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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
macromicro
Utente Super
Città: Piovene Rocchette
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
7113 Messaggi Macrofotografia |
Inserito il - 12 giugno 2007 : 12:06:21
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Che emozione
Gianfranco |
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lucacavallari
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
729 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 giugno 2007 : 23:57:38
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| Messaggio originario di Gianni DOrefice:
Questo è il risultato.
Immagine:23 282,5 KB
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Ciao Gianni a parte le belle foto... però non mi pare che questa sia la prospettiva ottica esatta di una persona che scatta nella posizione della 21 e 22... di la verità..l'hai scattate tu le belle foto e hai dato l'onore a Gino ancora complimenti Luca
Link |
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AngelaI
Utente Super
Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone
Regione: Lazio
13740 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 13 giugno 2007 : 09:29:45
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ciao Luca, sono Angela, le foto, eccetto quelle di Gino sono mie. Prima di rispondere alla tua domanda desidero dirti che guardo sempre con ammirazione le tue splendide foto e invidio la tua professionalità.
Ritornando alla tua domanda, è vero l'inclinazione delle foto 21 e 22 non è quella giusta per avere l'immagine 23, ma devi considerare che prima della foto 21 ci sono altri passaggi nella fase di avvicinamento che io, pur avendo fotografato, non ho inserito. Inoltre alla distanza in cui ero io e con l'attrezzatura che avevo non avrei potuto fare quella foto. La prossima volta avremmo pensato di scendere insieme in quella valle e tentare di appostarci per fare delle foto migliori.
Ciao Angela |
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giacomo73
Utente V.I.P.
Città: lanciano
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
420 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 giugno 2007 : 10:56:11
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Il piccolo immortalato è uno Yearling, cioè nato lo scorso anno. In ogni caso, per la classificazione scientifica e per lo studio approfondito della specie, suggerisco la lettura de Il popolo delle rocce di Sandro Lovari. In pratica l'ultimo studio, etologico, della specie. Non mi risulta ancora che sia stata acquisita la genetica e, nemmeno, esistono conoscenze specifiche sullo sviluppo delle corna. Adesso, dopo i contatti presi con la frequenza della scuola forestale del Latemar (terminata appena ieri), dovrei intraprendere un percorso di sollecitazione di studi sulla rupicapra pyrenaica ornata e sulla competizione del cervo.
La zona qual'è: la Torretta del Paradiso? |
Modificato da - giacomo73 in data 17 giugno 2007 10:57:15 |
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Sirente
Moderatore
Città: Gilly ( Belgio) - - - Castel di Ieri (Italia)
Prov.: L'Aquila
Regione: Abruzzo
7192 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 giugno 2007 : 17:04:26
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Descrizione della specie
Fu lo zoologo tedesco Oscar Neuman che nel 1899 descrive per la prima volta una nuova specie di camoscio, chiamandola rupicapra ornata.
E’ il camoscio d’Abruzzo fino ad allora confuso con quello alpino.
La differenza tra le due specie, oltre che dal punto di vista morfologico, è stata dimostrata da studi paleontologici, etologici e genetici.
Proprio lo studio del DNA ha confermato senza ombra di dubbio che camoscio alpino e camoscio appenninico sono due specie distinte, e che quest’ultimo appartiene al ceppo spagnolo.
Infatti camoscio d’Abruzzo e camoscio spagnolo sono molto simili.
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| Non mi risulta ancora che sia stata acquisita la genetica |
Scusa Giacomo 73 >>> ma allora quando DNA ha ...????
Mario |
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giacomo73
Utente V.I.P.
Città: lanciano
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
420 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 giugno 2007 : 19:42:34
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Se qualcuno ha il Dna nel cassetto lo dica pure ... l'Infs non solo non ne ha alcuna notizia, ma nemmeno ha niente altro che foto del Camoscio d'Abruzzo. Cmq. la classificazione esatta delle specie è: * Rupicapra rupicapra pyrenaica, presente sui Pirenei. * Rupicapra rupicapra parva, presente sui Monti Cantabrici. * Rupicapra rupicapra ornata, presente sull'Appennino Abruzzese. Ma non per tutte è chiaro se si tratti di specie o sottospecie ... Gli studi di Neumann possiamo definirli un po' datati ... del resto sono addirittura anteriori al Couturier. Sulla rupricapa pyrenaica, invece, c'è qualcosa di più recente: * Caprinae Specialist Group 1996. Rupicapra pyrenaica. In: 2006 IUCN Red List of Threatened Species. IUCN 2006.
