Il moscardino
Il moscardino è diffuso in Europa e
presente in tutte le regioni italiane nei boschi cedui misti e nelle
macchie fitte formate da alberi e arbusti che producono bacche e
noci (noccioli, biancospini, castagni). Il suo status ci dice che è
diventato raro nelle aree che hanno subito deforestazione e che sono
state trasformate in sistemi agrari intensivi. Pesa dai 15 ai 30
g e raggiunge i 14cm di lunghezza. Ha una coda folta e una pelliccia
di colore arancione fulvo, occhi scuri e molto grandi e delle lunghe
vibrisse. È un animale notturno, esce dal nido di notte e si
aggira tra i rami degli arbusti in cerca di cibo. Ritorna al nido
prima dell'alba dove rimane a dormire per la maggior parte del
giorno. Trascorre i mesi più freddi in un piccolo nido senza
accesso, posto fra i rami bassi di arbusti o in cavità del suolo. Il
nido è costituito da erbe, foglie e strisce di corteccia ma può
utilizzare anche le cassette nido artificiali. L'ibernazione o
letargo, più breve nelle regioni mediterranee, avviene durante tutto
l'inverno, in cui il moscardino si limita a dormire e sopravvive
grazie alle riserve di cibo accumulate nell'organismo durante
l'autunno. Durante il letargo il metabolismo rallenta fino a che il
consumo di energia del suo organismo diventa quasi nullo. La sua
temperatura si abbassa al punto che l'animale può apparire freddo al
tatto, mantenendo appena 1 o 2 gradi in più rispetto all'ambiente
circostante. Mangia soprattutto noci (nocciole e castagne), semi,
bacche, polline, piante che producono nettare e alcuni insetti.
I suoi predatori sono soprattutto mustelidi anche se la maggior
parte muore durante l'ibernazione o per malattie.
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