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 Ravenna ed i suoi mosaici
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marz
Utente Super

Città: Bergamo

Regione: Lombardia


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Inserito il - 03 gennaio 2012 : 21:27:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Tornerei un attimo su questa foto. Siamo a Venezia sul Canal Grande. Quello che si vede sullo sfondo è la magnifica chiesa di Santa Maria della Salute. Si vede anche un palazzo coperto da alcuni teli. Come ha detto Nicola, quel palazzo è Ca' Dario, sicuramente uno dei più bei palazzi di Venezia.

Non ho una sua foto non coperta da teli, ma vi assicuro che è magnifico. C' è però un piccolo problema. Quasi tutti i suoi proprietari ( e l' ultimo è stato il ravennate Raul Gardini) hanno fatto una brutta fine.

Per far prima riporto quanto afferma, non un giornaletto scandalistico, ma il sito ufficile della della Giunta Regionale del Veneto:

Partiamo dalla fine: Ca’ Dario è rimasto ufficialmente in vendita da tre lustri, da quando l’ultimo proprietario, Raul Gardini, che l'aveva da poco acquistata, morì suicida, travolto dallo scandalo di Tangentopoli. La sua fine è il sigillo definitivo, se mai ve ne fosse stato bisogno, apposto sulla funesta storia del palazzo che fin dalla costruzione, nel 1487, ha visto morire in modo violento uno dopo l’altro quasi tutti i proprietari, in un impressionante catalogo di sangue.

Mi sarebbe piaciuto raccontare io ed in modo più dettagliato la sua storia, ma toglierebbe troppo spazio a Ravenna. Lo farò in un' altra circostanza. Vi rimando al link della Regione Veneto che ne riassume la storia.
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Ravenna ed i suoi mosaici
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Giuseppe
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theco
Utente Super




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Inserito il - 03 gennaio 2012 : 21:33:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mentre marz prosegue con S.Vitale rispondo a Maurizio.

Qua la subsidenza è un affare serio: Ravenna si trova al centro di un bacino subsidente per natura geologica, il pacco di sedimenti sciolti sul quale poggia è spesso circa 3 km. A questa situazione naturale, già di non semplice gestione, abbiamo aggiunto un colpo di genio: negli anni '70 abbiamo estratto ingenti quantità di fluidi dal sottosuolo, portando la velocità di abbassamento della superficie a livelli record in Italia.

Ora va un po' meglio, ma la maggior parte del territorio, ivi compreso il centro storico, resta all'asciutto grazie ad un complesso sistema di canali di bonifica e pompe idrovore.

Senza questo 'piccolo' accorgimento San Vitale sarebbe visitabile con l'acqua al ginocchio.

In molti punti della città, di solito all'interno di chiese oppure di palazzi edificati su antiche chiese sono conservati (e talvolta visitabili) gli antichi pavimenti della chiesa o della cripta, spesso ricoperti di monetine, ma invariabilmente ricoperti dalla falda freatica.

Un metro e più di acqua per un pavimento che ha circa un migliaio di anni di età, il bilancio della subsidenza è presto fatto.

A questo dato andrebbe aggiunta la considerazione che l'antica diversione dei principali corsi d'acqua all'esterno del centro abitato ha privato quest'area dell'unico meccanismo in grado di contrastare naturalmente la subsidenza, cioè la deposizione fluviale, ma qui il discorso di farebbe lungo...

Resta un fatto che Ravenna va giù, ma ad una velocità più ragionevole rispetto a quella di qualche decennio fa, quando la questione era diventata emergenza nazionale.


Messaggio originario di mauriziocaprarigeologo:

seguo con estremo interesse il lavoro di marz e theco e...un commento "geologico" in senso lato, tanto per tenermi caldo: alcuni di questi luoghi e monumenti della Ravenna storica hanno per caso subito gli effetti dell'abbassamento del suolo verificatosi in quella parte della pianura?

ciao




maurizio
____________________

“Un géologue est essentiellement un lithoclaste, ou rompeur de pierre…” - D. Dolomieu

“Non crederai a tutte queste sciocchezze, vero Teddy?” - M. Ewing (geofisico e oceanografo) a E. Bullard (geofisico), a proposito della tettonica delle placche (NY, 1966)



Ciao, Andrea
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Istrice
Amministratore


Città: Ostia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


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Inserito il - 03 gennaio 2012 : 21:57:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Cripta della chiesa di San Francesco Ravenna

