La Xenophora crispa
Conchiglia trocoide formata da 7-8 giri poco convessi separati da suture poco profonde. I giri sono ornati da irregolari rughe spirali. Base poco convessa e leggermente concava ornata da cingoli concentrici e forti pieghe radiali falciformi, ombelico profondo, spesso coperto dal callo del bordo columellare.
I giri della teleoconca sono ornati da irregolari rughe spirali, intersecate da forti pieghe d'accrescimento.
Come tutti gli xenophoridi è dotata di un forte potere agglutinante.
Per questo è facile trovare esemplari quasi completamente coperti di gusci e sassolini, tanto che in certi casi è assai difficile notare le ornamentazioni che la contraddistinguono dalle specie simili.
Xenophora crispa si serviva di questi frammenti per rinforzare il proprio guscio che risultava essere piuttosto fragile e poteva servire al mollusco anche per mimetizzarsi.
Il nome Xenophora deriva infatti dal greco e significa "Portatore di straniero".
Sicuramente è lo xenophoride più comune nei sedimenti pliocenici.
Misura fra i 20 e i 45 mm di diametro.
Distribuzione:
Per il miocene è segnalata in Polonia e in Italia (esclusivamente per il tortoniano di Monte Balanzone).
Per il pliocene è nota in Spagna e Francia.
In Italia si rinviene in: Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Lazio e Sicilia.
Per il pleistocene è segnalata in Grecia (isola di Rodi).
In Italia in: Emilia-Romagna, Toscana, lazio, Calabria, Puglia e Sicilia.
Questo mollusco è ancora vivente nel Mediterraneo.
Habitat:
Viveva (e vive) su fondi sabbiosi di medio-bassa profondità (inferiori ai 40 m).
Note su Xenophora crispa attuale:
Attualmente Xenophora crispa è piuttosto rara nel mediterraneo.
Vive anche nell'Atlantico orientale.
Sinonimi:
Xenophora mediterranea e Xenophora commutata sono sinonimi di Xenophora crispa (Konig, 1825).
Sistematica:
Ordine: Caenogastropoda
Sottordine: Neotaenioglossa
Superfamiglia: Xenophoroidea
Famiglia: Xenophoridae
Genere: Xenophora
Confronti con specie simili:
Questa specie può essere confosa con Xenophora infudibulum, la quale si differenzia fondamentalmente da X.crispa per il minor potere agglutinante (Spesso è quasi priva di gusci incrostanti), per le maggiori dimensioni (fra i 55 e i 120 mm di diametro) e per l'assenza dell'ombelico.
Può essere confusa anche con Xenophora testigera, la quale si differenzia per le forti digitazioni presenti sui giri.
Testo e foto
di Emilio Bartolini
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