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 FUNGHI VELENOSI
 CLITOCYBE AMOENOLENS
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Alessio
Utente V.I.P.


Città: Livorno
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Inserito il - 03 giugno 2006 : 14:48:43 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Ordine: Agaricales Famiglia: Tricholomataceae Genere: Clitocybe Specie:Clitocybe amoenolens
Clitocybe amoenolens Malençon è un fungo di dimensioni medio-grandi, piuttosto carnoso; il cappello, inizialmente convesso e quindi depresso, ha un colora variabile (anche in funzione dell'età, come spesso si riscontra nei funghi) dal beige-carnicino al bruno-castano. Il rivestimento pileico è leggermente granuloso e, nei giovani esemplari, ricoperto da una pruina biancastra. Le lamelle, difficilmente separabili, da adnate a decorrenti, presentano riflessi carnicini che tendono a sbiadire con la maturazione.
Il gambo, tipicamente confluente, tende ad assumere con l'età colorazioni simili a quelle del cappello: inizialmente pieno, diviene presto midolloso. La carne, piuttosto consistente, è bianca ed immutabile e con caratteristico odore di acetato di amile con componenete saponacea (CONTU et al., 1999. Boll. AMER 48, 3: 16-18), di iris, di caramello (MOREAU et al., 2001. Cryp. Mycol. 22, 2: 95-117).

Nel 1997, ad Avezzano (AQ), sette persone appertenenti allo stesso nucleo familiare ed una ottava, amica di famiglia, manifestarono una intossicazione conseguente a consumo di funghi con sintomatologia che creò non pochi problemi per la diagnostica sia medica che micologica.
La sintomatologia è comparsa tardivamente, dopo 4-6 giorni, manifestandosi essenzialmente come dolori alle estremità dei piedi e delle mani, delle ginocchia, della gola, del naso e dei padiglioni auricolari. I dolori areno accentuati dal caldo e dal contatto con le lenzuola, specie quelli localizzati negli arti inferiori. L'esame obiettivo dimostrò soltanto un lieve edema delle estremità con modesta iperemia cutanea (l'iperemia è una aumento di sangue in una data parte del corpo; per questo ed altri termini medici vi rimando al sito: Link).
Notevole difficoltà era incontrata da questi disgraziati al mattino, quando il contatto con il suolo dei piedi provocava dolori violenti.
Il fungo responsabile di questa strana sindrome fu individuato, grazia anche all'aiuto di Marco Contu, in Clitocybe amoenolens. Da quanto è emerso dai racconti degli intossicati, la specie è stata scambiata grossolanamente con Pleurotus eryngii (DC:Fr.)Quèl.

Le caratteristiche più importanti di questa sindrome, che si risolve spontaneamente, sono così riassumibili:
- assenza di sintomi precoci di tipo gastrointestinale;
- sintomi tardivi (ciò favorisce il ripetuto consumo dei funghi !);
- assenza di alterazione dei parametri bio-umorali;
- la sintomatologia dolorosa gradualmente tende a ridursi, con scarsa o nulla efficacia dei comuni analgesici;
- assenza di stati reliquati dopo la remissione dei sintomi;
- probabile dipendenza della sintomatologia dalla quantità di funghi ingeriti ad al consumo ripetuto.

L'intossicazione da consumo di C. amoenoles rientra nelle forme di eritromelalgia, sindrome la cui fisiopatologia è ancora sconosciuta (per saperne di più: Link). L'intossicazione, è stata definita da SAVIUC et al. (2001. Clinical Toxicology 39, 4: 403-407) come "sindrome acromelalgica".
L'unico rimedio efficace è il...freddo ! sebbene l'intensità dei dolori può essere tale che il prolungato contatto con il ghiaccio per lenirli causi a sua volta danni !

Una intossicazione simile può manifestarsi dopo il consumo di un fungo orientale: Clitocybe acromelalga Ichimura, la cui tossicità è nota per casi in Giappone e Corea del Sud.
I principali caratteri che distinguono C. amoenolens da C. acromelalga sono così riassumibili:
- rivestimento granuloso in amoenolens, glabro in acromelalga;
- lamelle mediamente fitte in amoenolens, molto fitte in acromelalga;
- odore forte in amoenolens, debole o assente in acromelalga.

