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Libellula
Libellula sp.
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La libellula
L'ordine degli Odonati
comprende insetti comunemente denominati libellule. Sono terrestri allo
stato adulto, con larve acquatiche. Hanno testa mobile, occhi enormi e
antenne ridotte, quattro ali membranose e un addome molto allungato. La
testa sorretta da un collo sottile può girare in tutte le direzioni, cosa
che conferisce a questi insetti un campo visivo particolarmente esteso.
L'apparato masticatore dell'adulto è molto robusto: le mandibole armate di
numerosi denti appuntiti e di ineguale lunghezza, costituiscono una
potente tenaglia. La forma del torace e il modo in cui sono inserite le
zampe (di cui quelle posteriori sono le più lunghe) permettono alle
libellule di avvicinare la preda alla bocca o quanto meno di trattenerla.
L'addome, molto allungato, si compone di 11 segmenti; il penultimo è
munito di due appendici uncinate o lamelliformi, che nel maschio formano
una vera e propria pinza. Le abitudini nuziali di questi insetti sono
molto interessanti: sembra quasi di assistere ad una gara, nel corso della
quale il maschio precede sempre la femmina e l'afferra per il capo
(Anisotteri) o per il torace (Zigotteri) con la pinza addominale. Nella
maggior parte delle specie, il maschio abbandona la femmina dopo
l'accoppiamento. Quest'ultima si mette a danzare verticalmente
sull'acqua lasciandovi cadere le uova, oppure le depone nelle piante
acquatiche dopo averle bucate leggermente con il suo breve ovopositore. La
damigella sposa (Lestes sposa) depone le uova in modo alquanto originale.
Terminato l'accoppiamento, il maschio non si allontana dalla femmina, come
avviene nelle altre specie, ma la coppia continua a volare "in tandem" per
un certo tempo. Così uniti, i due insetti si posano qua e là sulle piante
acquatiche. Non appena il maschio si ferma, la femmina incurva l'addome
introducendo l'estremità di questo tra le zampe del compagno, quindi fa
sporgere il suo ovopositore a forma di sciabola, introducendolo nel
tessuto della pianta. La femmina ripete più volte questa operazione,
scendendo sullo stelo della pianta e trascinando con sé il maschio.
Dopodiché la coppia riprende il volo per ripetere la medesima operazione
su un'altra pianta.
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Le larve e le ninfe delle libellule vivono
nei laghi, negli stagni, nelle pozze e nelle acque correnti. Se gli
adulti nelle loro ronde lungo i margini dove crescono le canne, sono i
"banditi" delle rive, le loro feroci ninfe, dall'aspetto grottesco e
minaccioso, sono sicuramente le "orche" del mondo subacqueo d'acqua
dolce. Pochi invertebrati acquatici sono in salvo in loro presenza e
vengono divorati anche girini, piccoli pesci e larve di tritoni. Le
larve differiscono dagli adulti per la struttura dell'apparato boccale e
dell'apparato respiratorio. Il labbro inferiore forma un vero organo
predatore chiamato "maschera". Questa si compone di parecchi elementi
articolati e termina con due uncini provenienti dalla trasformazione dei
palpi labiali e formanti una sorta di tenaglia. Quando la larva riposa
la maschera è ripiegata , se arriva a portata una preda, la larva
protrae la maschera e cattura la vittima con le pinze; porta poi la
preda alla bocca e l'inghiotte dopo averla rapidamente masticata. Le
larve respirano nell'acqua sia per tutta la superficie del corpo, sia
per mezzo di tracheo-branchie di varie forme, che secondo le posizione
vengono chiamate caudali, laterali o anali.
Le larve delle libellule mutano generalmente 10-15 volte, subendo ogni
volta modificazioni progressive e poco appariscenti; possono vivere per
parecchi anni (anche cinque anni). Quando iniziano a comparire le prime
ali rudimentali, la larva prende il nome di ninfa. Quest'ultima, appena
è pronta a compiere la sua ultima metamorfosi, esce dall'acqua e si
sospende ad un supporto qualsiasi. Il tegumento che ricopre il corpo si
secca, poi inizia a lacerarsi sul dorso fino alla parte anteriore della
testa. Le ali dell'imago compaiono per prime fuori dalla spoglia
ninfale, seguite dalle zampe che si agitano energicamente. Dopo tutta
questa fatica, l'insetto stremato si riposa per qualche istante. Poco
dopo inizia un secondo atto: la parte del corpo che pende liberamente si
alza di colpo con un movimento brusco: le zampe sollevano dalla testa la
membrana ninfale e compare l'addome, che era ancora nascosto. Le ali
sono umide, ma in meno di un'ora si spiegheranno pendendo lungo il
corpo. Trascorrono ancora circa due ore prima che l'aria le abbia
sufficientemente asciugate e rese rigide, affinché l'insetto le possa
utilizzare, ma la pigmentazione esige un tempo molto più lungo.
Lo sapevate che...
Si conoscono più di 3500 specie di
libellule diffuse in tutto il mondo, soprattutto nei paesi caldi dove si
trovano le forme più grandi e colorate. In Italia ne esistono 88 specie. |
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