Nicole e la famiglia di ricci
di Claudia Parente

Nicole era una bambina molto fortunata, viveva in un bellissimo bosco insieme alla sua mamma e al suo papà. Era sempre vissuta lì fin da quando era nata. Fin dai primi giorni della sua vita aveva assaporato l'aria fresca all'ombra delle querce e usignoli e cinciarelle avevano allietato i suoi sonni e le sue passeggiate.
Forse proprio per questo aveva sviluppato una sensibilità fuori dal comune che le permetteva di comprendere ciò che gli animali dicevano con i loro differenti canti o versi.
Il suo papà si prendeva cura del bosco perché questo era il suo lavoro, la sua grande passione e con molto amore cercava di insegnare a tutti coloro che lo volessero cosa significasse rispettare e conservare  la natura.
Un giorno la piccola Nicole, passeggiando lungo il sentiero che porta dallo stagno delle testuggini palustri alla pozza dei tritoni, incontrò il pettirosso che aveva il nido proprio in quella zona. Era autunno e il pettirosso era appena arrivato dal suo lungo viaggio che ogni anno lo portava dal Nord Europa fino al bosco dove abitava Nicole.
Durante il suo rientro era andato a posarsi su una roverella che confinava con la strada e…dall'altra parte della strada, tra i cespugli, aveva notato dei movimenti. Curioso come al solito, anziché spiegare le ali e scappare, si era avvicinato e aveva trovato…..un'intera famiglia di ricci in gran subbuglio!!! Mamma, papà e un piccolo riccetto nato nell'ultima stagione.
Il gran trambusto era creato dal fatto che non sapevano come fare ad attraversare la strada; avevano raggiunto quel piccolo boschetto solo mamma e papà riccio, attraversando la strada in un periodo tranquillo. Ma poi era nato il riccetto e si erano dovuti trattenere. Da allora era passato diverso tempo e quella che era stata una tranquilla strada quasi pedonale si era trasformata, in estate, in una strada molto trafficata.   
Persone, biciclette, macchine, motorini, cavalli, il trenino turistico…un vero percorso ad ostacoli..anche di notte quando un vicino piccolo luna park attirava frotte di giovani centauri motorizzati sfreccianti, incuranti di tutto e tutti, figurarsi poi di una povera famiglia di ricci! Così erano rimasti intrappolati, soprattutto perché il piccolo riccio non era ancora in grado di camminare velocemente e la mamma aveva paura di tentare un'impresa così rischiosa.
"Meglio restare qui" si erano detti. E così era arrivato l'autunno ed erano ancora lì quando li aveva incontrati il pettirosso.
"Non sappiamo davvero come fare" finì di raccontare papà riccio al pettirosso
"Ci abbiamo provato… e per poco finivamo sotto ad una macchina!" esclamò mamma riccio
"Già! Sembrava una serata tranquilla…la strada era deserta, quando due fari sono comparsi all'improvviso e molto, molto velocemente…" continuò papà riccio
"Sono terrorizzata, io non ci riprovo di certo!" esclamò mamma riccio
"Ma mia cara..non essere sciocca, dobbiamo tornare nel nostro bosco! Il piccolo ormai è cresciuto ed è lì che si trova il nostro territorio" le rispose papà riccio
"Tu…tu..tutto per seguire quel tuo stupido istinto curioso ed avventuriero - è una terra per noi inesplorata, ci saranno insetti più succulenti laggiù - avevi detto, e invece sono come quelli che c'erano da noi!!" piagnucolò mamma riccio
"Su, su non bisticciate…credo di avere io la soluzione" si intromise il pettirosso
"Davvero?" domandarono increduli i ricci
"Credo di si, ma dovrò fare un voletto da una mia conoscenza" concluse il pettirosso e salutati i ricci con la promessa di tornare al più presto, partì verso il sentiero.
Fu proprio lì che sapeva avrebbe incontrata la piccola Nicole. La bambina infatti tutti i giorni, faceva una passeggiata con il suo papà lungo il sentiero nel bosco…le piaceva fare domande, imparare nuove cose e poi controllare che tutto nel bosco fosse tranquillo, che non ci fossero alberi caduti, camminamenti da riparare o altri problemi da risolvere.
Il piccolo pettirosso l'aspettava appoggiato ad un ramo e quando la vide arrivare cominciò a cinguettare.
"Papà guarda…è tornato il pettirosso!" esclamò la piccola
"Già, era qualche giorno che lo sentivo cantare..beh è normale, sta tornando l'inverno e come le rondini sono partite, loro sono arrivati" rispose il papà
"Nicole! Nicole! Ascolta, c'è un problema" disse il pettirosso e mentre il papà di Nicole sistemava un camminamento in legno, l'uccellino raccontò tutto alla bambina.
"Capisci? Non possono tornare da questa parte..hanno troppa paura!" concluse il pettirosso
"Non ti preoccupare pettirosso, li aiuteremo noi…tu nel frattempo vola da loro e digli di farsi trovare sul bordo della strada fra dieci minuti. Che si mettano un po' nascosti ed escano all'ultimo momento, tu invece sarai su un ramo sopra di loro e canterai quando vedrai arrivare me e papà sull'apetto. Va bene?" disse Nicole sottovoce
"Ma cosa bisbigli?" chiese il papà
"Niente! Stavo canticchiando e pensavo che quando hai finito mi piacerebbe fare il giro sulla strada..così tu puoi controllare anche il confine del bosco.."rispose Nicole
"Uhm, buona idea! …Dieci minuti ed ho fatto."disse il papà
E Nicole fece l'occhiolino d'intesa al pettirosso che partì ad avvertire i ricci.
