|
|
|
Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
|
|
|
Autore |
Discussione |
|
Gaspy
Utente Senior
Città: Trieste
Prov.: Trieste
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1703 Messaggi Micologia |
|
FOX
Moderatore
Città: BAGNO A RIPOLI
Regione: Toscana
21536 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 11 ottobre 2006 : 14:53:08
|
Cortinarius venetus....
Simo
Amare la natura è come amare te stesso.... |
|
|
Giorgio Gozzi
Utente Super
Città: trento
Prov.: Trento
Regione: Trentino - Alto Adige
7792 Messaggi Micologia |
Inserito il - 11 ottobre 2006 : 22:37:37
|
Guarda non lo conosco,non sfoglio libri e quindi non conoscendolo potrei sbagliare di brutto,resto chiaramente nelle Leprocybe e mi viene C.leproleptopus del quale ho visto una sola immagine tempo fa.
ciao giorgio
....in breve tutto è ammirabile nella creazione,ma questi esseri ci sembrano ancora più meravigliosi in quanto tali non si giudicherebbero a prima vista;solo il microscopio ce ne rivela l'intiera struttura,mettendoci sotto l'occhio un mondo nuovo,ed insegnandoci ad apprezzarne le recondite bellezze... don G.bresadola 1847-1929 |
|
|
Gaspy
Utente Senior
Città: Trieste
Prov.: Trieste
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1703 Messaggi Micologia |
Inserito il - 11 ottobre 2006 : 23:55:58
|
Prima di dare la solizione mi piacerebbe sentire le opinioni di Sirente e di Russula. Gaspy
B.Gasparini |
|
|
Sirente
Moderatore
Città: Gilly ( Belgio) - - - Castel di Ieri (Italia)
Prov.: L'Aquila
Regione: Abruzzo
7192 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 ottobre 2006 : 00:30:57
|
Ciao Gaspy , essendo un cortinarius della macchia mediterranea ... che non ho mai incontrato ....posso solo azzardare un nome per anticipare una fertile discussione ...immagino che ci darai tutte le utili spiegazioni sto pensando a : Cortinarius olivaceofuscus (Kuhner) ....!!!
Mario |
|
|
Gaspy
Utente Senior
Città: Trieste
Prov.: Trieste
Regione: Friuli-Venezia Giulia
1703 Messaggi Micologia |
Inserito il - 12 ottobre 2006 : 11:54:36
|
Bravo Sirente, si tratta proprio del C. olivaceofuscus
CORTINARIUS OLIVACEOFUSCUS K#369;hn. Basionimo: Kühner, 1955. Bull. Mens. Soc. Linn. Lyon. P 39 – 40 Sinonimi : Dermocybe olivaceofusca (Kühner R.) Quadraccia 1985 C. (Derm.) carpineti (Moser) Garnier G. 1991 Nomi mal applicati C. (Derm.) malicorius ss. Pearson 1952, sec. Orton 1958, Cort. : 132, 136, 143 C. (Derm.) croceus ss. Schaeffer, sec. Bresadola (cf. Moser 1973, Bull. Suisse) C. (Derm.) schaefferi Bresadola 1930, Tab. 648
Aspetto: flammuloide, ricorda la D. crocea, ma con tonalità olivacee. Cappello: 20-40 (50) mm campanulato poi più disteso, con leggera umbonatura centrale, fragile, cuticola fibrillosa, con piccole squamette appressate di colore olivaceo tendente poi al rossastro ed infine al bruno, colore di fondo giallo oliva, con disco più scuro, brunastro, lamelle fitte, lievemente ondulate e talvolta anche leggermente crenulate, annesso-smarginate di colore giallo olivaceo, gambo: talvolta corto e talvolta più lungo del diametro del cappello 35-40-60 mm x 5 mm, talora un po’ contorto, cilindrico, appena allargato alla base, giallo zolfo in alto, giallo olivastro alla base, che reca segni di un velo originalmente giallo olivaceo, poi ingrigente, infine bruno, micelio grigio; veli: universale da verde oliva a grigio-bruno. Cortina evanescente, carne: quasi inesistente in periferia del cappello, fibrosa e poi fistoloso-cava nell’ asse centrale, giallo-verde oliva, odore che ricorda l’ apertura di un pacco di tabacco, o fruttato con leggera componente terrosa, gusto lievemente amaro; reazioni chimiche: alle basi (compresa l’ ammoniaca) rosso inchiostro, poi rosso mattone, infine rosso sangue scuro, tanto sulla carne, che sulla cuticola, che sulle lamelle, olivastro-scuro