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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
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marcospada
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
1392 Messaggi Flora e Fauna |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 26 aprile 2006 : 20:06:53
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All'interno della riserva integrale non è possibile intervenire con azioni umane. Delle due possibilità una sola è possibile: o non si tratta di riserva integrale (modifica del piano del parco, se non ho letto male all'interno del Parco Nazionale d'Abruzzo) oppure è da denuncia
Alessandro PD |
Modificato da - a p in data 26 aprile 2006 20:09:48 |
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mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 aprile 2006 : 22:14:10
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Beh, quelli sullo sfondo sono pini neri, e se anche i tronchi appartengono a questa specie, direi che hanno fatto bene: il pino nero, totalmente estraneo all'Italia centrale, è stato usato per rimboschimenti selvaggi in tutto l'Appennino e non solo (io ne avevo 71 in giardino , ho avuto l'autorizzazione dalla Forestale per abbatterne 32, nonostante abiti nel Parco Regionale dei Castelli Romani), e la sua sostituzione con latifoglie autoctone (di conifere autoctone ce ne sono ben poche dalle parti nostre, solo qualche abete bianco) è altamente auspicabile...
Paolo Mazzei |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 26 aprile 2006 : 22:49:04
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in linea di principio il ragionamento di Paolo è giusto ma la riserva integrale è
"Istituto creato per proteggere la natura (comunità e specie) e mantenere i processi naturali in uno stato indisturbato, per ottenere esempi ecologicamente rappresentativi dell'ambiente naturale disponibile per gli studi scientifici, il monitoraggio ambientale, l'educazione e per il mantenimento delle risorse genetiche in uno stato dinamico ed evolutivo".
Non possono essere pertanto attuate attività antropiche come è concesso nelle riserve orientate così definite
"Istituto che comprende aree naturali necessarie alla protezione delle specie che risultino importanti a livello nazionale, o di gruppi di specie, di comunità biologiche, di ambienti fisici ove sia possibile perpetuare la presenza di queste ultime solo mediante appositi interventi da parte dell'uomo. La ricerca scientifica, il monitoraggio ambientale e le finalità educative sono le attività primarie di questa categoria"
Cosentitemi anche un appunto anche per Marco: all'interno di una riserva integrale non dovrebbe essere previsto l'ingresso dell'uomo. Se Marco è potuto entrare significa che non era riserva integrale in senso stretto. Marco, sarai stato in un'area attigua alla riserva integrale oppure in un'area dismessa da tale funzione. Ciao
Alessandro PD |
Modificato da - a p in data 26 aprile 2006 22:53:28 |
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mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 aprile 2006 : 23:03:33
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Sono d'accordo con Alessandro: non credo che "esempi ecologicamente rappresentativi dell'ambiente naturale" possano essere zone di rimboschimento a pino nero...
Paolo Mazzei |
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Bigeye
Moderatore
Città: viterbo
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
6269 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 aprile 2006 : 10:58:16
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| Messaggio originario di mazzeip:
Beh, quelli sullo sfondo sono pini neri, e se anche i tronchi appartengono a questa specie, direi che hanno fatto bene: il pino nero, totalmente estraneo all'Italia centrale, è stato usato per rimboschimenti selvaggi in tutto l'Appennino e non solo
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questo ragionamento (se lo capisco bene peraltro) al di là del fatto specifico raccontato da marco, fino a non molto tempo fa lo avrei condiviso totalmente. ora continuo a condividerlo, ma con qualche aggiunta di tipo sia teorico che pratico. questi impianti massicci di Pino nero oramai hanno una 50ina di anni. son stati senza dubbio una scelta scellerata sia dal punto di vista botanico, sia dal punto di vista selvicolturale e assestamentale. ad esempio sui monti Cimini (VT) queste formazioni sono state piantate con sesti d'impianto bassissimi (quindi ad altissima densità). poi nn sono state fatte opere nè di sfoltimento nè di ripuliture... ed ora abbiamo centinaia ettari di fustaie stentatissime, di poco pregio ecologico ed a elevatissimo rischio incendio. però... hic et nunc questi popolamenti esistono e hanno fatto da "recipiente" al dinamismo del popolamento animale. ad es: Sparvieri, Cince more, Moscardini e mille altri organismi hanno beneficiato del cambiamento della composizione del bosco. Nei piani di assestamento e nei piani di gestione in questi contesti ambientali la giusta logica, purtroppo non sempre seguita, dovrebbe porre come strumento preliminare una attenta valutazione dei soprassuoli esistenti. In seguito occorrerebbe una analisi obiettiva dei livelli di mescolanza preferibili (casoxcaso) tra le latifoglie autoctone, con i boschi alloctoni di Pinus nigra, che comunque su piccola scala avrebbero a mio modo di vedere pieno diritto a restare in piedi. La biodiversità su grande scala si nutre anche di biodiversità su piccola scala. Ovviamente ora se qualcuno proponesse di fare degli impianti di Pino nero in una faggeta depressa o in una abetina relitta di Abete bianco lo piglieremmo tutti a mazzate in testa... ma gestire è anche cogliere le piccole opportunità forniteci dagli errori del passato.
