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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 aprile 2015 : 18:22:27
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Progetto Monti Lepini
I Monti Lepini costituiscono le prima sezione della lunga catena costiera a sud di Roma completamente separato dagli Appennini dalla Valle Latina o Valle del Sacco. Si tratta di un complesso carsico la cui vetta maggiore è il Monte Semprevisa (1536 m). Sono presenti un piano planiziale,un piano collinare ed un piano montano con numerosi microhabitat che hanno consentito la sopravvivenza di diverse specie appenniniche ma che rispetto alle progenitrici presentano caratteristiche proprie. Alla base di questi monti, poveri di acque superficiali sono presenti un gran numero di sorgenti ancora tutte da scoprire. Io ed ang abbiamo fatto una prima ricognizione ed abbiamo trovato questi monti molto interessanti, se ci riusciremo vorremmo presentare una relazione sull'argomento al prossimo convegno del Circeo.
Per ora una piccola presentazione con le foto di ang che sarà via via arricchita.
La prima tappa è sulla strada che porta al Campo di Segni su una pietraia a poco più di 1000 m di quota
Pietraia 1010 m
La seconda tappa su una pietraia più umida poco prima del campo ad 880 m
Pietraia 880m
Obbiettivi di queste tappe era il reperimento di Jaminia che su questi monti presenta due morfi, uno grande ed uno piccolo che presentano una moderata distanza nel DNA mitocondriale ma anche trovati in simpatria non presentano forme intermedie, l'habitat sembrava ottimale ma di queste specie non ne abbiamo trovato neanche un guscio vuoto. Altro obiettivo era chiarire lo status della Helix presente in questo habitat.
Helix ligata pietraia 1010 m
Il dubbio era la somiglianza con Helix delpretiana ma l'esame anatomico, che non pubblico (foto a disp. di chi ne facesse richiesta), ha confermato che appartiene senza alcun dubbio al complex di Helix ligata. Forse la perdita del periostraco è dovuta all'ambiente arido in cui vive, la somiglianza con la varietà campanica del Tiberi è notevole anche se queste popolazioni vivono in areali distanti. Apporto antropico o convergenza evolutiva? Forse solo la genetica ci potrà dare una risposta. Sotto una pietra convivevano anche due Limax completamente diversi tra loro. a Clemens l'ardua sentenza.
Limax Campo di Segni 880 m
Altri ritrovamenti interessanti era un'ampia presenza di gusci di Cernuellopsis ghisotti e di una Monacha molto simile a M.cemenelea, gli esemplari viventi di entrambe le specie erano ancora troppo giovani per saperne di più.
In seguito ci siamo spostati più in alto nella faggeta del Semprevisa e su fino alla vetta cha ang ha raggiunto ma io no. La strada sterrata termina a 1270m e ci accoglie con una fioritura di violette
Immagine:
Immagine:
un isolato Cochlostoma
Cochlostoma del gruppo adamii
e la omnipresente Leucostigma candidescens in una delle sue innumerevoli forme
Leucostigma candidescens
Poco dopo l'ingresso nella faggeta ci da il benvenuto una Daudebardia rufa, l'aspetto translucido del mollusco la rende piuttosto diversa da altri esemplari appenninici osservati.
Daudebardia rufa
e un po' più in alto tra rocce in faggeta compaiono alcune Gittembergia sororcula che divide l'habitat con Platyla cf. microspira e sulle rocce una Marmorana signata di alta quota, infine a sorpresa una specie mai segnalata su questi monti: una piccolissima Medora che non raggiunge i 2 cm.
Medora sp.
Mentre mi fermo nella foresta ang con uno sforzo sovrumano raggiunge la cresta che con dolce pendenza lo porta alla vetta a 1536 m.
Pietraia sommitale del Semprevisa
Finalmente compaiono le Jaminia che ci hanno preso in giro per tutto il giorno, sulla cresta sommitale sono simpatrici i due morfi come avevo già costatato sul Monte Petrella negli Aurunci all'estremità opposta della catena costiera.
Su questi monti c'è ancora molto da studiare e specie da trovare, organizzeremo altre uscite, se qualcuno è interessato mi può contattare per definire una data.
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La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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fern
Utente Senior
Città: Vicenza
2349 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 aprile 2015 : 21:52:16
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| Sotto una pietra convivevano anche due Limax ... |
more uxorio
Quante cose aspettano soltanto che qualcuno si prenda la briga di osservarle! Non posso partecipare ma aspetto il prossimo aggiornamento. Ciao,
fern |
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PaoloMarenzi
Utente Senior
Città: Cremona
Prov.: Cremona
Regione: Lombardia
2807 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 aprile 2015 : 22:34:28
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Grazie mille Alessandro del resoconto. Bellissima la Medora! Mi hai fatto tornar la voglia di altitudini... |
amatoeridano.blogspot.it |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 maggio 2015 : 18:10:27
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Sabato 23 con ang abbiamo programmato la seconda uscita tra i Monti Lepini sul versante di Bassiano del Monte Semprevisa, speriamo di ripetere gli interessanti ritrovamenti della prima. Se qualcuno è interessato sarà il benvenuto |
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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papuina
Utente Senior
Città: SAN PIETRO IN CASALE
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
4515 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 maggio 2015 : 20:59:49
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Siete fortunati, pioverà di brutto e le lumache usciranno copiose Beppe |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 24 giugno 2015 : 18:33:07
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Non poca fatica è stata quella di determinare le Cochlodina dei Monti Lepini, in questa localita sia la Cochlodina laminata che la Cochlodina adamii (Clessin 1877)(= Cochlodina incisa auct. non Küster specie descritta per la Dalmazia) presentano caratteristiche particolari che le differenziano da quelle Appenniniche.
Cochlodina dei Monti Lepini
La Cochlodina adamii generalmente colonizza foreste più calde, i 1300 metri nella faggeta sono la quota maggiore in cui ho campionato questa specie. Rispetto agli esemplari tipici di Cortona è più piccola, più scura, meno slanciata e priva delle lamelle palatali intermedie mentre conserva un plica sulcale (indicata dalla freccia) che è sempre poco sviluppata e non visibile dall'apertura in Cochlodina laminata. Anche Cochlodina laminata è presente nello stesso habitat ma ha un aspetto piuttosto particolare, la conchiglia appare particolarmente slanciata e costulata, vi è un notevole sviluppo delle pliche palatali superiore ed inferiore che confluiscono in un callo palatale seguendo lo schema, anche se meno esasperato, di Siciliaria gibbula. A prima vista sembravano C.adamii più grandi, ma l'occhio di ang ha subito captato l'assenza della plica sulcale che ci riporta verso C. laminata anche se un po' strana. La terza l'ho messa per gli amanti delle mutazioni, è una Cochlodina laminata quasi priva di colorazione e con costolatura molto evidente, veramente simpatica. |
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo Sandro |
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