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 Forum Biologia Marina - Mare Mediterraneo
 PESCI D'ACQUA MARINA
 Symphodus melanocercus in livrea notturna
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Stefano Guerrieri
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Città: Livorno


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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 13:12:01 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Actinopterygii Ordine: Perciformes Famiglia: Labridae Genere: Symphodus Specie:Symphodus melanocercus
Immersione notturna al Castel Sonnino - Livorno

All'interno di un grottino a 8 metri di profondità, stazionava un bell'esemplare di Symphodus melanocercus, delle lunghezza stimata di 11 cm.

E' la prima volta che riesco ad avvicinarlo, fino a poterlo toccare.


Immagine:
Symphodus melanocercus in livrea notturna
280,96 KB

Modificato da - rpillon in Data 12 gennaio 2013 12:03:37

Stefano Guerrieri
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Città: Livorno


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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 13:13:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quasi immediatamente ha cambiato il colore della livrea, divenendo più scuro e saturo:

Immagine:
Symphodus melanocercus in livrea notturna
295,41 KB
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Stefano Guerrieri
Moderatore


Città: Livorno


5197 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 13:14:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Immagine:
Symphodus melanocercus in livrea notturna
265,03 KB


Un saluto direttamente dal mare

Stefano Guerrieri
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SeaWolf
Utente V.I.P.

Città: Avola
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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 17:45:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bravo Stefano! Mi sa che hai appena documentato il primo avvistamento per le acque italiane di Centrolabrus exoletus. Appena ho visto le tue belle foto la forma del corpo non mi convinceva molto, infatti ho notato il corpo più alto in questo pesce rispetto a quello di S. melanocercus. Poi, la cosa che dovrebbe togliere ogni dubbio, in questo raro caso basata sul colore, è la banda nera a livello della base della caudale, separata dalla parte larga terminale e nera da una zona più chiara. Tale modello cromatico a livello della coda non è presente in S. melanocercus, mai visto e non ho trovato foto sul web che lo mostrino. C. exoletus è normalmente presente in Atlantico e ed è stato segnalato nella parte Mediterranea occidentale, ma, che io sappia, mai in acque Italiane, anzi spesso viene ancora riportato come presente solo in Atlantico. Inoltre, pare che preferisca i substrati rocciosi rispetto quelli a Posidonia. La cosa, a mio parere, merita attenzione.
Metto questa immagine come riferimento di Centrolabrus exoletus presa da fishbase:
Link

Francesco Tiralongo
Vice Presidente E.F.M.M.

Ente Fauna Marina Mediterranea

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Stefano Guerrieri
Moderatore


Città: Livorno


5197 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 18:31:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A dirti il vero la prima impressione è stata quella di aver fotografato un pesce mai visto prima, ma non avevo trovato altri corrispettivi e l'unico di mia conoscenza che fosse abbastanza simile, era S. melanocercus, anche se l'ambiente di grotta è insolito per questo labride pulitore dalle abitudini diurne.

Effettivamente la corporatura ed i disegni che ha sotto l'occhio corrispondono a Centrolabrus exoletus, così come sottolineato da te, la banda nera prima della caudale.

Come ho sempre pensato, devo limitarmi a fotografare i soggetti, per le determinazioni ci siete voi amici del Forum.

Grazie

A presto

Stefano

P.S.: se confermate la specie, data la rarità, posto un'altra immagine del soggetto, che mostra la variazione di livrea, tra la prima e seconda immagine già postate sopra.

Immagine:
Symphodus melanocercus in livrea notturna
277,06 KB

La zona a sud di Livorno, dal Castel Boccale, Calafuria, Calignaia ed il Castel Sonnino riserva sempre gradite sorprese.

Modificato da - rpillon in data 17 gennaio 2013 14:14:42
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Stefano Guerrieri
Moderatore


Città: Livorno


5197 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 18:47:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ecco l'ultima immagine che ho scattato al labride:

Immagine:
Symphodus melanocercus in livrea notturna
297,68 KB

Era molto tranquillo, all'inizio stazionava a circa un metro dal fondo, poi si è adagiato sulle rocce come se volesse riposarsi e solo dopo che l'ho toccato, si è alzato e messo a parete, ravvivando di colore la livrea.

Un saluto direttamente dal mare

Stefano Guerrieri
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rpillon
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Città: Oderzo
Prov.: Treviso

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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 18:59:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per l'ennesima volta devo fare i complimenti a Stefano per l'incontro eccezionale e a Francesco per provare a determinare un soggetto così insolito per le acque italiane.

Roberto Pillon

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SeaWolf
Utente V.I.P.

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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 19:00:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per le info Stefano, ti ho mandato un messaggio in pvt con la mia mail. Leggilo che ci scriviamo un articolino a riguardo! ;)

Francesco Tiralongo
Vice Presidente E.F.M.M.

