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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona.
In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).


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 Trota mediterranea e trota atlantica
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anacleto
Utente Junior

Città: feltre
Prov.: Belluno

Regione: Veneto


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Inserito il - 28 ottobre 2009 : 09:01:12 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Quali sono le differenze fenotipiche fra questi due tipi di trota fario? Potreste postare qualche immagine? E ancora, attualmente la mediterranea è ancora presente in qualche sito italiano e dove?
Un grazie anticipato
Anacleto


per aspera ad astra

ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 ottobre 2009 : 09:29:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao.

Ti incollo qui di seguito quanto ho scritto a questo proposito sul mio Atlante dei pesci che uscirà nel 2065 (): è una pappardella un po' lunga ma l'argomento è molto difficile....

*******************


Note sulla sistematica e sulla nomenclatura

Salmo trutta è attualmente considerato un complesso (= complex), altrimenti definito “superspecie”, relativamente al quale, probabilmente, non si otterrà mai, purtroppo, un quadro sistematico convincente, univoco e definitivo. Si tratta infatti di un’unità sistematica polimorfica* e politipica*, che, avendo sempre rivestito una notevole importanza economica, alimentare e sportiva, ha subìto, nel tempo, pesanti –talvolta irrimediabili- contaminazioni genetiche, in seguito all’introduzione, da parte dell’uomo, di materiale estraneo alla fauna delle singole realtà zoogeografiche. Tali introduzioni (con i conseguenti processi di ibridazione che ne sono derivati), sommate alla notevole plasticità fenotipica* propria del genere Salmo, hanno portato ad una situazione di livellamento genetico che difficilmente permetterà di individuare, e definire con certezza, le caratteristiche genetiche e fenotipiche* delle popolazioni naturali, originariamente presenti nei singoli contesti zoogeografici. Detta più semplicemente, in gran parte dei casi, sono andati perduti i ceppi puri.
Per i motivi sopra elencati, in questo contesto non si farà, volutamente, riferimento a specie o sottospecie, ma solamente ad ecotipi* (pur riconoscendo che ciò comporta una grossolana semplificazione, dettata però dalla –purtroppo- incompleta e lacunosa conoscenza di ciò che è accaduto nelle nostre acque nei secoli scorsi).
In quest’ottica, (e in accordo con le più recenti evidenze) possiamo spingerci ad individuare tre differenti forme o, più correttamente, ecotipi all’interno del complesso Salmo trutta:

• Salmo trutta fario o Trota di torrente
• Salmo trutta lacustris o Trota di lago
• Salmo trutta trutta o Trota di mare


Si tratta di forme (morphae), che in alcuni casi sono state elevate al rango di sottospecie o addirittura di buona specie, senza tuttavia tenere in debito conto l’inquinamento genetico avvenuto nel corso degli ultimi secoli a carico delle popolazioni autoctone di detti taxa, da parte di materiale importato (di dubbia provenienza ed incerta attribuzione tassonomica), con risultati non sempre chiari relativamente ad acclimatazione, grado di ibridazione ed eventuale prevalenza ecologica del ceppo introdotto su quello preesistente. Si deve inoltre considerare che, in condizioni opportune, ogni tipologia di Trota è in grado di frequentare l’ambiente marino, comportndosi di fatto da specie anadroma, e rendendo vago ed impreciso il significato stesso della definizione “Trota di mare”.
Anche la distinzione, che viene spesso operata dai pescatori sportivi, fra “Trota di ceppo atlantico” e “Trota di ceppo mediterraneo”, pur distinguendo due fenotipi abbastanza diversi fra loro, non sembra indicare due identità genetiche distinte e definibili: è stato ipotizzato di recente che il cosiddetto “ceppo mediterraneo” non sia altro che il frutto di un processo di ibridazione fra S. trutta e S. cettii, ma come già detto, si rimane nel campo delle pure ipotesi, che difficilmente potranno essere confermate o smentite; solo approfondite indagini genetiche potranno forse contribuire a dissipare alcuni dubbi.


