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 CITTA' E PAESI DEL MEDITERRANEO    Regione Lazio
 Salviamo la Tuscia dall'eolico selvaggio!
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lucabellincioni
Utente V.I.P.

Città: Aprilia
Prov.: Latina

Regione: Italy


211 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 27 giugno 2009 : 01:32:42 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Nazione: Italia Regione: Lazio Provincia: VT Comune: Localitŕ:
Salve, con questa mail vi voglio informare dell'ennesimo assalto al nostro patrimonio paesaggistico ed ambientale. Come ben saprete, il Monte Soratte, antica montagna sacra e luogo d'elezione degli eremiti medievali, domina solitario il grande Agro Falisco, terra di placide ondulazioni interrotte improvvisamente da profondi canyon di tufo. Sorgono in questo contesto mozzafiato molti borghi fra i più belli del Lazio come in primis l'ormai celebre Calcata. Ebbene questo paesaggio magnifico, che ricorda i vecchi dipinti del Grand Tour, è attualmente a rischio per alcuni folli e demenziali progetti di centrali eoliche (con decine e decine di torri alte 100 metri) promossi da amministrazioni (Calcata, Faleria e Civita Castellana) incompetenti, arroganti e senza scrupoli. Altri progetti simili nella Tuscia sono stati approvati dai Comuni di Tuscania, Capodimonte, Bolsena, Piansano, Monte Romano e altri. Si consiglia di inviare una e-mail di protesta a tutti questi Comuni, magari spiegando le ragioni della propria contrarietà e ricordandogli che non sono nessuno per privarci di un paesaggio frutto di millenni di storia; e per mandare in rovina quelle aziende locali del settore turistico che proprio contando sulla bellezza dei luoghi hanno investito speranze, lavoro e denaro.

Vi prego di contribuire a salvare uno dei paesaggi più romantici d'Italia. Chi non ama Calcata, o il Soratte, o le forre dell’Agro Falisco? Del resto sostenere che si può fare a meno dei nostri paesaggi culturali è come dire che si può fare a meno dei libri e delle scuole: tanto si "campa" lo stesso. Ma attenzione: tali concetti sono molto simili a quelli dei nazisti quando bruciavano i libri dicendo che la sola cosa giusta da fare era adorare il Regime. Oggi il Regime è il Dio-Tecnologia. Lottiamo - vi prego - contro questa nuova barbarie. I posteri ci saranno riconoscenti. Altrimenti ci ricorderanno come quelli che gli hanno devastato (o lasciato devastare) la propria terra. Le energie alternative sono importantissime, ma se usate male e senza senno possono rivelarsi dannose quanto quelle tradizionali. Anche per l’eolico ci sarebbero possibilità di sviluppo in Italia, ma si dovrebbero scegliere non siti di pregio ma siti già alterati (ventosi ovviamente), come ce ne sono fin troppi a disposizione. Ciò non viene fatto perché l’eolico è oggi in mano alla più bieca speculazione. Mentre energie rinnovabili “antiche” ma ancora assolutamente efficaci e davvero pulite, oltre che già presenti sul territorio, vengono sempre più accantonate: pensiamo all’idroelettrico, che tuttora giace sottoutilizzato con impianti tecnicamente superati o addirittura in abbandono.

Per le fonti circa l'eolico nell'Agro Falisco vedete i link:
Link e Link

Per l'eolico nelle varie zone della Tuscia basta digitare su Google la parola “eolico” e il Comune di riferimento (ad es. “Tuscania”) nella lista di sopra.
Per sapere come la penso io su questi progetti e più in generale sulle energie rinnovabili e sul loro uso razionale (io non sono contro l’eolico in sé, ma contro il suo uso in contesti pregiati), potete andare al link:
Link

Vi riporto infine di seguito due lettera aperte, l’una a Paolo d'Arpini, presidente del Circolo Vegetariano di Calcata, e l’altra al sito Tuscia Italia della Cooperativa Alba (che si è dichiarata favorevole all’eolico). Nelle missive affronto la peculiare situazione dell'Agro Falisco e della Tuscia con l’eolico: spero - anzi sono sicuro - che vorrete sostenere questa causa, questa vera e propria battaglia di civiltà che è fondamentale per la conservazione oggi di luoghi simbolo della nostra identità nazionale e aggiungerei europea. Grazie dell’attenzione, sono certo che questi problemi stanno a cuore anche a voi. Cercate di fare girare questa mia mail a tutti quelli che conoscete. Cordiali saluti.

