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 Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay
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vespa90ss
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Città: Firenze

Regione: Toscana


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Inserito il - 24 ottobre 2009 : 23:18:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Torno sulla duna e scorgo disseminata una quantità di rifiuti impressionante. Mi trovo sul fianco del Fosso Bianco, luogo dove sostano i vucumprà e dove abbandonano quotidianamente i propri rifiuti.
Per il momento accennerò solamente al problema ma conto di dedicare una sezione del lavoro a questo aspetto specifico.
Riesco a scorgere una buona presenza di Sporobolus pungens che sta colonizzando il piede della duna.
Sporadiche Euphorbia paralias e qualche Agropyrum junceum



Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay




in secondo piano il Fosso Bianco mentre sullo sfondo la collinetta dell'ex discarica

Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay

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vespa90ss
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Città: Firenze

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Inserito il - 24 ottobre 2009 : 23:18:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


In questo punto sono state scaricate nel corso degli anni delle notevoli quantità di prodotti di resulta nella lavorazione della pietra bianca: un ghiaione misto a sabbia sottilissima che viene utilizzato per opere di consolidamento o per riempire le buche delle strade di campagna di tutto il circondario. Una buona metà della collinetta della vecchia discarica è costituita da ghiaione e sabbia che veniva sovrapposto alla "monnezza" a strati alterni.



Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay


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vespa90ss
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Città: Firenze

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Inserito il - 24 ottobre 2009 : 23:19:24 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Un'impossibile Salsola kali insieme ad una Cakile maritima nate nel carbonato di calcio. Si rimane inteneriti dalla volontà di sopravvivere in quegli stessi luoghi di sempre, nonostante lo sconvolgimento dell'ambiente sia assoluto.


Salsola kali
Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay




Cakile maritima
Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay



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Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.



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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

Regione: Abruzzo


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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 04:39:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Davvero un luogo molto particolare. Fa effetto vedere l'habitat che cerca di ricrearsi in quelle condizioni estreme e... bizzarro è la parola che mi viene in mente.
Sulla loro sommità sono state piantate delle siepi di Tamerici (Tamerix africana)

Eh sì, i tamerici erano tanta la moda per consolidazione dunale qualche anno fa. Per fortuna adesso in un momento di consapevolezza maggiore, si usa di solito specie più tipiche e appropriate.
in questo primo tratto di spiaggia manchi del tutto il Cakiletum

Visto che le specie sono comunque presenti in zona, c'è un motivo evidente per questa assenza? Il profilo anomalo suggerisce o pulizia meccanica o un alto livello di calpestio, come viene gestita la spiaggia?
Lungo la battigia il mare è latte

Surreale !
Si rimane inteneriti dalla volontà di sopravvivere in quegli stessi luoghi di sempre, nonostante lo sconvolgimento dell'ambiente sia assoluto

Mai più vero che sulle spiagge e dune, habitat in via d'estinzione per eccellenza.


Sarah Gregg - Con altri occhi, Flickr


"Mi rendo conto anche che non possiamo vincere questa battaglia per salvare specie e ambienti senza creare un legame emozionale tra noi e la natura, poiché non lotteremo per salvare ciò che non amiamo, ma che apprezziamo solo in qualche senso astratto", (Stephen Jay Gould)
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gigi58
Moderatore Trasversale


Città: Trapani
Prov.: Trapani

Regione: Sicilia


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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 08:44:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ma mai nessuno è intervenuto nel tempo per denunciare questo pauroso impatto ambientale?