***************************


• L’ecotipo di torrente S. trutta “fario” (quello maggiormente diffuso nel nostro paese), usualmente è a sua volta suddiviso in due gruppi diversi, il ceppo definito “mediterraneo” e quello “atlantico”.
La Trota di tipo “mediterraneo” è caratterizzata da colore di fondo bruno giallastro, talvolta molto scuro, con poche macchie tondeggianti nere alternate a macchie rosse, spesso rade e di dimensioni piuttosto grandi; è normalmente presente una macchia nera preopercolare, talvolta affiancata ad una macchia opercolare più piccola, seppure non evidenti e definite come in S. cettii. Le macchie “parr” giovanili sono di solito sdoppiate o frammentate, con propaggini e aloni in posizione quasi ventrale.
La forma “atlantica” (la “brown trout” degli Anglosassoni) è invece caratterizzata da una più fitta puntinatura a macchie nere e rosse su fondo generalmente bruno o grigio-argenteo, spesso circondate da un alone biancastro più o meno esteso; talvolta le macchie hanno una disposizione quasi geometrica, lungo linee oblique immaginarie; la macchia preopercolare è generalmente assente, ma alcuni stocks atlantici, provenienti dalla Germania possono presentarla. Le macchie “parr” giovanili sono di forma ovale piuttosto regolare e mai sdoppiate.
Le due forme, come è prevedibile, possono facilmente incrociarsi fra loro, e di fatto sconfinano una nell’altra senza soluzione di continuità, in conseguenza di fattori sia genetici che ambientali; sono molti gli esemplari per i quali l’attribuzione sicura ad una delle due forme è un azzardo.
Sono inoltre frequenti, in natura, ibridi S. trutta x S. marmoratus, con una livrea intermedia tra le due specie, che presentano una vermicolatura analoga a quella della Marmorata, ma sempre interrotta e più o meno frastagliata, spesso non presente uniformemente sui fianchi e sempre intervallata a macchie rosse di forma irregolare. In più, esistono nel nostro paese ceppi particolari, come la bellissima “Trota puccini”, che sono stati ottenuti per selezione artificiale a partire da materiale atlantico, in funzione della loro colorazione spettacolare, ad uso dei pescatori sportivi. Si tratta, in questo caso, non di un ecotipo, ma di una forma inesistente in natura, prodotta in allevamento con un paziente lavoro di selezione, finalizzato a “fissare” geneticamente quella particolare livrea..

• La Trota di mare ha colorazione di fondo argentea con un numero variabile di macchie nere su dorso e fianchi; sono sempre assenti le macchie rosse; a differenza di quanto visto per la fario, la livrea di questo ecotipo è piuttosto stabile e poco variabile nelle diverse popolazioni.

• La Trota di lago ha livrea assai simile a quella di mare, in quanto la colorazione di fondo è grigio-argentea piuttosto brillante, e mancano le macchie rosse; le macchie nere non sono tondeggianti ma presentano una hanno una caratteristica conformazione a “x”.

La plasticità fenotipica del gruppo “S. trutta” (e dell’ecotipo “fario” in particolare) determina una grande variabilità anche nello stesso esemplare, in funzione delle condizioni ambientali incontrate: è noto, ad esempio, che individui con la classica colorazione “fario”, se immessi nelle acque dei laghi, tendono in non molto tempo ad assumere la livrea della “vera” lacustre, con progressiva perdita delle macchie rosse e della componente giallastra del colore di fondo, che diviene uniformemente argenteo: questo fenomeno viene usualmente definito “lacustrizzazione della fario”.
Tutti gli ecotipi, nelle fasi giovanili, presentano un numero variabile (in genere una decina) di macchie “parr”*.
**********************************

"...lì ci troverai i ladri gli assassini/ e il tipo strano/ quello che ha venduto per tremila euro/ sua figlia a un nano..."
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anacleto
Utente Junior

Città: feltre
Prov.: Belluno

Regione: Veneto


23 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 28 ottobre 2009 : 12:30:31 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Un sentito grazie a Ugandensis per la sostanziosa spiegazione che mi fa venir voglia di avere il tuo atlante dei pesci. Al proposito cerca di finirlo prima del 2065 perchè io non ci arrivo.
Grazie e ciao

per aspera ad astra
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limbarae
Moderatore


Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


12842 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 ottobre 2009 : 14:57:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Domanda: in tutto questo la trota macrostigma dove si colloca, sempre come variazione territoriale isolata della fario?

"E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme
Ma se ti svegli e hai ancora paura, ridammi la mano
cosa importa, se sono caduto, se sono lontano..."
Faber, Hotel Supramonte
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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 ottobre 2009 : 15:24:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ormai sono tutti daccordo sul fatto che la "macrostigma" è una specie a parte, e non si chiama più così (e ti pareva...)

Già che ci siamo appiccico qui qualcosa su di lei (....però poi basta che un giorno lo dovrò pure vendere...)