Dott. Luca Bellincioni

Link





<< Ciao caro Paolo se dovessimo cercare un Comune che non abbia ancora fatto uno studio di fattibilità o una conferenza su un progetto di una centrale eolica, stenteremmo a trovarlo... Persino il Comune di Tuscania l'anno scorso in pompa magna annunciò l'avvio di un progetto per la creazione di un parco eolico nel suo territorio. E stiamo parlando di Tuscania, circondata da vincoli e vincoli di ogni tipo. Certo è che se un'amministrazione volesse davvero fare una centrale eolica lo farebbe in barba ai vincoli corrompendo qui e là i vari uffici tecnici. Lo hanno fatto e continuano a farlo in Sicilia, Campania e Puglia, dove sono stati devastati paesaggi magnifici nell'indifferenza comune. Fortunatamente - in questo caso - nel Lazio ci abitano molte persone, e molte di esse si dedicano all'ambientalismo, quello vero però, quello di chi si sporca le gambe e le mani nei sentieri, assaporando la bellezza della natura e non l'ambientalismo falso di chi parla d'ambiente da dietro un pc o davanti alla televisione, senza essere nemmeno mai stato su un sentiero. Ebbene l'eolico - nei modi in cui si sta sviluppando - è uno schiaffo alla ragione: ti prego davvero di leggere i miei articoli sul mio blog in merito (ho dedicato gli ultimi due anni della mia vita a questo problema) e capirai i tanti motivi per dire no a "questo" eolico. Da "consulente per il risparmio energetico e le energie rinnovabili" riconosciuto dalla Regione Lazio quale sono, mi permetto di dire la mia su questa spinosa questione. Gli assunti da cui parto per dire no all'"eolico selvaggio" sono vari, ma cerco di riassumerteli al volo:

1- Non si può aiutare l'ambiente devastandolo;

2- Attualmente solo l'agricoltura e il turismo possono permettere uno sviluppo locale sostenibile ed entrambi sono danneggiati dall'eolico;

3- Oggi il problema più grave del mondo - e quello che sta alla base del maggiore consumo energetico e quindi dei cambiamenti climatici - non è altro che il consumo di territorio: e l'eolico produce proprio consumo del territorio.

Eppure l'eolico è in sé un'energia molto utile se usata con la logica. Innanzitutto esistono altre forme di tecnologia eolica meno impattanti (minieolico e microeolico) di cui non si parla mai perché le grandi aziende che producono le grandi pale debbono venderle. In secondo luogo l'eolico non dovrebbe mai essere promosso in aree "sperdute" come spesso i sindaci propongono, perché proprio quelle "aree sperdute" sono le porzioni di territorio di maggiore pregio!!! Le torri eoliche potrebbero invece essere installate - come già si inizia a pensare da più parti - in siti già altamente alterati dal punto di vista ambientale e paesaggistico, ad esempio a ridosso degli insediamenti produttivi, i quali fra l'altro sono proprio i maggiori "energivori", e restando il fatto che l'energia deve essere prodotta il più vicino possibile a dove viene consumata. Tempo fa proposi in svariati articoli la realizzazione di una "mappa nazionale dei siti industriali ventosi". Tale soluzione permetterebbe lo sviluppo sostenibile dell'energia eolica, limitando al minimo l'impatto paesaggistico, contando anche che pure nelle aree industriali dovrebbero comunque essere evitate le torri alte 100 metri! Le quali oggi vengono proposte qui e là perché - ripeto - le fabbriche le hanno già costruite e non sanno più a chi venderle e cercano qualche amministrazione traffichina e qualche popolazione rincoglionita per appioppargli questi impianti che quasi più nessuno vuole... E non a caso nelle aree italiane in cui il paesaggio "si vende" e dove si vive di turismo, tipo l'arco alpino, quasi tutte le regioni e province hanno varato una moratoria sull'eolico... Chissà perché... Tuttavia, rispetto all'eolico, di queste soluzioni alternative non si parla mai e non ce la faccio più a ripetere le stesse cose perché si tratta di cose eclatanti ed evidenti, e se la gente non ci arriva perché è idiota non ci posso fare niente. Non se ne parla perché da un lato gli industriali italiani non vogliono le pale affianco ai loro "bei" capannoni, dall'altro perché i terreni agricoli costano molto meno... e poi l'opinione pubblica è bombardata da pubblicità deficienti che ti propongono delle belle campagne punteggiate di torri eoliche, quasi fossero un elemento naturale: un'immagine posta lì ad arte per iniziare a farci fare confidenza con queste assurde mostruosità, simbolo del Dio-Tecnologia cui tutto si deve - pare - sottomettere. Per cui, anche culturalmente, il valore di un paesaggio integro sta decadendo del tutto e si rischia che le popolazioni locali diventino sempre più favorevoli alla devastazione del proprio stesso territorio (che magari non conoscono più e di cui non gli frega più niente).

