Le grotte dell'Etna , Natura Mediterraneo

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Le grotte dell'Etna

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Aphyllo
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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:11:56

Nazione: Italia Regione: Sicilia Provincia: ME Comune: Linguaglossa Localitŕ: Piano Provenzana

Non è stata proprio la solita passeggiata l’escursione del 20 giugno 2009 sull’Etna durante la quale siamo stati sorpresi da un temporale e da una violenta grandinata. Anche se alla fine ne siamo usciti senza alcun danno e solo con un po’ di paura e un po’ di freddo abbiamo avuto conferma che sulla “Montagna” non siamo altro che briciole in balia delle forze della natura e non possiamo far altro che decidere come comportarci in base alla nostra esperienza, sperando di indovinarla.

Con gli amici Brita, Michèle, Vincenzo (che conoscono ormai l’Etna come le proprie tasche), Giovanni (esperto Speleologo), Fabio, Eva e Rinaldo, siamo partiti da Piano Provenzana (1800 m.s.l.), sopra Linguaglossa. Destinazione: due grotte sull’Etna, la Grotta dei Lamponi e la Grotta del gelo che si trovano attorno a Monte Nero, un ammasso di lava piuttosto friabile e leggera la cui cresta raggiunge quota 2049 metri s.l.m
Tratteggiato in rosso ecco il nostro percorso che, come potete notare, si interrompe prima della “Grotta del gelo”, in prossimita del cerchietto rosso, per via del temporale che ci ha fatto fuggire indietro.

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:13:37

Piano Provenzana è stato travolto dall’eruzione del 2002 che ha inghiottito parte del verdissimo bosco, principalmente composto da larici, pini e faggi, ha sommerso e distrutto gli impianti di risalita di 5 piste da sci e vari rifugi e alberghi.

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:14:36

Questo è quel che rimane dell’hotel “Le betulle”

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:15:46

Brita, per l’occasione vestita da spaventapasseri, dice che un’eruzione recente si riconosce da quanto è nera lava. In effetti questa è veramente nera come il carbone, in alcune zone rosso scura per la presenza di ferro.

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:16:53

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:18:13

Sopra di essa i bianchissimi “scheletri” degli alberi uccisi dal calore della lava, alcuni dei quali sono ancora in piedi, donano al paesaggio un aspetto decisamente spettrale che contrasta con il verde intenso dei vicini boschi risparmiati dal fuoco. La vegetazione, i muschi e i licheni non sono ancora riusciti a crescere su questa colata lavica

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:19:09

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:19:57

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:23:27

Proseguiamo in direzione Monte nero e del Rifugio “Timpa rossa”
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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:24:54

Questo è Monte Nero

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:29:24

Sono frequenti sulle colate laviche meno recenti i cuscini di Astragalus siculus (astragalo dell'Etna, spino santo). Hanno l’importantissimo ruolo di ricompattare e trattenere con le loro radici il terreno lavico sabbioso.

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:31:04

Uno dei tanti ex fiumi di lava

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Inserito il - 04 luglio 2009 : 16:32:30

L’Etna è impiantato su di un incrocio di faglie. Il loro movimento può provocare le eruzioni.
Inoltre il magma risalendo dal condotto centrale può a volte alimentare eruzioni terminali ma più frequentemente si infila in una faglia e genera eruzioni laterali.
In questi casi la lava si fa strada dal sottosuolo provocando la divaricazione e l’allungamento di queste frequenti spaccature che sono ben visibili anche nella zona attorno a Monte nero.
Appartengono al fascio di fratture denominato Rift dal quale sin da tempi molto lontani si è verificata una intensa attività eruttiva.

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