"Ma siamo sicuri?..sono uomini ed io non è che mi fidi molto" disse mamma riccio
"Puoi stare tranquilla li conosco bene…vedi quest'anello intorno alla mia zampa? Me lo hanno messo loro per "riconoscermi" continuò il pettirosso pavoneggiandosi un po'
"Come per "riconoscerti" ?" chiese papà riccio
"Si - iniziò il pettirosso- una volta stavo volando di cespuglio in cespuglio e…zacchete!…sono finito in una rete"
"Una rete? Che ti avevo detto? Non ci si può fidare di gente che usa le reti!!!" esclamò mamma riccio
"Ma no, fammi finire - proseguì il pettirosso - era una rete morbida e io ero molto spaventato, poi due mani sicure mi hanno liberato e infilato in un sacchetto…"
"Sacchetto? Ma siamo pazzi? Io da qui non mi muovo!!!" affermò mamma riccio
"Ma lo vuoi far finire una buona volta!!!" intervenne papà riccio
"Dopo un po' - continuò il pettirosso -quelle stesse mani si infilarono nel sacchetto e oplà ero di nuovo fuori…tra le dita di un uomo che mi parlava dolcemente e mi mostrava alla sua bambina dicendo… "vedi Nicole questo è un pettirosso, arriva da noi in autunno perché è un migratore, ora lo pesiamo, gli misuriamo le ali e il becco e poi gli mettiamo questo anellino con sopra dei numeri così se altri studiosi vorranno, potranno "riconoscerlo" e attraverso l'anello risalire ai suoi dati e studiarne la migrazione"…quell'uomo era il papà di Nicole e Nicole è la bambina che vi ho detto ci aiuterà. L' ho conosciuta così.. poi ho cominciato ad incontrarla nel bosco e lei mi salutava sempre, credevo fosse solo un modo di fare molto gentile e basta… ma poi un giorno mi sono buttato e le ho parlato…e…sorpresa.. mi ha risposto!" concluse il pettirosso con un certo orgoglio.
"Che ti dicevo? E' impazzito! Ma come può parlare con lei?" chiese mamma riccio
"Beh, tu forse non ci crederai ma lei ha quella particolare sensibilità che solo i bambini hanno e che poi purtroppo perdono crescendo…lei lascia parlare il suo cuore e riesce a capirci!!! Insomma se volete tornare nel bosco seguitemi e fate ciò che vi dico!" esclamò seccato il pettirosso "Eccoli, eccoli, sbrighiamoci!!".
L'apetto si avvicinava con il suo classico andamento borbottante e il pettirosso era pronto al segnale.
"Papà, papà…guarda un riccio!!!" gridò Nicole
"Riccio?..Ma dove? Di giorno poi, possibile?" rispose il papà
"Si, si ti dico…lì…guarda" e Nicole indicò la famiglia di ricci che se ne stava sul bordo della strada.
"Caspita, hai ragione...sarà meglio controllare che stiano bene e poi spostarli dentro il bosco per evitare che finiscano sotto una macchina" disse il papà.
"Eh già! Ma dove li mettiamo per trasportarli?" aggiunse Nicole mentre scendeva dall'apetto.
"Guarda sul retro dell'ape, ci dovrebbe essere una scatola di cartone" rispose il papà.
"Eccolo papà, va bene?" chiese la bambina.
"Si, si..e prendi anche i guanti" aggiunse.
Nicole prese i guanti ed aiutò il papà a recuperare i ricci che, un po' spaventati, si appallottolarono subito,come fanno di solito i ricci!
"Guarda Nicole, devono essere una famigliola!!" disse il papà osservandoli attentamente.
"Che carino!!" rispose Nicole affascinata avvicinandosi al viso il piccolo riccio.
"Su mettiamoli nella scatola che li liberiamo subito nel bosco, sono solo un po' spaventati ma non hanno nulla" disse il papà.
Così li portarono nel bosco, proprio in una bella radura; con cautela li misero a terra e si allontanarono un po' per vedere cosa facevano.
Piano, piano i ricci si tranquillizzarono ed iniziarono ad andare verso i cespugli.
"Bene possiamo andare a casa, vedi? Stanno benone" disse il papà a Nicole incamminandosi sul sentiero.
"Si, si" rispose Nicole continuando a guardarli.
"Meno male, sento già il profumo di casa. Andiamo su piccoletto" disse la mamma al piccolo riccio.
"Grazie di tutto Nicole!!" disse all'improvviso la vocina del piccolo riccio.
"Di nulla!" rispose Nicole sottovoce mentre mamma riccio osservava la scena stupita e senza parole.
"Cosa hai detto?" chiese il papà a Nicole
"Nulla di importante, parlavo tra me dicendo che oggi è stata una bellissima giornata!!" rispose Nicole salutando i ricci e l'amico pettirosso che le rispose con un trillo soddisfatto.

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