a mio avviso e abbastanza fuori tema.. credo.
:)
okkione |
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mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 aprile 2006 : 11:46:16
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| i boschi alloctoni di Pinus nigra, che comunque su piccola scala avrebbero a mio modo di vedere pieno diritto a restare in piedi |
beh, forse... ma qui si parlava di riserva integrale, e di "esempi ecologicamente rappresentativi dell'ambiente naturale". Anche noi a casa nostra (dentro al Parco dei Castelli e dentro al SIC cerquone e Doganella) non ce la siamo sentita a far fuori tutti e 71 i pini neri (piantati in un terreno asfittico e argilloso, a pochi metri l'uno dall'altro, e quindi in condizioni pietose ), rendendoci conto che anche loro erano stati, dagli anni '60 ad oggi, colonizzati (scoiattolo e una ampia comunità di uccelli).
Ma allora anche anche le robinie e gli ailanti fanno da "recipiente al dinamismo del popolamento animale"...
Paolo Mazzei |
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EffeCi
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
2668 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 aprile 2006 : 11:54:42
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Per quanto lo trovi interessante, credo che il concetto di "riserva naturale integrale" sia in effetti molto uotpico e scarsamente applicabile, se non in quegli ambienti particolari dove le specie vegetali alloctone non hanno modo di svilupparsi ( ad es. in montagna)... Nel resto dei nostri territori, le specie vegetali introdotte sono ormai talmente naturalizzate e diffuse che evitarne la comparsa è virtualmente impossibile... Piante come la robinia, l'ailanto, la buddleia, caratterizzate da grande rusticità e capacità di adattamento e disseminazione, credo vadano ormai considerate come facenti parte della nostra flora "naturale" a tutti gli effetti... Il pino nero è stato quasi sempre piantato, a scopo di rimboschimento economico e rapido, in luoghi inadatti per terreno, clima, esposizione, etc... e ad eliminarlo in modo assolutamente naturale sta provvedendo, ormai da anni, la processionaria del pino, che per questa essenza arborea mostra una preferenza notevole...
-------------------------------------- Dubito, ergo sum.
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Bigeye
Moderatore
Città: viterbo
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
6269 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 aprile 2006 : 12:28:44
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| Messaggio originario di mazzeip:
Ma allora anche anche le robinie e gli ailanti fanno da "recipiente al dinamismo del popolamento animale"...
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e infatti nn ho nulla neanche contro robinie (amate a dismisura da tortore e rigogoli) e ailanti... che peraltro nn fanno mai popolamenti monospecifici estesi, ma sono perloppiù specie colonizzatrici di scarpate (ferroviarie) e di incolti di varia natura. il senso del ragionamento cmq trovo sia ampiamente condivisibile, però senza fare al lupo al lupo... la poesia di un querceto misto o di una macchia di corbezzoli e lecci non ha paragoni... però c'è anche un "reale" che può non essere stupendo ma che non fa neanche schifo. insomma sono più per il modulare che per il cancellare. e non per una idea preconcetta o per le varie cose lette e/o studiate, ma per quello che mi è sembrato di capire girovagando e osservando.
:)
okkione
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mazzeip
Moderatore
Città: Rocca di Papa
Prov.: Roma
Regione: Lazio
13572 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 aprile 2006 : 14:09:06
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| non ho nulla neanche contro robinie... |
io invece si , mi mette una profonda tristezza percorrere le strade di mezza Italia e vedere ovunque solo e soltanto robinie; d'accordo che pochi metri più in là scompaiono, ma dalla costa alle strade di montagna questo albero pioniere ha preso il posto di tutti gli altri. E meno male che l'ailanto è più termofilo, altrimenti ce lo ritroveremmo anche lui ovunque .
