumi pro capite, e che la biodiversità nel frattempo si sia ridotta in maniera drammatica. |
luigi |
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CIACCA
Utente Senior
Città: Longarone
Prov.: Belluno
Regione: Veneto
1495 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 marzo 2016 : 15:40:38
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| Messaggio originario di elleelle:
In questa situazione sarà possibile ricavare l'energia necessaria dalle fonti rinnovabili "serie": idroelettrica e eolica. I terreni da adibire a colture saranno meno estesi di quelli attuali e gran parte della superficie tornerà alla natura.
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Non vorrei deviare il post verso altri contenuti, ma da Longaronese non posso essere assolutamente d'accordo sul fatto che l'energia idroelettrica sia seria. Punterei di più sull'energia solare. È interessante che altri pensino che la sovrappopolazione del pianeta ed il consumo pro capite abbiano effettivamente effetti deleteri. Certo che se la mettiamo sul "muoio io o muori tu" credo che ognuno in cuor suo abbia la risposta pronta... Se succedesse qualcosa che blocca o limita effettivamente le risorse e che ci facesse tornare indietro di qualche decina (o centinaia) di anni chi soffrirebbe maggiormente? Quelli che si arrangiano seppur poveri oppure quelli che non sanno arrangiarsi ma ricchi...??? Io credo proprio che i più avvantaggiati sarebbero quelli che si arrangiano perché comunque si arrangiavano anche prima.
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Ciao Christian |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 marzo 2016 : 20:21:07
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| Messaggio originario di elleelle: Comunque, l'unica situazione di equilibrio possibile a lungo termine sarà una terra meno popolata (forse intorno al miliardo di persone).
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Visto che il 90% delle risorse è in mano al 10% della popolazione, non vedo come una riduzione della popolazione possa risolvere qualcosa: esattamente chi è che dovrebbe 'spopolarsi' per arrivare ad un miliardo?
Se si riducesse la 'parte ricca' della popolazione, diciamo addirittura di un drastico 50%, giusto per ragionare, allora avremmo ridotto il consumo di risorse del 45% ma la popolazione solo del 5%. Quindi da 7,5 miliardi passeremmo a circa 7,1 miliardi, ottenendo però grandi vantaggi ambientali.
Per arrivare al valore proposto di 1 miliardo sarebbe invece necessario che la 'popolazione povera' si riducesse dell'83%, praticamente un'estinzione, per risparmiare in realtà solo il 4% delle risorse.
Sarò forse antiquato e sicuramente troppo vecchio, ma le soluzioni basate sul controllo demografico mi suonano ancora male; se invece la riduzione dovesse avvenire per cause naturali colpirebbe senza dubbio in modo selettivo la 'parte povera' del pianeta, non sortendo quindi effetti significativi in termini di risparmio delle risorse.
Penso che il problema non sia la quantità di persone, ma l'utilizzo indiscriminato e disomogeneo delle risorse. |
Modificato da - theco in data 21 marzo 2016 21:08:43 |
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enotria
Utente Senior
Città: Gaibanella FE
Prov.: Ferrara
Regione: Emilia Romagna
1322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 21 marzo 2016 : 23:28:05
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Non so se ve la ricordate, ma la situazione è abbastanza simile nell'evoluzione vista allo sceneggiato TV "I sopravvissuti". Certamente nella fase iniziale ci sarebbe la razzia dei supermercati, della benzina, dei mezzi di consumo, ma poi ciò che è già prodotto finisce. I soldi non avrebbero alcun potere, forse chi possiede oro campa per un po' più degli altri, ma poi resteranno solo coloro che producono. Certo, montanari, contadini, allevatori, pescatori e cacciatori saranno quelli che resisteranno, almeno nei primi anni. Certamente si formeranno anche bande razziatrici, che batteranno le campagne alla ricerca di alimenti e, di conseguenza, anche la produzione agricola e l'allevamento si concentreranno in luoghi fortificati e difendibili. Di nuovo si riforma il latifondo, di nuovo avremo i briganti, di nuovo avremo gli scontri fra popoli vicini, per occupare i terreni confinanti fertili o per rifornirsi di schiavi da utilizzare nel lavoro dei campi. Quindi, nulla di nuovo, tutto si ripete all'infinito.
