Il saettone
Chiamato con un nome
scientifico adatto ad indicare la sua ragguardevole lunghezza, 225 cm in
esemplari austriaci, ma ben poco caratterizzante per quanto riguarda altri
particolari utili al suo riconoscimento, questo serpente nell'onomastica
italiana è indicato anche con i nomi di saettone e di Colubro d'Esculapio.
Con il primo dei due appellativi, derivato da saetta, si mette in evidenza
la notevole rapidità con cui si muove, mentre il secondo ci deriva dalla
tradizione latina che lo associa ad Esculapio, il Dio della salute che lo
aveva raffigurato sulla verga magica ancor oggi emblema della medicina. La
livrea non può certo essere definita appariscente, la colorazione più
tipica è, infatti, giallo-bruna con riflessi olivastri, grigiastri o
rossicci; più o meno sull'orlo delle squame sono poi presenti delle
macchioline giallognole o biancastre; la parte ventrale, giallastra, può
avere una punteggiatura.
I giovani di color bruno-grigio hanno serie longitudinali di macchie piú
scure. Ai lati del capo due barre nerastre si interpongono tra gli occhi a
due evidenti macchie gialle situate posteriormente, arrestandosi in
prossimità dell'angolo della bocca: tale "maschera" si osserva, attenuata,
anche nei subadulti e, appena evidente, negli adulti. Presente in
quasi tutta Europa manca dalla Gran Bretagna e dai paesi scandinavi, è
estinto in Danimarca, e la presenza in Sardegna è da confermare poiché le
segnalazioni a proposito sono fatte su singoli e sporadici soggetti.
L'habitat s'innalza dal livello del mare fino a 2000 metri, anche se la
norma non supera i 1600 m e gli ambienti possono essere poi sia caldi e
asciutti sia umidi o ripariali; in Italia lo incontriamo generalmente
nelle zone aride. Dalle abitudini crepuscolari e diurne è il più agile
serpente italiano essendo oltre che ottimo corridore anche un agile
arrampicatore, dote questa che sfrutta per predare gli uccelli e le loro
uova; la sua dieta comprende inoltre una gran varietà di specie di
mammiferi che caccia con la tecnica dell'agguato e che uccide per
costrizione. Comincia la latenza in autunno per risvegliarsi in
primavera, trascorrendo questo periodo all'interno delle cavità dei
tronchi, tra le rocce o entro le tane abbandonate dei roditori. Si
accoppiano verso la fine di maggio e in estate la femmina depone da 5 a 20
uova che si schiuderanno verso settembre. Già conosciuto nella Magna
Grecia, era considerato serpente sacro e come tale venerato, insieme a
Elaphe quatorlineata, nei santuari dedicati ad Esculapio.
Divenuto a causa di una eccessiva antropizzazione dell'ambiente, sempre
più raro, è adesso, con il Cervone uno dei serpenti europei più in
pericolo di estinzione ( anche se non in Sicilia dove è numeroso).
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