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Lucabio
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Inserito il - 04 settembre 2009 : 11:01:42
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Al Museo Pigorini, i tasselli mancanti dell’evoluzione umana
Pubblicato il 28 maggio 2009
Fino al 2001, la paleontologia aveva ancora pochi elementi sulla storia dell’evoluzione dell’uomo, ma una convinzione abbastanza radicata: la differenzazione dallo scimpanzé, avvenuta cinque milioni di anni fa. Poi una scoperta fortuita fatta in Ciad da una spedizione della Mission paléoanthropologique Franco-Tchadienne ha sparigliato le carte in tavola. Il “proprietario” del cranio ritrovato nel deserto del Djourab, ribattezzato Toumai, coi suoi sette milioni di anni rappresentava il primo bipede senza coda sulla nostra linea evolutiva. Insomma, il più antico progenitore dell’uomo mai conosciuto, con l’inevitabile discussione sui tempi in cui il primo uomo “degno” di tale nome sarebbe apparso sulla terra. Questo è solo uno dei tanti esempi di come la storia dell’uomo non sia solo un mosaico in cui i tasselli mancanti sono centinaia, ma come anche di quelli di cui disponiamo non sia così certa la collocazione all’interno del puzzle. Le domande, gli interrogativi e le sfide poste da una partita, quella sulla nostra evoluzione, quanto mai aperta e controversa saranno al centro dell’ultimo appuntamento delle “Domeniche al Pigorini”: “L’uomo nella nebbia del tempo. Cosa sappiamo, cosa vorremmo sapere dell’evoluzione di Homo”.
In sei incontri, specialisti dei vari rami dello studio della preistoria, si sono alternati nel museo dell’Eur per affrontare un periodo specifico o una disciplina attinente, dalla vita quotidiana nel Paleolitico all’età del bronzo alle conoscenze sul Neolitico italiano attraverso le nuove ricerche. Per far riflettere, fornire spunti o semplicemente sete di curiosità su un periodo della storia umana che proprio per la scarsa conoscenza è tanto vasto quanto rimosso e che trova scarso spazio nella divulgazione scientifica. “Abbiamo ancora grosse lacune - afferma al VELINO Luca Bondioni, l’antropologo della soprintendenza che domenica dalle 11 alle 13 sarà il relatore dell’ultima ‘lezione’ di preistoria -. Allo stato attuale c’è una vaga idea di quel che accade alla fine del Miocene (24-5 mln di anni fa, ndr), una buona conoscenza del Pliocene (5-2 mln di anni fa, ndr), ma numerosi buchi più recenti intorno a un milione di anni fa. E se le modalità seguite dal percorso evolutivo sono abbastanza chiare, lo è assai meno la definizione delle nostre origini”. Definizione correlata alla nostra idea di "essere umano" e quindi nei fatti terreno assai scivoloso, considerata l’accezione culturale a cui è legata. “Tendiamo a pensare che a essere distintivo dell’essere umano è il possesso di cultura, ma anche gli scimpanzé ne hanno - spiega Bondioni -. Dobbiamo tentare di comprendere la nostra evoluzione da un punto di vista biologico e comportamentale, ma sono concetti che stridono abbastanza: abbiamo tante domande, ma davvero poche risposte”.
Luca
<<Non c'è niente come la paleontologia. Il piacere del primo giorno di caccia alla pernice o dell'apertura della stagione della caccia non si può paragonare a ciò che si prova nel trovare un gruppo di ossa fossili in buono stato, che raccontano la loro antica storia in un linguaggio quasi vivo>>. Charles Darwin
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