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Andrea ---> Link
Ogni oggetto ha la sua storia, . . . io non vendo oggetti, . . . . . . io racconto storie. (Enotria) |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32959 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 marzo 2016 : 00:41:18
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Purtroppo molti, non capisco bene perché, e perfino in un forum di naturalisti, pensano che una Terra piena di persone e con poco spazio per le altre specie animali e vegetali sia un bene o che sia fatalmente inevitabile.
Una migliore distribuzione dei consumi e delle risorse è evidentemente un palliativo che può dare qualche risultato solo nel brevissimo termine.
Se immaginiamo uno scenario a medio termine è intuitivo che i Paesi ricchi e spreconi continueranno a sprecare (forse un po' meno), e che i paesi attualmente parchi aumenteranno i loro consumi portandosi il più possibile a ridosso dei ricchi. Basta guardare la Cina e l'India avviate in questa direzione.
Quindi, i consumi pro capite aumenteranno e le risorse si esauriranno rapidamente. Dopo di che bisognerà che succeda per forza quello che oggi ci rifiutiamo utopisticamente di fare.
Per fonti rinnovabili serie intendo quelle che hanno un buon rendimento. L'energia solare si sta rivelando un bluff. I sistemi per trasformare l'energia radiante in energia elettrica hanno rendimenti bassissimi e il resto della radiazione assorbita dai pannelli viene restituita sotto forma di calore, contribuendo all'effetto serra.
Comunque, basta l'aritmetica per dimostrare che le risorse finite come quelle fossili si esauriranno e ci dovremo arrangiare con le rinnovabili.
Vale a dire energia elettrica da impianti idroelettrici ed eolici, con un contributo marginale da quelli solari, e carburanti di origine vegetale per far volare gli aerei e per alimentare gli altri motori non elettrici.
Il che significa nuovi invasi idrici, aumento delle pale eoliche e aumento delle aree coltivate per produrre biocombustibili. E sempre meno natura.
Quello che francamente non riesco a capire è perché non si voglia imboccare la strada più semplice e più ovvia che è la riduzione della popolazione. Sarà pure un progetto difficile, ma non è il solo su cui si sta lavorando. Anche combattere l'effetto serra e perseguire la fusione fredda sono progetti difficili.
Per ridurre la popolazione basta ridurre le nascite ed è una questione puramente culturale. In Italia abbiamo realizzato questo obiettivo senza neanche accorgercene, senza alcun sacrificio.
E non vedo perché si dovrebbe ipotizzare che si estinguano i poveri. Se cambiasse la cultura e si considerasse normale che ogni Paese abbia inizialmente una popolazione stabile e poi in decremento fino ad un nuovo equilibrio, le proporzioni resterebbero le stesse. Nessuna cultura si estinguerebbe, come sta avvenendo invece oggi con le migrazioni di massa; le specificità e le tradizioni potrebbero essere conservate.
Però, inspiegabilmente - almeno per me - quando si parla di questo si viene guardati con sospetto, quasi fossero discorsi da nazisti o da scienziati pazzi. Misteri della mente umana ... |
luigi |
Modificato da - elleelle in data 22 marzo 2016 09:05:10 |
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 marzo 2016 : 11:50:41
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| Messaggio originario di elleelle: Però, inspiegabilmente - almeno per me - quando si parla di questo si viene guardati con sospetto, quasi fossero discorsi da nazisti o da scienziati pazzi. Misteri della mente umana ...
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Spero di non essere stato io a darti questa impressione, in ogni caso non ne avevo alcuna intenzione. Ciò che volevo dire, che qui ribadisco, è la mia convinzione che il decremento demografico, senza una redistribuzione delle risorse, non risolva proprio nulla: non stavo criticando l'etica della tua proposta, ma solo la sua efficacia. |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32959 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 marzo 2016 : 15:44:10
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Scusa! Sono reduce da discussioni su altri forum e questa questione mi procura reazioni allergiche......
