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SnailBrianza
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SnailBrianza
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Inserito il - 11 agosto 2014 : 23:01:36
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Chilostoma zonatum (Studer, 1820)
In Lombardia vive perlopiù sulle montagne silicee a nord del Lario con qualche stazione isolata in provincia di Brescia. Raramente vive su rocce calcaree e in Lombardia l'ho potuta osservare in tale ambiente solo in una località in Valtorta (BG) dove il nicchio presentava le stesse caratteristiche delle altre popolazioni. Il nicchio è sempre molto leggero e fragile, di colore marrone/giallo e semitrasparente che lascia intravedere la colorazione delle parti molli intestinali e da vivo appare di una colorazione grigia con maculature bianche. La bocca non è obliqua e la banda è sempre leggera o quasi assente e la fascia chiara sotto di essa è impercettibile. |
"Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi." (Voltaire) |
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SnailBrianza
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Inserito il - 11 agosto 2014 : 23:02:49
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Chilostoma adelozona (Strobel, 1857)
Vive su rocce calcaree e dunque la sua distribuzione è limitata alla zona meridionale delle Prealpi Lombarde, ha un guscio molto più depresso, ombelico più largo e bocca molto obliqua. Il nicchio, avendo molta disponibilità di calcio, è molto spesso e robusto, mai trasparente e di colore beige opaco, la banda scura è sempre presente anche se a volte molto fine e impercettibile, il mollusco è quasi sempre nero. |
"Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi." (Voltaire) |
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SnailBrianza
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Inserito il - 11 agosto 2014 : 23:04:05
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Chilostoma rhaeticum (Strobel, 1857)
Specie segnalata in letteratura per la Valtellina e Val Malenco ma che invece si trova anche in tutta l'area silicea delle Orobie e alcune forme attribuite ad adelozona apparterrebbero a questa entità come ad esempio la forma debettae. La specie vive solo su rocce silicee in ambiente di frane, il suo aspetto è molto simile ad adelozona, ha la bocca obliqua e un nicchio mai trasparente, la colorazione è di un bruno olivaceo lucido, la banda è sempre presente, l'ombelico è più stretto. Si potrebbe dire che è una forma intermedia tra zonatum e adelozona e non ho ancora ben chiaro se possa essere, come nella nuova checklist, una sottospecie di adelozona o un'entità più vicina a zonatum. |
"Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi." (Voltaire) |
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SnailBrianza
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Inserito il - 11 agosto 2014 : 23:05:50
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Chiavi di identificazione
Specie a confronto:
Tabella:
Vittorio |
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fern
Utente Senior
Città: Vicenza
2346 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 agosto 2014 : 23:55:19
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Ciao Vittorio, anch'io mi sono fatto l'idea che rhaeticum è diffuso sui rilievi più settentrionali, sostituito più a sud da adelozona. Non ho mai osservato C. zonatum, ma anche fra rhaeticum e adelozona la separazione non mi sembra semplice. Per esempio, io direi che l'esemplare in foto è adelozona, ma è molto scuro e la località è decisamente meridionale: Parzanica (BG).
Alto 149,2 KB
Profilo 137,54 KB
Ciao,
fern |
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SnailBrianza
Moderatore
Città: Besana in Brianza
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1619 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 agosto 2014 : 13:07:18
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Ciao Fern, il tuo esemplare è decisamente un adelozona, conchiglia depressa, opaca e la banda anche se presente è poco percettibile mentre in rhaeticum è sempre ben evidente. La colorazione scura che vedo rientra nella variabilità di questa specie e se non mi sbaglio nella località che hai indicato ci sono rocce dolomitiche e non silicee dunque non ci sono dubbi. Grazie per questa nuova segnalazione che non conoscevo, vado ad aggiornare la cartina! Ciao Vittorio |
"Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi." (Voltaire) |
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fern
Utente Senior
Città: Vicenza
2346 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 agosto 2014 : 14:55:16
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Noto un punto blu (= zonatum) nei pressi di Bagolino (BS) dove sotto una pioggia insistente ho avuto il primo, emozionante contatto con questo gruppo, ma a me sembra adelozona. Allego le foto di due esemplari: il primo appare scuro perché il guscio era trasparente, mentre il secondo è più opaco.
Fig. 1 170,25 KB
Fig. 2a 174,4 KB
Fig. 2b 173,79 KB
Ricordo una transizione continua fra esemplari trasparenti ed opachi. Considerando la stagione (primi di giugno) ho interpretato la cosa come vari gradi di maturità, nel senso che gli individui più anziani avrebbero il guscio più spesso ed opaco. Ad ogni modo erano tutti molto appiattiti. Ciao,
fern |
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garagolo
Moderatore
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
Prov.: Pisa
Regione: Toscana
3481 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 agosto 2014 : 15:15:56
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RAGAZZI VI ABBRACCEREI !!!!!! Questi sono i post che fanno del nostro forum qualcosa di speciale e di certamente imparagonabile con nessun altro !
