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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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Fabietto
Utente V.I.P.
Città: Carbonia
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
298 Messaggi Biologia Marina |
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francesca rosati
Utente Senior
Città: Roma
1003 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 27 gennaio 2007 : 16:47:25
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Cicatrice di una Tricolia (per altro da me stupidamente rotta per toglierle una granello si sabbia dallo stoma). Come interpretarne la cicatrice sull'ultimo giro?
Immagine: 89,8 KB
Immagine: 83,63 KB
............... “Non avevo visti diamanti, e lo dissi a Tom Sawyer. Disse che invece ce n’erano a montagne, e che c’erano anche arabi, elefanti e compagnia bella. Gli chiesi com’era che allora non li avevamo visti. Disse che se non fossi stato tanto ignorante e avessi letto un libro chiamato Don Chisciotte, l’avrei saputo senza domandarlo.” da: Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn |
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francesca rosati
Utente Senior
Città: Roma
1003 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 28 gennaio 2007 : 09:33:09
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Aggiungo che avevo fatto una domanda del genere in un precedente post e mi aveva risposto Italo, che cito testualmente:
"A volte la frattura si ricostruisce mantenendo forma e proporzioni di una conchiglia integra, altre, se il trauma interessa anche le parti molli, che sono quelle che ricostruiscono la conchiglia, si formano calli, anomalie di crescita ecc."
Congettura: può darsi che nel caso della Tricolia della foto sia avvenuta una predazione non riuscita (denti, pinze o becco) che ha colpito anche le parti molli dell'animale. f.
............... “Non avevo visti diamanti, e lo dissi a Tom Sawyer. Disse che invece ce n’erano a montagne, e che c’erano anche arabi, elefanti e compagnia bella. Gli chiesi com’era che allora non li avevamo visti. Disse che se non fossi stato tanto ignorante e avessi letto un libro chiamato Don Chisciotte, l’avrei saputo senza domandarlo.” da: Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn |
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Doram
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Olbia - Tempio
Regione: Sardegna
1102 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 30 gennaio 2007 : 13:44:07
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Cara Francesca è una domanda alla quale è difficile rispondere, penso siano veramente molteplici le cause di rottura di un nicchio. L'unica cosa certa è che solo il foro di predazione nella stragrande maggioranza dei casi non porta alla ricostruzione della parte danneggiata (s'è capita l'ironia?) comunque anch'io ho diversi esemplari con evidenti cicatrici e successive ricrescite che a volte danno origine a vere e proprie malformazioni. Ipotizzo negli esemplari più grandi causati da urti contro rocce, magari durante qualche lotta per la sopravvivenza o alla caduta da fondali a strapiombo. Credo inoltre che in determinati periodi, durante la crescita del labbro, questo sia particolarmente delicato, magari accentuato dalla dieta di un determinato periodo, quindi più soggetto a rotture che grosso modo interessano sempre le parti più delicate (labbri e apici) e questo potrebbe combaciare anche per gli esemplari più piccoli.
Ciao
la Scienza e la Conoscenza non sono proprietà di un singolo o di un gruppo, ma sono patrimonio dell'intera umanità - Verde realtà, Roma Mimmo |
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Fabietto
Utente V.I.P.
Città: Carbonia
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
298 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 30 gennaio 2007 : 14:25:35
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ciao Francesca, in realtà sapere se l'animale ha avuto un danno alle parti molli o meno per me,in questo caso, è una fatto secondariao.Infatti il mio interesse principale è quello di sapere quali sono le più frequenti e tipiche cause di rottura della conchiglia. a presto Fabio
| Messaggio originario di francesca rosati:
Aggiungo che avevo fatto una domanda del genere in un precedente post e mi aveva risposto Italo, che cito testualmente:
"A volte la frattura si ricostruisce mantenendo forma e proporzioni di una conchiglia integra, altre, se il trauma interessa anche le parti molli, che sono quelle che ricostruiscono la conchiglia, si formano calli, anomalie di crescita ecc."
