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ATTENZIONE! Gli Amministratori ed i Moderatori di questa sezione del Forum di Natura Mediterraneo desiderano che l'argomento caccia sia evitato perchè ritengono che Associazioni come il WWF, Legambiente e Lipu, siano molto ben organizzate e coerentemente molto attive su questo argomento.
Inutile dire che siamo completamente in linea con gli ideali di queste associazioni.

Per contribuire alle finalità di salvaguardia che il forum si propone chiediamo inoltre a tutti gli utenti di collaborare con noi affinchè si possa contribuire a diffondere un'etica di approccio all'osservazione della fauna che rechi il minor disturbo possibile agli animali.


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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 18 marzo 2009 : 23:51:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Ci siamo accavallati.

Messaggio originario di gigi58:
Su questa parte del discorso non condivido la tua opinione, personalmente preferirei vivere


Anche sterilizzato o rinchiuso in un lager di matti (o magari tutte e due le cose)?

luigi



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gigi58
Moderatore Trasversale


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Inserito il - 18 marzo 2009 : 23:56:17 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Ci siamo accavallati.

Anche sterilizzato o rinchiuso in un lager di matti (o magari tutte e due le cose)?

luigi


Hei non farti strane idee
Ciao

Gigi
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elleelle
Moderatore Trasversale

Città: roma

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32837 Messaggi
Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2009 : 00:20:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di valeriocav:

Si, è vero....anche se non lascerei ai cittadini tale compito. Inoltre un'altra paura sono le famigerate "polpette avvelenate" che finirebbero di danneggiare anche gli altri animali.

Valerio.



Ma guarda che non c'è niente da inventare. Quando ero ragazzo io, gli accalappiacani catturavano i cani randagi e, se nessuno li reclamava, dopo un certo tempo un veterinario li sopprimeva in maniera del tutto indolore.
Non so quando si è interrotta questa prassi; basterebbe ripristinarla. I soldi si trovano risparmiando sui canili, che sarebbero molto meno costosi.

Purtroppo, se lo stato fa come lo struzzo, si rischia che succeda di tutto: bocconi avvelenati, tiro a bersaglio, cattura per vivisezione ecc...

luigi


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aug
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2009 : 07:09:49 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Per tornare all'aspetto più naturalistico, dopo aver visto alcune immagini dei telegiornali di ieri, a me pare che non si possa affatto parlare di randagi, almeno nel caso del branco mostrato dal TG5. A meno di un servizio-bufala, che non voglio ammettere, alcune immagini erano interessanti/preoccupanti
Quelli mostrati erano cani selvatici veri e propri: molto simili fra loro (quindi probabilmente "fratelli"), magri ma non scheletrici, si muovevano in fila indiana, guidati da un capo-branco femmina...Non certo un gruppo di sbandati meticci radunati dal caso.
Avete avuto la stessa impressione?
Se fosse così, questo fenomeno, sicuramente pericoloso, non è certo successo nel giro di poche settimane o mesi e le responsabilità pubbliche sarebbero veramente importanti (e gravi).
Di fronte ad una muta di cani selvatici come quelli, quali comportamenti e provvedimenti sarebbe giusto adottare?
Ciao

