Ritratti (8°): Brachycerus albidentatus , Natura Mediterraneo

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Coleoptera e Strepsiptera

Ritratti (8°): Brachycerus albidentatus

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Velvet ant
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Città: Capaci
Prov.: Palermo

Regione: Sicilia

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Flora e Fauna

Inserito il - 17 ottobre 2006 : 00:12:50

Classe: Hexapoda Ordine: Coleoptera Famiglia: Brachyceridae Genere: Brachycerus Specie:Brachycerus albidentatus

SICILIA - Segesta (TP), 25 aprile 2006

Le diverse specie del Genere Brachycerus (poco meno di una dozzina in Italia) sono immediatamente riconoscibili
per il loro corpo robusto, tozzo, con una profonda scultura sul dorso e un rostro corto e dilatato (simile ad un grosso nasone).
Tutti hanno le elitre fra loro incastrate lungo la sutura e sono perciò privi di ali membranose sottostanti.
Infatti si incontrano sempre deambulanti sul terreno ed hanno la caratteristica di lasciarsi cadere a zampe in aria
come fossero morti, se percepiscono un pericolo (tanatosi).

Il Brachycerus albidentatus, lungo dai 10 ai 17 mm., si distingue facilmente dalle specie congeneri, oltre che per la sua scultura elitrale,
per il rivestimento del corpo composto da fasce di piccole squame bianche, alternate a squamosità testacea.

Vive nell’Italia meridionale, in Sardegna, Sicilia e Tunisia.

Ritratti (8°): Brachycerus albidentatus

I Brachycerus sono fitofagi o meglio rizofagi (si nutrono dei bulbi radicali) e sono in genere infeudati, allo stadio larvale, su Allium e su altre Liliacee.

Un entomologo siciliano, Francesco Vitale, studiò nel 1933 questa specie in Sicilia, dove può risultare molto dannosa all’aglio commestibile (Allium sativum).
Ecco alcune delle sue osservazioni più interessanti:
L’accoppiamento ha luogo dalla seconda metà di marzo ad aprile, nel tardo pomeriggio e dura dalle sei alle dieci ore

.
Le uova vengono deposte entro i bulbi della pianta ospite, uno per ciascun bulbo.
Le larve cominciano a svilupparsi una per bulbo per poi trasferirsi, quando sono più mature, ad un altro, riuscendo così assai dannose.
Fra giugno e luglio si impupano. Gli adulti restano talvolta nel luogo della metamorfosi, dove passano l’inverno e si rinvengono poi sulle piante ospiti in primavera.

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