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 Silene succulenta subsp. corsica (= S. corsica) / Silene di Corsica
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lynkos
Con altri occhi


Città: Sant'Eufemia a Maiella
Prov.: Pescara

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Inserito il - 29 agosto 2009 : 15:00:51 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Classe: Dicotyledones Ordine: Caryophyllales Famiglia: Caryophyllaceae Genere: Silene Specie:Silene succulenta subsp. corsica
Silene succulenta  subsp. corsica (= S. corsica) / Silene di Corsica

Silene succulenta  subsp. corsica (= S. corsica) / Silene di Corsica

Silene succulenta  subsp. corsica (= S. corsica) / Silene di Corsica

Silene succulenta  subsp. corsica (= S. corsica) / Silene di Corsica


Sarah Gregg - Con altri occhi


"A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?" Eugene Smith, fotografo americano

Modificato da - Centaurea in Data 01 luglio 2016 09:56:41

a p
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Inserito il - 29 agosto 2009 : 15:30:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ringrazio Sarah per aver inserito questo stupendo endemismo, mirabilmente presentato come del resto ci ha abituato!

Alessandro PD


Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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lynkos
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Inserito il - 29 agosto 2009 : 16:21:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Grazie, ma il merito va alla natura, non alla sua portavoce .

Sarah Gregg - Con altri occhi


"A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?" Eugene Smith, fotografo americano
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a p
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Inserito il - 29 agosto 2009 : 16:24:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Grazie, ma il merito va alla natura, non alla sua portavoce .

Sarah Gregg - Con altri occhi


"A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?" Eugene Smith, fotografo americano


Quasi parimerito (51% Natura/49% Sarah), va bene questa mediazione?

Alessandro PD


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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 08:12:52 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Si potrebbe sapere qualcosa di più su questo endemismo, particolarmente riferito all'areale di distribuzione? Lo stupore nasce dal fatto che un'erbacea endemica della Corsica (mi sembrerebbe ambiente dunale) non sia riuscita a propagarsi in Toscana o alla Capraia, per esempio.
Grazie Beppe


Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari


Arriviamo alla verità, non solo con la ragione, ma anche con il cuore.
Blaise Pascal - Pensées 1670.




Modificato da - vespa90ss in data 31 agosto 2009 08:25:11
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lynkos
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 09:25:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Domanda interessante. Vediamo che dicono gli esperti, ma tendo a pensare che il caso gioca un ruolo non indifferente. Magari gli endemismi che rimangono tale sono anche quelli più schizzinosi che fanno fatica ad adattare a differenze ambientali così sottili di essere difficilmente percettibili senza studio approfondito.

Sarah Gregg - Con altri occhi


"A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?" Eugene Smith, fotografo americano
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a p
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 09:42:05 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sul concetto di endemismo si veda (non esiste testo più calzante di questo, trattando dei territori insulari):

A. Beguinot e M. Landi; L’endemismo nelle minori isole italiane ed il suo significato biogeografico; Tip. Valbonesi, 1931

La specie è solo segnalata in Sardegna e Corsica ed isole limitrofe (da Pignatti). Come habitat non è segnalato l'ambiente dunale ma sabbie marittime (che può comprendere anche il primo).

Lo stupore nasce dal fatto che un'erbacea endemica della Corsica (mi sembrerebbe ambiente dunale) non sia riuscita a propagarsi in Toscana o alla Capraia, per esempio.


Se cerchi di conoscere il significato di endemismo, vai un po' a verificare le condizioni geologiche, climatiche e fito-geografiche capisci il motivo per cui non può esistere nei due areali citati.

Ti ho dato delle indicazioni per orientarTi, un Moderatore non deve spiegare tutto ma sollevare delle curiosità

Alessandro PD


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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 10:02:29 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Magari gli endemismi che rimangono tale sono anche quelli più schizzinosi che fanno fatica ad adattare a differenze ambientali così sottili di essere difficilmente percettibili senza studio approfondito.

Credo sia solo ed unicamente questo il senso profondo di queste forme di endemismo (aiutate indubbiamente dalla condizione di "isolamento") dovuta a delle particolari condizioni climatiche e fisiche del terreno che sono talmente sottili da essere colte solo da certe forme di vita particolarmente schizzinose (credo non esista termine più appropriato - stai diventando troppo padrona della lingua italiana ).
E mi domando anche come mai accada la medesima cosa lungo la stessa linea costiera, percorrendola da nord a sud, dove decine di specie coincidono e quelle tre o quattro mancano proprio del tutto a meno di cento chilometri di distanza (maremma toscana - litorale laziale) su scenari all'apparenza quasi identici. Quando accadono questi fatti c'è da domandarsi quanto ancora sopravviveranno laddove siano ancora presenti e quale sia stato precisamente il fattore che le abbia fatte scomparire.
Beppe

Bottled beetles - salviamo le spiagge, i litorali, le dune dai barbari


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lynkos
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 10:14:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Quando accadono questi fatti c'è da domandarsi quanto ancora sopravviveranno laddove siano ancora presenti e quale sia stato precisamente il fattore che le abbia fatte scomparire

Un caso interessante sul litorale romano è la Matthiola sinuata, abbondante al nord del Tevere ma completamente assente al sud, anche in habitat che sembrerebbero pressoché uguale.