Augusto
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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 19 marzo 2009 : 08:23:59 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Avevo tentato di portare la discussione entro un ambito più naturalistico che potesse meglio attagliarsi al merito degli argomenti che animano il nostro forum, offrendo questo link da cui acquisire nuovi apporti. Purtroppo ci siamo arenati sulle solite questioni esistenziali che rischiano di trovarci per l'ennesima volta schierati di fronte alla domanda "quanto è sacrificabile la vita di un animale?".
Se siete d'accordo eviterei di approfondire la discussione in questo ambito che sta incuneandosi nel solito dilemma "qual'è il posto dell'uomo nella natura?". Tutto ciò proprio per non incorrere nel rischio di abusare della pazienza di chi ci ascolta insistendo con i nostri convincimenti antitetici fino a vederci precludere interessanti spazi al proseguimento di un argomentare che non mi sembra affatto esaurito dal punto di vista naturalistico.
Il link che ho proposto sottolinea in qualche modo la realtà che si sta ingenerando in alcune zone del mezzogiorno dove gruppi di cani, lasciati liberi di scorrazzare e riprodursi possono dar vita ad un branco non rinselvatichito ma addirittura selvatico perché generato da individui che sono nati allo stato libero e non hanno mai ricevuto contatti diretti con l’uomo ma solo occasionali.
Questi animali possono addirittura selezionare nuove razze con delle caratteristiche particolari (vedi il caso del Dingo) se non proprio somatiche ma per lo meno comportamentali, che le vedono riappropriarsi di una libertà perduta a seguito dell’addomesticamento da parte dell’uomo.
Credo che sia interessante studiare questa tendenza per comprendere non solo la psicologia di tali animali ma anche che tipo di risultati possa creare un eventuale contatto con il lupo.
Ciao Beppe


I gatti vengono a sedersi al tavolo dello scrittore tenendo compagnia al suo pensiero e guardandolo dal fondo delle loro pupille spruzzate d’oro

Théophile Gautier

Modificato da - vespa90ss in data 19 marzo 2009 08:34:46
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elleelle
Moderatore Trasversale

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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2009 : 08:58:10 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
E' vero che siamo scivolati nel terreno dell'etica animalista, ma, tutto sommato, mi pare che fosse l'unico terreno su cui c'era spazio per discutere.

Sul piano naturalistico, mi sembra ovvio che qualsiasi animale alloctono, peggio se rinselvatichito di prima o ennesima generazione, debba essere eliminato dall'ambiente naturale, se possibile come in questo caso, per preservare la biodiversità.

Il dingo ha portato all'estinzione il tilacino e chi sa quanti altri predatori locali; nelle Galapagos a causa di cani, gatti e ratti si stanno estinguendo specie di rettili e uccelli .......
Anche sullo scopiattolo grigio, il visone americano, la tartaruga Trachemis, il gambero americano, ..... la nutria..... mi sembra che siano tutti d'accordo su cosa si dovrebbe fare; la discussione verte solo sul "come" e qui si torna alla questione meno naturalistica.

Nel caso dei cani, oltre alla minaccia alla biodiversità c'è la minaccia alla vita delle persone. In India muoiono diverse persone ogni anno mangiate dalle tigri nei parchi, ma almeno, lì c'è una specie importante da preservare.
Vogliamo pagare un tributo del genere per preservare una specie nociva alla biodiversità?
luigi




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vespa90ss
Utente Super


Città: Firenze

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Inserito il - 19 marzo 2009 : 10:01:58 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Luigi, intendevo dire che questi branchi di cani ormai selvatici, esistono da moltissimo tempo (come vedi già nel 1995 era considerato un problema che cominciava a suscitare interesse). Perchè di colpo questi animali hanno preso ad aggredire fino alla morte l'uomo? Non ho ricordanza di altri casi di aggressione così spinta. E' quindi fondamentale comprendere se è stata semplicemente una mancanza di informazione che è esistita o se qualcosa di diverso si è inserita nella psiche di questi animali (ne butto una lì a caso...ci sarà mica all'interno del branco uno o più animali che sono stati addestrati ai combattimenti, intorno a cui orbita il mondo della scommessa?)
Ecco perchè è importante comprendere la dinamica di questi meccanismi comportamentali, almeno dal nostro punto di vista di naturalisti.
Che poi costituiscano anche un problema per la popolazione della fauna stanziale e degli incroci con i lupi è un altro paio di maniche e non capisco con quale parametro di giudizio si possa dire sì o no. La natura sta facendo il suo corso, in un modo o nell'altro, magari organizzandosi nel migliore dei modi per scacciare dall'invasione del cemento e degli uomini luoghi fino a quel momento incontaminati (leggasi povera turista tedesca che fa jogging sulla spiaggia). Perchè riteniamo con troppa superbia che quei luoghi ci appartengano, ma in effetti così non è propriamente.
Un campo davvero difficile da studiare ed analizzare ma in qualche modo possiamo tentare di farlo offrendo le nostre intuizioni all'interpretazione degli avvenimenti. E' di sicuro un modo per affrontare il rapporto esistente fra noi e loro per comprendere i confini che ci separano, che delimitano il nostro mondo dal loro. Perchè comunque, vedo che sempre di confini fra uomo ed animale si desidera argomentare.
Ciao Beppe