E tornando all'Agro Falisco, chi conosce la morfologia della zona (anzi mi chiedo: ma chi la conosce davvero?) e le caratteristiche di questo paesaggio converrà sul fatto che ovunque le pale venissero installate provocherebbero un impatto devastante e sarebbero visibili da decine e decine di chilometri (le pale alte cento metri sono visibili spesso anche da 100 km in territori pianeggianti). Infatti l'Agro Falisco è formato da un susseguirsi di altopiani dolcemente ondulati interrotti da profondi valloni (le "forre"): ebbene le pale verrebbero installate su uno di questi altopiani, ma appare chiaro a tutti come non ci siano barriere naturali a "chiudere" alla vista uno qualsiasi di essi, per cui la centrale eolica sarebbe visibile da ogni punto dell'Agro Falisco; pensiamo ai danni che provocherebbe la centrale al paesaggio stupendo (e vincolato) che si gode sulla Via Flaminia da Rignano a Civita Castellana, ove lo sguardo oggi può spaziare in ogni lato a perdita d'occhio sulle magnifiche e dolcissime ondulazioni falische; oppure al danno al paesaggio eccezionale che è spesso visibile nelle aree archeologiche dell'Agro Falisco, ove fra castelli in rovina e costruzioni pre-romane i ruderi appaiono in splendida armonia con il paesaggio agricolo e naturale, fatto di quei vasti orizzonti che proprio l'eolico finisce col distruggere. Pensiamo poi a quelle giornate bellissime d'inverno con la nebbia che copre tutto l'agro da cui spunta solo qualche vecchia quercia e la mole solenne del Soratte... Paesaggi celebrati da Byron, Goethe e altri... Pensiamo agli stessi panorami dal Soratte verso l'Agro Falisco, con e le sue immense distese di grano e di pascoli...

Tutto ciò che oggi contraddistingue l'Agro Falisco, e che lo rende riconoscibile sia a chi ci abita sia ai turisti, scomparirebbe completamente, accecato dalla visione di mostri roteanti alti 100 metri, con buona pace del turismo culturale che si stava sviluppando e che praticamente crollerebbe, e con buona pace quindi di tutte le aziende agrituristiche e b&b che avevano investito centinaia di migliaia di euro in questo territorio e che non avrebbero più da "vendere" il vecchio paesaggio romantico del Soratte ma una misera accozzaglia di pale eoliche. E in una zona così vicina a Roma, se decadesse definitivamente il turismo - e l'agricoltura stessa, che oggi ha bisogno di un'immagine vincente del proprio territorio per imporsi sui mercati... - lo sapete quale sarebbe il suo destino? Il cemento. Sarebbe la morte dell'Agro Falisco, che dalla prospettiva di un Parco Regionale (o Nazionale) che proteggesse uno dei paesaggi più romantici al mondo, decantato da artisti, letterati e viaggiatori, diventerebbe un triste deserto di pale eoliche, elettrodotti (quelli nuovi che - accanto a quelli già esistenti - verrebbero costruiti assieme ad una centrale eolica), villette e capannoni. Perché questo sarebbe il suo destino, non prendiamoci in giro. E chi dice il contrario se ne prenda le responsabilità verso le generazioni future cui - mi sembra - in troppi vogliano togliere il diritto sacrosanto di godere di un territorio integro, come abbiamo potuto fare noi.

Sicché mi pare necessario concludere che ci è a favore dell'eolico in ambiti rurali o naturali, e nella fattispecie nell'Agro Falisco, non vuole bene al territorio ma concorre alla sua distruzione. Si smascherino gli interessi occulti che sono dietro a queste operazioni e si avvii un nuovo modello di sviluppo per le aree a vocazione agricola a turistica, come la Valle del Treja ed il resto della Tuscia. Un modello però basato sulla Ragione, non sull'ignoranza o sulla speculazione. Luca Bellincioni >>