A me sembra tanto bello un mondo senza metropoli con sobborghi sterminati, con tanti prati e boschi pieni di animaletti da fotografare, con l'aria pulita, il silenzio, le coste non troppo antropizzate ...... E con le macchine che fanno il grosso del lavoro e le persone che vivono in pace.
Certo, un conto è immaginare una situazione finale così e un conto è arrivarci.
Ma si possono scindere le due questioni. Prima metterci d'accordo sul fatto che questa sia o meno la situazione ottimale a cui tendere e poi pensare a come arrivarci.
Mi sembra sbagliato negare che questa sia la soluzione solo perché non sappiamo come fare per arrivarci.
Certo, l'economia si dovrebbe adeguare, abbandonando il modello basato sullo sviluppo continuo; ci vorrebbe una governance mondiale (un ONU potenziato) capace di imporre le stesse regole a tutti; ci vorrebbe tempo e pazienza per far circolare le idee; ci vorrebbero incentivi per chi si adegua e disincentivi per chi persegue politiche di crescita ...... Difficile, ma, secondo me, una strada obbligata.
Io non ho dubbi sul fatto che si dovrà arrivare alla crescita demografica zero, e poi ad una certa decrescita. La questione è se ci arriveremo prima o dopo aver distrutto la natura e inquinato pesantemente il mondo. |
luigi |
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CIACCA
Utente Senior
Città: Longarone
Prov.: Belluno
Regione: Veneto
1495 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 22 marzo 2016 : 20:35:45
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| Messaggio originario di elleelle:
...ci vorrebbe una governance mondiale (un ONU potenziato) capace di imporre le stesse regole a tutti...
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Mi pare che questa sia la strada verso un omologazione del pensiero. Quando si ragiona così secondo me da qualche parte c'è l'intoppo. Credo che le cose giuste siano indipendenti da qualcuno che le impone, e che poi controlli e che poi le sanzioni, ecc... Io penso che se sparissero i sistemi di comunicazione che ci consentono in un secondo di connetterci tra l'Italia e l'Australia, quindi una sorta di silenzio, migliorebbero tante cose. Il progresso tecnologico è un qualcosa che mi affascina incredibilmente, ma nello stesso tempo ho la consapevolezza che ci sta portando verso una situazione che se esso manca improvvisamente siamo perduti, come se sapere in tempo reale ciò che succede altrove, sia una necessità irrinunciabile. Scusate la prolissità del discorso, forse non chiarissimo ma vi giuro che sono arrivato ad un punto che ogni giorno mi auguro che succeda ciò che viene ipotizzato nel libro. È chiaro che io starei dalla parte dei "selvaggi". |
Ciao Christian |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32959 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 marzo 2016 : 23:07:12
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| Messaggio originario di CIACCA:
| Messaggio originario di elleelle:
...ci vorrebbe una governance mondiale (un ONU potenziato) capace di imporre le stesse regole a tutti...
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Mi pare che questa sia la strada verso un omologazione del pensiero. Quando si ragiona così secondo me da qualche parte c'è l'intoppo. Credo che le cose giuste siano indipendenti da qualcuno che le impone, e che poi controlli e che poi le sanzioni, ecc...
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Non credo proprio. La pace e l'ordine creano proprio le condizioni per il pensiero libero. Il disordine non favorisce le cose giuste, né la crescita della consapevolezza.
Comunque, vedo che tu poni la questione su un piano ideale e quasi poetico. Io, invece, ragionavo da ecologista.