Congettura: può darsi che nel caso della Tricolia della foto sia avvenuta una predazione non riuscita (denti, pinze o becco) che ha colpito anche le parti molli dell'animale. f.
............... “Non avevo visti diamanti, e lo dissi a Tom Sawyer. Disse che invece ce n’erano a montagne, e che c’erano anche arabi, elefanti e compagnia bella. Gli chiesi com’era che allora non li avevamo visti. Disse che se non fossi stato tanto ignorante e avessi letto un libro chiamato Don Chisciotte, l’avrei saputo senza domandarlo.” da: Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn
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Doram
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Olbia - Tempio
Regione: Sardegna
1102 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 30 gennaio 2007 : 14:54:55
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1) passeggiate su cigli sottomarini senza protezione; 2) incontro con qualche "cugino" più grosso e aggressivo; 3) tentativi malriusciti di chirurgia plastica.
e sono tutti.
la Scienza e la Conoscenza non sono proprietà di un singolo o di un gruppo, ma sono patrimonio dell'intera umanità - Verde realtà, Roma Mimmo |
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francesca rosati
Utente Senior
Città: Roma
1003 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 30 gennaio 2007 : 20:48:30
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| Messaggio originario di Doram:
1) passeggiate su cigli sottomarini senza protezione; 2) incontro con qualche "cugino" più grosso e aggressivo; 3) tentativi malriusciti di chirurgia plastica.
e sono tutti.
la Scienza e la Conoscenza non sono proprietà di un singolo o di un gruppo, ma sono patrimonio dell'intera umanità - Verde realtà, Roma Mimmo
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Carissimi, non so quanto siano fragili le parti in crescita delle conchiglie, però a lume di naso mi viene da pensare che una caduta in un dislivello, alle condizioni acquatiche, come fa ad avere gli stessi effetti di una caduta in ambiente di aria? i pesi sono differenti in acqua, o no? Le ipotesi di Doram sono da prendere in considerazione
............... “Non avevo visti diamanti, e lo dissi a Tom Sawyer. Disse che invece ce n’erano a montagne, e che c’erano anche arabi, elefanti e compagnia bella. Gli chiesi com’era che allora non li avevamo visti. Disse che se non fossi stato tanto ignorante e avessi letto un libro chiamato Don Chisciotte, l’avrei saputo senza domandarlo.” da: Mark Twain, Le avventure di Huckleberry Finn |
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Doram
Utente Senior
Città: Olbia
Prov.: Olbia - Tempio
Regione: Sardegna
1102 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 30 gennaio 2007 : 23:58:18
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Infatti per le cadute ho nominato solo le specie più grandi quindi pesanti. Inoltre avete mai fatto caso che il labbro di un gasteropode spesso si riproduce più volte (normalmente con una certa estroflessione rispetto all'andamento della volta), tra un labbro e l'altro, durante la fase costruttiva, sicuramente è più fragile e delicato del normale e quindi più soggetto a rotture.
Ciao
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erpolacco
Utente Junior
Città: Chieti
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
24 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 01 febbraio 2007 : 11:59:29
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le cause di rottura sono le più disparate e immagino che si possano contemplare tutte quelle che avete già nominato...
la rottura della conchiglia non prevede necessariamente un danno fisico al mollusco stesso, anzi spesso il guscio fa il suo mestiere di protezione e il ciccio è salvo...
si può abbattere la protezione soltanto se il gesto è aggressivo e rivolto direttamente al guscio o particolarmente violento...
si è invocato il fatto che la conchiglia cada... avete mai provato a far cadere una conchiglia? io l'ho fatto e vi dirò che ci mette abbastanza tempo a raggiungere il fondo per cui probabilmente la causa di frattura per caduta è piuttosto remota... aumenta con la pesantezza del mollusco con guscio, ma dovrebbe altresì aumentare l'altezza da cui cade e la legge di archimede frena comunque...