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Théophile Gautier

Modificato da - vespa90ss in data 19 marzo 2009 10:02:46
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aug
Utente Senior


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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2009 : 11:01:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
[quote]Messaggio originario di vespa90ss:
"La natura sta facendo il suo corso, in un modo o nell'altro, magari organizzandosi nel migliore dei modi per scacciare dall'invasione del cemento e degli uomini luoghi fino a quel momento incontaminati (leggasi povera turista tedesca che fa jogging sulla spiaggia). Perchè riteniamo con troppa superbia che quei luoghi ci appartengano, ma in effetti così non è propriamente."

Non sono affatto d'accordo. Il discorso filerebbe a malapena se stessimo parlando di una zona remota, lontana dalle città e protetta in qualche modo. I casi recenti sono avvenuti in paese! Lo jogging su una spiaggia che non sia chiusa per validi motivi è un diritto dei cittadini, senza dover correre il pericolo di essere divorati. Non è che uno chieda di passeggiare in pace in mezzo ai leoni di Tsavo: si vuole poter andare in spiaggia o in giro per il bosco. Ho sentito, da persona affidabile, che anche sulle spiagge intorno a Pescara occorreva, l'estate scorsa, stare molto attenti ai branchi di cani selvatici. Quelli visti ieri lo erano, secondo me. Ribadisco che l'unica soluzione plausibile nell'urgenza del momento è l'abbattimento diretto degli animali (per favore evitiamo le esche avvelenate). L'indagine sui motivi (feralità di più generazioni, oppure cani addestrati a combattere o altre cause) è sicuramente utile ed interessante ma va lasciata al dopo-pulizia.
Ciao

Augusto
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2009 : 11:12:42 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Il fatto è che, per me, cani e cementificazione sono entrambi manifestazioni della prepotenza e della mancanza di rispetto di noi esseri umani verso la natura.

Il ragionamento etologico può essere sfizioso e interessante come speculazione.

Se solo ora hanno cominciato ad attaccare le persone ci sarà un perché.
Potrebbe essere semplicemente che si è abbandonata la sana pratica di catturare i randagi; i branchi, così, sono diventati più numerosi ed hanno raggiunto la "massa critica" per attaccare le persone.
Oppure, che, sempre per la stessa causa, siamo arrivati alla seconda o terza generazione e si è completato il processo di rinselvatichimento.

Sul lasciar fare il suo corso alla natura, non sono d'accordo. Non possiamo buttare il sasso e nascondere la mano.

Dobbiamo togliere dalla natura tutto ciò che ci abbiamo buttato noi e che la minaccia: siano essi rifiuti tossici o animali che non ci dovevano essere.
La natura, evidentemente, non si sa difendere da sola da queste minacce.

luigi



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vespa90ss
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Inserito il - 19 marzo 2009 : 11:18:43 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Augusto, tutta la penisola si è ormai trasformata in Paese.
Non desidero che il mio discorso fili nè tantomeno sto cercando nessuno che lo assecondi, perchè secondo le logiche che muovono i nostri ragionamenti, è un discorso che non può assolutamente filare.
Tentavo semplicemente di capire il perchè ciò stia accadendo. E credo, solo in maniera del tutto istintiva, di averne intuito le motivazioni.
Ciao, Beppe



