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ATTENZIONE! Considerata la situazione in cui versa la grande maggioranza delle acque pubbliche italiane, il Forum di Natura Mediterraneo ricorda che l’immissione non autorizzata di qualsiasi specie di pesce in acque pubbliche è illegale in quanto può mettere a rischio gli equilibri ambientali e minacciare gravemente la biodiversità. Particolare pericolo è rappresentato dall'introduzione di qualunque specie alloctona.
In linea di principio sono da preferirsi immagini di pesci nel loro ambiente naturale o collocati temporaneamente in un acquario fotografico. Le foto di pesci morti sono in generale permesse solo in caso di individui deceduti per cause naturali (es: morie dovute a crisi anossiche o ad essiccazione di bacini, predazione, ecc.). Foto di individui morti dopo essere stati pescati sono ammesse solo in presenza di un reale interesse scientifico della cattura e comunque possono essere pubblicate solo dopo consultazione dei moderatori della sezione. Le foto di individui pescati (fotografati su nasse, retini o in mano) sono ammesse quando si tratti di individui in buona salute e ritratti nei pressi dell’ambiente di cattura, dunque non è possibile (in assenza di interesse scientifico, sempre previo consenso dei moderatori) pubblicare foto di pesci vistosamente feriti (eccettuate naturalmente le normali ferite dovute all’amo), colpiti con il raffio, tenuti tra le mani asciutte o fotografati in ambienti evidentemente lontani dal luogo di cattura (parcheggi, abitazioni, cucine, etc.). Non è inoltre consentito pubblicare nella sezione fotografie di pesci trattenuti in maniera scorretta (ad. es. per gli occhi).


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 PESCI D'ACQUA DOLCE
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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 marzo 2009 : 08:23:24 Mostra Profilo  Apri la Finestra di Tassonomia

Questo piccolo ciprinide, dall'aspetto dozzinale, banale e poco vistoso, è in realtà una specie molto rara e a rischio critico di estinzione totale, endemica ed esclusiva dei bacini di Arno, Tevere e Ombrone:
Si tratta del Cavedano etrusco Squalius (ex Leuciscus) lucumonis, ben caratterizzato rispetto a tutti i Ciprinidi ad esso affini.
Dopo tanti anni che lo cercavo (invano), dopo avere perfino dubitato della sua esistenza, l'ho finalmente incontrato ed ho oggi il piacere di sottoporvelo.

Nicola
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Modificato da - ugandensis in Data 23 marzo 2009 08:51:38

ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 marzo 2009 : 08:24:28 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

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234,56 KB
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StagBeetle
Moderatore


Città: Ancona
Prov.: Ancona

Regione: Marche


6321 Messaggi
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Inserito il - 23 marzo 2009 : 09:14:27 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Complimenti per il ritrovmento e grazie per la condivisone!!

Ciao

Giacomo
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craniolucido
Utente Senior

Città: Rapallo
Prov.: Genova

Regione: Liguria


678 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 marzo 2009 : 10:20:34 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Interessante... Non una sottospecie quindi, ma una specie a sè stante. Non conoscevo l'esistenza in Italia, di una seconda specie di cavedano.
Quali sono i caratteri morfologici che lo differenziano dal più comune (ex) Leuciscus cephalus ?
Davide.
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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 marzo 2009 : 10:39:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sì, è una buona specie: per anni è stato "sospettato" di essere soltanto un incrocio fra Cavedano comune e Rovella, ma oggi c'è accordo nel ritenerlo specie a sè, fra l'altro riconosciuta da Fishbase e da IUCN.
Rispetto al Cavedano comune è più piccolo (max 18 cm), ha corpo più alto, testa più piccola, colorazione di solito più scura a parità di condizioni ambientali. Ha uno-due raggi in meno sia sulla dorsale che sull'anale, un numero minore di branchiospine e di scaglie in serie laterale.
E' pazzesco che la specie sia passata inosservata per secoli, descritta solo nel 1983, e riconosciuta ufficialmente da pochi anni.

C'è sempre qualcosa da scoprire.....
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


2252 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 23 marzo 2009 : 17:10:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
... e non riconosciuta da tutti, Zerunian, per esempio, la mette in sinonimia con il cavedano comune.
Bello, pur vivendo a 250 m dall'Ombrone non credo di averlo mai visto.

NO all'autostrada in Maremma!
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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 23 marzo 2009 : 20:44:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di etrusko:

... e non riconosciuta da tutti, Zerunian, per esempio, la mette in sinonimia con il cavedano comune.