Forse la mia è una deformazione da appassionato entomologo, ma i boschi artificiali e fuori posto mi disturbano molto: siano essi la pineta mediterranea a Pinus pinea, o gli sterminati boschi di castagno dei nostri Castelli Romani, piantati in gran parte perché un antico editto papale li considerava alberi da frutta sottraendoli agli usi civici, o i boschetti di eucalipto delle nostre coste e di gran parte della Sardegna. Tutti ambienti, questi, dove la entomofauna è scarsa e sbilanciata a favore di specie "esplosive" (come le processionarie). E mi disturbano anche le piante alloctone che ci ritroviamo ovunque nei nostri boschi, come la fitolacca, che non si riesce nemmeno a contenere, in quanto i semi sono diffusi dagli uccelli.
Insomma, sono d'accordo a "modulare" il reale e non a cancellarlo da un giorno all'altro, ma facciamo anche informazione corretta su come sarebbero dovuti essere i nostri boschi e non lo sono più, se il terreno acidificato dai pini e privo di sottobosco è più comodo per giocare a pallone o per fare il barbecue non è detto che la pineta sia da difendere a spada tratta in quanto bosco "comodo" per eccellenza, e se dobbiamo spendere soldi per proteggere, beh, privilegiamo gli ambienti con più "valore" naturale...
Paolo Mazzei |
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Bigeye
Moderatore
Città: viterbo
Prov.: Viterbo
Regione: Lazio
6269 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 aprile 2006 : 17:38:33
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| Messaggio originario di mazzeip:
[quote] Insomma, sono d'accordo a "modulare" il reale e non a cancellarlo da un giorno all'altro, ma facciamo anche informazione corretta su come sarebbero dovuti essere i nostri boschi e non lo sono più, se il terreno acidificato dai pini e privo di sottobosco è più comodo per giocare a pallone o per fare il barbecue non è detto che la pineta sia da difendere a spada tratta in quanto bosco "comodo" per eccellenza, e se dobbiamo spendere soldi per proteggere, beh, privilegiamo gli ambienti con più "valore" naturale...
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e allora quoto senza riserve. però poi penso alle meravigliose pinete di Pinus pinea del parco della maremma (impianti del 7/800) e penso ai risultati dei censimenti ornitologici che sto facendo insieme a colleghi nei castagneti da frutto dei monti Cimini (e stanno uscendo belle cose) e allora dico... che non tutto il piantato è male. ma questo nn lo dicevi neanche te... e la quotazione resta senza riserve.
:)
okkione
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GALAXY1997-99
Utente Junior
Città: CASTELFIDARDO
Prov.: Ancona
Regione: Marche
82 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 maggio 2006 : 01:14:09
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CEMBRO uguale PINO NERO? non me ne vogliate ma a me la robinia mi piace moltissimo, e l'ho messa tutto intorno (e non solo) al mio campo, ragazzi ma in caso d'incendio lo sapete che il bosco con la robinia ri ricostituisce subito? e' ottimo per i terreni soggetti a frana ...che nella nostra penisola sono la gran parte!!! Quindi non vedo il motivo di disperarsi per questo tipo di pianta , al massimo critichiamo il cembro per le processionarie,e soprattutto chi taglia piante e cementifica a piu' non posso
Link Link |
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EffeCi
Utente Senior
Città: Milano
Prov.: Milano
Regione: Lombardia
2668 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 maggio 2006 : 07:46:18
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No, Pino Cembro e Pino Nero non sono la stessa pianta...
-------------------------------------- Dubito, ergo sum.
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theco
Utente Super
6117 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 maggio 2006 : 09:30:54
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Non mi sembra corretto affiancare Pinus nigra alle tante specie esotiche naturalizzate qui da noi.
Nonostante sia stato utilizzato per rimboschimenti collinari in modo assolutamente indiscriminato, resta comunque una specie autoctona, che in alcuni casi forma anche endemismi di elevato pregio.
La subsp. Villetta Barrea è per esempio un raro endemismo caratteristico del Parco abruzzese, e se quei tronchi appartenessero a questa varietà la foto di marcospada sarebbe la testimonianza di un piccolo disastro.
E poi la subsp. Calabrica (o Laricio), anch'essa endemica e molto significativa dove presente (Basilicata, Calabria, ma anche Toscana con progetti specifici di conservazione del germoplasma).