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Théophile Gautier
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gigi58
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Inserito il - 19 marzo 2009 : 13:27:53 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:
Il link che ho proposto sottolinea in qualche modo la realtà che si sta ingenerando in alcune zone del mezzogiorno dove gruppi di cani, lasciati liberi di scorrazzare e riprodursi possono dar vita ad un branco non rinselvatichito ma addirittura selvatico perché generato da individui che sono nati allo stato libero e non hanno mai ricevuto contatti diretti con l’uomo ma solo occasionali.
Questi animali possono addirittura selezionare nuove razze con delle caratteristiche particolari (vedi il caso del Dingo) se non proprio somatiche ma per lo meno comportamentali, che le vedono riappropriarsi di una libertà perduta a seguito dell’addomesticamento da parte dell’uomo.
Credo che sia interessante studiare questa tendenza per comprendere non solo la psicologia di tali animali ma anche che tipo di risultati possa creare un eventuale contatto con il lupo.
Ciao Beppe

Capisco la voglia dell'amico Beppe di cercare di entrare nell'intimo del problema per meglio capire il comportamento di/con tali animali.Il nostro cane domestico si può considerare, per certi versi, il tratto di unione, l'interazione tra l'uomo e la natura (lupo), non so valutare quanto il frutto millenario di questa interazione possa nel giro di qualche generazione ritornare ad essere "lupo". Non credo che nel nostro caso si possa tentare un accostamento con il dingo, troppo breve mi sembra il lasso di tempo intercorso ed in ogni caso troppo scarne o nulle le osservazioni etologiche.
Così ad occhio mi sembra che questi cani randagi siano ben lungi da essere diventati selvatici, si muovono a ridosso degli ambienti urbani non a caso, ma proprio perchè il contatto con l'uomo li favorisce ancora per ciò che riguarda l'alimentazione.
Per quanto ne so io gli altri canidi selvatici solo raramente e in maniera marginale "accedono alle nostre risorse alimentari".
In ultimo caro Beppe mi lascia un po' perplesso il discorso "La natura sta facendo il suo corso, in un modo o nell'altro, magari organizzandosi nel migliore dei modi per scacciare dall'invasione del cemento e degli uomini luoghi fino a quel momento incontaminati (leggasi povera turista tedesca che fa jogging sulla spiaggia). Perchè riteniamo con troppa superbia che quei luoghi ci appartengano, ma in effetti così non è propriamente" La natura è senzaltro qualcosa di dinamico che quindi si adatta continuamente alle nuove situazioni (lo farebbe anche in caso di una guerra termo nucleare globale) il fatto è che proprio questa variabile (cane randagio) non l'ha inserita la natura ma l'uomo che è chiamato (ancora una volta) a prendere atto dei suoi errori e a cui dovrebbe porre rimedio in un modo o in un altro
Ciao
Gigi

Gigi

Modificato da - gigi58 in data 19 marzo 2009 13:28:39
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vespa90ss
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Inserito il - 19 marzo 2009 : 13:48:46 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di gigi58:
..........La natura è senzaltro qualcosa di dinamico che quindi si adatta continuamente alle nuove situazioni (lo farebbe anche in caso di una guerra termo nucleare globale) il fatto è che proprio questa variabile (cane randagio) non l'ha inserita la natura ma l'uomo che è chiamato (ancora una volta) a prendere atto dei suoi errori e a cui dovrebbe porre rimedio in un modo o in un altro
Ciao
Gigi

Gigi


No Luigi, il cane (randagio) ha riacquistato il suo primigenio status: l'uomo non ha inserito nulla (a parte la lunga fila di villette in fondo alla spiaggia). All'uomo è solo sfuggita di mano la situazione che credeva di tenere bene in pugno.
Ciao Beppe


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Théophile Gautier
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gigi58
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Inserito il - 19 marzo 2009 : 15:04:55 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di vespa90ss:

No Luigi, il cane (randagio) ha riacquistato il suo primigenio status: l'uomo non ha inserito nulla (a parte la lunga fila di villette in fondo alla spiaggia). All'uomo è solo sfuggita di mano la situazione che credeva di tenere bene in pugno.
Ciao Beppe