***********************

La Trota comunemente nota come “macrostigma” è attualmente (e curiosamente) indicata come “Trota sarda”, sebbene non si tratti di un’endemismo dell’isola; questa specie è stata per lungo tempo considerata una varietà di Salmo trutta, senza alcun valore sistematico. E’ stata poi elevata al rango di semispecie (o sottospecie) del complex S. trutta, identificata come S. trutta macrostigma, e definita comunemente “Trota macrostigma”. Con tale denominazione si indicava un complesso di forme tipiche di Sicilia, Sardegna, Corsica, versante tirrenico dell’Italia peninsulare, Marocco, Algeria, Tunisia, Grecia e Turchia occidentale.
Solo in seguito, sulla base di recenti indagini, si è ritenuto opportuno scorporare dal gruppo “macrostigma” il ceppo italico (insieme a quello corso, anche se le opinioni in proposito non sono totalmente convergenti); questo sembra rivestire dignità specifica (e non più solo subspecifica), ed è stato così attribuito alla specie S. cettii, Rafinesque, 1810. La denominazione “macrostigma”, secondo tale approccio, non sarebbe dunque corretta se riferita alle popolazioni italiane, dovendo essere riservata alle sole popolazioni nordafricane, anch’esse elevate al rango di buona specie e definite “Trota algerina”, S. macrostigma (Dumèril, 1855). In attesa di ulteriori sviluppi, ci si attiene in questo contesto a quest’ultima interpretazione, adottando, per le nostre popolazioni, il nome comune di “Trota sarda”, anche se, considerato l’areale nel suo complesso, “Trota etrusca” sarebbe stato forse più appropriato.

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Specie etrusca, diffusa in modo ormai puntiforme nei corsi d’acqua minori del versante tirrenico dell’Italia centrale (soprattutto del Lazio, con popolazioni residue in Toscana e Umbria), ma autoctona anche in Sardegna e (forse) in Corsica; ipotizzata, ma al momento anch’essa bisognosa di conferme, la sua presenza in Sicilia.

**********

Specie definita CR (= gravemente minacciato) su tutto il suo limitato areale, secondo i criteri della Lista Rossa IUCN.
La specie è inserita nell’allegato II della Direttiva CEE n. 92/43, sotto il nome erroneo di S. macrostigma.
La Trota sarda in effetti presenta spesso popolazioni in condizioni preoccupanti, in parte in considerazione del limitato areale, ma, soprattutto, del fatto che sempre più spesso le sue popolazioni entrano in contatto con Trote Fario di immissione. Questo contatto, come è stato osservato, può dare luogo all’affermarsi di popolazioni ibride. E’ stato addirittura ipotizzato (ma la cosa necessiterebbe di conferme risultanti da indagini genetiche) che la cosiddetta “Trota fario di ceppo mediterraneo”, tanto cara ai pescatori sportivi italiani (in contrapposizione con la “Trota di ceppo atlantico”), altro non sia che l’ibrido S. trutta x S. cetti, e che il rinomato “ceppo mediterraneo”, in natura, non sia mai esistito.
Si può tuttavia affermare che il rischio di introgressione genetica, da parte dei diversi ceppi “Fario”, è limitato all’introduzione di queste forme estranee, in quanto è stato osservato che, una volta sospese le immissioni di Trote fario, anche laddove si era constatata la presenza di presunti ibridi, la Trota sarda torna in breve tempo ad essere l’unica forma presente.


"...lì ci troverai i ladri gli assassini/ e il tipo strano/ quello che ha venduto per tremila euro/ sua figlia a un nano..."
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Rendener
Utente V.I.P.

Città: S.A. di Mavignola
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


145 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 ottobre 2009 : 16:25:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto interessante grazie
ti segnalo questo errore di battitura:
opportune, ogni tipologia di Trota è in grado di frequentare l’ambiente marino, comportndosi di fatto da specie
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limbarae
Moderatore


Città: Berchidda
Prov.: Olbia - Tempio

Regione: Sardegna


12842 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 ottobre 2009 : 17:43:01 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Perfetto!
Grazie mille.

"E ora siedo sul letto del bosco che ormai ha il tuo nome
Ora il tempo è un signore distratto, è un bambino che dorme
Ma se ti svegli e hai ancora paura, ridammi la mano
cosa importa, se sono caduto, se sono lontano..."
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


2252 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 29 ottobre 2009 : 22:49:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Perfettamente d'accordo con la splendida descrizione di Ugandensis, anch'io resto in attesa dell'atlante!

NO all'autostrada in Maremma!
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