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Inconfondibile, con il corpo breve, la grossa testa munita di lungo becco, la coda minuscola e i colori dai riflessi metallici, il martin pescatore ha un aspetto che contrasta con quello degli altri uccelli delle nostre regioni. Le parti superiori sono blu e verde smeraldo brillanti; le guance e le parti inferiori castane; becco lungo e appuntito con cui trafigge i pesci. Lo si può ammirare mentre sta posato all'erta, con frequenti scuotimenti del capo e della coda, prima di tuffarsi nell'acqua dietro a piccoli pesci ed insetti; occasionalmente fa la "spirito santo" prima di tuffarsi. Può essere definito un eremita degli stagni, poiché è generalmente solitario e stabilisce la sua dimora sulle rive dei fiumi, dei laghi e degli stagni, con una netta predilezione per i boschetti e le macchie che costeggiano i corsi d'acqua limpida. Vola velocemente, con un battito di ali secco e preciso senza allontanarsi mai dai meandri del fiume. Malgrado sia di natura sedentaria, le condizioni climatiche lo spingono talvolta ad abbandonare il suo territorio; quando l'acqua del suo stagno gela fa rotta verso sud, in cerca di terre più ospitali. Una volta istallato si allontana raramente dal suo territorio. Quando il martin pescatore individua il cibo che fa per lui - un giovane pesce (7-8 cm al massimo), un ghiozzo, uno spinarello, ecc… - allunga il collo e si getta in picchiata, senza servirsi delle ali, poi risale con la vittima attanagliata nel becco e torna al suo posatoio con qualche colpo d'ala. Dopo essersi scrollato, stordisce il piccolo pesce sbattendolo contro un ramo o una pietra e si prepara al banchetto. Ingoia la preda senza indugi, ingerendo prima la testa, per evitare che le pinne aperte gli blocchino la gola. Divora fino a 12 pesci al giorno, ma si ciba anche di insetti, larve, piccole rane, crostacei e molluschi.
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