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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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Torre
Utente
Città: Colfosco
Prov.: Treviso
Regione: Veneto
20 Messaggi Tutti i Forum |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 giugno 2006 : 15:26:22
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La specie che hai fotografato, a mio avviso, è il Monochamus galloprovincialis galloprovincialis. Fra le quattro specie di Monochamus presenti in Italia questa è infatti l'unica che si rinviene in ambienti costieri o comunque di pianura, mentre M. sutor, come del resto M. sartor e M. saltuarius (quest'ultima presente solo in Alto Adige), sono specie montano-subalpine. Anche la livrea dell'esemplare da te fotografato corrisponde perfettamente a quella del M. galloprovincialis, ed in particolare a quella caratteristica degli esemplari che abitano gli ambienti costieri. Lo scutello (che è quel triangolino alla base delle elitre) infatti presenta ai lati e soprattutto all'apice un denso rivestimento di peli color ocra e le antenne e le zampe sono parzialmente rossicce. Questa specie compie il suo sviluppo larvale esclusivamente sui pini. Interessante è la località dove l'hai fotografato, in quanto M. galloprovincialis, per l'Italia, è noto delle Alpi orientali (con la ssp. pistor), mentre la sottospecie nominale abita tutto il litorale tirrenico dalla Liguria alla Toscana: qui, come dice Sama (1988) ha raggiunto il crinale appenninico, scavalcandolo fino a popolare le pinete artificiali del crinale romagnolo. Ricompare poi sul Promontorio del Gargano. Per quanto riguarda il versante adriatico, la diffusione è poco chiara: è nota con certezza solo dei dintorni di Trieste. Dunque il tuo ritrovamento avviene in un'area di cui, almeno per quel che mi risulta anche dalla recente CKmap (2004) non era nota. Complimenti!
P.S. - Un altro esemplare, della forma cromatica ad appendici (zampe e antenne) nere, fotografato in Umbria, è presente qui sul forum.
Marcello
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Modificato da - Velvet ant in data 22 giugno 2006 15:44:56 |
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MarcoU
Utente Senior
Città: Codevigo
Prov.: Padova
Regione: Veneto
697 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 giugno 2006 : 17:22:59
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Non vorrei spegnere i vostri entusiasmi, ma non dimenticate che i cerambicidi sono assai inclini a farsi trasportare con carichi di legname. Vedi ad esempio un reperto di Rosalia alpina fatto in centro a Venezia...
Ciao a tutti, Marco |
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Velvet ant
Moderatore
Città: Capaci
Prov.: Palermo
Regione: Sicilia
3768 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 giugno 2006 : 18:13:53
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Perfettamente daccordo con Marco, anche il reperto di Monochamus galloprovincialis nei dintorni di Trieste è attribuito da Sama (1988) a probabile importazione col legname. Resta pur sempre il dato di questa stazione nel Veneto, che ci informa della presenza, sia pure accidentale, della specie in quell'area.
Marcello
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Modificato da - Velvet ant in data 22 giugno 2006 18:15:20 |
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Torre
Utente
Città: Colfosco
Prov.: Treviso
Regione: Veneto
20 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 giugno 2006 : 09:17:32
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Innanzi tutto grazie per la determinazione! E pensare che avevo scartato quasi subito il M. galloprovincialis perchè quello che avevo fotografato mi sembrava troppo scuro... L'apparenza inganna. Per completezza identifico meglio il luogo in cui l'ho trovato: lungo il Piave, in una pineta artificiale costituita da Pinus excelsa (quindi non proprio originaria di questi luoghi...). C'erano almeno 10 albero morti, molto probabilmente a causa dell'attacco combinato dei M. galloprovincialis (ho trovato alcune larve molto in profondità nel tronco), dei Molorchus minor ,che avevo postato un po' di tempo fa, e di un paio di specie di Scolitidae che non sono ancora riuscito a determinare.
Buona giornata a tutti! Davide |
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ellenne
Utente V.I.P.
Città: Roma
Regione: Lazio
418 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 23 giugno 2006 : 19:44:47
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Forse non tutti sanno che....
Monochamus, oltre ad essere un bellissimo insetto... di per se poco dannoso alle conifere, salvo proliferazioni esagerate in ecosistemi squilibrati, è...suo malgrado, il vettore di un temibile flagello. Un nematode: il Bursaphelenchus xylophilus detto anche Nematode del pino, che proliferando nei sistemi tracheali della pianta fino ad occluderli la porta a deperimento e morte. Il nematode al momento sta causando una incredibile moria di Pini in Portogallo. La diffusione in natura di B. xylophilus è favorita dall´elevata sopravvivenza del nematode nel legno e dalla sua pronta trasmissione attraverso gli insetti vettori, coleotteri cerambicidi del genere Monochamus, anch´essi facilmente trasportati con il commercio del legname. Monochamus galloprovincialis ssp. galloprovincialis è stata segnalata nelle pinete costiere, sull´Appennino romagnolo e al confine con la Toscana (nei dintorni del Passo della Futa). Dalla metà di maggio alla metà luglio: le larve di terzo stadio del nematode (L3 - stadio di dispersione) si portano vicino alla camera pupale dell´insetto e mutano in larve di quarto stadio (L4 - stadio durevole). Allo sfarfallamento dell´adulto del cerambicide, le larve L4 del nematode penetrano attraverso gli stigmi e invadono l´emocele dell´insetto vettore. Quando l´insetto raggiunge la chioma delle piante per nutrirsi dei rametti e completare la maturazione delle gonadi, le larve L4 del nematode si portano verso l´estremità del corpo dell´insetto e penetrano nella pianta attraverso le ferite di nutrizione del cerambicide.
Un saluto ellenne
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Vitalfranz
Utente Senior
Città: Luxembourg
Regione: Luxembourg
2500 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 agosto 2009 : 09:38:17
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Riprendendo questo vecchio topic (sto controllando la determinazione di tutte le foto), si tratta della sottospecie pistor, come chiaramente indicano zampe e antenne nere.
La distribuzione delle sottospecie che dà la fauna d'Italia, come si può vedere dai reperti fotografati dagli amici del forum, é... diciamo... un po' "lacunosa"... Sarebbe bene non tenerne troppo conto
Francesco Vitali
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