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Natura Mediterraneo
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 ATTENZIONE! A causa dello stato di grave minaccia nel quale si trovano attualmente gli anfibi, dovuta non solo all'alterazione degli habitat, ma anche alle patologie legate alla chitridiomicosi e alla possibilità che appassionati e studiosi di anfibi possano diventare vettori involontari del contagio durante le escursioni, invitiamo tutti gli utenti del forum ad avere particolare cura quando ricercano o fotografano questi animali. Considerata inoltre la delicatezza necessaria nel maneggiare gli anfibi, onde evitare emulazioni da parte di persone inesperte, che potrebbero causare danni agli animali, invitiamo gli utenti a non postare foto di esemplari tenuti in mano. Questo tipo di foto d'ora in poi saranno rimosse. Eventuali foto inerenti studi o indagini scientifiche possono essere postate previa autorizzazione da parte dei moderatori di sezione o degli amministratori.
Grazie a tutti per la collaborazione
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 Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:12:53
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La cornice paesaggistica era quella, riposante, del lago d'Endine (che... per non offendere quelli dell'altra sponda ) si chiama anche lago di Spinone...
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 Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:13:42
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... laddove osano le folaghe...
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Barbaxx
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 Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:17:17
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Il lago d'Endine è tra i posti d'Italia in cui l'azione di salvataggio degli anfibi è più radicata e consolidata. Come nel sito gemello di Zù sul lago d'Iseo, anche qui l'attività dei volontari ha raggiunto i vent'anni d'attività continuativa.
Merito di un concorso di fattori, tra i quali, però, primeggia l'esistenza delle Guardie Ecologiche Volontarie (G.E.V.), corpo che non ha eguali in tutti i luoghi e che può ben dirsi uno dei fiori all'occhiello della regione Lombardia.
Erano, loro, naturalmente, l'anima del convegno:
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Barbaxx
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 Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:21:03
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La loro attività era illustrata da decine di poster che, riferiti a tutta la regione Lombardia, mostravano in dettaglio quali e quante iniziative pro-anfibi sono state portate avanti con successo. Qui solo un paio di immagini, giusto per farvi vedere il livello d'approfondimento.
Questo uno dei sei poster esibiti dai "padroni di casa" della Val Cavallina:
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Barbaxx
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:30:25
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Questo il suo seguito, con alcuni dati statistici.
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Giusto un paio di cifre, per darvi l'idea dell'imponenza del fenomeno:
In vent'anni di attività, intorno al lago di Endine sono stati effettuati con successo 600.000 (seicentomila) salvataggi di anfibi .
Quest'anno, 2012, nei comuni intorno al medesimo lago l'attività di salvataggio hanno partecipato circa 800 (ottocento) persone del luogo e forestiere, comprese diverse scolaresche.
La costanza degli amici degli anfibi lombardi ha raccolto una tale mole di dati da poter costituire una serissima base di studi scientifici (soprattutto, ma non solo, per la specie Bufo bufo).
Durante il convegno si sono potuti confrontare i dati di Endine con quelli di altre località, ricostruendo così i trend demografici delle popolazioni di rospo e di altre specie di anfibi. L'elaborazione scientifica è ancora in corso (spero che escano presto gli atti dell'incontro), ma la tendenza (crescita dopo l'inizio dei salvataggi; brusco calo dopo il 2000 e discreta ripresa negli ultimi 3 anni) pare comune a quasi tutte le località e pare chiamare in causa, oltre agli interventi umani, le variabili climatiche. |
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Barbaxx
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 Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:39:09
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Il verde delle divise delle G.E.V. dominava la sala.
Erano presenti al convegno oltre cento persone (qui se ne vede solo una parte, c'era un'altra fila analoga di sedie a sinistra della colonna)..
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Modificato da - Barbaxx in data 01 giugno 2012 14:39:55 |
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:48:22
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Tralascio le presenze delle autorità (e comunque non è un cattivo segno che un assessore regionale si segua discreta parte dei lavori, e che un funzionario regionale se li segua tutti) ed illustro le attività mattutine.
Numerose relazioni sul salvataggio degli anfibi da parte di G.E.V. e di comuni cittadini, provenienti da tutta la Lombardia (Alpi, Prealpi, pianura, Oltrepò...).
Questa parte di convegno è stata particolarmente interessante per la varietà di esperienze illustrate:
Qui per esempio una G.E.V. da Lecco (purtroppo non ho annotato i nomi dei relatori di questa parte dell'incontro ) illustra le difficoltà del salvataggio di rane e rospi in un'area impervia e rocciosa della sponda lariana:
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:54:10
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E qui un'altra , relatrice per il Parco Nord di Milano...
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Modificato da - Barbaxx in data 01 giugno 2012 15:05:18 |
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:57:36
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mentre illustra un'alloctona Trachemys che si mangia un rospo smeraldino.
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 Inserito il - 01 giugno 2012 : 15:04:06
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Nel frattempo, in una sala accanto alla prima, una scolaresca, già coinvolta nel salvataggio dei rospi, stava svolgendo il proprio mini-convegno sullo stesso tema. Uno dei titoli scelti dai ragazzi è stato:
"Taxi gratis per il Bufo bufo".
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Noto che il livello di preparazione dei ragazzi mi è sembrato molto alto! |
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Barbaxx
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 15:08:51
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Onore a questa signora (lo so, manca il nome, sono un pessimo reporter, ma ho una scusa: stavo preparando la mia relazione), che ha mobilitato amiche e conoscenti per salvare i rospi sulla strada che porta a un paesino in provincia di Brescia...
