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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 11 agosto 2024 : 18:17:28
Classe: Ordine: Famiglia: Genere: Specie:
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Villarbasse (TO) agosto 2024
Per la prima volta da anni osservo un evidente calo, per non dire crollo, nel numero di insetti, e di conseguenza di insettivori come ad esempio gli irundidi
Gli unici che non rimpiango sono le zanzare ma fa comunque impressione
Girando per le montagne, dal Piemonte alla VdA noto la stessa cosa, e mi domando se ci sia qualcuno che sta studiando il fenomeno e possa dare ulteriori ragguagli
Attorno al Lago del Moncenisio, per esempio, nonostante le distese imponenti di fiori, di farfalle e grilli se ne vedono pochi, anche in aree dove ne vedevamo tanti fino all'anno scorso, e di conseguenza si vedono pochi gheppi tanto per indicare il primo che mi viene in mente dei grillofagi
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Modificato da - ClaudioPorcellana in Data 11 agosto 2024 18:26:16
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 agosto 2024 : 16:41:31
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Beh, mi rispondo da solo
situazione in Svizzera
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Modificato da - ClaudioPorcellana in data 12 agosto 2024 16:47:10 |
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Chalybion
Moderatore
Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
13170 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 12 agosto 2024 : 19:49:39
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Domanda a cui è difficile rispondere, tutto il mondo se lo chiede e ciascuno (per sè stesso o per conto di enti) propone varie cause, speso di parte o interessate. Personalmente, una certa età e la mia esperienza nel mondo agrario, mi fa dire che gli insetti erano abbondanti ovunque anche quando si usavano fitofarmaci con problemi di tossicità ritenuti peggiori e in quantità superiori ad oggi su quasi tutte le colture e lo stesso vale per i concimi quando si credeva che più se ne usavano più si produceva; ma questo succedeva sino a trent'anni fa. Oggi se penso che le colture sono sempre più "biologizzate", a sentire quel che si dice nella promozione dei prodotti, verrebbe da dire che il clima sia il primo, o forse principale indiziato e se penso a tutte le larve ipogee, epigee soprattutto che spesso hanno ciclo poliennale, mi chiedo come possono sopravvivere e dare adulti se l'ambiente in cui camminano, si alimentano e dovrebbero impupare, è sempre meno umido e vengono sorprese molto anzitempo da siccità e temperature insopportabili rispetto al momento della maturità larvale e/o sfarfallamento dell'adulto. Studi seri sul fenomeno credo siano ancora da venire e credo anche che siano costosissimi e poco auspicati dai potenziali e numerosi inquinatori se dovessero dare certi risultati. Poi per ogni risultato in un senso, si trova sempre uno studio a confutazione: basta foraggiare chi di dovere. |
"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 12 agosto 2024 : 20:24:46
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Grazie dell'intervento Giorgio
Quello che mi stupisce è che l'area intorno al Lago del Moncenisio è molto fresca, e piove/nevica di più che ad es. in Val di Susa per quello mi stupisce maggiormente rispetto ad altre aree
ma immagino che tutto sia relativo: gli insetti che si trovavano bene magari a massime di 10 °C si troveranno male a massime di 20 °C che per me (e mia moglie) sono una libidine
speriamo allora che si abituino al caldo i nostri amici insetti
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 agosto 2024 : 12:01:17
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Ciao Giorgio
sono andato a cercare le temperature e la pioggia al colle del Moncenisio
qui l'anno scorso, agosto 2023, in cui abbiamo visto molte farfalle, specie macaone, apollo e podalirio
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e qui l'anno più vecchio dell'archivio di 3Bmeteo, il 2008
Immagine: 115,02 KB
L'anno scorso le T erano un po' inferiori, ma andando indietro nel 2008 si vede che, oltre a piovere di più, faceva più freddo
Per non parlare degli anni 70 in cui passavo di lì con i miei genitori sulla via di Val d'Isere e si stava vestiti come oggi d'inverno |
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Modificato da - ClaudioPorcellana in data 13 agosto 2024 12:06:11 |
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 13 agosto 2024 : 12:05:33
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Qui la situazione di agosto 2024, fino a oggi
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A fine mese posterò l'intero agosto |
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Chalybion
Moderatore
Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
13170 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 14 agosto 2024 : 20:09:07
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Ovviamente la mia era una analisi generale, che non tiene conto del sito. Un amico che ha casa vacanze a 800 m in mezzo al bosco sulle montagne attorno a Riola (BO), mi invita sempre per una caccia notturna che svolgo in genere tra fine luglio-primi di agosto: mi dice che non trova più neanche un carabide, piccolo o grande che sia. Qualche giorno fa ero su da lui e avevo detto "Vedrai che almeno gli Pseudophonus rufipes arrivano in volo al telo!", cosa che ricordo anche anno scorso (qualcuno) e parecchie decine sino a qualche anno fa. Risultato zero carabidi, praticamente zero coleotteri in genere, 4 nottue e una decina di geometridi piccoli. Alle 23, disperati abbiamo smontato tutto. Ormai accertato che i Carabus alticoli diventano sempre più rari e quelli di media montagna si trovano ad altitudini nettamente superiori, un tempo insolite per loro. Per i primi, oltre la cima non potranno andare e la vedo grama per loro in molte vette. |
"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 14 agosto 2024 : 20:13:23
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| Per i primi, oltre la cima non potranno andare e la vedo grama per loro in molte vette |
In teoria, volando potrebbero raggiungere cime vicine più alte chissà quanto ci impiega un coleottero volante a rilocalizzarsi...