* Pérez, T., Albornoz, J. & Domínguez, A. (2002). Phylogeography of chamois (Rupicapra spp.) inferred from microsatellites. Mol Phylogenet Evol. 25, 524–534.
* Pérez-Barbería, F. J., García-González, R. (2004). "Rebeco – Rupicapra pyrenaica." Enciclopedia Virtual de los Vertebrados Españoles. Carrascal, L. M., Salvador, A. (Eds.). Museo Nacional de Ciencias Naturales. Madrid, Spain.
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Modificato da - giacomo73 in data 17 giugno 2007 19:47:00 |
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Sirente
Moderatore
Città: Gilly ( Belgio) - - - Castel di Ieri (Italia)
Prov.: L'Aquila
Regione: Abruzzo
7192 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 giugno 2007 : 21:00:29
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| Ma non per tutte è chiaro se si tratti di specie o sottospecie ...
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| Status della Specie - Il camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata) ed il camoscio dei Pirenei (Rupicapra pyrenaica pyrenaica) rivestono una grande importanza tra le entità faunistiche europee e sono stati salvati dall’estinzione grazie ad opportune e idonee azioni di tutela. Entrambe le sottospecie sono state inserite dall’IUCN (International Union for Conservation of Nature) nella lista rossa dei mammiferi in pericolo di estinzione. Sono inoltre elencate nell’Appendice 1 della C.I.T.E.S. (Convenzione sul Commercio Internazionale di specie animali e vegetali, firmata a Washington nel 1973) e sono considerate dal Consiglio d’Europa specie la cui tutela è di interesse prioritario per l’Unione Europea, e per questo incluse nel 1992 nella direttiva Habitat |
Mario |
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AngelaI
Utente Super
Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone
Regione: Lazio
13740 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 18 giugno 2007 : 11:41:18
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| La zona qual'è: la Torretta del Paradiso? |
Non è la Torretta del Paradiso, anche se quest'ultima la puoi vedere di fronte, al di là della Valle di Canneto sottostante. La zona si chiama Rocca Altiera (m. 2018), se la cerchi sulla mappa è un po' prima di Valico delle Portelle. Se non si conosce è difficile da raggiungere perchè non fa parte dei percorsi tradizionali ed il punto di partenza è ai confini con il Parco. Per fare una parte del percorso con l'auto occorre l'autorizzazione, mentre farla tutta a piedi è piuttosto lungo e faticoso.
Angela e Gianni |
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cedrone
Utente Senior
Città: territori della magnifica comunità di fiemme
Prov.: Trento
Regione: Trentino - Alto Adige
547 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 giugno 2007 : 20:09:44
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| Messaggio originario di giacomo73:
Se qualcuno ha il Dna nel cassetto lo dica pure ... l'Infs non solo non ne ha alcuna notizia, ma nemmeno ha niente altro che foto del Camoscio d'Abruzzo. Cmq. la classificazione esatta delle specie è: * Rupicapra rupicapra pyrenaica, presente sui Pirenei. * Rupicapra rupicapra parva, presente sui Monti Cantabrici. * Rupicapra rupicapra ornata, presente sull'Appennino Abruzzese. Ma non per tutte è chiaro se si tratti di specie o sottospecie ... Gli studi di Neumann possiamo definirli un po' datati ... del resto sono addirittura anteriori al Couturier. Sulla rupricapa pyrenaica, invece, c'è qualcosa di più recente: * Caprinae Specialist Group 1996. Rupicapra pyrenaica. In: 2006 IUCN Red List of Threatened Species. IUCN 2006.
