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spanter
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Biologia Marina

Inserito il - 29 dicembre 2005 : 22:41:03 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

a tutti.

Oggi voglio aprire un post facendo una rivisitazione della famiglia Pectinidae.
I bivalvi in genere non sono amati dai malacologi.Ma, a parte che per me le conchiglie sono quasi tutte belle(ho anchio le mie preferenze eh), i Pectinidae sono generalmente amati un po da tutti.
Comincerò con tre specie che conosco molto bene perchè ho avuto modo di incontrarle abbastanza spesso. Ora ve le mostro.

Chlamys bruei
Immagine:
Famiglia Pectinidae
181,19 KB

Specie di profondità, si può trovare dai cento metri in giù
Queste riprodotte sono state trovate sul corallo rosso, e sono abbastanza colorate. Quelle di profondità sono invece generalmente di color bianco-grigio . Le due valve sono leggermente diverse , ma entrambe sono percorse da costole radiali ben pronunciate.

Seguono le altre


Modificato da - Murex76 in Data 02 settembre 2007 18:41:54

spanter
Utente Senior


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Biologia Marina

Inserito il - 30 dicembre 2005 : 01:39:02 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia


Camptonectes striatus

Immagine:
Famiglia Pectinidae
283,03 KB
Osservandola ad occhio nudo questa conchiglia può essere confusa con Palliolum incomparabile. Al microscopio presenta una scultura differente nelle due valve.La valva destra è percorsa da raggi sottilissimi con piccole spinulosità marginali. La valva sinistra presenta costole radiali ben evidenti tutte ornate da piccolissime spine.
Il colore è vario. La specie non è frequente. Personalmente trovo qualche esemplare sul corallo rosso . Profondità 100/120 m


Palliolum incomparabile

Immagine:
Famiglia Pectinidae
182,56 KB

Scusate se non fornisco la descrizione ,ma ormai è troppo tardi. Ho purtroppo avuto problemi con l'inserimento delle immagini.
Spanter
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spanter
Utente Senior


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Biologia Marina

Inserito il - 31 dicembre 2005 : 10:03:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Continuo il discorso sulla famiglia Pectinidae

Palliolum incomparabile ,già postato, è una piccola e graziosa conchiglia, fragile, semitrasparente e molto colorata. Ad occhio nudo si mostra liscia e lucida . al microscopio appare percorsa da linee radiali sottili e molto fitte
La grandezza media è intorno ai 10 mm ed è una specie di profondita, quindi non rinvenibile spiaggiata.


Aequipecten commutatus= Chlamys solidula

Immagine:
Famiglia Pectinidae
201,01 KB

La foto mostra molto bene l'ornamentazione. Aggiungo che le valve sono un po' convesse per cui la conchiglia risulta leggermente bombata e la grandezza si aggira intorno ai 30 mm. Vive nella zona sommersa in fondali sabbiosi o fangosi. Ad Alghero non l'ho ancora trovata. Credo sia più frequente in Adriatico
spanter

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Italo
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

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Inserito il - 03 gennaio 2006 : 10:52:22 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Aspettando che Spanter continui la sua iconografia sui Pectinidae, inserisco una specie molto bella e molto discussa: Camptonectes tigerinus

Immagine:
Famiglia Pectinidae
82,77 KB

Che sia bella, lo vedete da soli. Perché discussa? Perché nonostante figuri in tutte le liste come specie mediterranea io, in tanti anni, non ho mai visto un esemplare proveniente da questo mare... o meglio, ne ho visti alcuni "tarroccati", ovvero spacciati come autentici mediterranei ma che tali non sono. Considerate che la specie è estremamente comune nel Mare del Nord e quindi non è difficile procurarseli in buon numero; alcuni dealers, più o meno improvvisati, ne hanno fatto incetta per rivenderli, a caro prezzo, sul mercato italiano... evito commenti.
Sarei perciò lieto se qualcuno potesse darmi notizia di esemplari autentici del Mediterraneo.
I 2 miei che vedete provengono dal Mare del Nord, sono stati raccolti da pescatori belgi sui 100 m di profondità e misurano poco meno di 2 cm. Ciao, Italo
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pallinopinco
Utente Senior


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Biologia Marina

Inserito il - 03 gennaio 2006 : 11:20:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io ne ho 3, il più grande del quale misura 27mm, ma provengono dalla Bretagna. Sono pochi i luoghi nel Mediterraneo dove specie fredde possono trovarsi: Alto Adriatico, Nord Corsica e Stretto di Messina, oltre ad Alboran.
Se una specie, così grande e vistosa, non viene trovata in questi luoghi, sicuramente in Mediterraneo non c'è!