Meditate gente, meditate !


CLITOCYBE AMOENOLENS


foto POUMARAT (dal sito: Link).

PS: queste note sono un riassunto del seguente lavoro (non disponibile in PDF...posso però mandare delle fotocopie a chi è interessato):

LEONARDI, M., CIULLI, G., PACIONI, G. & RECCHIA, G. (2002) - Una intossicazione collettiva da Clitocybe amoenolens riconducibile alla sindrome acromelalgica. Micol. e Veget. Medit. 17, 2: 133-142.

Modificato da - Andrea in Data 11 giugno 2006 12:27:10

Alessio
Utente V.I.P.


Città: Livorno
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Inserito il - 03 giugno 2006 : 15:23:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
a proposito....Link
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Alessio
Utente V.I.P.


Città: Livorno
Prov.: Livorno

Regione: Toscana


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Inserito il - 03 giugno 2006 : 15:25:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
...e visto che ci siamo...



Allegato: CLITOCYBE AMOENOLENS juillet99[1].pdf
60,13 KB
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Lgs
Utente V.I.P.


Città: Sarzana

Regione: Liguria


325 Messaggi
Micologia

Inserito il - 03 giugno 2006 : 22:17:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non voglio appesantire la discussione: non è questa la sede. Però sarebbe meglio parlare di acroeritromelalgia così da comprendere con esattezza la sindrome. Questa, infatti, coinvolge le parti più distali delle estremità degli arti con dolore ed arrossamento. Posso confermare, per esperienza personale, che gli individui colpiti (con eziologia non riconducibile a sospetta intossicazione da acidi acromelici) da questa sindrome hanno mani e piedi iperemici (intensamente arrossati) che "trasmettono calore" al tatto (acroeritromelalgici vs. pranoterapeuti... abbiate pazienza: mi è venuta in mente e la dovevo scrivere!). Hanno inoltre difficoltà a calzare le normali scarpe e, se vogliono deambulare, devono adattarsi a comode pantofole a causa dei dolori urenti ed a puntura di spillo acuiti dal contatto. Rimarco che non vi sono alterazioni strumentali obiettivabili e che, per quanto il danno sia a carico delle fibre amieliche del sistema nervoso autonomo, l'elettromiografia e l'elettroneurografia sono negative. Le mie osservazioni, ribadisco, si riferiscono a soggetti affetti da complessi patologici disparati (con prevalenza di dismetabolismi aggravati od indotti da diete incongrue) che sono migliorati e/o guariti dopo il trattamento della malattia di base. Per finire: purtoppo, come già ripetuto più volte, gli studi clinici espletati, nel caso di intossicazione da macromiceti ("barbaramente" dette "micetismi"), sono di tipo osservazionale e il silenzio che consegue ad episodi di intossicazione da macromiceti lascia sempre reliquati di perplessità e dubbi considerevoli. Grazie sempre ad Alessio che è un vero turbocompressore per il nostro FORUM

Luciano
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Andrea
Utente Senior


Città: ROMA
Prov.: Roma

Regione: Lazio


2764 Messaggi
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Inserito il - 04 giugno 2006 : 16:28:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Utili, dettagliate e competenti notazioni, per cui occorre ringraziare Alessio e Luciano, su una sindrome che non viene normalmente menzionata nelle lezioni di micotossicologia. Finora possedevo soltanto frammentarie informazioni sulla c.d. sindrome acromelalgica. Ora ne so qualcosa (tanto!!) di più.

Andrea
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Enzo Musumeci
Utente Super


Città: Basilea

Regione: Switzerland


8641 Messaggi
Micologia

Inserito il - 04 giugno 2006 : 18:32:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao a tutti


Concordo con Andrea, e desidero ringraziare anchio Alessio e Luciano per i loro contributi davvero notevoli ……..c’è sempre qualcosa da imparare !



Ciao a presto



Enzo Musumeci
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