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Modificato da - ClaudioPorcellana in data 14 agosto 2024 20:17:03 |
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Chalybion
Moderatore
Città: Bagnacavallo
Prov.: Ravenna
Regione: Emilia Romagna
13170 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 17 agosto 2024 : 19:20:21
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| Messaggio originario di ClaudioPorcellana:
| Per i primi, oltre la cima non potranno andare e la vedo grama per loro in molte vette |
In teoria, volando potrebbero raggiungere cime vicine ...
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I Carabus salvo poche eccezioni, non hanno ali funzionali... quindi |
"Impegnarsi per volere a tutti i costi piacere a tutti è il peggior modo di sprecare tempo". (Chalybion)
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 17 agosto 2024 : 20:37:15
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Acci!
Comunque oggi al lago del Moncenisio c'erano ancora fiori belli tipo l'aconito giallo o Eryngium alpinum, ma di insetti ce n'erano veramente pochi
faceva freddino e si vedevano volare solo bombi, e qualche falena diurna
I bombi, per ripararsi dalla pioggia a tratti, si riparavano sotto questi fiori
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32917 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 agosto 2024 : 09:30:05
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Io osservo anche una "guerra tra poveri" nell'ambito degli artropodi. Per esempio, l'arrivo dall'America della specie Sceliphron caementarium ha prodotto la rarefazione, se non l'estinzione in alcune aree, delle specie autoctone S. spirifex, S. destillatorium, S. madraspartanum. D'altra parte ha causato unda diminuzione evidente di certe specie di ragni, in particolare dei Thomisidae, che sono le loro prede preferite. Quando si vede uno Sceliphron caementarium su un fiore non sta lì per il nettare, ma per cercare ragni floricoli, e infatti si muove senza sosta ispezionando il fiore. In un nido ho trovato una decina di Runcinia grammica (di cui 8 sono inquadrati nella foto). Si tratta di una specie non molto prolifica. Quest'anno nella mia attività fotografica estiva ho trovato solo 2 Thomisus onustus contro le decine di 10 anni fa.
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32917 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 agosto 2024 : 15:07:33
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Credo anche che la diminuzione degli insetti sia collegabile con l'aumento di certe specie di vertebrati, a causa di miopi politiche di protezione.
Per esempio, a Roma dimorano stabilmente alcuni milioni di storni che, ogni giorno, partono verso la campagna per cercare cibo, che, in buona parte, è costituito da artropodi. Quando un branco di 1000 storni cala su un prato lascia il deserto.
Analogamente si dica per le cornacchie, e per i gabbiani lungo le coste. Ho osservato escrementi di gabbiano con i resti di una ventina di Pimelia.
