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ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
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Danius
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Flora e Fauna

Inserito il - 10 settembre 2014 : 21:32:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto interessante! Attendo le ricerche dal modenese :-) Intanto, anche dalle mie parti in Romagna alcuni anziani narrano di "ululoni" in zone di pianura. Zone in cui sono stato ovviamente, cambiate e piene di Procambarus. Però in passato?

Chi sa vivere in armonia con la Natura sa vivere davvero
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Barbaxx
Moderatore


Città: Bolzano
Prov.: Bolzano

Regione: Trentino - Alto Adige


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Flora e Fauna

Inserito il - 10 settembre 2014 : 22:03:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In effetti il mitico Canpèr ha molto in comune con l'ululone... gli stessi autori del bestiario ci portano in quella direzione (ricordo che nel 1984 l'ululone era iscritto tra i Discoglossidae). A favore di questa tesi militano 1) il ventre giallo; 2) il canto del maschio "uh uh uh", 3) la preferenza per le pozze temporanee...

Le testimonianze raccolte da Danius sugli ululoni della pianura padana sono molto interessanti. Vale la pena di ricordare che in Friuli, e forse anche in Veneto, esistono tuttora popolazioni di ululone in pianura... forse un tempo ve n'erano anche a Mantova - anche se oggi l'Atlante Erpetologico Lombardo della Societas Herpetologica Italica non ne porta traccia... Vedi qui: Link
Immagine:
criptozoologia batracologica: scienza letteratura tradizione
8,58 KB Distribuzione Bombina variegata, Progetto Atlante Erpetologico Lombardo

Tuttavia ci sono dei particolari che ci portano su altra pista... 1) il canto eh - eh - eh che viene attribuito alla femmina; 2) l'odore di Allium cepa attribuito alle secrezioni dell'animale; 3) l'assoluta immobilità, ben oltre la passeggera paralisi da Unkenreflex...

io avrei anche un'altra ipotesi

Barbaxx

Se abbassi gli occhi sullo stagno puoi cogliere il cielo.
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gomphus
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Inserito il - 10 settembre 2014 : 22:46:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao ragazzi

dovrei rintracciare un vecchi(ssim)o lavoro di cui ho solo un ricordo impreciso, sugli anfibi del veronese, roba dell'ottocento... a proposito dell'ululone, diceva più o meno (citato a memoria) che "non vi è nella pianura veronese pozza, per quanto piccola ed insignificante, che non ospiti stuoli di questo graziosissimo rospetto", e se era così nel veronese, non vedo perché nelle aree adiacenti e del tutto simili, amministrativamente mantovane, non...

chiaramente, altri tempi

e a questo punto, "al canpèr" potrebbe voler dire qualcosa come "il canaparo"... le vasche in cui un tempo si metteva a macerare la canapa prima di filarla, all'epoca stando a quella citazione dovevano essere abbondantemente popolate di ululoni ...


maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che il denaro non si può mangiare

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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 11 settembre 2014 : 00:42:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
sì, credo che tu citi Edoardo DE BETTA, Erpetologia delle provincie Venete e del Tirolo meridionale, Verona 1857, pp. 299-300:

Abbondantissimo in tutte queste Provincie, si scontra sempre vicino alle acque, ai torbidi stagni, alle paludi, e basta che una pozzanghera d'acqua scolatticcia o di acqua piovana si formi nei campi, nei prati, lungo le strade, e presso le abitazioni rustiche, perché esso corra ad abitarlo e a popolarlo
[sic]

Altri tempi

Sull'etimologia secondo me hai ragione, anche considerando che il dialetto di Poggio Rusco è di tipo emiliano.

Ma ci sono, dicevo, un paio di elementi che mi fanno pensare...
- l'odore di cipolla...
- l'immobilità.

Barbaxx

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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 11 settembre 2014 : 00:47:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ricordi, Danius, questa tua discussione dell'anno scorso?
Messaggio originario di Danius:

E continuiamo pure, illustrando la placidità che contraddistingue il Pelobates. Niente trucchi, niente inganni, questi neometamorfosati potevano rimenere minuti interi fermi così in fila, in "paziente" attesa di essere liberati nuovamente.
Immagine:
criptozoologia batracologica: scienza letteratura tradizione
224,58 KB


E se il "canpèr" fosse un po' ululone e un po' pelobate?
Ricordo, in tema di odore, che i tedeschi chiamano il pelobate "Knoblauchkröte", rospo dell'aglio...