* Pérez, T., Albornoz, J. & Domínguez, A. (2002). Phylogeography of chamois (Rupicapra spp.) inferred from microsatellites. Mol Phylogenet Evol. 25, 524–534.
* Pérez-Barbería, F. J., García-González, R. (2004). "Rebeco – Rupicapra pyrenaica." Enciclopedia Virtual de los Vertebrados Españoles. Carrascal, L. M., Salvador, A. (Eds.). Museo Nacional de Ciencias Naturales. Madrid, Spain.
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alleluia alleluia finalmente trovo chi la pensa come me... a parte gli scherzi sulla classificazione anche se datata non avevo dubbi poi il sito del infs quello del parco stesso e moltissime altre fonti lo mettono come pirenyca ornata vorei anche sapere il perche ... ho comunque posto il quesito ad un esperto poi e saltata fuori la storia del dna che potrebbe anche essere vera ma rimane una sostanziale differenza morfologica tra i camosci dei pirenei e quello d'abruzzo cio non toglie che le foto sono comunque bellissime
se mi facevi sapere che eri al centro del latemar ti venivo a trovare
ciao Stefano
cedrone |
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giacomo73
Utente V.I.P.
Città: lanciano
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
420 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 giugno 2007 : 10:09:24
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Aspetta: mi sono accorto troppo tardi di aver scritto: rupicapra rupicapra ornata, al posto di rupicapra pyrenaica ornata ...
Frattanto, cerco di approfondire anch'io la questione.
Per il Latemar, da un lato non ci ho pensato, dall'altro erano 8 ore al giorno + esercitazione serale ! Ma comunque piacevole (anche se veramente tosto, a voler seguire bene). |
Modificato da - giacomo73 in data 19 giugno 2007 10:12:27 |
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giacomo73
Utente V.I.P.
Città: lanciano
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
420 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 giugno 2007 : 12:13:25
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Ripeto la foto di un bel becco in fregola che mi piace molto:
Immagine: 235,69 KB |
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AngelaI
Utente Super
Città: Sant'Elia Fiumerapido (FR) - 03049
Prov.: Frosinone
Regione: Lazio
13740 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 19 giugno 2007 : 12:30:22
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Quest'ultima è veramente una bella foto. Complimenti
Angela e Gianni |
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cedrone
Utente Senior
Città: territori della magnifica comunità di fiemme
Prov.: Trento
Regione: Trentino - Alto Adige
547 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 19 giugno 2007 : 20:02:47
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| Messaggio originario di giacomo73:
Aspetta: mi sono accorto troppo tardi di aver scritto: rupicapra rupicapra ornata, al posto di rupicapra pyrenaica ornata ...
Frattanto, cerco di approfondire anch'io la questione.
Per il Latemar, da un lato non ci ho pensato, dall'altro erano 8 ore al giorno + esercitazione serale ! Ma comunque piacevole (anche se veramente tosto, a voler seguire bene).
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vi siete messi d'accordo?? meglio che dai un occhio
cedrone |
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giacomo73
Utente V.I.P.
Città: lanciano
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
420 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 giugno 2007 : 10:35:32
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Allora, il caso è semplice ma di ancora incerta soluzione. La versione Rupicapra rupicapra ornata è quella che non ammette l'enucleazione di una "specie" per il camoscio d'abruzzo, ma solo la sua identificazione come "sottospecie" della Rupicapra. Dal genere Rupicapra, infatti, è stata identificata, in origine, una sola specie (Rupicapra rupicapra) con dieci sottospecie. Tra queste, l'asiatica, la parva e la caucasica (che non si ritiene più siano sottospecie autonome, nonché la pyrenaica (individuata nel 1845 da tal Bonaparte) e la ornata (Neumann 1899). Altre, come la carpatica, ben massiccia, sono state individuate dal Couturier nei primi del '900. Inizialmente, tuttavia, pur nella condivisione degli elementi di analogia, anche il Neumann aveva ipotizzato che il camoscio abruzzese fosse proprio una specie diversa del genere rupricapra e non una sua sottospecie. Chi oggi propugna la sua elezione a specie, ovviamente, deve utilizzare la demoninazione tassonomica Rupicapra pyrenaica ornata, dando prevalenza sistematica alla specie identificata più addietro nel tempo. La soluzione definitiva del caso dovrebbe essere affidata alla genetica, ma questi dati a me non risultano e sarei ben lieto di conoscerli se esistessero.