ma se sulla conchiglia cadono detriti? secondo me è una possibilità men remota... se per detriti consideraimo grossi frammenti di scogliera.. ehm grossi sassi... il gioco è fatto!!!
a frattura avvenuta e se l'animale è sopravvissuto... eccolo lì che ricomincia a ricostruire il suo guscio... esattamente come farebbe durante la fase di crescita tra due fasi di stasi. solo che invece di ripartire da una situazione normale di labbro di peristoma più o meno ornato, parte da una scheggia più o meno arzigogolata ed è per questo che noi vediamo la cicatrice...
una idea che mi sta venendo adesso è... quando ricostruisce il guscio l'organismo a cui si è rotto o è stato volutamente forato per predazione? lascia il guscio rotto fino alla successiva fase di crescita e poi il suo lavoro oppure ricostruisce velocemente la parte rotta? da dove prende il carbonato di calcio per le ricosctruzioni fuori programma?
sarebbe interessante osservare gli individui con grandi fratture e osservare ad esempio se conservano ancora protoconca e i primissimi giri... (per quanto riguardano i gasteropodi)
lancio un sasso, speriamo di non colpire lumache eh ehe h
Andrea |
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myzar
Utente Senior
Città: Livorno
Prov.: Livorno
Regione: Toscana
3886 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 01 febbraio 2007 : 12:28:19
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Sono d'accordo che la caduta può essere esclusa o quantomeno considerata assai remota come ipotesi di rottura del guscio, vista sia la spinta che, soprattutto, la resistenza al moto offerta dall'acqua, fattori che rendono la velocità di discesa al fondo troppo piccola per provocare una frattura. Inoltre la maggior parte dei fondi sono o molli, o comunque resi tali da uno strato di limo o sabbia, per cui spesso mancherebbe anche il necessario substrato adatto. myzar |
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gocciadimare
Utente V.I.P.
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
407 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 02 febbraio 2007 : 17:32:34
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Io invece stavo pensando che la maggior parte delle rotture di gusci possa dipendere sia dalla predazione tipo le pinze di un granchio o le mascelle di un pesce a cui però il mollusco riesce a sfuggire e quindi ripara la conchiglia, sia all'effetto del lavoro dell'uomo in mare: quante draghe e reti e nasse vengono immerse ogni giorno, molti molluschi potrebbero riportare danni da trascinamento, urti con le parti metalliche delle attrezzature da pesca ecc. ecc. e comunque una parte di loro sopravvive e si ripara la casetta. Lo trovo più probabile rispetto ad una frana sottomarina. Ciao Maria |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 febbraio 2007 : 18:07:52
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Per le specie superficiali la causa più frequente di rotture potrebbe essere legata al moto ondoso
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
Sandro |
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erpolacco
Utente Junior
Città: Chieti
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
24 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 febbraio 2007 : 20:59:38
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| Messaggio originario di gocciadimare:
Io invece stavo pensando che la maggior parte delle rotture di gusci possa dipendere sia dalla predazione tipo le pinze di un granchio o le mascelle di un pesce a cui però il mollusco riesce a sfuggire e quindi ripara la conchiglia, sia all'effetto del lavoro dell'uomo in mare: quante draghe e reti e nasse vengono immerse ogni giorno, molti molluschi potrebbero riportare danni da trascinamento, urti con le parti metalliche delle attrezzature da pesca ecc. ecc. e comunque una parte di loro sopravvive e si ripara la casetta. Lo trovo più probabile rispetto ad una frana sottomarina. Ciao Maria
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perfettamente d'accordo e i danni da attività antropiche, siano esse dovute alla pesca e quindi alla predazione o ad altre attività, non sono da sottovalutare ma bada che le frane sottomarine non sono poi chissà quanto strane...