Ente Fauna Marina Mediterranea

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rpillon
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Città: Oderzo
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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 19:28:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A mio avviso ci sono delle foto di Symphodus melanocercus con dei colori della pinna caudale un po' simili, sono quelle postate da Fabrizio in questo post: Link
Nelle foto di Fabrizio la riga scura sul peduncolo è poco marcata, ma in una livrea notturna si potrebbe accentuare. Non ho memoria di aver mai visto una foto di Symphodus melanocercus in livrea notturna e questo è sicuramente un limite.

L'aspetto del soggetto di Stefano sembra molto simile a Centrolabrus exoletus ma non so se si possa capire con certezza. Qualche dubbio mi è venuto. La prima riga nera mi sembra iniziare solo all'inizio della pinna caudale invece che sul peduncolo (nei C. exoletus mi sembra di norma di vedere già nelle ultime squame del peduncolo il nero) e l'estremità della pinna caudale mi sembra avere una macchia nera più ampia e di un nero più intenso rispetto ai Centrolabrus exoletus che si trovano sul web (e di conseguenza la riga bianca fra le due bande nere mi sembra un po' piccola e scentrata rispetto il tipico C.exoletus). Anche la lunghezza della pinna caudale forse è un po' più lunga rispetto al tipico Centrolabrus exoletus e più simile a Symphodus melanocercus.

Sono comunque due specie molto simili, molto di più di quanto pensassi, al momento ho più dubbi che certezze, e ho serie difficoltà a trovare delle chiare differenze. Vediamo se qualche subacqueo che ha confidenza con Symphodus melanocercus se la sente di sbilanciarsi.

Roberto Pillon

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SeaWolf
Utente V.I.P.

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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 20:51:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Manderò le foto a chi di competenza per avere altre risposte, tuttavia ritengo la forma del corpo piuttosto diversa da quella di S. melanocercus. La linea scura alla base della caudale, la banda chiara poi e di nuovo la terminale nera lievemente bordata di bianco sembrano confermare la specie Centrolabrus exoletus in livrea notturna. Per quanto possa valere inoltre, riferito alla specie S. melanocercus:
Se puede confundir con el Centrolabrus exoletus, aunque este no tiene la aleta caudal totalmente negra y tiene el cuerpo con colores mas anaranjados.

fonte:Link

Francesco Tiralongo
Vice Presidente E.F.M.M.

Ente Fauna Marina Mediterranea

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Modificato da - rpillon in data 08 gennaio 2013 23:02:38
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Estuans Interius
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Prov.: Pisa

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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 21:08:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Secondo me l'esemplare fotografato è Symphodus melanocercus e non Centrolabrus exoletus. C. exoletus dovrebbe presentare 18-20 spine nella pinna dorsale e 4-6 nella pinna anale, mentre S. melanocercus 15-17 nella pinna dorsale, 3 nella pinna anale. L'esemplare in questione mi pare sia provvisto di 16 raggi spinosi nella dorsale e 3 nell'anale, quindi per quanto riguarda la meristica ricade in S. melanocercus.
In realtà c'è un motivo più che valido per cui abbiamo così tanta incertezza fra le due specie: per come definito oggi, il genere Centrolabrus non è monofiletico, in particolare, la massima pare delle specie ricade all'interno del genere Symphodus, mentre Centrolabrus exoletus e Symphodus melanocercus formano un clade separato (Almada et al., 2002). Queste due specie sono accomunate, oltre da una maggiore vicinanza a livello genetico, dall'assenza di cure parentali e dal fatto che puliscono pesci di maggiori dimensioni, cosa che i Symphodus e gli altri "Centrolabrus" non fanno.
Poiché la specie tipo di Centrolabrus è proprio Centrolabrus exoletus, le altre specie del genere andrebbero spostate in Symphodus, mentre per S. melanocercus sarebbe più opportuno il binomio Centrolabrus melanocercus.

Joachim
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rpillon
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Città: Oderzo
Prov.: Treviso

Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2013 : 22:55:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Joachim, intervento molto interessante. Anch'io avevo provato a contare i raggi spinosi della dorsale, anch'io ne avevo contati 16, ma non ero poi riuscito a trovare una fonte che mi indicasse quanti ne avesse la specie Centrolabrus exoletus. Ora su Fishbase ho trovato che questa specie dovrebbe averne effettivamente 18-20, come hai riportato tu. I raggi spinosi dell'anale invece ho difficoltà a distinguerli.

Roberto Pillon

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SeaWolf
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Biologia Marina

Inserito il - 09 gennaio 2013 : 07:45:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' vero, per quanto riguarda i raggi spinosi della dorsale sembrerebbero chiaramente 16 anche a me; tuttavia non ho potuto fare a meno di non notare la particolarità cromatica della coda, descritta ovunque come unico carattere distintivo di immediato utilizzo tra le due specie. Ho mandato le foto al Prof. Relini, un mito nel campo dell'ittiofauna. Volevo mandarli anche a un altro mito, il caro Prof. Costa, ma ultimamente non stava molto bene per cui ho evitato.. Non appena avrò risposta vi aggiorno subito. Stefano non preoccuparti che le tue foto non saranno in alcun modo e caso usatilizzate senza il tuo consenso e male che vada, dopo tutto sto "casino", hai dimostrato che in realtà tale carattere della colorazione può essere presente in Symphodus melanocercus, sebbene raramente e in livrea notturna.