Beppe, il primigenio status è il lupo, il cane deriva dal lupo, è il frutto di una serie di modifiche indotte dall'uomo per soddisfare le proprie esigenze, i propri gusti, basti pensare ai buldog per averne un chiaro esempio: a causa delle caratteristiche che gli hanno conferito i numerosi incroci (leggi manipolazioni) le femmine di questa razza partoriscono quasi sempre col cesareo, il cane senza l'uomo non esisterebbe!
Concordo con te sulla seconda parte: i problemi risultano ingigantiti dal fatto che la presenza dell'uomo si è ormai estesa sul tutto il territorio, ma appunto ingigantiti.
Poi, sul fatto che all'uomo sia sfuggita di mano la situazione dello pseudo controllo (sfruttamento) che ha sulla natura, sono daccordissimo, ma proprio qui sta il problema, il randagismo lo abbiamo creato noi, a noi sono "sfuggiti" di mano i cani, a noi gli oneri di risolvere il caso
Ciao

Gigi
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elleelle
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2009 : 16:25:23 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Sono d'accordo.
Il cane è una specie di OGM che non ha più niente a che vedere col lupo.
Non mi sembra di nessun interesse scientifico provare a reintrodurlo in natura dopo millenni "per vedere di nascosto l'effetto che fa"; è una provocazione.

Io credo che dobbiamo conservare la biodiversità, non inventarcela.

luigi


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vespa90ss
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Inserito il - 19 marzo 2009 : 16:38:33 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Gigi, penso che lo sappiano tutti che il cane derivi dal lupo, ma non mi sembra questo il punto. Probabilmente il lupo ha delle capacità di sopravvivenza alle intemperie, alla fame e di riuscita nell'attacco superiori a quelle che può avere un bastardino che comunque è sopravvissuto allo stato brado sproporzionato nelle forme e con muscolatura diversa rispetto al lupo.
Ma il passo all'indietro nella direzione della feralità (che poi deriva da un primordiale fera/ferae, latino e non da feral inglese) cioè della selvaticità, è brevissimo. Bastano due o tre generazioni e quei cani che hanno scelto di vivere in branco tornano ad essere lupi con tutte le loro consuetudini e gestualità pur mantenendo forme fisiche "costruite" dall'uomo. Forse torna ad essere addirittura più robusto ed aggressivo del lupo se è stato selezionato per sopportare la sofferenza e lo sforzo del combattimento.
Ma il ritorno al branco è un istinto innato solo per alcuni esemplari. Non per tutti. Non tutti infatti si aggregano: la stragrande maggioranza preferiscono il percorso della solitudine in subordine alla dipendenza dall'uomo. Soli come cani. Quello usualmente conosciuto "con la coda fra le gambe". E non si aggregano. Ma chiaramente azzannano d'istinto se gli calpesti la coda mentre dormono.
Ecco perchè ritengo sia giusto fare un distinguo senza lasciarsi prendere dalla follia che ha animato la santa inquisizione o les tuileries durante la rivoluzione francese. Non è giusto sopprimere un cane solo perchè è stato trovato sciolto in campagna. Non mi sembra motivo sufficiente per farlo.
Abbiamo anche noi umani la possibilità di compiere in questo frangente percorsi diversi: cerchiamo di scegliere il migliore, quello che ci faccia sentire degni di essere la specie dominante sul pianeta. Anche per noi umani, compiere quel passo all'indietro nella feralità è davvero questione di poco.
Beppe



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Théophile Gautier
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elleelle
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Inserito il - 19 marzo 2009 : 17:30:50 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Mi riesce difficile seguire queste sottigliezze. Per me, il cane è un animale domestico come la mucca e il maiale e quando torna in natura, potenzialmente, fa danni anziché arricchire la biodiversità.

In certi casi bisogna "avere il coraggio di fare una scelta", come dice un amico mio. O si è ecologisti o si è animalisti. C'è conflitto di interessi.

luigi




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vespa90ss
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Inserito il - 19 marzo 2009 : 17:52:14 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Messaggio originario di elleelle:

Mi riesce difficile seguire queste sottigliezze. Per me, il cane è un animale domestico come la mucca e il maiale e quando torna in natura, potenzialmente, fa danni anziché arricchire la biodiversità.

