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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Nota! La determinazione degli insetti necessita quasi sempre di un'indicazione geografica e temporale precisa. Invitiamo quindi gli utenti ad inserire questi dati ogni volta che viene richiesta una determinazione o viene postata una foto di un insetto. I dati forniti dagli utenti ci consentiranno anche di attribuire un valore scientifico alle segnalazioni, contribuendo a migliorare e integrare le attuali conoscenze sulla distribuzione delle specie postate.
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Autore |
Discussione |
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vladim
Moderatore trasversale
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
34172 Messaggi Tutti i Forum |
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vladim
Moderatore trasversale
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
34172 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 ottobre 2010 : 22:05:25
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Nabidae, forse, visto il rostro? Vladim
Alla fin fine la scienza consiste nel sapere che sai quello che sai e che non sai quello che non sai. (Confucio)
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Palaemonetes
Utente Senior
Città: Cagliari
Prov.: Cagliari
Regione: Sardegna
2289 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 ottobre 2010 : 07:54:03
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Questo è un miride... |
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vladim
Moderatore trasversale
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
34172 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 ottobre 2010 : 09:16:26
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| Messaggio originario di Palaemonetes:
Questo è un miride...
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Dovevo immaginarlo... Non riesco MAI a determinare la famiglia miride. Per le altre famiglie mi riesce a volte sì e a volte no, ma con i miride mai! Comunque, ho fatto un veloce "giro" per la Galleria NM, e non ne ho trovato nessuno che sembrasse simile a questo, dal colore così uniforme. Forse i generi Closterotomus e Phytocoris potrebbero essere i più simili, ma è solo tanto per tentare... Grazie Vladim
Alla fin fine la scienza consiste nel sapere che sai quello che sai e che non sai quello che non sai. (Confucio)
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Marsal
Moderatore
Città: Bellano
Prov.: Lecco
Regione: Lombardia
1997 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 ottobre 2010 : 09:56:33
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Si per Miridae Dovrebbe essere un Charagochilus, ma devo verificare, adesso non ho le guide sotto mano ciao
Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio) |
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vladim
Moderatore trasversale
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
34172 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 ottobre 2010 : 10:11:27
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| Messaggio originario di Marsal:
Si per Miridae Dovrebbe essere un Charagochilus, ma devo verificare, adesso non ho le guide sotto mano ciao
Chi ha prescha perda seis temp ("Chi ha fretta perde il suo tempo", detto romancio)
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Se è così, mi rincuoro. Non avrei potuto trovarlo in galleria... ...perchè mi pare proprio non ci sia. Anche in rima! Ciao
Alla fin fine la scienza consiste nel sapere che sai quello che sai e che non sai quello che non sai. (Confucio)
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Paris
Moderatore
Città: Sondrio
Prov.: Sondrio
Regione: Lombardia
5737 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 23 novembre 2010 : 23:34:22
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La diagnosi di Martino che individua il genere Charagochilus Fiefer, 1858 è corretta. Se vogliamo spingerci oltre, scopriamo che in Italia si possono trovare due specie, le cui differenze sono difficili da cogliere dalle fotografie. Tra gli elementi discriminanti c'è il rapporto tra la larghezza del capo e quella dell'occhio, che varia tra mascio e femmina nelle due specie. O, ancora, il rapporto tra le misure del 2° articolo antennale e la larghezza del capo. Mi pare intuitivo che, se non si ha a disposizione un esemplare con il capo messo in orizzontale e le antenne tese, è difficile prendere queste misure. Infatti, quando questi insetti vengono studiati, ci si premunisce di disporli nella preparazione in modo che questi caratteri possano essere ben visibili. Tuttavia Eduard Wagner, nel separare la seconda specie (weberi) da lui descritta nel 1953 dalla congenere più antica (gyllenhali), evidenziava anche la forma e le dimensioni della commissura tra esocorio e clavo, e cioè quella fessurina che si nota sul bordo esterno dell'emielitra, poco dietro ai femori, dove c'è una sfumatura più chiara. Se questa commissura è più divaricata, si tratta di weberi, se lo è di meno si tratta di gyllenhali. Per capire questo particolare, ovvviamente ci vuole un occhio piuttosto allenato sulle due specie, il cosiddetto "occhio clinico" che una volta avevano quei medici che curavano la gente senza aspettare il risultato delle analisi . In ogni caso, qui, la commissura è molto stretta. Pertanto, a conclusione di questo mio dire, la diagnosi è la seguente:
Charagochilus gyllenhali (Fallén, 1807)
Si tratta di una specie legata al Galium sp. svernante allo stato di adulto e con una distribuzione molto ampia di tipo Olopaleartico
----------- Link |
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