La volpe
La volpe è un canide di
medie dimensioni (lungo da 65 a75 cm). Ha il muso lungo e affusolato, le
orecchie dritte, appuntite e nere nella parte posteriore e le zampe corte.
La coda è lunga (da 35 a 45 cm ) e molto folta solitamente con la punta
bianca. Presenta una grande variabilità sia individuale sia geografica. Il
manto, per esempio, è generalmente di un ricco rosso scuro anche se varia
da un individuo all'altro, sia da una zona all'altra. Generalmente il
dorso va dal bruno rossiccio al grigio con i fianchi più chiari. La
regione ventrale è bianco-grigia. Di norma in inverno è di colore più
scuro che in estate. Il mantello è formato da peli lunghi, come ad esempio
quelli della coda che arrivano a 87 cm. E' diffusa in tutto l'emisfero
nord. E' assente nelle zone desertiche degli Stati Uniti e del Messico e
nel Sahara. E' presente in tutta l'Italia anche se è poco comune nella
pianura padana. E' il carnivoro selvatico più diffuso e con più vasta
zona di distribuzione. Può prosperare negli habitat più svariati (dal
livello del mare fino a 3200 m): vive principalmente nei boschi, ma si può
rinvenire anche in brughiere aperte, in montagna e nelle campagne
coltivate. E' diffusa nelle città che presentano vaste zone a giardino
come in Inghilterra. E' un animale notturno, ma dove vive indisturbata
è attiva anche di giorno. Durante il giorno si ripara sotto i cespugli, in
piccoli fossi, nelle tane scavate da lei stessa o in tane di tasso e di
istrice abbandonate, in città può nascondersi nei giardini o tra il
materiale di scarto. Si nutre di lepri, conigli, roditori, ricci, ma
tende ad escludere i toporagni e le talpe. Mangia insetti, uccelli, uova,
lombrichi, carogne e rifiuti. In estate e in autunno integra la sua dieta
con frutta e bacche. Le sue esigenze alimentari sono di circa 500 gr. di
cibo al giorno. Normalmente forma gruppi familiari composti da un
maschio e varie femmine (fino a 6) con i loro piccoli. Tra le femmine
esiste un sistema gerarchico che limita la capacità riproduttiva a quelle
più potenti nella scala gerarchica. Quando in un gruppo partorisce più di
una femmina l'allattamento avviene in forma comunitaria. Questi gruppi
occupano un territorio molto variabile, che va da 20 ai 40 ha nelle zone
urbane, 200/600 ha nelle zone coltivate fino a 4000 ha nelle zone
montuose. I giovani di solito 4 o 5, nascono nella tarda primavera.
Sono attivi e svezzati dopo circa sei settimane, ma stanno con la madre
sino all'autunno. Il principale nemico della volpe è l'uomo, che la
perseguita fin dalla più remota antichità. La caccia alla volpe è stata
purtroppo molto praticata sia per puro divertimento, come la famosa caccia
in uso in Gran Bretagna, sia perché veniva considerato un animale dannoso
per l'economia, in quanto è particolarmente abile a penetrare nei pollai.
"Nello scompartimento dei miei giovenchi c'è un nido di pulcini, arriva il
diavolo dalla montagna, porta via i pulcini, ci resta solo la chioccia".
In questo indovinello romagnolo la volpe è ritratta come nelle campagne
viene ancora oggi giudicata: una ladra di polli. La volpe è infatti nota
soprattutto per la sua fraudolenta e subdola scaltrezza, grazie alla
quale, nottetempo, insidia e devasta i pollai domestici. Considerata
fin dai tempi più antichi l'incarnazione della furbizia, la volpe ha
colorito molte favole nel passato e certamente ha dato un tocco di mistero
a tante tradizioni popolari che sono servite, purtroppo, a screditare
questo canide e a renderlo malvisto come è accaduto per il lupo. Ancora
oggi si usano delle espressioni che si richiamano a favole esopiche, di
cui la volpe è protagonista: "far come la volpe con l'uva" (chi finge di
disprezzare una cosa che desidererebbe molto ma che non può raggiungere);
più spesso è presa come termine di paragone di persona molto astuta: "è
una vecchia volpe"; "tutte le volpi al fine si rivedono in pellicceria" (i
furbi un giorno o l'altro finiscono male).
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