Non penso ad un improbabile ibrido, ma ad un ricordo confuso di due specie anfibie, una oggi sicuramente assente dal Mantovano e l'altra... quasi, forse, magari non del tutto estinta...

Barbaxx

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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 11 settembre 2014 : 01:03:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
P.S.: un pensiero ai terremotati sfollati di Poggio Rusco, che da un paio d'anni in qua non hanno certo da pensare solo al Carnevale...
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Juventino
Utente Super

Città: Nizza

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Inserito il - 11 settembre 2014 : 09:46:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un pensiero, certo!!!

Molto interessante questo argomento, grazie!!

Link
L’école buissonnière
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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 07 ottobre 2014 : 14:59:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oggi voglio cominciare a raccontare un'altra, interessante, stranissima vicenda criptobatracologica: una storia che potremmo intitolare
"il mistero della raganella azzurra di Gerusalemme".

Tutto cominciò nel 1997. Un appassionato di nome Constantin Grach raccolse alcuni girini di raganella nella storica piscina di Mamilla, riserva d'acqua esistente da almeno 1400 anni poco fuori del centro di Gerusalemme. Li portò a casa, nella colonia di Ma'ale Adumim in Cisgiordania, ne curò la metamorfosi e ne cominciò l'allevamento nutrendo le giovani raganelle con insetti... dopo qualche anno, le raganelle ammontavano a molte decine...

ma queste bestiole avevano un aspetto diverso da quello solito. Contrariamente alle comuni raganelle della zona, oggi in via di rideterminazione tra Hyla savignyi e Hyla felixarabica, queste avevano delle caratteristiche diverse...


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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

Città: Borgo Valsugana
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Inserito il - 07 ottobre 2014 : 15:19:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Barbaxx:
nella storica piscina di Mamilla


Mamilla è stata tutta ri-costruita molto recentemente, con centro commerciale, alberghi e palazzine di lusso.
Magari si può cercare nei parcheggi sotterranei, se si forma qualche pozza!

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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 07 ottobre 2014 : 15:32:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
noi di Naturamediterraneo abbiamo anche un agente sul posto... che giustamente ci segnala un importante aspetto del problema.

Dicevo che le raganelle del signor Grach erano diverse da quelle normali nella zona...
la loro pelle, alla luce del giorno, era più azzurra che verde; il profilo del muso era diverso; la stria scura sui fianchi era interrotta e non continua, le zampe e le parti inferiori avevano una strana sfumatura arancione...
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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 07 ottobre 2014 : 15:53:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Soprattutto era diverso il canto, che presentava un insolito picco d'intensità poco dopo l'attacco...

immmaginiamoci la gioia dei vicini del sig. Grach, che nel momento apicale del suo allevamento possedeva circa 120 raganelle...
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Barbaxx
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Inserito il - 07 ottobre 2014 : 16:05:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nel 2007 , il prof. J. L. Werner dell'Università Ebraica di Gerusalemme, insieme allo scopritore, descrisse la nuova specie di raganella, Hyla heinzsteinitzi, dedicandola a un defunto biologo israeliano.

Constantin Grach, Yeshurun Plesser & Yehudah L. Werner, A new, sibling, tree frog from Jerusalem (Amphibia: Anura: Hylidae), Journal of Natural History, Volume 41, Issue 9-12, 2007, pages 709-728, Link

Con l'occasione si ricercavano tutte le vecchie registrazioni di raganelle della zona, scoprendo che quello strano canto era stato registrato già negli anni '70 in altre due località... un sito a Typha australis intorno a una pozza alimentata da acqua sorgiva nel deserto, a Ein Fara sulle colline di Giudea, ovverosia nella Cisgiordania occupata da Israele, e un sito a Rubus sanctus nel corso d'acqua temporaneo, o wadi, vicino alla località di Moza, che - se non mi sbaglio - è poco ad ovest di Gerusalemme, in territorio israeliano.
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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 07 ottobre 2014 : 18:42:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Nel frattempo la piscina di Mamilla, locus typicus della specie, era stata drasticamente alterata dagli interventi del comune di Gerusalemme. La vegetazione era scomparsa, ed al momento della descrizione della specie, le raganelle non vi erano più presenti.

