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 Morus cfr. alba
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Voel
Utente Senior

Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Inserito il - 06 dicembre 2010 : 22:50:05 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ho fotografato questo Gelso al Parco Gioeni di Catania. Un giardiniere del Parco mi ha detto che si tratta di un Moro ornamentale che fa gelsi non commestibili. Penso che si tratti del Gelso selvatico. E' giusto? Desidererei la sua determinazione. Grazie

Voel


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Modificato da - Centaurea in Data 12 ottobre 2011 22:32:56

iperione
Utente Senior

Città: Cremona


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Inserito il - 07 dicembre 2010 : 01:17:40 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sembrerebbe proprio un Morus, ma a mio parere sono specie decisamente difficili da distinguere fra loro. Somiglia a Morus alba, che però, anche nelle forme non varietali (selvatiche) ha frutti, magari non sempre buonissimi, ma commestibili.

ciao

Iperione
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


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Flora e Fauna

Inserito il - 07 dicembre 2010 : 10:01:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
A occhio mi sembra un gelso qualsiasi. Questione interessante però che mi prometto di approfondire.

Pensavo da una parte che ci sono i gelsi neri e i gelsi bianchi: basta guardare il colore del frutto. Uno ha la foglie con qualche irregolarità (lobatura?) più dell'altro, ma non ricordo quale.

D'altra parte mi sto facendo l'idea che le varie specie (?) presentino una infinità di variazioni. Ad esempio si parla di solito sbrigativamente di olmo campestre o olmo minore. Leggevo su un libro che esistono 45 specie (vado a memoria) di olmi e forse 200 e che la questione è assi dibattua. Da noi si piantano spesso olmi minori che in realtà sono incorci con l'olmo siberiano ed altre specie di olmi per resistere alla grafiosi. Ho letto qui in FNM che proprio in Sicilia si distinguono molte varietà di querce come comunemente non si fa. Del resto basta pensare ai ciliegi, ai meli: tutti sappiamo che esistono infinite differenze.

Probabilmente faccio confusione fra specie, ibridi, varietà, cultivar ecc.

Ma FNM serve proprio ad imparare anche queste cose. No?

Saluti
Alberto



"Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti".
"Come è più difficile a 'ntendere l'opere di natura che un libro d'un poeta"
"La natura è piena d'infinite ragioni, che non furon mai in isperienzia." (L.d.V.)

Modificato da - Albisn in data 07 dicembre 2010 10:13:19
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


4284 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 07 dicembre 2010 : 10:49:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ho dato un'occhiata ad alcuni testi.

Dunque il gelso nero (Morus nigra) ha origine nel Medio Oriente ed era stato importato in epoca greco - romana per il frutto nero e dolce. É più raro del gelso bianco che è stato importato molto dopo (medioevo - XV secolo) dalla Cina per l'allevamento del baco da seta.

Aggiungo che fino all'inizio del secolo e ancora nel dopoguerra (penso solo il gelso bianco, ma non ne sono sicuro) caratterizzava la campagna della pianura padana con filari fra i campi, estesi a perdita d'occhio. Poi è completamente scomparso. Ora, in tempi di globalizzazione che spazzano via le ultime industrie tessili, viene piantato nei giardini pubblici come simbolo della laboriosità di un "mitico" tempo che fu. Credo che nel comasco resista l'industria serica (cravatte, foulard...). Ma la seta viene dalla Cina.

Il gelso nero è basso (8 - 10 m ma anche fino a 15) e ha il tronco tozzo, spesso con sporgenze e irregolarità. Le foglie sono pubescenti (peli radi e corti) nella pagina inferiore (carattere distintivo oltre al frutto). I frutti assomigliano a more e, sicuramente per questo, l'abero in dialetto milanese è chiamato "murun".

Il gelso bianco (Morus alba)è più alto (15 - 20 m), slanciato ed ha rami sottili. I frutti di questo sono bianchi o rosati, ma anche color porpora. Deduco che siano meno dolci degli altri. La foglia è più lucida.

Entrambe le specie sono alloctone archeofite (1), cioè non sono di origine nostrana, ma coltivate da prima della scoperta dell'America. Immagino che siano naturalizzati(?), ma secondo un testo i g.n. non si riproducono spontaneamente nemmeno nella loro zona di origine.

Sempre a occhio si direbbe che quello in foto è un gelso bianco. Non mi risulta che esistano gelsi selvatici.

Esiste invece una specie vagamente simile che si chiama gelso della carta (Broussonetia papyrifera) naturalizzato in molte regioni ed invasivo i tre fra cui la Lombardia. Si distingue dalle foglie spesso lobate. Se ne è già parlato in FNM.

Saluti
Alberto
(1) ho controllato: il gelso è presente nelle due specie in quasi tutte le regioni. Il g.nero è naturalizzato in Veneto, quello bianco in 5 regioni fra cui la Lombardia.
PS controllando qua e là in Internet trovo notizie contraddittorie praticamente su tutto: altezza della pianta, longevità, aspetto delle foglie. Come diceva Leonardo (vedi sotto) occorre diffidare dei testi (a cominciare da questo) e studiare la natura.... già, ma chi la conosce più?