<< Gentili redattori di Tuscia Italia, vi invito a leggere sul mio blog le mie posizioni sull’uso razionale delle energie rinnovabili. Anch’io sono per l’eolico e le altre forme di energia alternativa, ma non in ambiti di pregio ambientale e paesaggistico, poiché ciò provoca danni culturali, sociali. I posti ci sarebbero per fare anche l’eolico ma evidentemente ci sono molti interessi finalizzati a devastare le porzioni integre del nostro territorio. Mi dispiace che non abbiate dedicato attenzione a leggere i miei articoli sul mio blog, che sono molto chiarificatori e credo piuttosto inoppugnabili poiché mossi da competenza in fatto di energia, passione per il territorio (e per la Tuscia) e soprattutto dalla Logica, e non certo da luoghi comuni o adorazione per modelli estranei alla nostra cultura. Tant’è che se all’estero hanno fatto degli scempi con l’eolico io non voglio che sul nostro territorio si ripetano tali errori, anche perché siamo in Italia, che come saprete ha un patrimonio paesaggistico e storico straordinario ed importantissimo, che dobbiamo non solo tutelare per le generazioni future ma che dobbiamo anche valorizzare per sviluppare un’economia turistica che sia alternativa alla cementificazione. Al link Link

Ci sono alcune mie considerazioni sull’uso razionale delle energie rinnovabili. Al link Link è invece un mio progetto sulla valorizzazione turistica del paesaggio della Tuscia che spero possa incontrare il vs interesse. Molti altri articoli su temi simili sono presenti nel mio blog, che vi invito a consultare periodicamente.

Quanto invece alle vs accuse di falso ambientalismo bei miei confronti, voglio soltanto dirvi che tutto quello che finora – in anni ed anni – l’ho fatto per la sensibilizzazione dell’opinione pubblica in fatto di salvaguardia dell’ambiente l’ho fatto in maniera del tutto disinteressata; che invece di fare insulsi viaggi nelle capitali a vedere grattacieli e pale eoliche - come comanda l’attuale modello turistico-, ho dedicato la maggior parte del mio tempo all’esplorazione del territorio che mi circonda e della Tuscia conosco praticamente ogni angolo. La conoscenza porta rispetto. E io rispetto ed amo la mia terra, sfido a trovarne molti altri come me, e quindi prima di dire che sono un falso ambientalista informatevi bene altrimenti fate una figuraccia. E se conosceste bene la Tuscia – come me, appunto - e le sue caratteristiche uniche ed irripetibili, non la svendereste a qualche camorrista di speculatore eolico solo perché qualcuno vi ha detto che l’ambiente va “aiutato” così, ma ci pensereste mille volte prima di accettare che tale patrimonio fosse deturpato e devastato, in barba al buon senso e in barba al diritto di chi verrà dopo di noi di goderne. Il paesaggio e l’ambiente non sono rinnovabili. Se vogliamo parlare di energie rinnovabili facciamolo con cautela e non con facili slogan. Se abbiamo capito che anche l’eolico può essere utile, cerchiamo pure di capire dove possa essere utilizzato senza danni irreparabili. Ebbene TUTTI i progetti proposti provocherebbero un’alterazione tale del nostro territorio da renderlo praticamente irriconoscibile. Non credo che si salverà l’ambiente consumando preziosissimi territori agricoli e deturpando paesaggi rimasti miracolosamente intatti fino ad oggi. Pensate al Lago di Bolsena (ci siete mai stati?) con le colline che lo cingono infilzate di torri alte 100 metri. Oppure alla sagoma del Soratte vista da Civita Castellana che apparirebbe schermata da questi altissimi piloni. Continueremo ad avere le centrali a carbone o addirittura il nucleare, statene certi, ma avremmo perso una delle ultime cose belle che ci erano rimaste in Italia: i nostri paesaggi storici. Ed inoltre perderemmo la possibilità di avviare uno sviluppo economico bastato sulle peculiarità del territorio e quindi sul turismo e sull’agricoltura che oggi ha bisogno – per essere vincente sui mercati internazionali – di un’immagine altamente qualitativa del proprio territorio.