Eccellente la ricerca di Vittorio e i dubbi e le sollecitazioni di Fernando
Se pensiamo che fino a pochi anni fa queste "bestiole" erano pressochè sconosciute se non a pochi esperti e che non erano molte le divulgazioni delle conoscenze . Quasi è incredibile ciò che oggi è fruibile sul nostro forum grazie alla passione disinteressatissima di chi vi partecipa
Aspettiamo con grande interesse il prossimo intervento
Alessandro |
"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco) |
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SnailBrianza
Moderatore
Città: Besana in Brianza
Prov.: Milano
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1619 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 agosto 2014 : 19:53:02
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| Ricordo una transizione continua fra esemplari trasparenti ed opachi. Considerando la stagione (primi di giugno) ho interpretato la cosa come vari gradi di maturità |
Si, penso che sia proprio così, gli esemplari che hai fotografato a Bagolino sembrerebbero degli adelozona e la geologia del posto lo confermerebbe. Il punto blu che hai notato non è Bagolino ma una località in alta Val Trompia su roccia silicea. Qui ho trovato degli esemplari di Chilostoma cf. zonatum molto piccoli con due varietà di colore ben distinte senza forme intermedie: una gialla dalla banda scura e guscio robusto, un'altra senza banda e con il guscio molto leggero e semitrasparente.
Vittorio |
"Non affermo niente; ma mi contento di credere che ci sono più cose possibili di quanto si pensi." (Voltaire) |
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SnailBrianza
Moderatore
Città: Besana in Brianza
Prov.: Milano
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1619 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 agosto 2014 : 20:19:41
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| Ad ogni modo erano tutti molto appiattiti. |
Generalmente Chilostoma adelozona viene descritto con il guscio più appiattito ma non è sempre una regola da tenere in considerazione, le popolazioni della Valsassina ad esempio hanno un'elevata variabilità e in una stessa popolazione possiamo trovare esemplari molto differenti fra loro. Questi sotto sono esemplari di una stessa popolazione trovati in un canalone della Grigna meridionale:
Chilostoma adelozona:
Vittorio |
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fern
Utente Senior
Città: Vicenza
2346 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 agosto 2014 : 00:01:54
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Non avevo mai visto adelozona con spira così elevata: se mi avessi detto che è un'altra specie ti avrei creduto! Nella cartina si comincia a vedere una logica, che però potrebbe essere semplicemente la distribuzione di rocce calcaree e silicee. Però la nuova popolazione di zonatum è decisamente "fuori posto": molto interessante! Ciao,
fern
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ang
Moderatore
Città: roma
Regione: Lazio
11322 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 agosto 2014 : 13:07:37
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complimenti anche da parte mia! mi interessa molto il punto in cui segnali sia lo zonatum sia il rhaeticum, puoi dirci se c'è una suddivisione di habitat o di quota o se invece le due specie vivono effettivamente in simpatria? |
ciao
ang
Anche se nessuno di noi sa esattamente dove sta andando o dove andrà a finire.....comunque lascerà la sua indelebile striscia di bava (Beppe/papuina) |
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SnailBrianza
Moderatore
Città: Besana in Brianza
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1619 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 agosto 2014 : 14:51:57
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Premetto che mappare gli zonatum e i rhaeticum non è semplice per diversi motivi. Sia zonatum che rhaeticum vivono a quote comprese tra gli 800 metri e oltre i 2000 metri e sono le popolazioni di alta quota che danno maggiori problemi. Il motivo principale della difficoltà di ricerca è che, nonostante siano molto diffuse sulle Alpi lombarde, vivono nascosti sotto enormi massi in ambienti di frana ed escono alla scoperta solo durante le giornate piovose e girare sui crinali con il brutto tempo non è quello che cerca un escursionista. Se non ci si cimenta a spostare enormi massi non si trova nemmeno una traccia e tantomeno esemplari vivi, spesso muoiono sotto i sassi e i gusci sono spesso rotti. Casi di simpatria credo di averlo osservato solo in Val di Togno (SO) ma non ne sono certo, forse gli esemplari che ritengo zonatum sono invece delle forme intermedie di rhaeticum, comunque li ho trovati sotto gli stessi sassi. Proprio domenica scorsa ho fatto un'escursione sotto la vetta del Pizzo dei Tre Signori (SO-LC-BG) e ad una bocchetta che collega la Valvarrone (LC) con il versante della Val Gerola (SO) a 2100 metri s.l.m. ho trovato sotto dei massi un guscio vuoto ma fresco di Chilostoma zonatum molto piccolo. In un certo senso me lo aspettavo, a Premana, all'inizio del sentiero della Valvarrone (LC) a 800 m s.l.m avevo in passato trovato degli zonatum dalle dimensioni normali, quello che non mi aspettavo è che poco sotto la bocchetta nel versante della Val Gerola (SO) a 1800 m. s.l.m., non molto lontano dal ritrovamento di zonatum, ho trovato un guscio e dei frammenti di rhaeticum. Ne ho dedotto che probabilmente il limite che separa il rhaeticum dallo zonatum nelle Orobie è il crinale del Pizzo dei Tre Signori ma per dirlo con maggiore sicurezza bisognerà fare parecchie altre escursioni che richiederanno un notevole sforzo di gambe (per intraprendere sentieri di 3-4 ore in salita) e di braccia (per sollevare gli enormi massi) e se non si trova nulla non è detto che in quel punto non ci siano Chilostoma e il dubbio rimmarrà fino ad una prossima escursione.