Vero.
E' anche vero che ipotizzarne un'origine ibrida aveva un senso, almeno fino a quando non ci sono venute in aiuto le indagini molecolari. Meno senso ha (con tutto il dovuto rispetto per Zerunian) pretendere di sinonimizzarlo con una specie, come il Cavedano, assolutamente omogenea in tutto il suo areale e per giunta ad esso simpatrica nei tre bacini del piccolo areale dell'etrusco.

No no, il Cavedano è un'altro pesce....
Almeno facendo riferimento a Ittiofauna.org, a IUCN e a Fishbase..... e ad un po' di sano istinto tassonomico
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Coluber
Utente Senior


Città: S. Alessio Siculo
Prov.: Messina

Regione: Sicilia


3708 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 24 marzo 2009 : 15:23:36 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Bellissimo incontro, grazie per la documentazione e per averlo condiviso con noi!

Melo
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paolinoB
Moderatore

Città: Favignana
Prov.: Trapani


1165 Messaggi
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Inserito il - 25 marzo 2009 : 10:20:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Prima di tutto..grazie per la condivisione di queste informazioni.
Secondo..che bello , mettere il pesciolino in un spazio ristretto! gli si aumentano gli atti respiratori, con conseguente aumento di richiesta di ossigeno!
Terzo..la tecnica di tenerlo in mano, con la conseguenza di fargli collassare le branchie, è anche una bella tecnica di tortura.
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paoli
Moderatore


Città: Castelnuovo Garfagnana
Prov.: Lucca

Regione: Toscana


2784 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 25 marzo 2009 : 11:49:45 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ora capisco perchè mio nonno, mio padre e le persone anziane chiamavano il cavedano con il termine vernacolare "squalo". Un motivo c'era e veniva da molto lontano.
Saluti, Maurizio.



"i dilettanti hanno costruito l'arca, i professionisti il Titanic"...anonimo...
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etrusko
Moderatore

Città: Arcille
Prov.: Grosseto

Regione: Toscana


2252 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 25 marzo 2009 : 14:44:56 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao
anche io, nonostante mi sia trovato d'accordo con Zerunian in molteplici occasioni (Gobio benacensis, Salmo cettii, ecc), stavolta sono d'accordo sulla validità della specie.
Belle foto davvero comunque.
Nota per PaolinoB: Come lo fotografi un pesce se non lo metti in un acquarietto o lo tieni in mano? Ti assicuro che pesci presi in mano (bagnata) per qualche secondo o fino ad un minuto, se non è caldo, sono poi sopravvissuti senza problemi per anni negli acquari pubblici della mia città.

NO all'autostrada in Maremma!
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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 marzo 2009 : 09:58:20 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Paolino, ti assicuro che non c'è stato nessun intento malvagio nella realizzazione di quelle foto. Sono state fatte con i normali accorgimenti che si usano per fotografare piccoli pesci senza arrecare loro alcun danno.
In un acquario fotografico il pesce non va in ipossia, a meno che tu non lo dimentichi sotto il sole a picco a ferragosto. In questo caso, poi l'acqua era a 5°C, quindi una condizione di ipossia, anche volendo, era tecnicamente impossibile da realizzarsi.
Poi.
Un pesce estratto dall'acqua va comunque incontro a collasso delle lamelle branchiali (se no che branchie sarebbero? ). E' il motivo per cui i pesci, fuori dall'acqua, muoiono..... e questo avviene nel giro di alcuni minuti per poche, delicate specie; in diverse decine di minuti nella maggior parte delle specie; in giorni o addirittura settimane in specie che hanno sviluppato particolari adattamenti.
Estrarre dall'acqua un pesce per una manciata di secondi per fare un paio di scatti equivale, a tutti gli effetti, a non fare nulla.
Senza nessun intento polemico, solo per chiarezza.
Ciao

Nicola
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gomphus
Moderatore


Città: Milano
Prov.: Milano

Regione: Lombardia


10487 Messaggi
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Inserito il - 26 marzo 2009 : 13:47:38 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao nicola
prima di tutto GRAZIE per le foto e le interessanti informazioni

leggo sul tuo post che si tratta di una specie endemica, molto rara, a rischio critico di estinzione totale, e che tu stesso l'hai cercata invano per anni, quindi suppongo sia (ormai) estremamente localizzata

domanda: esiste al momento una qualche iniziativa concreta, o almeno qualche progetto, per la salvaguardia della specie, o il tutto si riduce a una protezione (ad es. nell'ambito di aree protette) che esiste solo sulla carta? o magari nemmeno quello?