io non so se dalle vostre parti ci sono le barriere di scogli artificiali per il ripascimento delle coste... da me, sull'adriatico abruzzese (tra Ortona e pescara, ma anche più a nord) si! Beh si utilizzano gli scogli come rampe per i tuffi e più di una volta abbiamo notato, con gli amici, che prima e dopo una tempesta o del brutto tempo (ma veramentebrutto) la conformazione degli scogli variava e gli spazi per i tuffi cambiava e/o spariva (puoi immaginare cosa comportava se non avessimo osservato bene!!!)....
con questo voglio dire che la frana sottomarina o il movimento di rocce dei fondali non è cosa tanto più rara della pesca... solo questo...
ci sono concorsi di colpa per la rottura delle conchiglie
Andrea |
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Fabietto
Utente V.I.P.
Città: Carbonia
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
298 Messaggi Biologia Marina |
Inserito il - 02 febbraio 2007 : 21:15:40
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ciao Andrea, tu consideri la frana come una possibile e potenziale causa di trauma nel caso colpisca una conchiglia?Non credi che un masso così grande annienterebbe direttamente il povero mollusco?? saluti Fabio
| Messaggio originario di erpolacco:
| Messaggio originario di gocciadimare:
Io invece stavo pensando che la maggior parte delle rotture di gusci possa dipendere sia dalla predazione tipo le pinze di un granchio o le mascelle di un pesce a cui però il mollusco riesce a sfuggire e quindi ripara la conchiglia, sia all'effetto del lavoro dell'uomo in mare: quante draghe e reti e nasse vengono immerse ogni giorno, molti molluschi potrebbero riportare danni da trascinamento, urti con le parti metalliche delle attrezzature da pesca ecc. ecc. e comunque una parte di loro sopravvive e si ripara la casetta. Lo trovo più probabile rispetto ad una frana sottomarina. Ciao Maria
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perfettamente d'accordo e i danni da attività antropiche, siano esse dovute alla pesca e quindi alla predazione o ad altre attività, non sono da sottovalutare ma bada che le frane sottomarine non sono poi chissà quanto strane...
io non so se dalle vostre parti ci sono le barriere di scogli artificiali per il ripascimento delle coste... da me, sull'adriatico abruzzese (tra Ortona e pescara, ma anche più a nord) si! Beh si utilizzano gli scogli come rampe per i tuffi e più di una volta abbiamo notato, con gli amici, che prima e dopo una tempesta o del brutto tempo (ma veramentebrutto) la conformazione degli scogli variava e gli spazi per i tuffi cambiava e/o spariva (puoi immaginare cosa comportava se non avessimo osservato bene!!!)....
con questo voglio dire che la frana sottomarina o il movimento di rocce dei fondali non è cosa tanto più rara della pesca... solo questo...
ci sono concorsi di colpa per la rottura delle conchiglie
Andrea
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erpolacco
Utente Junior
Città: Chieti
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
24 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 02 febbraio 2007 : 23:08:01
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| Messaggio originario di Fabietto:
ciao Andrea, tu consideri la frana come una possibile e potenziale causa di trauma nel caso colpisca una conchiglia?Non credi che un masso così grande annienterebbe direttamente il povero mollusco?? saluti Fabio
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in realtà pensavo, nel primo messaggio ad un'alternativa alla caduta... è ovvio che se il sasso centra la conchiglia poco c'è da fare, ma è possibile che ci siano le condizioni affinché il sasso lesioni leggermente il nostro oggetto...
non dobbiamo pensare alla fraa come qualcosa di simile al Vajont (massimo rispetto)... forse sono viziato dal mio essere geologo e per frana, per movimento franoso, intendo qualunque movimento di sedimenti più o meno litificati ossia più o meno roccia che, scatenati da un motivo qualsiasi, rispondono alla gravità per muoversi... se io salgo sugli scogli e con il piede sposto un sasso e questo cade io ho creato una frana...
ecco cosa intendo...
cmq tutte le cause sono possibili e quindi si all'attività dell'uomo alla predazione da parte di altri animali, alla caduta o a "frane"... etc etc
Andrea |
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