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L'areale della puzzola si estende su gran parte dell'Italia anche se in Sardegna e Sicilia sono presenti popolazioni selvatiche di furetto, la forma domestica della puzzola (Mustela putorius furo). La puzzola ha il corpo allungato e sottile, tipico del suo genere. Le zampe sono corte e dotate di lunghi artigli. Il corpo è lungo circa 35-45 cm, la coda è relativamente corta (circa 10-16 cm). Il peso nel maschio può raggiungere 1,7 kg. Il dimorfismo sessuale è molto pronunciato ed è legato alle dimensioni: il maschio, infatti, può pesare fino a 2 volte la femmina. Il colore del mantello è bruno ad esclusione di una mascherina di pelo chiaro, intorno al muso e dietro gli occhi. Una banda di pelo chiaro è presente anche sulla punta delle orecchie. La pelliccia invernale è lucente, folta e compatta, ed appare più chiara dell'estiva, perché il
sottopelo grigio-crema, divenendo più denso, solleva i peli più lunghi (peli di guardia), molto scuri. I furetti sono leggermente più grandi delle puzzole (fino a 2 kg), ed in genere hanno una colorazione nettamente più chiara, fino ad arrivare ad individui albini, molto diffusi. L'odorato è il senso principale usato nella caccia; tracce olfattive al suolo vengono seguite facilmente. Anche l'udito è buono e la localizzazione della provenienza dei suoni è accurata. Al contrario la vista diurna è scarsa, migliore quella notturna. Vive in svariati tipi di habitat, dalla pianura alla montagna. Preferisce le zone umide, le aree in prossimità di fiumi e quelle rurali
e comunque gli ambienti caratterizzati da un'ampia scelta di rifugi. La generale riduzione delle aree umide, rende la puzzola un animale poco comune, ed è la principale ragione del suo continuo declino negli ultimi 50 anni. Nella stagione invernale esigenze di termoregolazione possono spingere la puzzola a selezionare rifugi opportuni, come fienili, stalle o costruzioni rurali. Talvolta viene rinvenuta anche in vicinanza di paesi e villaggi. La puzzola è attiva di notte e al crepuscolo, mentre passa il giorno nei rifugi. L'attività notturna le permette di evitare il contatto con l'uomo. Si sposta e caccia esclusivamente a terra; si arrampica solo in caso di necessità, per raggiungere un rifugio adeguato o in caso di pericolo, per mettersi in salvo. É un'abile nuotatrice, com'è essenziale per spostarsi rapidamente negli habitat che frequenta. I suoi movimenti sono buffi e al contempo eleganti: all'andatura normale il corpo è stirato, raso terra, con il bacino più in alto e la testa tenuta bassa, che annusa il suolo. Quando si muove più rapidamente assume un'andatura sinuosa, col dorso arcuato ripetutamente. Se necessario è in grado di spostarsi per lunghe distanze (fino a 35 km). La puzzola è un carnivoro quasi puro, specializzato nella caccia agli anfibi (rospi e rane rosse). Questi sono cacciati principalmente a terra o ai margini di fossi, fiumi o altre raccolte d'acqua. Importante elemento della dieta sono anche i piccoli roditori. La sua abilità nello scavo si rivela utile nella caccia ai conigli selvatici, che segue nelle tane. Preda anche rettili, artropodi, pesci e occasionalmente uccelli e le loro uova. Nonostante sia efficacemente protetta dalla repellenza della sua secrezione, da predatore, la puzzola si trasforma talvolta anche in preda: le dimensioni ridotte e forse anche la scarsa agilità la rendono vulnerabile agli attacchi di carnivori più grandi di lei, come volpi o cani e di alcuni grossi rapaci, soprattutto notturni (ad es. il gufo) e aquile. La puzzola raggiunge la maturità sessuale a circa 1 anno di età. Il periodo degli accoppiamenti è incerto e variabile a seconda delle località; alle nostre latitudini si estende all'incirca da marzo a luglio. È una specie
poliestro, infatti la femmina ha la possibilità di tornare in estro 2-3 settimane dopo che si è accoppiata o di rimanere in estro fino a metà estate se non si è accoppiata. Queste caratteristiche costituiscono la premessa perché ci sia la possibilità di una seconda cucciolata. L'impianto dell'embrione è immediato (non c'è ritardo come nella faina, e ciò permette il secondo estro) e la gestazione dura 42 giorni. I parti avvengono tra maggio e agosto e sono partoriti normalmente 4-6 piccoli, raramente anche 12. I piccoli restano con la madre fino all'inizio dell'autunno successivo alla nascita. Il maschio non partecipa all'allevamento della cucciolata. Gli escrementi sono cilindrici, allungati e torti elicoidalmente. Il diametro è di circa 5-9 mm e la lunghezza fino a 7 cm; una estremità termina tronca, l'altra molto affusolata. Sono quasi neri, soprattutto se freschi, anche se il colore può variare con la dieta. Hanno il caratteristico e forte odore muschiato e non contengono quasi mai resti di origine vegetale. É incerto se siano usati o meno per marcare, comunque spesso sono lasciati in punti ben visibili ad altri animali. Sono deposti anche in latrine associate ai rifugi. Il secreto perianale e le urine talvolta vengono lasciate su superfici verticali (tronchi o pietre) come marcatura. Le puzzole uccidono i rospi con un morso alla testa e, a causa del secreto velenoso delle ghiandole paratoidi, non ne consumano le teste; è quindi possibile rinvenirle nei luoghi di alimentazione, con i segni della predazione. Le impronte sono molto simili a quelle di faina, sebbene più piccole. Sono ben visibili le 5 dita con gli artigli: 4 formano un arco, con le 2 dita centrali allineate in avanti; il 5° dito è il più esterno ed arretrato, ed è più evidente
rispetto alla faina. Al centro dell'impronta è visibile un cuscinetto a mezza luna. L'impronta anteriore è lunga 3-3,5 cm e larga 2,5-4 cm.
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