Constantin Grach era inoltre entrato nel mirino dell'autorità israeliana per la protezione della natura e dei parchi (INNPA), in quanto le raganelle risultavano allevate illegalmente.
Le raganelle furono confiscate, e restituite solo in un secondo tempo, quando fu chiara la loro peculiarità.
Nel frattempo, però, i rapporti tra l'allevatore e le autorità erano ulteriormente peggiorati, anche a causa del fatto che costui deteneva pure degli uccelli esotici protetti. Il giornale israeliano "Haaretz", qui in inglese: Link e qui in ebraico: Link (con foto) narra di uno scontro tra il Grach e il responsabile dell'INPPA, del lancio sulla scrivania del burocrate di una scatola con una ventina di raganelle, e della decisione con cui Grach abbandonò il suo progetto di allevamento.
Dopo questi fatti, nel 2005 Grach cedette le raganelle sopravvissute ad un altro appassionato, che le allevò insieme ad altre comuni raganelle, senza poterne garantire la purezza.

Non vi sono notizie sulla sopravvivenza della specie nelle altre due località.
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Barbaxx
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Inserito il - 07 ottobre 2014 : 18:55:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Di qui il titolo del citato articolo di Haaretz in inglese: Chi ha la colpa della scomparsa di una nuova specie di anfibio?

Ma... colpo di scena. Nel 2008 un gruppo di autori effettua degli studi sul DNA mitocondriale delle raganelle mediterranee... preleva il DNA di Hyla heinzsteinitzi e dichiara... che questo coincide precisamente col DNA di una specie ben nota...: nientemeno che di Hyla japonica, specie di Giappone, Cina, Corea e dell'estremo oriente russo

M. Stöck, S. Dubey, C. Klütsch, S. N. Litvinchuk, U. Scheidt, N. Perrin, Mitochondrial and nuclear phylogeny of circum-Mediterranean tree frogs from the Hyla arborea group, Molecular Phylogenetics and Evolution 49, 2008: 1019–1024.

Anche le caratteristiche fenotipiche paiono coincidere...
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Barbaxx
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Inserito il - 07 ottobre 2014 : 19:02:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ne seguì una polemica a colpi di articoli scientifici:
- il prof. Werner accusò il gruppo di ricerca di aver analizzato una quantità insufficiente di DNA e di aver così messo a rischio una specie in via di estinzione, dichiarandola... inesistente;

Werner, Y. L. 2010. Taxonomic conclusions drawn from insufficient DNA specimen data could compromise tree-frog conservation, Molecular Phylogenetics and Evolution 57: 955–956.

- gli autori di cui sopra ribadirono la propria posizione: Hyla heinzsteinitzi sarebbe la stessa cosa di Hyla japonica, e chi la pensa diversamente sarebbe... un criptozoologo.

Stöck, M., S. Dubey, C. Klütsch, S. N. Litvinchuk, U. Scheidt, and N. Perrin. 2010. On tree frog cryptozoology and systematics – response to Y. Werner. Molecular Phylogenetics and Evolution 57: 957–958, Link
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Barbaxx
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Flora e Fauna

Inserito il - 07 ottobre 2014 : 19:11:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le posizioni, da allora, non si sono conciliate. Le raganelle parrebbero scomparse da Mamilla, e non pare vi siano notizie recenti sulle altre due popolazioni, che peraltro vivevano in sintopia con altre raganelle "comuni". Per taluni si trattava di una specie unica al mondo, per altri di raganelle asiatiche sfuggite in natura chissà come - e già negli anni '70! - nei dintorni di Gerusalemme.
Per prudenza, l'IUCN dichiara, al 2013, Hyla heinzsteinitzi come "specie criticamente minacciata".

Strana storia, vero? Aureliano, hai notizie fresche da quei posti?

Barbaxx

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Danius
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Flora e Fauna

Inserito il - 07 ottobre 2014 : 22:17:11 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ottimo lavoro, Barbaxx, perchè no?! La confusione tra due specie diverse non mi stupirebbe affatto, sia ululone che pelobate sono di piccola taglia e senza voci potenti, quindi poco considerati.
Hyla heinzsteinitzi... mooolto interessante: sentendo il canto su Youtube di Hyla japonica, non sembra come descritto.


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Aureliano Cerreti
Utente V.I.P.

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Inserito il - 13 ottobre 2014 : 17:52:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Barbaxx:

noi di Naturamediterraneo abbiamo anche un agente sul posto...


Non più! Rientrato sulla Brenta.

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