...cerco l'atollo dei miei sogni
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PS
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Biologia Marina

Inserito il - 03 gennaio 2006 : 12:17:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Pure io ho 3 tigerinus “trovati sui pescherecci di Malaga”, ci credo poco o meglio magari i pescherecci operavano anche in Atlantico, nella migliore delle ipotesi.
Sul discorso che se una specie così grande e vistosa, non si trova nel Mediterraneo, per me non significa che nel Mediterraneo non c’è, semplicemente perchè credo che sia praticamente impossibile battere in modo dettagliato tutti i fondali. A me è capitato più volte di immergermi in una stessa area, anche molto ristretta, per moltissime volte, e di trovare una determinata specie 1 volta sola. Ciò per me significa che ci saranno in quella zona sicuramente specie che non ho mai trovato, ma ciò non significa che non ci sono.
Tornando al tigerinus, preferisco dire che nel Mediterraneo non è stato ancora rinvenuto e non che non c’è o al limite che per il mediterraneo si conoscono pochi esemplari.
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spanter
Utente Senior


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Biologia Marina

Inserito il - 03 gennaio 2006 : 18:46:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Bello questo Camptonectes tigerinus! Personalmente non lo conosco ,però anche se non sta in Mediterraneo magari un giorno o l'altro riuscirà a superare le "Colonne D'Ercole" e ce lo troveremo a casa.

Comunque Peter inserisci anche tu tutti i Pectinidae che vuoi, per me va benissimo, anzi mi dai una mano . Volevo chiederti, infatti, se puoi già preparare le immagini dei Pectenidae piccoli, con i miei modesti mezzi fotografici ,non mi sarà proprio possibile farlo.

Fatta questa premessa continuo con

Chlamys Proteus

Immagine:
Famiglia Pectinidae
181,32 KB

e

Chlamys glabra



Immagine:
Famiglia Pectinidae
266,9 KB

Queste conchiglie sono molto comuni in Adriatico ed arrivano proprio dalla laguna veneta. Personalmente ho difficoltà a riconoscere la C glabra da C proteus.
Volete darmi una mano? Grazie .spanter
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pallinopinco
Utente Senior


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Biologia Marina

Inserito il - 03 gennaio 2006 : 20:38:26 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Chiarisco meglio il concetto. Tigerinus è una specie decisamente "fredda" come Arctica islandica, Buccinum undatum, ecc. Il peschereccio di Malaga dovrebbe andare a pescare nei mari del Nord, mentre di norma vanno a Sud o verso le Canarie e le Azzorre, dove questa specie non c'è. Per molti anni si sono trovate valve o esemplari subfossili di Acesta escavata, poi è stato fatto un ritrovamento di un esemplare vivo; Latiaxis gilli si trova appena fuori Alboran, alla fine le larve sono entrate e si è stabilizzata una popolazione nel Mediterraneo. I miei esemplari di tigerinus sono ex collezione Poppe a cui ho chiesto specificatamente di inviarmi i più meridionali che aveva, e lui mi ha risposto che i più meridionali che conosce sono appunto della Bretagna. Il cline di temperatura è così importante che le larve non sopravviverebbero, probabilmente, andando verso Sud. Comunque arriverebbero prima alle Canarie o alle Azzorre e poi entrebbero nel Mediterraneo. Improvvisamente, come dice Italo, sono comparsi esemplari "Mediterranei", ma solo in mano a commercianti! Mai trovato un collezionista o uno studioso che abbia detto: "l'ho trovata io". Tutto ciò premesso, si può tranquillamente affermare che questa specie nel Mediterraneo non c'è.
Concludo dicendo che Camptonectes tigerinus mi è noto fossile nel quaternario basale "freddo" di Calabria e Sicilia insieme ad Arctica islandica e Buccinum undatum.
Per Spanter: la differenza è che C. proteus ha 5 cordoni sulla valva e glaber in genere una decina. In effetti, se tu fossi vissuta in Puglia, dove questa bella specie edule viene chiamata "canestrella", e ne avessi visto migliaia, ti saresti resa conto che ci sono tutti passaggi tra una forma e l'altra e ne potresti fare serie complete. Ci sono esemplari a 6, 7, 8, cordoni. Man mano che aumenta il numero dei cordoni essi diventano sempre meno spigolosi, sino ad essere in esemplari a 12, 13 totalmente curvi. Anche il pattern dei colori è assolutamente identico: si và da esemplari bianco latte, ad arancioni, a gialli, rosa, sino a neri che sono rari lungo la costa adriatica della Puglia, ma frequenti a Taranto.
In definitiva sono la stessa specie in cui proteus è una forma estrema.