Sarah Gregg - Con altri occhi


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a p
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 10:22:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di lynkos:

Quando accadono questi fatti c'è da domandarsi quanto ancora sopravviveranno laddove siano ancora presenti e quale sia stato precisamente il fattore che le abbia fatte scomparire

Un caso interessante sul litorale romano è la Matthiola sinuata, abbondante al nord del Tevere ma completamente assente al sud, anche in habitat che sembrerebbero pressoché uguale.

Sarah Gregg - Con altri occhi


"A cosa serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?" Eugene Smith, fotografo americano


Ti sembra poco una barriera geografica, rappresentata da un fiume? Sarah Ti sei risposta da sola (rispondendo anche in parte a Beppe, perché all'interrogativo di Beppe sono presenti un numero maggiore di motivazioni, ovvero di concause)

Alessandro PD


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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 11:13:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Con tutta la buona volontà, penso che una barriera geografica tale da impedire la diffusione di un vegetale che si riproduce per mezzo di semi galleggianti, possa essere rappresentata da un profondo canyon Alessandro, ma assolutamente mai da un fiume come il Tevere che anzi influisce positivamente sulla diffusione dei semi con le sue inondazioni. Ritengo che le cause siano altre e interessante sarebbe effettuare delle ricerche molto approfondite sulla vegetazione dei litorali sabbiosi facendo dei confronti e delle check list molto dettagliate per singole località. Che ne pensate?
Beppe


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Modificato da - vespa90ss in data 31 agosto 2009 11:51:21
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 11:15:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Con tutta la buona volontà, penso che una barriera geografica che possa impedire la diffusione di un vegetale che si riproduce per mezzo di semi galleggianti, possa essere rappresentata da un profondo canyon Alessandro, ma assolutamente mai da un fiume che anzi influisce positivamente sulla diffusione dei semi con le sue inondazioni.
Ritengo che le cause siano altre e interessante sarebbe effettuare delle ricerche molto approfondite sulla vegetazione dei litorali sabbiosi facendo dei confronti e delle check list molto dettagliate per singole località. Che ne pensate?
Beppe


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Ci sono già dei lavori, lasciamo il compito ai botanici

Alessandro PD


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lynkos
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 11:27:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di Alessandro:

lasciamo il compito ai botanici

Eh sì... altrimenti come farebbero a pagarsi l'affitto !!!!

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Inserito il - 31 agosto 2009 : 11:47:54 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

Con tutta la buona volontà, penso che una barriera geografica che possa impedire la diffusione di un vegetale che si riproduce per mezzo di semi galleggianti, possa essere rappresentata da un profondo canyon Alessandro, ma assolutamente mai da un fiume che anzi influisce positivamente sulla diffusione dei semi con le sue inondazioni.


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Hai mai pensato che il seme possa essere troppo pesante per migrare (spostato dal vento o da un animale, oppure galleggiando sull'acqua) e magari le piante troppo distanti per essere raggiunte da un'esondazione? Oppure che i semi possano marcire sotto l'effetto di un'inondazione?

Il Tevere in questo senso è una barriera, accettalo così (non ho peraltro elementi oggettivi per valutare la situazione contingente. Queste affermazioni sono connesse a informazioni lette in questa sede, che dovrebbero essere confermate da sopralluoghi)

I sopralluoghi dovrei farli personalmente perché non mi fido di nessuno, salvo che non sia un esperto in materia (di solito quando faccio raccogliere i dati per le mie ricerche, eseguo almeno un controllo sul controllo)

Alessandro PD


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vespa90ss
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Inserito il - 31 agosto 2009 : 12:12:47 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Le piante dunali non hanno bisogno di fiumi per essere divise da confini geografici. Il mare compie la funzione di tramite.
Acettalo così non è una risposta che mi piace. Cerco sempre di comprendere il vero motivo delle cose e fermarmi alle verità dogmatiche sinceramente mi fa cadere le braccia.
Credo di avere maturato un'esperienza notevole percorrendo per mesi alcune decine di chilometri di tratti dunali. Penso che mi possa essere fatta un'idea sufficientemente chiara dei luoghi e dei meccanismi naturali che ne regolano i ritmi. Tu che ne dici Alessandro? O devo rivolgermi ai botanici per farmi chiarire le idee?
Beppe


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Modificato da - vespa90ss in data 31 agosto 2009 12:13:53
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vespa90ss
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Inserito il - 01 settembre 2009 : 08:08:00 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Comunque sia...di questo servizio presentato da Sarah, si sa semplicemente questo:

Modificato da - Alessandro in Data 29 agosto 2009 15:26:24

poi questo:
Ringrazio Sarah per aver inserito questo stupendo endemismo, mirabilmente presentato come del resto ci ha abituato!


ed infine questo:
Quasi parimerito (51% Natura/49% Sarah), va bene questa mediazione?



molto interessante.

Se ne deve dedurre che sono foto che provengono dalla Corsica perche la specie si chiama Silene di Corsica....? oppure da qualche altro angolo del Mediterraneo?
Non mi sembra modo di fare divulgazione scientifica questo ma solo censura esasperata di non molta utilità.

Beppe Miceli

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