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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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majella
Utente Senior
Città: atessa
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
1056 Messaggi Flora e Fauna |
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majella
Utente Senior
Città: atessa
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
1056 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 novembre 2006 : 17:40:19
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Legousia speculum-veneris 248,75 KB |
Modificato da - ametista in data 14 febbraio 2010 12:21:01 |
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majella
Utente Senior
Città: atessa
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
1056 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 novembre 2006 : 17:43:06
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2) Legousia hybrida - Specchio di Venere ondulato
Immagine: 166,33 KB |
Modificato da - Centaurea in data 24 aprile 2016 18:32:21 |
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majella
Utente Senior
Città: atessa
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
1056 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 novembre 2006 : 17:44:58
Classe: Dicotyledones Ordine: Asterales Famiglia: Campanulaceae Genere: Legousia Specie:Legousia falcata
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3) Legousia falcata - Specchio di Venere minore
Immagine: 267,52 KB |
Modificato da - Centaurea in data 19 giugno 2017 09:19:14 |
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majella
Utente Senior
Città: atessa
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
1056 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 novembre 2006 : 17:46:05
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Legousia falcata 281,03 KB |
Modificato da - ametista in data 14 febbraio 2010 12:23:27 |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 11 novembre 2006 : 18:10:12
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Molte specie d'infestanti delle colture erbacee sono diventate rare oppure scomparse. Il "merito" è di un'agricoltura troppo intensiva e dell'uso indiscriminato di diserbanti Alcuni esempi nel nord Adonis annua, Adonis flammula (entrambe adonidi, ranuncolacee), Fiordaliso (asteracea), Tulipa sulvestris (tulipano dei campi, lilicea). L'elenco potrebbe continuare per pagine intere.
Alessandro PD |
Modificato da - Phobos in data 25 ottobre 2008 08:14:40 |
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majella
Utente Senior
Città: atessa
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
1056 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 novembre 2006 : 18:43:25
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Purtroppo si. Inoltre queste “infestanti” archeofite (spesso di indiscutibile bellezza), sono o erano poco competitive rispetto alle piante coltivate. Adesso sono subentrate, introdotte da altri continenti, specie più resistenti, come chenopodi e amaranti ecc., con apparati radicali a fittone, molto più resistenti. Marco |
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mira_campo
Utente Senior
Città: Altamura
Prov.: Bari
Regione: Puglia
626 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 novembre 2006 : 20:10:29
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| Messaggio originario di Alessandro:
Molte specie d'infestanti delle colture erbacee sono diventate rare oppure scomparse. Il "merito" è di un'agricoltura troppo intensiva e dell'uso indiscriminato di diserbanti Alcuni esempi nel nord Adonis annua, Adonis flammula (entrambe adonidi, ranuncolacee), Fiordaliso (asteracea), Tulipa sulvestris (tulipano dei campi, lilicea). L'elenco potrebbe continuare per pagine intere.
Alessandro PD
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Intorno a febbraio-marzo vi prometto il Tulipano dei campi!
Mirella
"Considera sempre che tutto è frutto del cambiamento e abituati a pensare che non vi è nulla che la Natura ami quanto trasformare le forme esistenti e produrne di nuove simili ad esse." Ricordi, Marco Aurelio |
Modificato da - Phobos in data 25 ottobre 2008 08:16:24 |
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Barbadoro
Utente Senior
Città: Casalecchio di Reno
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
2494 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 novembre 2006 : 19:48:39
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| Molte specie d'infestanti delle colture erbacee sono diventate rare oppure scomparse. |
La questione del declino di questo gruppo di piante è un argomento che mi incuriosisce notevolmente. Sicuramente è un fenomeno degli ultimi 30, forse 40 anni, quindi molto veloce, è esteso alla maggior parte del vecchio areale di diffusione, e infine si presenta come una vera e propria estinzione. Riguarda in particolare Fiordaliso e Agrostemma githago e, anche se in misura minore, Legousia speculum-veneris, che ho visto abbondanti solo nei piccoli campi presenti nelle conche montane dell'Appennino centrale. Per il resto le ho trovate molto sporadicamente, con poche piante, e, fatto curioso e significativo, sempre al di fuori del loro ambiente d'elezione. Dire che tutto ciò dipenda dal cambiamento delle pratiche agricole è affermazione sicuramente corretta, ma certamente generica. Cosa fanno,o non fanno, gli agricoltori di Castelluccio di Norcia e di S. Stefano di Sessanio, dove quelle piante crescono floridamente, rispetto a tutti gli altri? Diserbanti meno "mirati"? Concimi naturali? Arature meno profonde? o cos'altro??? Qualcuno ha approfondito la questione? ...comunque sia, peccato non poter godere dal vivo dello spettacolo della 2a foto di Marco, peccato.
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Modificato da - Phobos in data 25 ottobre 2008 08:17:07 |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 14 novembre 2006 : 20:26:55
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Rispondo perché mi sento chiamato in causa. Si sono stato generico, volutamente generico per non appesantire il tema. Si tratta sicuramente di un insieme di pratiche agricole che ha portato alla distruzione delle infestestanti sui campi. Conocorrono più cause ma sicuramente la parte del leone l'ha fatta il diserbo chimico (diserbo sull'interfila della coltura, diserbo localizzato sulla fila). Sono stati messi in commercio diserbanti più selettivi, ovvero più mirati contro monocotiledoni piuttosto che dicotiledoni. Il grave danno è stato cagionato con i diserbanti "totali". Oggi si privilegiano come buone pratiche agricole per il controllo delle infestanti, la sarchiatura meccanica ad esempio. Potrei continuare ma non so se possa essere d'interesse collettivo l'argomento.
Alessandro PD |
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Salvatore Caiazzo
Moderatore
Città: Monteveglio
Prov.: Bologna
Regione: Emilia Romagna
3994 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 novembre 2006 : 23:56:19
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Da Alessandro: | Potrei continuare ma non so se possa essere d'interesse collettivo l'argomento |
Per quanto mi riguarda, assolutamente si.
Siamo parte della natura - Salvatore |
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lynkos
Con altri occhi
Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara
Regione: Abruzzo
17647 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 15 novembre 2006 : 06:05:03
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D'accordo con Salvatore. Interessante il fatto che in Inghilterra esistono dei finanziamenti Statali e Communitari (quindi in teoria applicabili anche qui) per agricoltori che reintroducono le specie di campo nei pascoli, ripristinano le siepi ecc.
Sarah
"... mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo (ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto) ... dobbiamo fare spazio alla natura nel nostro cuore." (S. J. Gould) |
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