alla base del gambo. In alcool ed in LDS immediatamente si forma una soluzione verde oliva. Rilievi microscopici (fig.1): spore: dal profilo quasi quadrangolare, subamigdaliformi o ovoidi, medio-piccole (5,6-) 6,5-8,4(-10,4) x (4-) 4,3-5,5 (6,6) µm, ind. 1,3-1,8 (ma trovate raccolte con spore più piccole (4,7-) 5,4 – 6,7 (-8,7) x (3,7-) 4 – 4,8 (5,7)), finemente punteggiate; imenio: basidi piuttosto piccoli, tetrasporici 26 x 6,7 µm, sterigmi 3-3,5; strato cuticolare spesso 650 µm; epicute: sottile, formata da ife a profilo allantoide molto larghe e brevisettate 60-65 x 7,5-11 µm con alcune erette a ricordare quelle del C. orellanus con terminali lanceolati, di colore olivaceo ipocute: nettamente differenziata, di ife grosse e brevi, a botticella o largamente ellittiche x 25-45 µm. velo: formato da ife lunghe sottili, fibulate, evidente sulla corteccia del gambo il cui contesto è formato da ife più o meno ellittiche. Habitat: prevalentemente in ambiente mediterraneo in Istria con Quercus ilex (ma reperito in altre occasioni sotto altre querce nel comprensorio triestino) con presenza di Carpinus orientalis o Ostrya carpinifolia; substrato calcareo. Osservazioni: Il taxon A. croceus dello Schäffer (1762) e la successiva critica del Bresadola sono comprensibili. La prima impressione è di trovare una D. crocea con intonazioni fortemente olivacee. La differenza in tal senso è particolarmente rimarchevole nelle lamelle e nella carne. La soluzione in alcool aiuta molto l’ identificazione: nel C. croceus, il colore è giallo, nell’ olivaceofuscus è verde oliva: ciò è causato dalla soluzione della flavomannina-6.6’-dimetiletere, assente nella D. crocea, nonché alla mancanza di pigmenti rossi. Il taxon riveste alcuni problemi di carattere nomenclatoriale sottolineati da Moser (1976), Høiland(1983), Melot(1989). Ciò deriva principalmente dall’ interpretazione fatta dal Bresadola dell’ Agaricus croceus dello Schäffer (a sua volta interpretato dal Fries 1838 a livello di varietà del Cortinarius cinnamomeus). Il taxon C. schäfferi viene ritenuto invalido per le motivazioni addotte dal Bresadola nell’ assegnare il nome. Criticando l’ icona dello Schäffer, egli afferma infatti che il fungo non può chiamarsi C. croceus (optime - dice il grande micologo trentino - sed nomen ineptum). Egli infatti ritiene di identificare il proprio fungo con quello illustrato dall’ autore bavarese considerandone il nome inadatto in quanto non presenta colori crocei, cioè giallastri con tonalità rossastre. È possibile che il grande micologo trentino - non esistendo allora l’ ICBN - intendesse creare un nuovo taxon; tuttavia l’ art. 62.1 del ICBN dice testualmente “Un nome od un epiteto non possono essere rifiutati perché non appropriati e piacevoli o perché hanno perduto il significato originale ...(omissis)” Pertanto il taxon prioritario valido è da ritenere quello del Kühner (1955). Da rilevare, oltretutto, che il Bresadola non ha descritto il C. croceus, che pure è molto comune e che non si è trovato l’essiccatum del C. schäfferi Bres. Il taxon D. carpineti del Moser è indubbiamente lo stesso taxon, ma descritto successivamente e comunque mai pubblicato validamente; è significativo il nome a descrivere l’ habitat tipico di questo fungo, che ama stazioni termofile, sotto Carpinus, Quercus, Fagus. Si tratta comunque di un fungo relativamente comune nell’ ambiente mediterraneo, segnalato fra l’altro anche nel Kashmir, Turchia, ecc. mentre è raro nel nord Europa. Da notare una certa saliente variabilità della specie che può avere tonalità oliva scure o gialle citrine, spore 6,5 – 8 x 4-5 o più piccole (5,4 – 6,7 x 4 – 4,8) e più larghe.
Gaspy
B.Gasparini |
|
|
|
Discussione |
|
|
|
Natura Mediterraneo |
© 2003-2024 Natura Mediterraneo |
|
|
Leps.it | Herp.it | Lynkos.net
|