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Modificato da - giacomo73 in data 20 giugno 2007 10:42:50 |
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 giugno 2007 : 11:52:31
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Complimenti per le foto sono stupende,ho avuto anni fa la fortuna di percorrere il sentiero che dai Prati di Mezzo porta alla Meta e mi ricordo ancora il gradioso spettacolo che appare quando dopo tanto camminare il panorama si apre sul Parco d'Abruzzo sopra il Lago di Alfedena e la vista spazia sulla Valle del Sangro,e sulle catene meridionali del Parco. Sono passati molti anni ma non ho dimenticato l'emozione di quel momento sicuramente su uno dei più grandiosi spettacoli che l'Appennino possa offrire. Trovare anche i camosci deve essere stata un'emozione che sarà difficile dimenticare. La presenza del camoscio in quell'area mi fa ben sperare che vi sia stato un incremento della popolazione del Camoscio d'Abruzzo che ha colonizzato nuove aree, una volta era visibile solo in Val di Rose ed in pochissimi esemplari,solo l'asperità di quei luoghi ha evitato che portassimo questa specie all'estinzione. Specie o sottospecie è più un dicorso teorico che pratico,anche la genetica ci indica dei numeri che poi noi interpretiamo e continuiamo ad essere in disaccordo su che distanza determini la separazione specifica. Secondo me l'importante è sottolineare che il Camoscio d'Abruzzo faceva parte di una popolazione meridionale di Camosci che occupava un areale molto più esteso di quello odierno,fu spinta a sud e frazionata durante le glaciazioni pur rimannendo strettamente imparentata con la razza pirenaica.In qualche parte del nord il camoscio,forse di provenienza asiatica, non si estinse e con il miglioramento del clima trovò l'areale alpino libero e vi si insediò interponendosi alle popolazioni residue frazionate del camoscio che oggi chiamiamo pirenaico. Sarebbe importante per sottolineare questa differenza tra i camosci italiani correggere in tassonomia la denominazione, io preferirei Rupicapra pyrenaica ornata che meglio descrive questa storia del piu vago Rupicapra rupicapra ornata che mette una miriade di sottospecie in un calderone senza evidenziare gli eventi che hanno portato allo stato attuale.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
Sandro |
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Carlmor
Moderatore Trasversale
Città: Varese
Prov.: Varese
Regione: Lombardia
8940 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 giugno 2007 : 13:07:04
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In attesa di futuri sviluppi direi di attenerci per ora a quanto riportato nella Checklist della fauna italiana e considerare il camoscio d'Abruzzo come Rupicapra pyrenaica ornata, correggo anche i dati tassonomici della discussione
Carlo
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cedrone
Utente Senior
Città: territori della magnifica comunità di fiemme
Prov.: Trento
Regione: Trentino - Alto Adige
547 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 giugno 2007 : 17:32:22
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[quote]Messaggio originario di subpoto:
Complimenti per le foto sono stupende,ho avuto anni fa la fortuna di percorrere il sentiero che dai Prati di Mezzo porta alla Meta e mi ricordo ancora il gradioso spettacolo che appare quando dopo tanto camminare il panorama si apre sul Parco d'Abruzzo sopra il Lago di Alfedena e la vista spazia sulla Valle del Sangro,e sulle catene meridionali del Parco. Sono passati molti anni ma non ho dimenticato l'emozione di quel momento sicuramente su uno dei più grandiosi spettacoli che l'Appennino possa offrire. Trovare anche i camosci deve essere stata un'emozione che sarà difficile dimenticare. La presenza del camoscio in quell'area mi fa ben sperare che vi sia stato un incremento della popolazione del Camoscio d'Abruzzo che ha colonizzato nuove aree, una volta era visibile solo in Val di Rose ed in pochissimi esemplari,solo l'asperità di quei luoghi ha evitato che portassimo questa specie all'estinzione. Specie o sottospecie è più un dicorso teorico che pratico,anche la genetica ci indica dei numeri che poi noi interpretiamo e continuiamo ad essere in disaccordo su che distanza determini la separazione specifica. Secondo me l'importante è sottolineare che il Camoscio d'Abruzzo faceva parte di una popolazione meridionale di Camosci che occupava un areale molto più esteso di quello odierno,fu spinta a sud e frazionata durante le glaciazioni pur rimannendo strettamente imparentata con la razza pirenaica.In qualche parte del nord il camoscio,forse di provenienza asiatica, non si estinse e con il miglioramento del clima trovò l'areale alpino libero e vi si insediò interponendosi alle popolazioni residue frazionate del camoscio che oggi chiamiamo pirenaico. Sarebbe importante per sottolineare questa differenza tra i camosci italiani correggere in tassonomia la denominazione, io preferirei Rupicapra pyrenaica ornata che meglio descrive questa storia del piu vago Rupicapra rupicapra ornata che mette una miriade di sottospecie in un calderone senza evidenziare gli eventi che hanno portato allo stato attuale.