E concludo davvero: se voi stessi avete deciso di investire su questo territorio con il vs sito e con le vs attività, sarà perché anche voi credete nelle sue potenzialità e nelle sue peculiarità che oggi sono messe a rischio proprio da questo scellerato eolico. Vogliamo l’eolico perché speriamo che ANCHE questo possa portare un dì ad affrancarci dalle fonti fossili e nucleari? Benissimo, lo spero anch’io, e allora iniziamo ad usare in maniera più razionale il territorio. Cerchiamo i luoghi adatti anche per l’eolico, che potrebbero benissimo essere le tante – troppe – aree degradate a disposizione che avessero le particolari condizioni di ventosità. Studi del genere possono essere fatti, ma non se ne parla mai. Perché? Fate 2+2 ed avrete la risposta. Ad esempio se venissero create centrali eoliche nei pressi delle centrali di Civitavecchia e Montalto io sarei d’accordo, perché si tratta di località di scarsissimo valore paesaggistico, ambientale e turistico. Anzi nel caso di Montalto fare una centrale eolica accanto a quella nucleare sarebbe didatticamente ed eticamente anche una cosa molto bella, oltre al fatto che si potrebbe creare un polo energetico compatto e servito già da infrastrutture. Queste cose le ho già dette più volte in molti miei articoli e a molti esperti che conosco, ma lì – dove fra l’altro c’è anche più vento che nell’entroterra - non vengono proposte. Perché i terreni lì costano molto di più di quanto non sia nelle magnifiche campagne sperdute dell’entroterra, ricche sì di valori ambientali, paesaggistici, culturale e turistici, ma acquistabili – o affittabili - con poche migliaia di euro. Insomma c’è sotto un business gigantesco e senza scrupoli e ce lo stanno presentando con la faccia pulita, ma io non mi faccio incantare. La verità è che se cediamo all’eolico nella Tuscia ci ritroveremmo semplicemente con un territorio sfregiato e di scarsi interesse turistico, mentre ci lascerebbero le centrali a carbone e anzi probabilmente potenzierebbero quella di Civitavecchia e convertirebbero a nucleare quella di Montalto. E noi come tonti ci ritroveremmo un pugno di mosche in mano. Cordialmente, Luca Bellincioni PS: se qualche strano personaggio fa del “turismo eolico”, forse perché ha passato troppo tempo davanti alla televisione con la bocca aperta, però lasciatemi dire che il 99,9% dei turisti non verrebbe nella Tuscia a vedere le pale eoliche. Statene certi. >>


elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

Regione: Lazio


33000 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 27 giugno 2009 : 14:33:12 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono perfettamente d'accordo con te e l'ho detto a proposito di una vecchia e movimentata discussione che riguardava le centrali nucleari.
Secondo me, le turbine eoliche vanno benissimo nelle pianure danesi o svedesi o del centro degli Stati Uniti, dove non c'è panorama e non deturpano nulla; anzi, finiscono per essere loro stesse un'attrazione.
In Italia, vanno abbastanza bene le localizzazioni nelle pianure pugliesi, ma non vanno affatto bene quelle nelle zone collinari e di interesse paesaggistico, come i monti di Aggius o quelli a est di Sassari in Sardegna.
Bisogna smettere di sciacquarsi la bocca con il concetto che "rinnovabile è bello" sempre e comunque.
Le cose bisogna farle bene. I parchi eolici vanno fatti nei siti idonei; non dove l'amministrazione comunale è più arrendevole .... o peggio...

luigi


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lucabellincioni
Utente V.I.P.

Città: Aprilia
Prov.: Latina

Regione: Italy


211 Messaggi
Fotografia Naturalistica

Inserito il - 28 giugno 2009 : 15:03:48 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao Luigi, hai detto tutto tu. Magari fossero in più persone a pensarla come te. Io aggiungerei anche le eoliche andrebbero sviluppate in maniera massiccia esclusivamente in aree industriali e altamente urbanizzate e degradate perché sono quelle ad essere le più energivore e perché così si produrrebbe energia davvero pulita e ad impatto zero. Ed invece una cosa che poteva essere bella, come l'eolico, lo stanno dando in mano alla speculazopnme e addirittura sta contribuendo alla rovina del nostro patrimonio ambientale, già pesantemente provato dal cemento e dalla speculazione dilizia, morbi tipicamente italiani. Se quel che ci rimane di natura e campagna integre finissimo col svenderlo all'eolico camorristico, praticamente non esisterebbe più l'Italia.
Luca








Messaggio originario di elleelle:

Sono perfettamente d'accordo con te e l'ho detto a proposito di una vecchia e movimentata discussione che riguardava le centrali nucleari.
Secondo me, le turbine eoliche vanno benissimo nelle pianure danesi o svedesi o del centro degli Stati Uniti, dove non c'è panorama e non deturpano nulla; anzi, finiscono per essere loro stesse un'attrazione.
In Italia, vanno abbastanza bene le localizzazioni nelle pianure pugliesi, ma non vanno affatto bene quelle nelle zone collinari e di interesse paesaggistico, come i monti di Aggius o quelli a est di Sassari in Sardegna.
Bisogna smettere di sciacquarsi la bocca con il concetto che "rinnovabile è bello" sempre e comunque.
Le cose bisogna farle bene. I parchi eolici vanno fatti nei siti idonei; non dove l'amministrazione comunale è più arrendevole .... o peggio...

luigi



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