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 15:12:10
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Dopo numerosi (e tutti interessanti) interventi, breve pausa per... le delizie del convegnista
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Chris Tower
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 15:13:38
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Grande Barbaxx! Molto interessante il convegno, speriamo che queste cose non restino localismi e che si diffondano dappertutto insieme con la conoscenza della nostra fauna. |
"Avevo un giorno un campo, in mezzo ad altri cento,
Ci coltivavo more e fiori e un pò di sentimento.
I fiori sono morti, e le more avvelenate,
Senza pensarci troppo, hanno usato il trattamento...
La faccia della luna, oggi è bruna, non è che non ci sia ma è come fosse andata via.".
(La faccia della luna, Tre Allegri Ragazzi Morti) |
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 15:26:45
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Nel pomeriggio i lavori sono proseguiti con una parte (se possibile) ancora più densa e più tecnica. Non me ne vogliano i relatori, ma di qualcuno non sono riuscito a scattare le foto....
Abbiamo cominciato col Dott. Antonio Tagliaferri (Direzione Generale Sistemi Verdi e Paesaggio , Regione Lombardia), che ha parlato de “La costituzione dell’Osservatorio della Biodiversità: un impegno di regione Lombardia per la conservazione delle popolazioni di Anfibi”.
Trovo importante sottolineare l'interesse dell'ente regionale per simili impegni, specie in una zona ad alto dinamismo economico come la regione Lombardia.
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Modificato da - Barbaxx in data 01 giugno 2012 15:41:02 |
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 15:39:48
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Poi il dott. Nicola Bressi (Civici Musei Scientifici di Trieste), che ha parlato di “Specie minacciate e attività di conservazione in Europa, alcuni esempi emblematici sugli anfibi”.
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La relazione ha illustrato diversi progetti, tra cui - al massimo livello - lo splendido progetto sull'ululone ventre rosso realizzato da diversi Stati affacciantisi sul mar Baltico, che ha permesso di creare un centinaio di stagni e di sensibilizzare la popolazione con mezzi innovativi quale l'ormai famosa "bombinamobile":
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Modificato da - Barbaxx in data 01 giugno 2012 15:46:42 |
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 15:51:27
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La dott.ssa Katja Pobolšaj, del Centro per la cartografia di flora e fauna di Lubiana, Slovenia, ha parlato (in un ottimo italiano!) delle iniziative per la conservazione degli anfibi in Slovenia
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 16:05:15
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Il dott. Francesco Ficetola (università degli studi di Milano - "La Bicocca") ha parlato del problema dell'impatto causato dalle specie alloctone invasive, concentrandosi in particolare su due anfibi, rana toro e Xenopus laevis, e sul gambero "killer" della Louisiana, Procambarus clarki.
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I dati da lui illustrati erano davvero impressionanti: la rana toro può essere veicolo di chitridiomicosi; in Sicilia lo xenopo preda, creando gravi danni, le specie nostrane: rane verdi, discoglossi e raganelle; nella pianura padana il Procambarus azzera la riproduzione di anfibi quali il tritone punteggiato o l'endemica Rana latastei.
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Modificato da - Barbaxx in data 01 giugno 2012 16:05:47 |
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 16:25:48
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Di seguito, due relazioni sulla conservazione degli ululoni.
la dott.ssa Anna Rita Di Cerbo (Stazione Sperimentale “Lago di Endine”) ha invece illustrato il “Piano strategico regionale per la conservazione dell’ululone dal ventre giallo (B. variegata) e dei suoi habitat in Lombardia”. Va ricordato che la specie incontra nelle Prealpi lombarde il suo limite occidentale a sud delle Alpi e che si tratta di popolazioni piccole, frammentate e minacciate.
Il prof. Sebastiano Salvidio, dell'Università di Genova, ha parlato della conservazione dell'ululone appenninico, ancor più minacciato in Liguria, all'estremo nord-ovest dell'areale.
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La relazione ha riferito, in particolare, delle esperienze di conservazione svolte nel parco regionale del fiume Magra, affrontando anche le cause della diminuzione della specie, tra interventi (ed abbandoni) umani e problemi climatici:
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Modificato da - mazzeip in data 02 giugno 2012 18:48:04 |
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 16:39:43
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Il dott. Giovanni Giovine (Stazione Sperimentale “Lago di Endine”) ha illustrato in dettaglio il pionierismo lombardo nei salvataggi (i primi esempi, portati avanti da Giorgio Achermann e Alberto Pozzi, risalgono al 1986!) ed i risultati del monitoraggio ventennale sui laghi di Endine e d'Iseo.
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Tra i temi della relazione v'era il declino del rospo comune negli anni dopo il 2000, e la parziale, recente inversione di tendenza. Il fenomeno è stato confrontato con l'andamento climatico e meteorologico degli ultimi anni: la siccità primaverile danneggia gli anfibi.
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Barbaxx
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Inserito il - 01 giugno 2012 : 16:45:34
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Il dott. Luca Canova (Stazione Sperimentale “Monticchie”) ha parlato della salvaguardia degli anfibi (in particolare della Rana di Lataste) nell'oasi di Monticchie, nella pianura pavese.
Il successo nella riproduzione del raro anfibio, endemita della pianura padano-veneta, è minacciato dalla siccità, dall'abbassamento della falda, dalla crescita urbana e delle infrastrutture umane nel territorio intorno all'oasi.
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Modificato da - Barbaxx in data 01 giugno 2012 16:53:59 |
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"La salvaguardia degli anfibi in Lombardia", 26.5.2012
Inserito il - 01 giugno 2012 : 14:11:19