Il pavimento della cripta è sommerso dall'acqua ma si possono vedere frammenti di mosaici della primitiva chiesa di Neone: per illuminare la cripta basta inserire una monetina per accendere per qualche minuto l'illuminazione interna.
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Ravenna ed i suoi mosaici
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pica pica
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Città: Treviso
Prov.: Treviso

Regione: Veneto


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Flora e Fauna

Inserito il - 03 gennaio 2012 : 22:36:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
bellissimo questo servizio su ravenna, ci sono stata solo una volta di passaggio, mi sono fermata solo un paio d'ore ma non ho visitato le chiese.
se sapevo tutto ciò mi sarei soffermata di più.

Ciao
Ale

flickr
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theco
Utente Super




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Inserito il - 04 gennaio 2012 : 19:48:16 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Istrice:

Cripta della chiesa di San Francesco Ravenna

Il pavimento della cripta è sommerso dall'acqua ma si possono vedere frammenti di mosaici della primitiva chiesa di Neone: per illuminare la cripta basta inserire una monetina per accendere per qualche minuto l'illuminazione interna.
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Se S.Vitale è la chiesa che mi piace di più... San Francesco è la mia chiesa.

Il vero nome sarebbe San Pietro Maggiore, ma se provate a chiedere indicazioni in tal senso vi risponderanno probabilmente che non vi trovate a Roma... tutti la conoscono come San Francesco, per il semplice motivo che è la chiesa di un convento francescano... in tutto quattro frati, ma di quelli in gamba, che da soli mandano avanti tutta l'adiacente zona dantesca. Spero che marz o qualcun'altro abbia una foto della facciata e della piazzetta antistante e perchè no, del fantastico chiostro che sta sul retro.

Nella cripta, posta direttamente sotto l'altare, potete vedere il pelo della falda freatica di cui si diceva sopra, ma vi invito a guardare quelle macchioline più scure vicino alla colonna in basso a dx... Aldo ha immortalato una cosa simpatica, sono proprio ciò che sembrano: pesci, un tempo rossi.

Uno dei padri francescani, mancato qualche anno fa in tardissima età (mea maxima culpa, non riesco in questo momento a ricordarne il nome) si prendeva cura di un gruppetto di pesci rossi che qualche mano burlona aveva rilasciato nella cripta. Con ottimi risultati... tra un'omelia e un sermone i pescetti si sono moltiplicati e adattati, penso che lì sia in corso un piccolo esperimento di speciazione: considerate che la cripta è praticamente sempre al buio, quella finestrella che vedete in fondo è di alabastro spesso parecchio cm e l'unica luce è quella artificiale fornita dalle persone in visita; un minuto di luce gialla poi clic... i pesci non sono più rossi, ma tirano avanti.

La chiesa di Neone ci riporta indietro nel tempo fino a 5° secolo, appena appena 1000 anni prima dei veneziani e soprattutto ci riporta indietro nelle foto, fino alla prima postata da marz, della quale dovete ancora dirmi qual'è l'elemento che mal si sposano con l'edificio del duomo, visto che è coevo della chieda di Neone.
Ma non basta... la chiesa di attuale San Francesco, costruita sulla chiesa di Neone ci riporta invece al secondo elemento non coevo da individuare nella prima foto, anch'esso del X secolo, così come la mia cara San Francesco.

Ciao, Andrea
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theco
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Inserito il - 04 gennaio 2012 : 19:51:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dimenticavo... per gli appassionati di letteratura... in San Francesco si è tenuto il funerale di un tale, cacciato da Firenze, che descrisse le pinete ravennati con l'appellativo di 'selva oscura', vi dice nulla?

Ciao, Andrea
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marz
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Inserito il - 04 gennaio 2012 : 20:12:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Questa la fai raccontare a me (o lo facciamo insieme, se preferisci). A me le diatribe fra Ravenna e Firenze per contendersi le spoglie del Divin poeta hanno sempre incuriosito (ed anche un pò divertito).

Il nostro Dante ebbe una vita travagliata, ma anche dopo morto non è che riposò molto tranquillo.

Giuseppe
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theco
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Inserito il - 04 gennaio 2012 : 20:37:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:

Questa la fai raccontare a me (o lo facciamo insieme, se preferisci). A me le diatribe fra Ravenna e Firenze per contendersi le spoglie del Divin poeta hanno sempre incuriosito (ed anche un pò divertito).