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Modificato da - Albisn in data 07 dicembre 2010 11:42:30
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Voel
Utente Senior

Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


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Inserito il - 07 dicembre 2010 : 14:36:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie per la determinazione e anche per tutte le informazioni. A giugno prossimo andrò a controllare il colore dei gelsi. Per ora mi posso accontentare di Morus cfr. alba.
Un saluto

Voel
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


2265 Messaggi
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Inserito il - 12 dicembre 2010 : 15:54:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Albisn:

... il gelso bianco caratterizzava la campagna della pianura padana con filari fra i campi, estesi a perdita d'occhio. Poi è completamente scomparso...

i frutti sono bianchi o rosati, ma anche color porpora. Deduco che siano meno dolci degli altri...

Non mi risulta che esistano gelsi selvatici.



Parlo per la zona padana, di cui ho esperienza; lì il gelso bianco è naturalizzato e si incontra frequentemente negli incolti e nella vegetazione boschiva naturale, dove i semi vengono diffusi dagli uccelli che si cibano copiosamente dei frutti. Questi esemplari nati da seme sono quindi selvatici, mantre le piante capitozzate che si trovavano in filare fra i campi (oggi ce ne sono ancora, ma ormai sono assai vecchie e vanno effettivamente scomparendo) appartenevano invece a numerose cultivar selezionate, di cui si è ormai praticamente perso il ricordo, che venivano riprodotte per via vegetativa (cioè per innesto, appunto, sul gelso bianco selvatico).

Il gelso nero è invece in sostanza un albero da frutto, e veniva piantato vicino alle abitazioni, in pianura padana è molto raro ed ormai lo si trova per lo più negli orti botanici (ad es. a Pavia).

A mio parere le due specie non sono per niente facili da distinguere, e bisogna anche dire, come ha già notato Alberto, che molti testi (in qualche caso anche quelli più "tecnici"...) riportano notizie discordanti e confuse che non aiutano a fare chiarezza ed a focalizzare i caratteri distintivi.

Penso che il colore del frutto possa trarre in inganno (ci sono in effetti gelsi bianchi a frutto scuro); il frutto del gelso bianco è comunque dolce (in alcuni casi dolcissimo, quasi sciropposo), ma penso che la mora del nero sia più apprezzata perchè saporita (quella del bianco è dolce ma in sostanza priva di aroma).

ciao

Iperione

Modificato da - iperione in data 12 dicembre 2010 16:28:53
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Albisn
Utente Senior


Città: Seregno
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


4284 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 17 dicembre 2010 : 22:08:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Guarda guarda cosa ho trovato in Internet: un testo di V. Dandolo del 1775 Dell'arte di governare i bachi da seta...

"Credo bene di far conoscere al lettore le spezie e varietà dei Gelsi che sono state sinora descritte, affinchè tutto sappia in questo proposito. In fine della nota vedrà anche il calo che fa seccandosi ciascheduna qualità delle foglie di gelso che noi impieghiamo nel governo dei bachi.
Prima Spezie.
Morus Alba. Questa comprende
Il gelso comune selvatico, che ha quattro varietà rispetto al frutto. Due si distinguono dal frutto bianco, una dal frutto rosso, e l'altra dal frutto nero.
Due altre varietà vi sono rispetto alla foglia. Una molto tagliala in pezzi come la foglia del Lappo (detto da noi Oppio), e l'altra più grande, appena tagliata o lobata.
E' una varietà della suaccennata prima varietà il gelso comune innestato, il quale ha anch'esso le seguenti varietà.
1.° A frutto bianco; 2.° a frutto roseo; 3.° a frutto nero; 4.° a foglia grande, detta dì Toscana; 5.° a foglia discretamente grande di verde cupo, detta foglia giazzola; 6.° a foglia più piccola delle surriferite , di verde cupo, piuttosto grossa, detta foglia doppia, più diffìcile a sfrondare, e la più eccellente pei bachi da seta.
Vi sono inoltre le seguenti spezie; 1. Morus Tataria. 2. Constantinopolitana. 3. Nigra. (è nota ad ognuno la mora, frutto dolce, aggradevolistimo nella calda stagione , che coltivasi spezialmente nelle provincie ex-Venete). 4. Rubra. (coltivasi negli orti botanici). 5. Indica (coltivasi negli orti botanici ). 6. Latifolio (coltivasi nelle stufe degli orti botanici ). 7. Australis. 8. Latifolia. 9. Mauritiana (tutte e tre queste spezie sono poco note in Italia ). V'erano anche, 10. Morus Tinctoria, 11. Morus Pupyrifera , le quali sono state recentemente trasportate sotto un altro genere di pianto, detto Broussonetia
"

Saluti
Alberto

"Ogni nostra cognizione prencipia da sentimenti".
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Modificato da - Albisn in data 17 dicembre 2010 22:31:36
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iperione
Utente Senior

Città: Cremona


2265 Messaggi
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Inserito il - 20 dicembre 2010 : 12:33:21 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Insomma, anche stando a quello che ci spiega il Dandolo distinguere con precisione i Morus è un bel casino!
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