Nei boschi e negli incolti, i cinghiali scavano il terreno e rivoltano i sassi, e non gli sfugge niente. Ho notato una differenza sensibile di numerositò di insetti tra le colline di Tolfa, dove si pratica la caccia al cinghiale tenendo il loro numero sotto controllo, e le aree protette del litorale romano dove la caccia è vietata. |
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 agosto 2024 : 15:12:46
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| Per esempio, l'arrivo dall'America della specie Sceliphron caementarium ha prodotto la rarefazione |
Mmmm nei dintorni di casa mia dev'essere arrivato un altro "povero" più povero di questa vespa, perché fino all'anno scorso ne venivano in casa alcune a fare casette di coccio, ma quest'anno zero
Sempre parlando di vespe, fino a un paio d'anni fa avevo numerosi favi di Polystes sui tettucci della pompeiana, ma poi si sono seccati tutti |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32917 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 agosto 2024 : 22:19:15
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Quello che entra dentro le case è Sceliphron curvatum, anche lui alloctotono di origine orientale, molto invasivo. Una femmina può fare anche 30 anfore con 10 ragni dentro ciascuna. Il discorso delle Polistes è diverso. Normalmente i nidi sono abbandonati in autunno e si deteriorano, e l'hanno dopo le femmine svernanti li fanno di nuovi in posti diversi. |
Modificato da - elleelle in data 18 agosto 2024 22:21:14 |
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 18 agosto 2024 : 22:46:54
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| Il discorso delle Polistes è diverso. Normalmente i nidi sono abbandonati in autunno e si deteriorano, e l'hanno dopo le femmine svernanti li fanno di nuovi in posti diversi. |
OK, allora direi che le precedenti generazioni di Polistes hanno esaurito tutti gli spazi sottocoppi disponibili, poiché sono state presenti senza interruzioni per moltissimi anni
e per quanto riguarda Sceliphron curvatum non viene più a trovarci Magari perché non trova più i salticidi che facevano comunella con le Polistes? |
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Modificato da - ClaudioPorcellana in data 18 agosto 2024 22:49:30 |
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 20 agosto 2024 : 11:01:59
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Tornando al calo degli insetti
Tra gli insettivori scomparsi includo i pipistrelli, che vedevo spesso passare davanti alla finestra della cucina
Giurerei che questa primavera c'erano ancora, ma non sono sicuro Di certo c'erano l'anno scorso
E anche il numero di cicale è crollato: eppure non sono animali che gradiscono il caldo? |
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 agosto 2024 : 18:06:39
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Un paio di altri articoli sul tema, con varie spiegazioni
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Modificato da - ClaudioPorcellana in data 21 agosto 2024 18:11:47 |
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elleelle
Moderatore Trasversale
Città: roma
Regione: Lazio
32917 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 agosto 2024 : 21:56:03
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| Messaggio originario di ClaudioPorcellana:
Un paio di altri articoli sul tema, con varie spiegazioni
Link
Link
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Le oscillazioni del numero delle cicale possono dipendere da variazioni delle condizioni dello sviluppo larvale, che dura diversi anni. Si nutrono di linfa succhiata dalle radici, e può darsi che la siccità o le alluvioni le facciano morire quando stanno sotto terra. |
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 agosto 2024 : 22:02:30
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| Le oscillazioni del numero delle cicale possono dipendere da variazioni delle condizioni dello sviluppo larvale, che dura diversi anni. Si nutrono di linfa succhiata dalle radici, e può darsi che la siccità o le alluvioni le facciano morire quando stanno sotto terra. |
Grazie per le info
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gabrif
Moderatore
Città: Milano
Regione: Lombardia
3482 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 21 agosto 2024 : 22:32:06
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| Messaggio originario di ClaudioPorcellana:
Tornando al calo degli insetti
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E anche il numero di cicale è crollato: eppure non sono animali che gradiscono il caldo?
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Il mese scorso a Verona ce n'era un'invasione... Anche a Milano erano abbastanza numerose. Forse si stanno spostando verso Nord?
Ciao G.
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Nulla è piccolo in Natura. (George Perkins Marsh (1801-1882)) |
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ClaudioPorcellana
Utente Senior
Città: Villarbasse
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
803 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 22 agosto 2024 : 10:08:43
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| Il mese scorso a Verona ce n'era un'invasione... Anche a Milano erano abbastanza numerose. Forse si stanno spostando verso Nord? |
ciao Gabriele e grazie del passaggio
Allora quello delle cicale è forse un fenomeno locale che dipende da zona a zona
Ma per gli insetti in generale, dai link che ho messo sembra un fenomeno di portata globale, e uno dei link rimanda persino a uno studio condotto in zone con impatto umano basso/nullo |
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Modificato da - ClaudioPorcellana in data 22 agosto 2024 10:10:44 |
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