Gigi
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vespa90ss
Utente Super


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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 11:40:41 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:
Davvero un luogo molto particolare. Fa effetto vedere l'habitat che cerca di ricrearsi in quelle condizioni estreme e... bizzarro è la parola che mi viene in mente.


una visita alle Spiagge Bianche almeno una volta nella propria vita è d'obbligo. Chiaramente è un invito rivolto a chi come noi riesce a leggere quei messaggi sottili che lancia la natura per creare un contatto. Di che tipo? Sta a noi interpretarlo a seconda della propria sensibilità.
Le foto non riescono ad esprimere, se non in minima parte, l'emozione e lo sgomento che si prova, in parte dovuto alle dimensioni colossali dello scenario. Consiglio una bella giornata di sole e tramontana (si vede benissimo Capraia e dietro la Corsica), possibilmente lavorativa per essere praticamente soli. Non lasciare attrezzature in auto.

Visto che le specie sono comunque presenti in zona (stavamo parlando del Cakiletum assente) c'è un motivo evidente per questa assenza? Il profilo anomalo suggerisce o pulizia meccanica o un alto livello di calpestio, come viene gestita la spiaggia


Non esiste pulizia della spiaggia. Non passano macchinari di alcun tipo. Solo l'azione lisciviante del mare lattiginoso e d'estate una certa pressione antropica, concentrata però solo in alcuni punti chiave (Pennello - Lillatro - Foce del Fine).
Se le specie sopravvivono a livello di rari esemplari accade laddove si verificano fenomeni di microhabitat idoneo alla vegetazione. E' quindi caratteristica predominante del luogo una notevole discontinuità: non esiste una costante ambientale per più di duecento metri, lungo una spiaggia di oltre due chilometri. Forse nei mesi invernali vengono effettuati lavori di spostamento delle sabbie ma in tantissimi anni di frequentazione non mi è mai successo di imbattermi in mezzi all'opera, impiegati in tal senso.
Le spiagge non sono balneabili quindi non c'è nè obbligo nè necessità di pulizia. In seguito vedrai però cosa sono capaci di lasciare i frequentatori.....in una spiaggia con tanto di divieto di balneazione.
Beppe






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Modificato da - vespa90ss in data 25 ottobre 2009 11:56:07
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vespa90ss
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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 11:47:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gigi58:

Ma mai nessuno è intervenuto nel tempo per denunciare questo pauroso impatto ambientale?

Mi dispiace Gigi, ma non posso raccogliere il tuo invito ad entrare nel merito di questa problematica. In questo spazio che ci viene concesso dagli Amministratori, già con una certa dose di generosità al riguardo di questo tema specifico, non è possibile argomentare di denunce ambientali, secondo la politica intrapresa dal nostro Forum. Possiamo solo guardare con i nostri occhi diversi e maturare emozioni, sentimenti, convincimenti diversi.
So che potrai comprendermi.
Beppe

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SEDANACCIO
Utente Senior


Città: Livorno
Prov.: Livorno

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Flora e Fauna

Inserito il - 25 ottobre 2009 : 13:33:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Penso che il caso delle Spiagge bianche debba servire come esempio soprattutto per il presente ed il futuro, affinché si spinga verso un tipo di industrializzazione il più in linea possibile con il rispetto dell'ambiente. Ormai la spiaggia è così.
Diverso è il caso degli usufruitori della costa. Non mi stancherò mai di domandarmi per quale motivo in certe persone ci sia un'inerzia tale per cui alzarsi e gettare i rifiuti nei cassonetti (spesso pochi ed in cattivo stato) oppure fare una busta con la spazzatura e gettarla alla fine della giornata costi così tanta fatica.
Superficialità?
Ignoranza?
Gusto dell'atto vandalico?
La situazione è così in molti tratti della costa della mia provincia.
Ciao

Valerio
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vespa90ss
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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 16:47:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie Valerio per la tua puntualizzazione precisa ed appropriata. Pensavo comunque di dedicare in chiusura uno spazio ritagliato esclusivamente per il problema rifiuti (nella mia firma è contenuto il mio sentire circa questo argomento) che comunque, pur non avendo molto senso in una realtà così degradata, rappresenta pur sempre una costumanza da combattere e debellare.
Posterò delle foto emblematiche e spero che vorrai tornare a ricordarci queste tue considerazioni.
Beppe

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vespa90ss
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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 19:45:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia




