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 Procambarus clarkii I presume
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

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Inserito il - 23 maggio 2012 : 22:27:14 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia


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Procambarus clarkii I presume
76,33 KB Catturato stamattina nel Parco della Maremma.
Mi sembra un giovane P. clarkii ma desidero una conferma.
La salinità dell'acqua era del 5 per mille circa.


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Procambarus clarkii I presume
75,39 KB
Immagine:
Procambarus clarkii I presume
96,66 KB
Immagine:
Procambarus clarkii I presume
76,06 KB

No all'autostrada in Maremma!

etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


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Inserito il - 23 maggio 2012 : 22:29:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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Procambarus clarkii I presume
76,19 KB
Immagine:
Procambarus clarkii I presume
77,95 KB

No all'autostrada in Maremma!
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Antobalza
Utente Senior

Città: Besnate
Prov.: Varese

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Inserito il - 24 maggio 2012 : 09:13:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La colorazione è compatibile con un individuo giovane e i bordi divergenti del rostro dovrebbero consentire di confermare l'identificazione con una certa sicurezza. Essendo giovane non si vede molto la spina sul carpo dei chelipedi e la granulosità del carapace(ma forse dal vivo sei riuscito ad apprezzarla).
Altro carattere diagnostico è la presenza di un solo paio di creste post orbitali che però da queste angolazioni non riesco a vedere.
Antonio
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


2252 Messaggi
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Inserito il - 24 maggio 2012 : 15:12:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie. Ero già quasi certo che fosse un "killer". Ma una salinità così alta non è incompatibile con questa specie?

No all'autostrada in Maremma!
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Antobalza
Utente Senior

Città: Besnate
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


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Inserito il - 24 maggio 2012 : 15:43:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In realtà questo gambero ha una notevole valenza ecologica nel senso che, come è tipico di specie di ambienti instabili o di transizione, riesce ad adattarsi a fluttuazioni dei parametri ambientali anche notevoli. nel suo paese d'origine può colonizzare acquitrini e paludi salmastri o d'acqua dolce, soggetti a forti variazioni stagionali del livello dell'acqua, del tenore d'ossigeno e di salinità riuscendo persino a sopravvivere fuori dall'acqua.
Si aggiunga che è resistente alla peste e a condizioni ambientali compromesse ed è onnivoro e si può ben capire il suo successo esplosivo anche al di fuori del suo areale d'origine, a scapito di specie più esigenti come il nostro Austropotamobius pallipes.
Antonio
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Dr Skazz
Utente Senior


Città: Girona (Spagna)


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Inserito il - 25 maggio 2012 : 10:46:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E che diavolo c'è di preciso in America, che da noi manca, per tenerlo a bada??

"Will the northern lights still play as we walk our distant days
Ocean sky, sea of blue, let the sun wash over you"
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Antobalza
Utente Senior

Città: Besnate
Prov.: Varese

Regione: Lombardia


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Inserito il - 25 maggio 2012 : 12:27:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bella domanda!
Credo che la risposta riguardi tutte le specie invasive. Il fatto è che in America è inserito in ecosistemi in cui si è coevoluto con le altre specie presenti raggiungendo, per quanto riguarda sfruttamento delle risorse e predazione) un equilibrio che ovviamente può subire perturbazioni ma che tende a ripristinarsi naturalmente. Da noi, essendo un opportunista, con grande capacità riproduttiva e molto adattabile per quello che riguarda inquinamento e qualità dell'ambiente in genere ( proprio perchè si è evoluto in ambienti mutevoli e spesso "difficili")riesce a sfruttare anche habitat che per gli equivalenti nostrani sarebbero impossibili, raggiungendo densità di popolazione molto alte. Mi aspetto però, che come spesso accade, dopo l'esplosione iniziale la popolazione si assesti su valori più "normali", una volta stabilito un nuovo equilibrio. Per esempio molti predatori non specialisti (volpe, cornacchia,ecc..) tendono a predare maggiormente le specie più abbondanti per una ragione di efficienza energetica, contribuendo così a contenere, o meglio a correggere le esplosioni demografiche.
scusate l'attacco di logorrea....
Antonio
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