Il nostro Dante ebbe una vita travagliata, ma anche dopo morto non è che riposò molto tranquillo.

Giuseppe


Vai Giuseppe...

Ciao, Andrea
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marz
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Inserito il - 04 gennaio 2012 : 20:58:15 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Dante, il nostro maggior poeta, morì a Ravenna il 14 settembre del 1321 (di ritorno da una missione a Venezia), molto probabilmente perchè, nel viaggio di ritorno, contrasse la malaria nelle Paludi di Comacchio.

Perchè il fiorentino Dante si trovasse a Ravenna è presto detto: i suoi concittadini nel 1302 lo condannarono al rogo ed alla distruzione delle case. Dante fu raggiunto da quello che in pratica (non trovandosi a Firenze) era un provvedimento di esilio, mentre era a Roma.

Sebbene cercasse disperatamente di rientrare a Firenze, non vi riuscì mai, perche gli "scelleratissimi fiorentini", come lui stesso chiamò i suoi concittadini in una famosa invettiva, proprio a Firenze non ce lo volevano più (ed in parte, per ragioni che nulla c' entrano con Ravenna, non avevano tutti i torti).

Da allora Dante cominciò le sue peregrinazioni per l' Italia, in vari posti (soprattutto a Verona), finchè negli ultimi anni della sua vita trovò accoglienza in Ravenna, presso Guido da Polenta, all' epoca Signore della città.

Quelli di Ravenna furono forse gli anni più tranquilli della sua travagliatissima vita. Guido da Polenta gli affidava alcune leggere missioni diplomatiche, ma sostanzialmente lo lasciava tranquillo a lavorare sulla Divina Commedia (e questo probabilmente fu il più grande merito dell' allora Signore di Ravenna).

I funerali di Dante si svolsero in Ravenna, nella Chiesa di San Francesco, di cui vi hanno già fatto vedere la cripta e di cui vi faccio vedere l' esterno (continua...)


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 04 gennaio 2012 : 21:41:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E fin qui è una storia abbastanza nota. Molto meno conosciute sono le traversie delle spoglie mortali di Dante, che furono a lungo contese fra Firenze e Ravenna.

I fiorentini dopo che Dante morì e si cominciò a considerarlo il più grande poeta italiano, si pentirono amaramente di come l' avevano trattato in vita e cercarono in tutti i modi di farsi restituire i suoi resti mortali.

I ravennati fecero sempre orecchie da mercante e sostanzialmente rispondevano ai fiorentini: non l' avete voluto da vivo, non si capisce perchè dobbiamo darvelo da morto. Furono sfiorate guerre tra le due città (non diplomatiche, ma vere e proprie). Comunque i ravennati non ne vollero mai sapere.

Nel frattempo però Ravenna era entrata a far parte dello Stato della Chiesa e ad un certo punto furono eletti due papi entrambi della famiglia dei Medici ed entrambi fiorentini, Leone X e Clemente VII.

Per farla breve, sia Papa Leone X , che Clemente VII ordinarono ai frati francescani di Ravenna, che avevano in custodia le ossa di Dante, di restituirle a Firenze. Fu messo di mezzo persino Michelangelo, cha mandò una supplica ai ravennati.

I francescani di Ravenna, di fronte all' intimazione papale, non ebbero altra scelta che consegnare il sarcofago di Dante ai fiorentini, Ma quando questi a Firenze aprirono il sarcofago, si accorsero che era vuoto .

I frati francescani di Ravenna infatti, poco tempo prima, avevano praticato, dal retrostante chiostro, un buco nel muro per asportare i resti del poeta, che furono poi nascosti in un luogo segreto.

Non so che fine abbiano fatto i francescani che avevano disobbedito così palesemente agli ordini papali, quel che è certo è che le ossa di Dante rimasero a Ravenna.

Questa è l' attuale tomba di Dante in Ravenna. La costruzione francamente non mi sembra granchè e mi hanno detto (vediamo se Theco conferma) che i ravennati la chiamano ironicamente (ed un pò irriverentemente) la "zuccheriera", presumo per la sua forma.