In certi casi bisogna "avere il coraggio di fare una scelta", come dice un amico mio. O si è ecologisti o si è animalisti. C'è conflitto di interessi.

luigi






Più semplicemente si può essere soltanto Uomini: rappresenta una possibile scelta che alcuni amici miei non riescono a cogliere.
Beppe



Modificato da - vespa90ss in data 19 marzo 2009 17:53:22
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albill
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Flora e Fauna

Inserito il - 19 marzo 2009 : 18:59:35 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia

Mi riesce difficile seguire queste sottigliezze. Per me, il cane è un animale domestico come la mucca e il maiale e quando torna in natura, potenzialmente, fa danni anziché arricchire la biodiversità.

In certi casi bisogna "avere il coraggio di fare una scelta", come dice un amico mio. O si è ecologisti o si è animalisti. C'è conflitto di interessi.

luigi

Mi sento di condividere questo tuo pensiero, io attribuisco valore molto superiore alla conservazione dell'ambiente in se, piuttosto che al singolo, sia esso singolo animale o singola specie.

Avevo tentato di portare la discussione entro un ambito più naturalistico che potesse meglio attagliarsi al merito degli argomenti che animano il nostro forum, offrendo questo link da cui acquisire nuovi apporti. Purtroppo ci siamo arenati sulle solite questioni esistenziali che rischiano di trovarci per l'ennesima volta schierati di fronte alla domanda "quanto è sacrificabile la vita di un animale?".
Se siete d'accordo eviterei di approfondire la discussione in questo ambito che sta incuneandosi nel solito dilemma "qual'è il posto dell'uomo nella natura?". Tutto ciò proprio per non incorrere nel rischio di abusare della pazienza di chi ci ascolta insistendo con i nostri convincimenti antitetici fino a vederci precludere interessanti spazi al proseguimento di un argomentare che non mi sembra affatto esaurito dal punto di vista naturalistico.
Il link che ho proposto sottolinea in qualche modo la realtà che si sta ingenerando in alcune zone del mezzogiorno dove gruppi di cani, lasciati liberi di scorrazzare e riprodursi possono dar vita ad un branco non rinselvatichito ma addirittura selvatico perché generato da individui che sono nati allo stato libero e non hanno mai ricevuto contatti diretti con l’uomo ma solo occasionali.
Questi animali possono addirittura selezionare nuove razze con delle caratteristiche particolari (vedi il caso del Dingo) se non proprio somatiche ma per lo meno comportamentali, che le vedono riappropriarsi di una libertà perduta a seguito dell’addomesticamento da parte dell’uomo.
Credo che sia interessante studiare questa tendenza per comprendere non solo la psicologia di tali animali ma anche che tipo di risultati possa creare un eventuale contatto con il lupo.
Ciao Beppe


Beppe ho aprezzato molto questo intervento, quindi ritornanto al discorso naturalistico ricordo che anni fa (almeno una decina) su Airone (ben diverso da quello odierno! ) è apparso un interessantissimo articolo sui cani randagi in Italia dove per la prima volta si studiava il fenomeno, e ricordo almeno tre gradi di randagismo, fino ad arrivare al cane rinselvatichito vero e proprio che ricordo rifugge il contatto con l'uomo e di cui ci sono vaganti in Italia alcune migliaia di individui (e che secondo me è il principale competitor del lupo).

Questi cani riselvatichiti sono secondo me casa ben diversa dai cani selvatici veri e propri come lo è ri/diventato il Dingo o come lo sono gli altri canidi sparsi in Asia come Il cuon (Cuon alpinus),o in Africae come il licaone, che domestici nn lo sono mai stati perchè sono specie selvatiche che nulla hanno a che vedere con il cane domestico, lupo compreso; noi il nosto cane selvatico nel'ampiezza del termine già lo abbiamo è appunto il Lupo e lo tuteliamo! l'altra forma nn serve all'ecosistema Italiano, e nn gli possiamo dare spazio in un ottica naturalistica.