Benissimo solo che ho grandi perplessità su tutta la vicenda anche prche non credo affatto che due speci se pur ritenute simili possano venire "inquadrate" alla stessa maniera e una altra cosa che mi lascia perplesso potrebbe anche essere semplice e pratica tra prealpi e alpi e molto più facile pensare che il camoscio d'abruzzo (da ora in poi lo chiamo così) si comnque in qualche modo legato a "l'alpino e che il pirenayco non abbia preso il traghetto per venire in abruzzo ciao
cedrone |
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giacomo73
Utente V.I.P.
Città: lanciano
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
420 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 giugno 2007 : 17:53:59
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Da quanto ho circa l'evoluzione della specie su base paleontologica sembra, invece, che il camoscio alpino non sia mai sceso più a sud della garfagnana e che esista una strana linea di conduzione genetica () che va dall'est delle rupricapre asiatiche (parve) a quelle dei pirenei e dei cantabrici.
Mah! della serie: lascia o raddoppia !
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Subpoto
Moderatore
Città: Roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
9027 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 giugno 2007 : 18:49:17
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Un piccolo copiato di come potrbbero essere andate le cose.
Origine delle popolazioni italiane L'origine zoogeografica del Genere Rupicapra, o dei suoi diretti progenitori, si colloca con probabilità in Asia sud-occidentale (massiccio dell'Himalaya), da dove si diffuse poi verso occidente lungo le catene montuose del sistema asiatico nel Pleistocene medio-inferiore. Durante il Riss, giunse in Europa la prima ondata di camosci di tipo pirenaico (Rupicapra pyrenaica). Durante le glaciazioni del Würm e dell'Olocene l'areale del Camoscio alpino si estendeva fino agli Appennini settentrionali. I primi fossili di Rupicapra (probabilmente ascrivibili a pyrenaica) comparvero improvvisamente nel Pleistocene medio in Francia, ma i Rupicaprini esistevano nel continente asiatico già nel Miocene. R. rupicapra fece la sua comparsa in Italia in un periodo successivo, all'inizio dell'ultima glaciazione, estendendo il suo areale dalle Alpi orientali sino all'Appennino settentrionale (Alpi Apuane) ed interrompendo probabilmente la continuità di areale tra pyrenaica e ornata. Durante l'Olocene l'areale del Camoscio appenninico copriva le aree montane e rupestri comprese tra i Monti Sibillini e il Massiccio del Pollino in Calabria
Questo spiegherebbe come sono giunti in Abruzzo senza traghetto.
La natura è un libro aperto, siamo noi che non sappiamo leggerlo
Sandro |
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giacomo73
Utente V.I.P.
Città: lanciano
Prov.: Chieti
Regione: Abruzzo
420 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 20 giugno 2007 : 20:42:13
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Chissà, però, se si sono serviti anche degli scafisti albanesi dell'epoca!
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