Natura Mediterraneo
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Natrice dal collare
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Natrice dal collare
Natrix natrix
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La natrice dal
collare
La natrice dal collare o
biscia d'acqua, appartenente all'ordine degli Ofidi, famiglia Colubridi, è
senza dubbio il colubro più diffuso in Italia. Sprovvisto di zanne e
del tutto inoffensivo, misura circa un metro di lunghezza; le femmine sono
molto più grosse dei maschi. La testa è abbastanza grossa, un po' più
larga verso la base, con muso corto e ottuso e la pupilla rotonda. Dietro
la testa presenta un collare ben distinto, color giallo o arancione,
seguito da due grandi macchie nere che si congiungono in mezzo al collo.
Il dorso è color verde oliva, più o meno scuro, mentre il ventre è chiaro;
i lati del corpo ed il ventre sono disseminati di macchie nere.
Predilige le radure, le brughiere e la vicinanza dei punti d'acqua; la si
può incontrare anche nelle pietraie e nei pressi delle acque salmastre
degli estuari. Il suo rifugio consiste in un ceppo cavo, in una fenditura
di roccia o in una vecchia tana di mammifero. E' agilissima, riesce
quasi sempre a sfuggire ai tentativi di cattura, ma anche chi riesce ad
afferrarla lascerà presto la presa, dato che, sotto l'effetto della paura,
emette una secrezione dall'odore assai sgradevole. E' un serpente
particolarmente vorace e, per la sua bocca estensibile, può inghiottire
prede relativamente grosse. Agli anfibi, che rappresentano la parte
essenziale della sua dieta, talvolta aggiunge lucertole, giovani uccelli,
piccoli mammiferi e pesciolini.
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Gli adulti hanno come nemici ricci,
rapaci, trampolieri e qualche carnivoro. Il cerimoniale
dell'accoppiamento ha luogo in aprile-maggio; le uova sono deposte in
giugno e in luglio, in luoghi dove la temperatura è favorevole al loro
sviluppo, come il caso di mucchi di letame in prossimità delle fattorie,
di covoni di fieno, di mucchi di foglie in decomposizione, di cavità di
alberi. Le uova sono di circa 30 millimetri di lunghezza e 15-20
millimetri di larghezza e sono deposte in numero di 30-40 in una sola
volta. Secondo la temperatura estiva intercorrono da 6 a 8 settimane
fra la deposizione e la schiusa. Con un apposito dente sviluppato, il
piccolo pratica 2 o 3 incisioni lungo il guscio e fa uscire la testa;
può rimanere in questa posizione, ossia con il resto del corpo ancora
immerso nell'uovo, per alcune ore prima di uscire completamente. La
biscia d'acqua è ben conosciuta dai contadini, perché legata a vecchie
leggende; la si accusa ad esempio di succhiare il latte dalle mammelle
delle vacche, anche se la conformazione della bocca dei serpenti non è
adatta a svolgere simili funzioni. Tale leggenda, forse, proviene dal
fatto che, in cattività, accetta di bere il latte se non le si mette a
disposizione l'acqua. Può anche derivare dal fatto che, se viene
schiacciata una grossa femmina, il suo addome si presenta pieno di un
liquido cremoso simile al latte, che non è altro che il vitello delle
numerose uova contenute negli ovidutti. Inoltre, la ricerca di luoghi
caldi, che spinge le femmine ad avvicinarsi alle stalle, ha concorso a
dare maggior credito alla leggenda secondo cui esse sono attirate dalla
presenza del bestiame.
Lo sapevate che...
Anche se una o due rane
sono sufficienti a saziarla per alcuni giorni, in un solo pasto può
ingerirne fino ad una ventina di piccole dimensioni. |
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