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Giuseppe

Modificato da - marz in data 04 gennaio 2012 22:03:23
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marz
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 00:11:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
In realtà la storia è più complessa, in quanto, anni dopo, le leggi napoleoniche obbligarono i frati a lasciare il convento e quindi a cambiare nuovamente il nascondiglio. Ad un certo punto delle ossa di Dante si perse ogni traccia, finchè nel 1865 la cassetta delle ossa fu ritrovata fortuitamente da alcuni operai durante alcuni lavori di sistemazione del quadrarco di Braccioforte.

Ma ancora non è finita, perchè durante la fine della seconda guerra mondiale le ossa di Dante furono ancora spostate in questo tumulo (che vedete sotto).

Insomma Dante anche da morto ebbe le sue peripezie. Theco, qualora voi ravennati ci ripensiate, tieni presente che a Firenze hanno già la tomba pronta per che lo aspetta.



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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 00:13:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
La via Raul Gardini non l' ho fotografata, ma la via Guido Da Polenta (dove il trova la tomba di Dante) sì.


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Giuseppe
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marz
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 00:18:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E questo è il bassorilievo che raffigura Dante, che è all' interno della sua tomba.


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Giuseppe
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lucyb
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 00:42:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissima discussione! Complimenti marz.
Anch'io ho visitato questa città in inverno e quindi, in gran parte , con il buio.Nella notte i suoi splendidi monumenti mi sono sembrati ancora più suggestivi.
Molto interessanti le immagini e gli approfondimenti!

Lucy
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marz
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 01:01:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Lucy. Io sono d' accordo con te. Anche per me Ravenna è più bella di notte (mosaici a parte, naturalmente, che sono di una bellezza unica e vanno visti per forza di giorno). Sono curioso però di sentire il parere di Theco in proposito.

Giuseppe
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lucyb
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 11:57:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Hai sicuramente ragione.Attendo con curiosità le immagini dei mosaici (so che saranno bellissime!).Secondo me, come lo sfondo d'oro pone le figure rappresentate dai mosaici fuori dallo spazio, così il buio e il silenzio della notte di Ravenna esaltano l'essenzialità degli esterni dei monumenti e li collocano quasi fuori dal tempo.

Lucy
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marz
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 20:23:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Condivido molto anche queste interessanti osservazioni. Non farai mica di mestiere il critico d' arte ?

Giuseppe
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theco
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 21:02:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di marz:
qualora voi ravennati ci ripensiate, tieni presente che a Firenze hanno già la tomba pronta per che lo aspetta.


Giammai, sebbene difficilmente potrebbe finire in un mausoleo più bruttino della 'zucarira'.

Penso che il fascino notturno che avete avvertito, e sul quale concordo, sia dovuto ad un buon sistema di illuminazione dei monumenti, ma soprattutto al fatto che può capitare facilmente di trovarsi lì, nel silenzio, completamente soli, di fronte a pietre impilate con sapienza da mani di duemila anni fa: è una bella esperienza, che magari è più difficile vivere in città meno sonnolente... non escludo nemmeno il fatto che un quartino di sangiovese serale nel pancino possa aiutare a sentire e vedere cose sulle quali la coca-cola di mezzogiorno non ha giurisdizione.

Riguardo alla prima foto i due elementi cronologicamente estranei sono gli unici due dotati di illuminazione artificiale, il battistero Neoniano e il campanile del Duomo: il primo è del V secolo ed è quindi coevo della cripta pesciolina che sta sotto San Francesco (immagino che vedremo meglio il battistero in seguito perchè contiene importanti mosaici), il campanile invece è coevo dell'edificio attuale di San Francesco, quello fotografato da marz, siamo nel X secolo.

Ciao, Andrea
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marz
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 21:12:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di theco:

Messaggio originario di marz:
qualora voi ravennati ci ripensiate, tieni presente che a Firenze hanno già la tomba pronta per che lo aspetta.


Giammai, sebbene difficilmente potrebbe finire in un mausoleo più bruttino della 'zucarira'.

Ciao, Andrea


Eh, in effetti..., giacchè avete difeso il possesso delle spoglie di Dante ad ogni costo, potevate metterle anche in qualcosa di meglio di una "zuccheriera" !
Se non sbaglio, a Firenze han pronta la sua tomba, nel caso glielo restituiste, nella Basilica di Santa Croce. Non so se mi spiego...


Giuseppe
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marz
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Inserito il - 05 gennaio 2012 : 21:39:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Termino le foto in notturna con le due costruzioni citate per ultimo da Theco.
Questo è il campanile del Duomo.


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Giuseppe
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