Penso che politiche di rimboschimento e strategie di conservazione siano argomenti diversi. |
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lucacavallari
Utente Senior
Città: roma
Prov.: Roma
Regione: Lazio
729 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 05 maggio 2006 : 18:17:21
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| Messaggio originario di Alessandro:
in linea di principio il ragionamento di Paolo è giusto ma la riserva integrale è
"Istituto creato per proteggere la natura (comunità e specie) e mantenere i processi naturali in uno stato indisturbato, per ottenere esempi ecologicamente rappresentativi dell'ambiente naturale disponibile per gli studi scientifici, il monitoraggio ambientale, l'educazione e per il mantenimento delle risorse genetiche in uno stato dinamico ed evolutivo".
Non possono essere pertanto attuate attività antropiche come è concesso nelle riserve orientate così definite
"Istituto che comprende aree naturali necessarie alla protezione delle specie che risultino importanti a livello nazionale, o di gruppi di specie, di comunità biologiche, di ambienti fisici ove sia possibile perpetuare la presenza di queste ultime solo mediante appositi interventi da parte dell'uomo. La ricerca scientifica, il monitoraggio ambientale e le finalità educative sono le attività primarie di questa categoria"
Cosentitemi anche un appunto anche per Marco: all'interno di una riserva integrale non dovrebbe essere previsto l'ingresso dell'uomo. Se Marco è potuto entrare significa che non era riserva integrale in senso stretto. Marco, sarai stato in un'area attigua alla riserva integrale oppure in un'area dismessa da tale funzione. Ciao
Alessandro PD
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Siete mai stati nella riserva integrale "casone antonucci"? be un disastro totale proprio per la mancanza di restituire "aria" alle tante specie presenti... tutto è soffocato da tutto a questo proposito non sono contrario se il disboscamento è a fin di bene Luca
Link |
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macromicro
Utente Super
Città: Piovene Rocchette
Prov.: Vicenza
Regione: Veneto
7113 Messaggi Macrofotografia |
Inserito il - 05 maggio 2006 : 18:41:29
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Discussione interessate. COme al solito ho appreso qualcosa che arricchisce le mie conoscenze
Gianfranco |
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Whitedragon
Utente Senior
Città: Terralba (OR) - Tornato in Sardegna
Regione: Sardegna
1523 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 05 maggio 2006 : 21:57:37
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Credo che purtroppo le piante alloctone debbano esser portate via...
Malgrado siano esseri viventi, quindi degni come noi di vivere in pace, portano comunque problemi algi altri esseri viventi mettendo in serio pericolo l'ecologia del posto!
I pini non li sopporto da noi... sono esemplari bellissimi ma creano DISASTRI AMBIENTALI!
... bisogna proteggere le piante autoctone...
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Ma non sono forse i macelli, gli allevamenti intensivi e i laboratori di ricerca, così accuratamente nascosti alla nostra vista, le Auschwitz di oggi? Dolore, violenza e sofferenza sono più accettabili solo perché inflitti ad animali innocenti che a persone innocenti? - Steward David, sopravissuto all'Olocausto nazista
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FOX
Moderatore
Città: BAGNO A RIPOLI
Regione: Toscana
21536 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 06 maggio 2006 : 00:23:18
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Siete mai stati nella riserva integrale "casone antonucci"? be un disastro totale proprio per la mancanza di restituire "aria" alle tante specie presenti... tutto è soffocato da tutto a questo proposito non sono contrario se il disboscamento è a fin di bene Luca
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Spesso in base a leggi e finanziamenti Europei, vengono fatte puliture e disboscamenti selvaggi a mano di incompetenti. Per non considerare i danni fatti al sotto bosco, che tutta la fauna si ciba.
Ho visto buttare giù piante secolari con il bene placido della forestale e qualche incompetente comunale.
Per quanto riguarda la Douglasia, piantata solo per rapida crescita, senza un uso specifico, niente nasce sotto questa.
Anche se vengono fatte delle osservazioni, quando presentano un autorizzazione scritta c'è poco da fare!
Simo
Micologia, parliamone di più, per saperne di più..... |
Modificato da - FOX in data 06 maggio 2006 00:24:37 |
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Whitedragon
Utente Senior
Città: Terralba (OR) - Tornato in Sardegna
Regione: Sardegna
1523 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 06 maggio 2006 : 22:43:17
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concordo su quello che scrive simo...
spesso la forestale è incapace!
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Ma non sono forse i macelli, gli allevamenti intensivi e i laboratori di ricerca, così accuratamente nascosti alla nostra vista, le Auschwitz di oggi? Dolore, violenza e sofferenza sono più accettabili solo perché inflitti ad animali innocenti che a persone innocenti? - Steward David, sopravissuto all'Olocausto nazista
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