Vittorio |
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fern
Utente Senior
Città: Vicenza
2346 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 aprile 2015 : 22:26:40
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Ai piedi di questa falesia sul M.Guglielmo (E del lago d'Iseo, BS) ho trovato due gusci di un Chilostoma del gruppo zonatum-adelozona.
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Rhaeticum? Certo che non è facile trovare una logica nella distribuzione di questo gruppo.
fern
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SnailBrianza
Moderatore
Città: Besana in Brianza
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1619 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 29 aprile 2015 : 22:12:09
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A naso direi che è un adelozona, escludo zonatum perchè ha spira più elevata e l'attaccatura del labbro è più alta e la bocca non obliqua. Il rhaeticum credo di aver intuito che è una forma di adelozona che vive esclusivamente su roccie non calcaree, è più scuro e lucido mentre l'esemplare che vedo in foto mi sembra che ha una colorazione pastello. Dopotutto sia adelozona che rhaeticum dovrebbero rientrare nella stessa specie, forse la lucentezza del guscio dipende proprio dal tipo di rocce in cui vive, difficile sarà stabilire se sono effettivamente due sottospecie o specie diverse o semplicemente due adattamenti di una stessa specie.
Ciao Vittorio |
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SnailBrianza
Moderatore
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1619 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 novembre 2015 : 10:40:14
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Ho aggiornato la mappa! Ciao, Vittorio |
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garagolo
Moderatore
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3481 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 novembre 2015 : 12:04:47
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Grazie Vittorio !
Ale |
"Tempo fa ero indeciso, ma ora non ne sono più sicuro" (Umberto Eco) |
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SnailBrianza
Moderatore
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Inserito il - 30 luglio 2019 : 18:48:25
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Con le ultime ricerche in loco vorrei aggiungere una carta aggiornata. Devo premettere che nei punti di contatto delle tre entità tassonomiche i nicchi spesso presentano forme intermedie e non è facile dunque fare una netta divisione dei loro areali e quanto riportato nella cartina è solo frutto di una mia interpretazione.
Le forme trovate lungo la catena orobica in letteratura vengono identificate come Chilostoma adelozona adelozona ma le enormi somiglianze con quelle delle popolazioni retiche mi fanno propendere per la sottospecie rhaeticum. Per quanto riguarda Chilostoma zonatum sembra per ora che non ci siano grossi problemi di identificazione ma per quanto riguarda le due sottospecie di Chilostoma adelozona ho una forte sensazione che la loro suddivisione sia solo a carattere morfologico dovuto al tipo di substrato roccioso. Ma questo basta per determinarne una sottospecie o bisognerebbe parlare solo di variabilità della specie? Per non incorrere in errori sarebbe opportuno identificare tutte le popolazioni prealpine e retiche semplicemente come Chilostoma adelozona omettendo la loro appartenenza sottospecifica. E' da notare che la forma debettae del passo Belviso che sembrava isolata, ora ha più punti di contatto con le altre popolazioni della catena orobica e il mio modesto parere la farebbe rientrare in una delle tante forme di Chilostoma adelozona.
Vittorio
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SnailBrianza
Moderatore
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Inserito il - 30 luglio 2019 : 19:10:04
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Ci tenevo ad aggiungere che ho avuto la sensazione che la specie Chilostoma adelozona su tutta la catena orobica e in parte quella retica e camuna sia presente ovunque e se sulla carta ci sono molte zone vuote è perchè semplicemente non le ho battute o perchè non ho trovato nulla data la difficoltà nella loro ricerca. La loro abitudine di vivere sotto grossi pietroni di frane, che creano loro ambienti quasi ipogei, le rendono irraggiungibili e le ricerche dopo ore di cammino ne risentono nella concentrazione.
Vittorio |
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garagolo
Moderatore
Città: Cerretti di Santa Maria A Monte
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3481 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 30 luglio 2019 : 20:53:40
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Proprio questa mattina ho trovato alcuni esemplari viventi sollevando pietre e vecchie tegole in prossimità del campeggio a Zambla
Ciao
Ale
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