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 La genetica svela 15 nuove specie di uccelli
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
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Inserito il - 24 febbraio 2007 : 08:43:15 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Gironzolando in internet stamattina, trovo l'articolo che potete vedere qui, iniziando con:
"Esami genetici sull’avifauna del Nord America hanno dato risultati sorprendenti: uccelli ai quali è stato dato lo stesso nome per secoli sarebbero invece specie distinte e i ricercatori avrebbero trovato 15 nuove specie tra le 643 prese in considerazione tra l’Artico e la Florida, compresi corvidi, gufi e fulmari. Se si estendesse lo studio sul "codice a barre" del Dna degli uccelli al resto dell’avifana del Mondo probabilmente si potrebbero trovare altre 1.000 nuove specie oltre le 10 mila identificati fino ad oggi..."
e concludendo:
"Ma lo studio ha anche trovato 14 coppie di tipi di uccelli cha venivano considerati diversi e che erano "gemelli" quasi genetici, tra questi otto specie di gabbiani sono risultate quasi identiche."
Queste notizie mi hanno fatto riflettere molto e sarei interessata di sapere che ne pensate voi.


Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)

Clotilde
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


403 Messaggi
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Inserito il - 24 febbraio 2007 : 09:52:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per la notizia che trovo molto interessante Sarah !!!

Leggendo l'articolo mi chiedevo se esistono in Europa progetti simili !!!???


clo
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


17647 Messaggi
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Inserito il - 24 febbraio 2007 : 09:55:39 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Clotilde:

Grazie per la notizia che trovo molto interessante Sarah !!!

Perdonami la domanda che potrebbe sembrare superflua, ma sono davvero curiosa di sapere, interessante in che senso ?

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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Bigeye
Moderatore


Città: viterbo
Prov.: Viterbo

Regione: Lazio


6269 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 febbraio 2007 : 11:00:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
il discorso è vastissimo e porta a valutazioni ancora contrastanti nel panorama degli ornitologi europei.
la tecnica dei PCR e la sequenziazione del dna ha offerto la capacità di analisi del genoma delle forme viventi (in questo caso la classe Uccelli).
tuttavia ogni scelta metodologica ha dei limiti e delle necessità di riequilbrare le ipotesi di partenza.
la semplice domanda: "quanta deve essere la distanza genetica per splittare una specie in due taxa distinti?" non ha una risposta assoluta e valida senza essere oggetto di possibile critica.
temi ancora discussi tra genetisti e zoologi, a cui Sibley e coll. hanno provato a dare risposte e a costruire una nuova sistematica ornitica.
Di certo il futuro darà risposte adeguate.
linko un interessante commento alla classificazione di Sybley e Monroe:

Link


ciao


okkione
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Fabribor
Utente Senior


Città: Savarna
Prov.: Ravenna

Regione: Emilia Romagna


1547 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 24 febbraio 2007 : 11:15:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io credo che il significato importante del come l'uomo classifica le specie sia nelle conseguenze che questo ha sulle politiche di conservazione.
La biodiversità specifica è, in questo periodo storico, uno dei parametri che vengono valutati per spingere nella direzione della conservazione.
Cioè... per parlare con politici, amministratori, parchi, riserve, nazioni in via di sviluppo...
Forse, per il principio di precauzione, è più grave ignorare l'esistenza di biodiversità, piuttosto che "esagerare" nello "split".
Alla fine, noi abbiamo bisogno di quantificare e classificare, anche quello che in Natura è una complessa, armoniosa sfumatura. Ma ci serve per contrastare l'ignoranza, i pregiudizi, la malafede di chi parla per "sentito dire" o per il proprio tornaconto personale.
E' ora noto che la biodiversità alimenta i servizi ambientali, quegli stessi servizi da cui dipende l'umanità insieme a tutti i viventi acquatici e terrestri. E che la biodiversità è strettamente legata a fattori fisici e abiotici e che le due sfere sono complementari.
Credo che le scoperte che ci permettono di conoscere meglio questo aspetto siano un contributo ad abbattere le frontiere della generalizzazione e della impersonalità che è stata attribuita all'ambiente nel 20° secolo.
Fabrizio

Messaggio originario di lynkos:

Messaggio originario di Clotilde:

Grazie per la notizia che trovo molto interessante Sarah !!!

Perdonami la domanda che potrebbe sembrare superflua, ma sono davvero curiosa di sapere, interessante in che senso ?

Sarah


"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould)
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Clotilde
Utente V.I.P.

Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


403 Messaggi
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Inserito il - 24 febbraio 2007 : 12:36:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Fabrizio per aver risposto a Sarah (che saluto )in modo moooolto...!!! più esauriente di quanto avrei potuto fare io...che sinceramente colgo l'importanza di questa e delle eventuali altre ricerche di in questo campo in modo più intuitivo che tecnico - scientifico

cmq in generale credo che … ogni scoperta consente di conoscere e di capire di più ed è per questo un contributo importante... quello che mi può preoccupare in alcuni casi è l’uso che se ne fa delle scoperte …
Credo che la complessità della natura richieda percorsi e strategie che possano aiutarci a fare chiarezza … aggiungo data la nostra limitatezza!!!

Ciao
clo
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