Primo dei tre giorni passati in Toscana insieme agli amici Simone e Alessandro alla ricerca di fossili... e le scoperte non si sono fatte attendere: Chlamys latissima e denti di squalo non sono che un primo assaggio! Nulla è più urgente di qualche giorno nell'entroterra toscano.
Vi consiglio di guardarlo in alta qualità, su you tube o facebook.
Buona visione!
Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)
Bellissimo reportage. Se metti anche delle foto sicuramente è più seguita questa discussione. C' è una sezione più adatta "Gli incontri di NM" in "varie"
Come al solito la regia e la logistica sono fantastiche. Ho visto che inizi ad avere un fiuto da trifolaio per i denti, che, in questa occasione si sono dimostrati di tipologia più varia rispetto ad altre volte. Qualcosa del tipo sinuoso ed acuminato ho trovato anch'io, in passato, nella Liguria occidentale, in giacimenti che però risalgono al Miocene, a vostra conoscenza le specie plioceniche si possono trovare anche nel periodo precedente? E cosa pensate sia avvenuto durante la crisi di salinità, alla fine del Miocene, all'infuori del bacino Mediterraneo? Per i molluschi si sa che hanno percorso una loro via evolutiva connessa con le variazioni climatiche e con la loro relativa motilità, e per i selaci ed i grandi mammiferi pelagici? Ciao.
Caro Maurizio, non sono sicuro la persona più adatta a risponderti. Quello che posso dirti è che alcune delle specie di squali presenti nel miocene sono presenti anche nel pliocene, mentre altre durante la crisi di salinità sono andate incontro ad estinzione o sono comunque scomparse dal Mediterraneo tanto che non si ritrovano nel pliocene.
Caretto nel suo lavoro, Bollettino della Società Paleontologica Italiana, Vol.11, n.1, 1972, OSSERVAZIONI TASSONOMICHE SU ALCUNI GALEOIDEI DEL MIOCENE PIEMONTESE. pp. 14-85, (di questo lavoro, chiedo tra l'altro scusa a Laser, che da tempo ne aspetta una copia ma sono già due o tre volte che ci vediamo e ogni volta me ne dimentico! SCUSA!) segnala il ritrovamento di diverse specie, alcune delle quali si ritrovano anche nel pliocene, molte sotto forma di specie affini, di cui i precedenti sono considerati i progenitori. Ma come sappiamo questo lavoro va preso con le molle, essendo anche un lavoro di quasi 40 anni fa. Tra le più abbondanti segnala:
Odontaspis taurus obliqua (Agassiz, 1843) oggi Carcharias taurus che è segnalato da affioramenti italiani dell'eocene, fino all'attuale.
Isurus oxyrhynchus hastalis, dal cenozoico all'attuale.
Carcharodon megalodon, dall'eocene al miocene, estinto nel pliocene.
Hemipristis serra serra, dall'oligocene al miocene, raro quasi scomparendo nel pliocene, attualmente con una sola specie, Hemipristis elongata.
Galeocerdo aduncus, dall'eocene al miocene, passando poi al G. cuvier, di cui è considerato progenitore.
Carcharhinus plumbeus priscus, dall'eocene al miocene, mutando poi in specie affine nel pliocene, fino all'attuale come genere.
Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)
Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)