Comuni in tutto il Mediterraneo e in tutte le acque tropicali del mondo. Sono caratterizzati dal corpo piatto romboidale, grandi pinne pettorali a forma di ali, coda sottile e lunga, occhi posti sul dorso, bocca ventrale. Si differenziano dalle "cugine" razze della famiglia rajidae per la presenza dell'aculeo velenoso sulla coda, il quale produce l'ittioacantossina e provoca effetti simili alla cancrena e al tetano. Gli esemplari più grandi (appartenenti alla specie Himantura chaophraya) possono raggiungere 4,60 metri di lunghezza e 1,90 metri di larghezza. Negli esemplari di maggiori dimensioni, l'aculeo può arrivare fino a 35-40 centimetri di lunghezza, ha un profilo dentellato ed è rivestito da una guaina epiteliale. Alla radice dell'aculeo si trovano due ghiandole velenifere che secernono una sostanza composta dagli enzimi 5-nucleotidasi e fosfodiesterasi, che distruggono le cellule, e da serotonina, che provoca contrazioni muscolari. L'azione di tale cocktail è necrotizzante e a questo si unisce la possibilità di infezioni batteriche anche severe. A seconda della zona colpita dall'aculeo, il decorso può arrivare ad essere mortale (si veda l'esempio del conduttore televisivo Steve Irwin, morto in Australia in seguito a un colpo ricevuto da un trigone il 4 settembre 2006). L'aculeo generalmente si spezza e rimane nella ferita: per l'animale non è un grave danno, poiché ricresce con una velocità di circa 1-1,5 centimetri al mese. Questi reperti, fratturati dal tempo, sono estremamente rari allo stato fossile poiché l'erosione delle acque piovane tendono a disperdere l'aculeo in tanti piccoli i pezzi.