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CIACCA
Utente Senior
Città: Longarone
Prov.: Belluno
Regione: Veneto
1495 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 marzo 2016 : 09:25:20
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Una pace ed un ordine imposti non credo proprio che vadano bene. Con cosa imponi la pace? Con le armi? L'ordine credo che tu lo intenda come obbedienza alle regole. L'ordine che ci impongono oggi non è molto distante da quello che imponevano ieri e con un po' di intuito si può immaginare che non sarà diverso da quello che vorranno imporci domani. Una sana disobbedienza agli ordini costituiti potrebbe essere un punto di svolta. Tornando al libro, credo che se si arrivasse alla situazione immaginata per sopravvivere bisognerebbe prepararsi un po', bisognerebbe tornare ad usare un po' di più le mani e non solo per premere i tasti di un computer. |
Ciao Christian |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32959 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 23 marzo 2016 : 11:47:43
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| Messaggio originario di CIACCA:
Una pace ed un ordine imposti non credo proprio che vadano bene. Con cosa imponi la pace? Con le armi?
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No: Con la democrazia. Mai sentita nominare ...? |
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CIACCA
Utente Senior
Città: Longarone
Prov.: Belluno
Regione: Veneto
1495 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 marzo 2016 : 12:27:43
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| Messaggio originario di elleelle:
Purtroppo molti, non capisco bene perché, e perfino in un forum di naturalisti, pensano che una Terra piena di persone e con poco spazio per le altre specie animali e vegetali sia un bene o che sia fatalmente inevitabile.
Una migliore distribuzione dei consumi e delle risorse è evidentemente un palliativo che può dare qualche risultato solo nel brevissimo termine.
Se immaginiamo uno scenario a medio termine è intuitivo che i Paesi ricchi e spreconi continueranno a sprecare (forse un po' meno), e che i paesi attualmente parchi aumenteranno i loro consumi portandosi il più possibile a ridosso dei ricchi. Basta guardare la Cina e l'India avviate in questa direzione.
Quindi, i consumi pro capite aumenteranno e le risorse si esauriranno rapidamente. Dopo di che bisognerà che succeda per forza quello che oggi ci rifiutiamo utopisticamente di fare.
Per fonti rinnovabili serie intendo quelle che hanno un buon rendimento. L'energia solare si sta rivelando un bluff. I sistemi per trasformare l'energia radiante in energia elettrica hanno rendimenti bassissimi e il resto della radiazione assorbita dai pannelli viene restituita sotto forma di calore, contribuendo all'effetto serra.
Comunque, basta l'aritmetica per dimostrare che le risorse finite come quelle fossili si esauriranno e ci dovremo arrangiare con le rinnovabili.
Vale a dire energia elettrica da impianti idroelettrici ed eolici, con un contributo marginale da quelli solari, e carburanti di origine vegetale per far volare gli aerei e per alimentare gli altri motori non elettrici.
Il che significa nuovi invasi idrici, aumento delle pale eoliche e aumento delle aree coltivate per produrre biocombustibili. E sempre meno natura.
Quello che francamente non riesco a capire è perché non si voglia imboccare la strada più semplice e più ovvia che è la riduzione della popolazione. Sarà pure un progetto difficile, ma non è il solo su cui si sta lavorando. Anche combattere l'effetto serra e perseguire la fusione fredda sono progetti difficili.
Per ridurre la popolazione basta ridurre le nascite ed è una questione puramente culturale. In Italia abbiamo realizzato questo obiettivo senza neanche accorgercene, senza alcun sacrificio.
E non vedo perché si dovrebbe ipotizzare che si estinguano i poveri. Se cambiasse la cultura e si considerasse normale che ogni Paese abbia inizialmente una popolazione stabile e poi in decremento fino ad un nuovo equilibrio, le proporzioni resterebbero le stesse. Nessuna scultura si estinguerebbe, come sta avvenendo invece oggi con le migrazioni di massa; le specificità e le tradizioni potrebbero essere conservate.
Però, inspiegabilmente - almeno per me - quando si parla di questo si viene guardati con sospetto, quasi fossero discorsi da nazisti o da scienziati pazzi. Misteri della mente umana ...
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Mi sembra un punto di vista Malthusiano. Credo che seguire un ideale di questo tipo sia in netto contrasto con la democrazia, a meno che dal voto democratico non si voglia escludere qualche categoria di persone. |
Ciao Christian |
Modificato da - CIACCA in data 23 marzo 2016 12:34:01 |
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