...cerco l'atollo dei miei sogni
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Italo
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Inserito il - 03 gennaio 2006 : 23:49:37 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' un po' di tempo che, stranamente, mi trovo in accordo con quello che dice Pallinopinco, Mitra fusca/nigra/cornea a parte... devo cominciare a preoccuparmi?
In effetti che una specie fredda possa "entrare" nel Mediterraneo "spontaneamente" non è plausibile: o c'è sempre vissuta, e noi non ce ne siamo accorti, come per Acesta excavata, o c'è arrivata per trasporto antropico; in questo caso è da vedere se riuscirà a sopravvivere; poi in questi ultimi tempi il nostro mare si sta riscaldando e, semmai, avverrà il fenomeno contrario, ovvero che specie calde trovino condizioni ottimali nel Mediterraneo.
Per quanto riguarda Coralliophila gilli i dati (inediti) che ho io la danno presente in gran parte del Med. da almeno 150 anni e tutto si può dire di lei, tranne che sia una specie introdotta.
Naturalmente non me la sento di affermare con certezza che C. tigerinus non viva in Mediterraneo, posso dire però che è molto, molto poco probabile che ciò accada.
Infine, condivido anche l'idea che C. glabra sia la stessa cosa di C. protea, ma possibile che con una specie così comune nessuno si prenda la briga di fare un'analisi elettroforetica? Biologi marini, potrebbe essere lo spunto per una bella tesi! Ciao, Italo
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PS
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Biologia Marina

Inserito il - 04 gennaio 2006 : 08:01:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Allora diciamo che il tigerinus per ora nel Mediterraneo non è stato ancora trovato e che molto probabilmente non c'è. Una sola domanda: è possibile che ci sia qualche colonia di tigerinus, non introdotta, ma proprio mediterranea?

Chlamys glabra e proteus; stessa specie oppure tanti ibridi.

Riguardo alla Acesta excavata so di dragaggi nel Mediterraneo dove sono state rinvenute centinaia di valve e qualche decina di esemplari vivi.

Per spanter: farò qualche foto, ma nemmeno a me le specie piccole vengono molto bene.
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pallinopinco
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Biologia Marina

Inserito il - 04 gennaio 2006 : 08:09:13 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per Italo. Le risposte sono due: o io, dopo tanti anni, ho cominciato a dire cose serie invece che c...te, oppure ho sempre detto detto cose serie e non ve ne siete mai accorti! Hihihi
Per Peter. I luoghi possibili ove una specie "fredda" potrebbe vivere nel Mediterraneo (tenendo presente che non è una specie particolarmente profonda, quindi non dei Coralli bianchi) sono quelli che ho già scritto. Se non c'è lì, in Mediterraneo non c'è.

...cerco l'atollo dei miei sogni

Modificato da - pallinopinco in data 04 gennaio 2006 08:14:09
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PS
Utente Senior



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Biologia Marina

Inserito il - 04 gennaio 2006 : 08:29:25 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Non metto minimamente in dubbio che i soli luoghi dove potrebbe trovarsi il tigerinus sono l'Alto Adriatico, Nord Corsica, Stretto di Messina ed Alboran, dico solo che per me è impossibile setacciare completamente queste aree e quindi escludere categoricamente la presenza del tigerinus.

Modificato da - PS in data 04 gennaio 2006 08:30:12
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spanter
Utente Senior


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Biologia Marina

Inserito il - 05 gennaio 2006 : 21:00:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
I Pectinidae aspettano quindi proseguo

Chlamys flexuosa



Immagine:
Famiglia Pectinidae
287,6 KB


Chlamys flexuosa
Immagine:
Famiglia Pectinidae
186,01 KB

Pseudamussium clavatum
Immagine:
Famiglia Pectinidae
280,24 KB

Pseudamussium septemradiatum


Immagine:[/b]
Famiglia Pectinidae
238,62 KB


Per adeso osservatele e se volete commentatele . A domani i miei commenti : ora sono troppo stanca
Spanter



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spanter
Utente Senior


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Biologia Marina

Inserito il - 06 gennaio 2006 : 09:35:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Buongiorno a tutti.

Ritemprata da nuove forze, riprendo il discorso interrotto ieri( Mannaggia fatico sempre a postare le immagini)

Ho messo assieme le tre specie nel post precedente perchè, secondo me è facile, se non si osservano attentamente, prendere degli abbagli, soprattutto fra Chlamys flexuosa e Pseudamussium clavatum.
I caratteri che le distinguono particolarmente sono soprattutto la conformazione delle costole e le orecchiette. Nel Pseudamussium clavatum l'orecchieta posteriore è più piccola di quella anteriore, mentre nella flexuosa sono pressochè uguali.
Le costole nella flexuosa sono ondulate, larghe e un po'schiacciate in numero di 5 o 6 o anche più, mentre nel P. clavatum sono in numero di 4 e molto più strette e rilevate.
Aggiungete voi le altre differenze.
Riguardo a P septemradiatum non mi sento di osare nessuna descrizione perchè è l'unica che possiedo e proviene da Malaga .
P. clavatum provengono invece da La Maddalena e Chlamys flexuosa, le prime due, dalla Spagna e quella gialla da Alghero.