Ritornando al caso della Sicilia per me quel branco di cani è ancora dipendente dall'uomo nn siamo ancora al cane rinselvatichito.


Alberto
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vicente
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Città: modica
Prov.: Ragusa

Regione: Sicilia


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Inserito il - 19 marzo 2009 : 22:27:07 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
Io vivo proprio a modica è in estate passo spesso in montain-bike dal sentiero dove è stato azzannato il bambino, perchè quello è un posto bellissimo molto solitario e ti senti immerso dentro la natura,vi invito ad andarci(vicino c'è la cosidetta "mannara "della fiction di Montalbano).
Volevo dire la mia in proposito .Come al solito si scatenano i giustizialisti e gli innocentisti,secondo me la verità stà nel mezzo.
Da un lato abbiamo gli animali che non hanno capacità di intendere e di volere, quindi non sono colpevoli, questo è certo.
Altra condizione è evitare che gli stessi possono reiterare l'attacco, cosa già successo e non doveva accadere,a questo ci devono pensare gli "umani".
Da un altro lato ci sono persone che considerano la situazione attuale una situazione di emergenza,e in questi casi tendono a giustificare tutto ,un pò come è successo negli Stati Uniti dopo l'undici settembre( in questo caso con esseri umani).
A questo punto si potevano trovare soluzioni indolori ,evacuare la zona e ridurre al minimo i rischi. Altra cosa che poteva essere fatta , era evitare che i cani si disperdessero, magari facendosi auiutare dal signore che li accudiva,anche se esistevano altri cani randagi nella zona ;adesso il dubbio è accertare quali siano stati i cani che hanno azzannato le due vittime.
Il problema di fondo è il randagismo,occorre creare dei canili distrettuali o provinciali, mappare i cani con i miscrochip e sterilizzarli,(stesso problema con i piccioni). I comuni sono con le pezze nel sedere, non hanno soldi ,questa è stata la frase che ha circolato di più in questi giorni, e quando mancano i mezzi è difficile per chiunque affrontare situazioni di cui si ha ben poco esperienza.
Riguardo a coloro che hanno sentenziato senza conoscere la realtà,vedendola da lontano ,che al "sud" non vi sia sensibilità verso i cani , l'affermazione si commenta da sé.Io inviterei chiunque a guarire velocemente di questa malattia " ETICHETTATURA" .
Scusatemi,ma ho voluto dire la mia su una situazione vista da vicino.
Vicente!!

naturofilo
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Fry
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Città: Siniscola
Prov.: Nuoro

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Inserito il - 25 marzo 2009 : 00:05:57 Mostra Profilo Apri la Finestra di Tassonomia
ciao! ho letto con molto interesse i vostri msg e mi ha lasciato molto perplessa il fatto che molte persone pensano alla risoluzione del randagismo agendo solo sui cani che ormai sono in strada. a mio parere, si potrebbe( per assurdo!) sterilizzare o sopprimere tutti i randagi, ma il problema si ripresenterebbe puntualmente dopo poco tempo. parlo, ad esempio, dei proprietari di cani che lasciano i loro animali liberi di riprodursi per poi ritrovarsi con una nidiata di cuccioli che non riescono a sistemare e che quindi, come soluzione, vengono abbandonati per strada. mi è capitato svariate volte di suggerire la sterilizzazione dei cani domestici, in particolare quando non si ha intenzione di farli ripodurre(volontariamente) e tante volte ho ricevuto la risposta scandalizzata "è contro natura!!". ma non è molto più "contro natura" far nascere i cuccioli e sopprimerli dopo la nascita, o abbandonarli e farli morire per strada, o ancora peggio abbandonarli e causare così probabili incidenti stradali o aggressioni alle persone come succede sempre più spesso? secondo me una delle prime cose da fare sarebbe organizzare delle campagne di informazione dirette ai proprietari, in modo che capiscano fino in fondo cosa comporta essere proprietario di un animale, che sia un cane o qualsiasi altra specie.
spero di non essermi dilungata troppo, però questo è un argomento che a volte mi fa venire una grande rabbia!

ciao a tutti
Francesca
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