maurizio

quando l'ultimo albero sarà stato abbattuto,
l'ultimo fiume avvelenato, l'ultimo pesce pescato,
allora ci accorgeremo che i soldi non si possono mangiare

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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
Prov.: Firenze

Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 marzo 2009 : 14:25:18 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ciao.
Prima di tutto una precisazione, perchè ho scritto un'inesattezza: la specie non è "a rischio critico": nella Red List IUCN è classificata EN, cioè "in pericolo", che è una collocazione intermedia fra "vulnerabile" e "a rischio critico"; in ogni caso la situazione è brutta.
Alla tua domanda, la risposta purtroppo è NO, e avanzo un paio di ipotesi sul perchè:
- La specie non riveste assolutamente alcun interesse per l'industria alimentare, nè per la pesca sportiva o professionale, e non ha valore come pesce ornamentale nè come strumento di lotta biologica

- Su cento pescatori sportivi, forse tre sono a conoscenza dell'esistenza di questa specie, e forse uno è in grado di identificarla.

In altre parole, con un po' di cinismo, è un pesce perfettamente sconosciuto che non "serve" a nessuno... per ora accontentiamoci che sia inserito in All. III della convenzione di Berna, e nell'All. II della Direttiva CEE n. 92/43.
Anche se è solo un proforma..... ahimè

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n/a
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Città: Firenze
Prov.: Firenze


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Inserito il - 26 marzo 2009 : 15:31:03 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fino a non più di due anni fa il dibattito sulla validità della specie L (oppure S.) lucumonis era ancora aperto. Le posizioni scettiche, anche in ambito AIIAD, erano diverse.

Posso chiderti, Ugandensis, di postare qualche riferimento ai risultati delle indagini molecolari che ha citato?

grazie, Federico.

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ugandensis
Utente Senior

Città: Firenze
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Regione: Toscana


1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 marzo 2009 : 15:50:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Una panoramica abbastanza completa la trovi qui:

Link

E una descrizione accurata ed esauriente qui:

Link

Spero di esserti stato utile.

Nicola

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n/a
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Città: Firenze
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82 Messaggi
Tutti i Forum

Inserito il - 26 marzo 2009 : 16:21:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ti ringrazio. Conoscevo le pagine di ittiofauna.org e la scheda IUCN, speravo in qualche risultato recente.

Uno dei numerosi oggetti della perenne divisione tra gli ittiologi, come correttamente evidenziato da Porcellotti:

sì in IUCN ma no in liste habitat

chi avrà ragione?

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ugandensis
Utente Senior

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1263 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 26 marzo 2009 : 18:17:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

chi avrà ragione?




Lo diranno i posteri...

L'ho postato come lucumonis dopo aver avuto conferma dal dr. Porcellotti, a cui ho sottoposto alcune immagini che non gli hanno lasciato dubbi; senza un parere autorevole, io che mai lo avevo visto dal vivo, sarei stato più prudente.
Però, intanto, avendolo avuto in mano e avendolo osservato con attenzione nel microacquario da fotografia, io che non sono nessuno per dire cos'è, posso però dire con sicurezza cosa non è.
E non è un cavedano.
E non è un vairone, nè una rovella, nè un triotto.

Per questo, fra tutte le ipotesi praticabili, mi sento di escludere la sinonimia.

Vedremo cosa dirà fishbase... io per ora, dopo averlo visto, sono fra i sostenitori della specificità.
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n/a
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Città: Firenze
Prov.: Firenze


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Inserito il - 27 marzo 2009 : 08:24:32 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Fishbase a parte, che è in fin dei conti un "semplice" e vastissimo data base, sarebbe fondamentale, per il supposto cavedano etrusco e per altre eventuali specie una minima convergenza a livello nazionale tra gli esperti , riconosciuti come tali dalle istituzioni , per coordinare le eventuali azioni di tutela (o per dire: scusate, abbiamo scherzato!).
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Rendener
Utente V.I.P.

Città: S.A. di Mavignola
Prov.: Trento

Regione: Trentino - Alto Adige


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Flora e Fauna

Inserito il - 27 marzo 2009 : 16:26:06 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Molto bello e interessante!
Una curiosità ma come hai fatto a catturarlo?
ciao
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paolinoB
Moderatore

Città: Favignana
Prov.: Trapani


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Inserito il - 02 aprile 2009 : 22:23:19 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per me è tutto ok!!! scusate il ritardo per la risposta!
P.S non concordo pienamente! ma tutto ok
Ciao
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