Francesco Tiralongo
Vice Presidente E.F.M.M.

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Stefano Guerrieri
Moderatore


Città: Livorno


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Biologia Marina

Inserito il - 09 gennaio 2013 : 09:54:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
L'importante è l'aver creato un gruppo di amici che esprimino le proprie opinioni e di conseguenza mettere le proprie conoscenze a disposizione di tutti, a questo serve il Forum.

Comunque che sia Symphodus melanocercus, oppure Centrolabrus exoletus, mi sono divertito a fotografarlo.

Attendiamo eventuali sviluppi ed altri interventi, grazie.

Posto due immagini per dare un'idea sul luogo dell'avvistamento.


Immagine:
Symphodus melanocercus in livrea notturna
218,8 KB

Il Castello del Sonnino, sorge su una falesia a picco sul mare.

Sotto la perpendicolare al castello, grandi massi di frana creano grottini ed anfratti, un ambiente sciafilo ricco di vita.
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Stefano Guerrieri
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Biologia Marina

Inserito il - 09 gennaio 2013 : 10:01:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Immagine:
Symphodus melanocercus in livrea notturna
199,25 KB

Sotto a questi grandi massi, in spazi assai ristretti, possiamo trovare invertebrati e pesci tipici di zone oscure.
Per esempio, mentre fotografavo il labride oggetto del post, in un angolo c'erano tre esemplari di Gammogobius steinitzi, gobide ritenuto raro, ma evidentemente abbastanza comune in certi luoghi.

Ciao

Un saluto direttamente dal mare

Stefano Guerrieri
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SeaWolf
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Biologia Marina

Inserito il - 12 gennaio 2013 : 09:55:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Allora ragazzi, sembra che siamo arrivati alla soluzione definitiva della questione: Symphodus melanocercus in livrea notturna. Come vi avevo detto ho scritto al gentilissimo Prof. Relini che ha girato la mail ad un esperto in Labridi, il dott. Fabio Fiorentino che grazie anche all'aiuto di Filippo Massari, biologo e cacciatofosub di grande esperienza ci hanno fornito dei chiarimenti definitivi. Riporto, per filo e per segno (copia e incolla), la mail che ho appena aperte ricevuta dal gentilissimo dott. Fiorentino:

"Stimato dott. Tiralongo,
ho provato, lavorando un po' di ingrandimenti, a fare
della meristica delle pinne dorsale ed anale nelle diverse
fotografie tutte di buona qualità. I conteggi danno
XVI+8/9 per la dorsale e III+8 della anale, formule
incompatibili con quelle di C. exocetus (D=XVIII-XX+5-7;
A=IV-VI+6-8), riportate in letteratura.
Inoltre ho visto in diversi esemplari individui di
melanocercus con la coda di colorazione simile a quella
delle foto (circa i due terzi più distali della coda e la
parte di inserzione dei raggi al peduncolo neri) ...mentre
nelle foto e nei disegni di exocetus la banda nera non
arriva mai alla parte distale della pinna caudale.
Mi sono confrontato anche con l'amico Filippo Massari,
biologo e cacciafotosub della nazionale fipsas di grande
esperienza e valore, che ha passato in rassegna numerose
immagini di S. melanocercus in suo possesso, scattate in
diversi siti del mediterraneo.
Sempre sulla base delle osservazioni fatte in molti anni
di immersione riteniamo entrambi che le particolarità
della livrea sono dovute al fatto che, trattandosi di una
foto notturna, il pesce stava dormendo ed è stato
disturbato dal sub, reagendo come spesso accade in queste
occasioni assumendo una colorazione particolarmente
vivace.
In conclusione proprio in ragione della meristica e
dell'aspetto della coda propendiamo entrambi che
l'esemplare fotografato sia una ...bella variante
cromatica di S. melanocercus...
Sperando di avere dato un utile contributo alla soluzione
del problema le invio cordiali saluti
Fabio Fiorentino"

Stefano al posto tuo inserirei almeno una tua interessante foto dell'esemplare su fishbase, potrebbero essere di aiuto per altri su future identificazioni.

Francesco Tiralongo
Vice Presidente E.F.M.M.

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Stefano Guerrieri
Moderatore


Città: Livorno


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Biologia Marina

Inserito il - 12 gennaio 2013 : 15:08:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ringrazio tutti per il contributo e l'impegno che avete dedicato a questa determinazione, in particolare Francesco.

Comunque non avevo mai visto un Symphodus melanocercus di questa stazza!

Ciao

Un saluto direttamente dal mare

Stefano Guerrieri
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