Ciao spanter
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spanter
Utente Senior


Città: Alghero
Prov.: Sassari

Regione: Sardegna


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Biologia Marina

Inserito il - 07 gennaio 2006 : 16:39:04 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Niente commenti!
Evidentemente nessuno ha qualcosa da aggiungere.

Proseguo con altre conchiglie della famiglia Pectinidae

Chlamys varia
Immagine:
Famiglia Pectinidae
134,79 KB

Chlamys varia
Immagine:
Famiglia Pectinidae
222,79 KB

La specie Chlamys varia è sicuramente la più comune e quindi anche la più conosciuta. Le valve infatti si trovano spesso spiaggiate.
La conchiglia ha una forma tondeggiante ed è solcata da costole radiali ben pronunciate, spesso spinosette. Di colore è variabile ,anche se ad Alghero predominano quelle scure. Vive nella zona sommersa .
Queste fotografate provengono da Alghero e sono state trovate fra le piante di Posidonia


Aequipecten opercularis

Immagine:
Famiglia Pectinidae
238,88 KB

A. opercularis non è molto comune ad Alghero e si trova ad una profondità maggiore rispetto alla C.varia. Riconosco facilmente questa specie perchè la trovo asimmetrica.
Questa fotografata proviene da La Maddalena.

A presto spanter
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Italo
Utente Senior


Città: Roma
Prov.: Roma

Regione: Lazio


3803 Messaggi
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Inserito il - 07 gennaio 2006 : 23:54:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Spanter ha detto già tutto, c'è poco da aggiungere, io mi limito a rappresentare una forma (almeno così riporta il CAtalogo annotato) di A. opercularis. Si tratta della cosiddetta forma lineata, che si distingue dalla tipica per alcuni vistosi raggi scuri su un colore di fondo biano o comunque chiaro. Si rinviene, che io sappia, solo in Atlantico. I 2 esemplari che vedete vengono dal Mare del nord.

Immagine:
Famiglia Pectinidae
95,43 KB

Ciao, Italo
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argonauta
Utente Super


Città: Guidonia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


6664 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2006 : 21:47:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Scusate la domanda forse non molto dotta ma non rieco a trovare le differenze tra Pecetem jacobeus e Pectem maximum. Forse che Pectem maximum e la forma atlantica di jacobaeus?
Secondo l'ultimo volume dell'Atlante di Savelli, Prusateri e Ebreo e secondo il Catalogo Chiarelli sono due specie distinte e esistenti nel Mediterraneo, sarà vero?


Mario
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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
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Regione: Veneto


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Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2006 : 22:01:51 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Mario, allora le costole della valva sinistra (quella convessa)di Pecten maximus sono a sezione arrotondata, mentre in jacobeaus, sono spigolose a sezione "rettangolare".
In Adriatico è presente una forma chiamata dal Monterosato : intermedia, caratterizzata da costolatura simile a maximus.
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siciliaria
Utente Senior


Città: Catania
Prov.: Catania

Regione: Sicilia


2017 Messaggi
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Inserito il - 08 gennaio 2006 : 22:05:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ermanno...mi hai bruciato in velocità....anche perchè io ho dovuto fare le foto. Saluti a te e Mario.

Pecten Jacobeus...sempre di Cannizzaro s'intende

Immagine:
Famiglia Pectinidae
105,15 KB

Immagine:
Famiglia Pectinidae
93,46 KB

particolare
Immagine:
Famiglia Pectinidae
79,28 KB

Pecten maximum (Spagna)

Immagine:
Famiglia Pectinidae
87,68 KB

Immagine:
Famiglia Pectinidae
73,5 KB

particolare
Immagine:
Famiglia Pectinidae
82,31 KB
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Istrice
Amministratore


Città: Ostia
Prov.: Roma

Regione: Lazio


10849 Messaggi
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Inserito il - 08 gennaio 2006 : 22:18:44 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
foto bellissime e molto didattiche!!!
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Ermanno
Moderatore


Città: Longare
Prov.: Vicenza

Regione: Veneto


6436 Messaggi
Biologia Marina

Inserito il - 08 gennaio 2006 : 22:46:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bel lavoro Agatino ... se a qualcuno poteva rimanere qualche dubbio , li hai fatti scomparire del tutto.
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