Dal Fosso Bianco alla collinetta dell' ex discarica





Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay




E' questo uno dei tratti che, per qualche strano motivo che mi sfugge, è da considerare il più densamente popolato a livello di quantità e diversità di specie vegetali con caratteristiche alonitrofile. Oltretutto è quello che mi ha riserbato una delle sorprese maggiori consistente nell'individuazione di una congrua popolazione di Polygonum maritimum: una specie che non sono riuscito a rinvenire nella maremma grossetana, se non in qualche sparuto esemplare, in un’unica stazione a nord della Foce della Fiumara in zona Marina di Grosseto dove ad un primo esame le condizioni di sopravvivenza apparivano nettamente più favorevoli.
Ed è proprio la mia incapacità nel decifrare alcuni messaggi lanciati in continuazione da Madre Natura che mi incuriosisce e mi lega sempre di più all'ambiente dunale così misterioso e imperscrutabile con le sue assurdità.
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vespa90ss
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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 19:47:09 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Attraverso quindi il ponticino sul Fosso Bianco e mi dirigo verso la collinetta.


Vucumprà all'ombra del ponticello
Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay


La zona immediatamente adiacente al Fosso Bianco è stata costruita ex novo con una duna artificiale al cui interno sono state inserite verticalmente delle stuoie in cannucciola allo scopo di trattenere la sabbia sospinta con troppa violenza dal vento di maestrale che in quel tratto è in grado di creare azione di forte trascinamento.




Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay

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vespa90ss
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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 19:47:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Lo scopo è quello di proteggere le vasche di decantazione situate pochi metri più all'interno (vedi foto sopra in Google Maps) da una sedimentazione di materiale sabbioso indesiderato. Considerate che la quantità dei materiali che viene scaricata in mare, pur non essendo nota con esattezza, è enorme; gli autori Auterio e Milano (1976) riferiscono che tra il 1920 e il 1938 si sarebbe trattato in media di 126.000 tonnellate all’anno, mentre fino al 1985 di circa 180.000 tonnellate annue. Si tratta di quantità presunte impressionanti.
Ecco quindi che, nonostante il progressivo avanzamento della costa solo in relazione alle Spiagge Bianche (in controtendenza all'erosione che avviene più a sud) sono talvolta necessarie azioni di sbancamento, rimodellamento e compattamento delle dune in funzione della necessità industriali.

Questa prima parte di duna artificiale è stata quindi interessata da un tentativo di consolidamento artificiale che ne simulasse il più possibile uno naturale: la costituzione di ostacoli, rappresentati in natura da tronchi, rami e canne spiaggiati che si accumulano sul litorale, contro cui il vento depositasse la sabbia trascinata per formare una duna embrionale.
Maurizio (Paoli) mi ricordava simpaticamente proprio l'impossibilità di tenere gli occhi aperti nelle giornate ventose perchè trafitti da mille spilli: la sottilissima, impalpabile sabbia delle Spiagge Bianche.

Su questa duna artificiale si sono formate delle specie di terrazzamenti al cui interno sono stati piantate con buon successo, una certa quantità di specie tipiche del Cakiletum; indipendentemente però dai risultati un po' deludenti ottenuti (non è assolutamente facile farle attecchire in un ambiente così estremo) è possibile notare ed apprezzare una certa volontà di recupero ambientale mirato alla restituzione di spazi vitali sottratti, in un passato non lontano, senza alcun rispetto.



