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Saturnia del pero

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Saturnia del pero Saturnia pyri

 
 
Femmina di Saturnia del pero

bruco di Saturnia del pero

 

La saturnia del pero

e specie europee appartenenti alla famiglia dei Saturnidi sono soltanto quattro, ma due di esse sono le più grandi di tutta la fauna lepidettorologica. Caratteristica di queste farfalle sono il dimorfismo sessuale abbastanza accentuato, la presenza di occhi su ogni paio di ali e l'atrofizzazione dell'apparato boccale negli adulti, la cui vita è perciò molto breve (poche ore o pochi giorni sono sufficienti per l'accoppiamento e la deposizione delle uova, cui segue la morte per denutrizione).
La pavonia maggiore o saturnia del pero è la più grande farfalla nostrana, raggiungendo nelle femmine, che sono nettamente  più grandi dei maschi, l'apertura alare di 17 cm. Questa specie è riconoscibile anche per gli occhi di pavone che spiccano sul fondo color cioccolato, sfumato di grigio, delle ali largamente orlate di una fascia ocracea chiara; le femmine hanno l'addome molto voluminoso e i maschi antenne ampiamente bipettinate.
I bruchi, di mole notevole, sono verdi con tubercoli azzurri sparsi su tutto il corpo che recano ciuffi di peli neri e vivono sui peri, meli, frassini e olmi in una generazione sola da giugno ad agosto; giunti a maturazione, tessono un grande bozzolo sericeo bruno molto robusto con l'estremità superiore a nassa e vi si incrisalidano, rimanendo attaccati al tronco dell'albero. Dopo uno o più inverni passati in stato di crisalide, sfarfallano gli adulti che vengono sovente a volteggiare intorno alle lampade nelle sere estive; è famosa la capacità delle femmine di attrarre i maschi anche da molto lontano grazie alla secrezione di speciali sostanze chimiche attive (i ferormoni sessuali), la cui presenza, anche in quantità infinitesimale, è captata in modo sorprendente dalle loro sensibilissime antenne. I ferormoni infatti sono dei prodotti chimici estremamente volatili che si diffondono nell'aria come onde acustiche e coprono così grandissime distanze. Inoltre sono estremamente specifici, per cui sono percepiti esclusivamente da individui della stessa specie, capaci di "sentire" solo quel profumo, refrattari quindi a stimoli odorosi diversi che potrebbero confonderli.

Lo sapevate che...

Nell'800 il grande naturalista Henry Fabre pensò per primo alla possibilità di eseguire un semplice esperimento adatto ad evidenziare la potenza dei ferormoni: posta una femmina di Saturnia in una gabbietta, egli contò, nel corso di una sola notte, l'arrivo di una quarantina di maschi.

 

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