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 Chilostoma fontenilli, Michaud, 1829
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SnailBrianza
Moderatore


Città: Besana in Brianza
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


1619 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2015 : 20:56:46 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Gastropoda Famiglia: Helicidae Genere: Chilostoma Specie:Chilostoma fontenilli
Dopo il ritrovamento del Chilostoma sp.? del cuneese (Link), ho deciso di andare alla ricerca del Chilostoma fontenilli tipico che si trova alla Grande Chartreuse a nord di Grenoble. Premetto che il caldo afoso di questi giorni non ha agevolato la mia ricerca e ho dovuto accontentarmi di qualche guscio vuoto.
Nel tragitto verso Grenoble ho fatto un passo, Col du Lautaret, a 2300 metri di quota dove ho potuto raccogliere qualche nicchio vuoto dell'altra sottospecie del Chilostoma fontenilli, il C. fontenilli alpinum.
Il bottino non è stato ricchissimo ma ora posso fare i primi confronti con il Chilostoma misterioso del cuneese.
Immagine:
Chilostoma fontenilli, Michaud, 1829
293,78 KB
a = Chilostoma fontenillii alpinum, Col du Lautaret -F-
b = Chilostoma fontenilli fontenilli, Grande Chartreuse -F-
c = Chilostoma sp.? Cuneese -I-



Modificato da - vladim in Data 01 dicembre 2015 10:43:29

SnailBrianza
Moderatore


Città: Besana in Brianza
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1619 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 luglio 2015 : 20:58:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il C. fontenillii, cercandolo anche più a sud verso il confine italiano, mi sono accorto che probabilmente è abbastanza localizzato nella zona tra Grenoble e la Val di Susa e la località del cuneese è molto al di fuori del suo areale. Questo mi farebbe pensare ad una specie nuova o come già ipotizzato, ad una popolazione di Chilostoma cingulatum tigrinum in "vacanza".
Volendo forzare l'ipotesi che gli esemplari del Cuneese potrebbero essere dei C. fontenilli, si potrebbe dire che forse sono l'estremo della variabilità intraspecifica e che il C. fontenilli nominotipico è una forma intermedia con il C. fontenilli alpinum.
Dal lavoro di Bourguignat, 1864 "Malacologie de la Grande Chartreuse" leggo che il C. fontenilli è molto variabile e ne descrive una forma che chiama "subtrigrina" che dal disegno delle tavole potrebbe corrispondere alla forma della popolazione del cuneese (fig.7-8).

Tratto da "Malacologie de la Grande Chartreuse", Bourguignat, 1864:
Chilostoma fontenilli, Michaud, 1829


Lascio a voi ulteriori commenti!

Vittorio


"Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi." (Voltaire)
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fern
Utente Senior

Città: Vicenza


2348 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 31 luglio 2015 : 16:38:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi permetto di aggiungere una riproduzione più chiara della tab. IV di Bourguignat, con la spiegazione:
1-3 Helix fontenillii,
4,5 var. planulata
6 var. globulosa
7,8 var. subtigrina

Bourguignat 1864. Pl. IV
Chilostoma fontenilli, Michaud, 1829
106,59 KB

La “var. subtigrina” è effettivamente un buon candidato, ma per completezza riporto le differenze fontenillii-tigrina nelle parole di Bourguignat.

L’Helix Fontenillii diffère de la tigrina
1. par sa taille beaucoup plus petite;
2. par son ombilic moins ouvert;
3. par son test marbré d’une façon toute différente que celui de la tigrina;
4. par sa surface ornée de striations transverses et spirales comme celles de l’alpina, tandis que chez la tigrina il n’existe jamais de sillons spiraux ;
5. par ses tours moins fortement carenée ;
6. par le bord basal de l’ouverture moins convexe, moins bien arrondi ;
7. enfin par ses bords marginaux bien moins rapprochés : ceux de la tigrina sont très-convergents,
8. et le dernier tour descend plus fortement, plus brusquement que celui de la Fontenillii.

Mi sembra che molte di queste differenze si applichino solo alla forma tipica, non alla var. subtigrina. Le differenze più interessanti potrebbero essere quelle riguardanti la forma dell’apertura e la presenza di linee spirali, sempre che manchino veramente nella tigrina. A parte questo, sulla base di questa lista l’esemplare cuneese dovrebbe essere tigrinum.

Un punto interessante potrebbe essere la protoconca rialzata nell’esemplare cuneese. Questo carattere concorda con quanto scritto da Michaud, per il quale “Helix alpina” ha un “sommet un peu mameloné” dove “Par mameloné, j’entends un peu élevé, en forme de bouton”. Purtroppo non sembra un carattere costante, visto che manca nei tuoi esemplari topotipici e gli autori successivi non ne parlano. Ciao,

fern
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