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vespa90ss
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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 19:48:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Oltrepassata questa duna artificiale si accede ad uno degli spazi più apprezzabili dal punto di vista botanico in quanto interessato da una buona quantità di specie, tipiche del Cakiletum, come sopra ricordavo. Una superficie che è delimitata alle spalle dalla recinzione dell’area industriale Solvay
(un suggerimento: non entrate per nessun motivo nelle aree recintate)



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vespa90ss
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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 19:48:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Si tratta di una superficie piana a ridosso della prima duna embrionale: una piattaforma sopraelevata di circa due metri rispetto al livello di battigia.
E' proprio qui che sono riuscito ad indviduare quei numerosi esemplari di Polygonum maritimum.


trovo i primi esemplari di Polygonum maritimum
Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay





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vespa90ss
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Inserito il - 25 ottobre 2009 : 19:49:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia



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vespa90ss
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Inserito il - 28 ottobre 2009 : 10:54:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per chi fosse interessato, ho inserito alcune di queste foto anche su PANORAMIO di Google Maps, al duplice scopo di localizzarle esattamente e di far conoscere ad un pubblico più vasto la presenza di Natura Mediterraneo. Fra pochi giorni dovrebbero apparire.
Si tratta di una metodologia di intervento che ho utilizzato anche per molti altri miei servizi fotografici pubblicati nel nostro forum.
Spero di far cosa gradita a tutti.

Beppe

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Modificato da - vespa90ss in data 28 ottobre 2009 10:57:41
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Francesca78
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Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1183 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 28 ottobre 2009 : 15:08:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessantissimo, me lo leggero' con calma, ci vado abbastanza spesso in quella zona perchè i miei suoceri hanno una casa al mare proprio a Vada.




Le Spiagge Bianche a Rosignano Solvay

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vespa90ss
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6434 Messaggi
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Inserito il - 28 ottobre 2009 : 16:57:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Francesca78:

Interessantissimo, me lo leggero' con calma, ci vado abbastanza spesso in quella zona perchè i miei suoceri hanno una casa al mare proprio a Vada.


Anch'io, Francesca, conosco molto bene il territorio, le acque e la gente del luogo in quanto dal 75 al 95 ho tenuto fissa la mia roulotte a Vada, proprio lì a due passi.
Beppe

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nanni
Utente Senior

Città: Napoli


2280 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 29 ottobre 2009 : 22:14:30 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Solo ora Beppe trovo questo tuo importante lavoro ! Bravo ottimo ! Grazie per le ore che hai speso in questa indagine. Mi ricorda (ma molto + in grande) le spiagge di pomice a Canneto in Lipari, dovuta alle discariche della Pomex (l'azienda che la estraeva), che ora ha chiuso.. eppure credo che la pomice non sia dannosa come questo materiale lattigginoso che ci mostri ...
Chissà quante situazioni simili esisono... quì a Bagnoli, assai lentamente proseguono i lavori di <bonifica ambientale> relativi ai lasciti dell'ITALSIDER
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vespa90ss
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6434 Messaggi
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Inserito il - 30 ottobre 2009 : 21:29:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio Nanni per le tue parole fin troppo buone.
Approfitto per ricordare anche a te che questo post non è stato creato per fare un'indagine sulle percentuali di inquinamento e sui materiali inquinanti nè tantomeno disquisire sui rilevamenti effettuati nel corso degli anni.
Abbiamo dei paletti entro cui muoverci che non prevedono questi contenuti, condicio sine qua non per ottenere l'autorizzazione da parte degli Amministratori per mettere al mondo questo post.
Esistono decine di lavori nel web ed una montagna di letteratura, mirati a questo scopo: io non avrei la competenza, quindi il diritto, per esprimere un giudizio calibrato e ben indirizzato. Lascio quindi questo compito a chi lo può fare meglio di me.
Mi limiterò esclusivamente a mostrare e descrivere la biodiversità che sono riuscito a cogliere in un ambiente fortemente stressato dall'azione antropica che lo ha utilizzato in maniera pesante per fini industriali.
Solo questo potrà rappresentare per noi un parametro valido di confronto e di valutazione.
Pregherei tutti coloro che vorrano partecipare alla discussione, ospiti graditi, di tenere sempre presente questo percorso da compiere e questo obiettivo da perseguire.

Ti ringrazio quindi Nanni per le tua benevolenza e per la comprensione che saprai dimostrare.
Un abbraccio, Beppe

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