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Galleria Tassonomica di
Natura Mediterraneo
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Autore |
Discussione |
jo
Utente Junior
Città: Torino
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
28 Messaggi Flora e Fauna |
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neno
Utente V.I.P.
Città: Fermo
Prov.: Ascoli Piceno
Regione: Marche
149 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 dicembre 2008 : 14:59:53
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il massimo per un bosco è non fare nulla e lasciare il suo corso naturale
Il benessere è uno stato mentale di percezione non una condizione materiale Link |
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Piccolo Lupo
Utente Senior
Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona
Regione: Liguria
687 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 dicembre 2008 : 15:02:40
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Perdonami, ma credo che qualche informazione in più non guasterebbe, hai carta bianca dal proprietario? Specie presenti,densità,conformazione territorio, quanti ettari? etc. etc., più informazioni fornisci e più sarà utile ad ognuno di noi darti il proprio personale pensiero
"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..." |
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jo
Utente Junior
Città: Torino
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
28 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 dicembre 2008 : 15:52:08
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| Messaggio originario di Piccolo Lupo:
Perdonami, ma credo che qualche informazione in più non guasterebbe, hai carta bianca dal proprietario? Specie presenti,densità,conformazione territorio, quanti ettari? etc. etc., più informazioni fornisci e più sarà utile ad ognuno di noi darti il proprio personale pensiero
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Hai ragione, e' che non sono molto ferrato in queste cose che tu mi chiedi Comunque: si', ho carta bianca dal proprietario; da un lato il bosco confina con una vecchia cava di calce, ed e' coperta da carpini neri e ornielli che crescono su un suolo calcareo piuttosto povero (nel senso che la roccia sottostante non e' molto distante dalla superficie); allontanandosi dalla cava si va verso una zona dove c'e' piu' terra e dove, oltre a carpini neri e ornielli, iniziano ad esserci anche castagni, aceri di monte, aceri ricci, ciliegi, noccioli, robinie. Poco piu' in la' comincia poi un altro bosco quasi interamente di castagni, ma e' gia' di un altro proprietario. Il bosco e' su un versante di una collina non molto soleggiato (anche se non e' proprio a nord); in effetti anche in piena estate la terra non e' mai del tutto arida. Infine, c'e' un prato che tempo addietro veniva tagliato per ricavare foraggio, ma che da un bel po' di anni non viene tagliato piu', cosicche' le robinie, i rovi, qualche olmo, etc. iniziano a diffondersi, riportandolo verso una condizione di boscaglia. |
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forestry
Utente V.I.P.
Città: Vicenza
Regione: Veneto
163 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 dicembre 2008 : 17:09:38
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mmh.. tanto per saperne di più puoi dare un'età delle piante/polloni (data dell'ultimo taglio) e dimensioni(h e diametro)?
non si produce più per consumare si consuma per produrre |
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jo
Utente Junior
Città: Torino
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
28 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 26 dicembre 2008 : 17:53:09
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| Messaggio originario di forestry:
mmh.. tanto per saperne di più puoi dare un'età delle piante/polloni (data dell'ultimo taglio) e dimensioni(h e diametro)?
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L'ultimo taglio e' stato nel 1996 (12/13 anni fa). Il diametro delle piante: chiaramente e' variabile; ma per i polloni cresciuti dopo l'ultimo taglio, direi che il diametro non supera i dieci centimetri; per le (poche) piante sopravvissute all'ultimo taglio, possiamo essere mediamente sui 25 cm di diametro. In altezza: direi che mediamente l'altezza e' 4 o 5 metri per i polloni, e 7 o 8 metri per le piante sopravvissute all'ultimo taglio. Diciamo che le piante li' tendono a crescere molto in altezza rispetto al diametro perche' il versante non e' molto soleggiato.
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 26 dicembre 2008 : 18:40:20
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Mi spiace ma non trattiamo di tecniche selvicolturali
Informazioni più specifiche si trovano in un testo adottato all'Università di Padova come in quella di Torino per gli studenti di scienze forestali
Del Favero R, 2004, I boschi delle regioni alpine italiane : tipologia, funzionamento, selvicoltura CLEUP
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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neno
Utente V.I.P.
Città: Fermo
Prov.: Ascoli Piceno
Regione: Marche
149 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 26 dicembre 2008 : 18:59:41
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Solo se vi sono sorgenti e fontanili, l'unica cosa è far si che tritoni e altri anfibi ci possano accedere, con pozze o argini accessibili (attenzione ai cinghiali!)
Il benessere è uno stato mentale di percezione non una condizione materiale Link |
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jo
Utente Junior
Città: Torino
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
28 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 dicembre 2008 : 17:06:57
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| Messaggio originario di Alessandro:
Mi spiace ma non trattiamo di tecniche selvicolturali
Informazioni più specifiche si trovano in un testo adottato all'Università di Padova come in quella di Torino per gli studenti di scienze forestali
Del Favero R, 2004, I boschi delle regioni alpine italiane : tipologia, funzionamento, selvicoltura CLEUP
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Grazie per la segnalazione del libro; pero' mi stupisce questa "chiusura" alla trattazione di un argomento come la selvicoltura in un forum dedicato agli alberi... Il forum ha come unico scopo il post di immagini di alberi al fine di chiederne il riconoscimento? A chi devo chiedere pareri se non a persone appassionate di alberi come chi frequenta un forum come questo? Devo considerarmi "diffidato" dal continuare questo topic?
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Stekal
Moderatore
Città: CANTU'
Prov.: Como
Regione: Lombardia
4435 Messaggi Fotografia Naturalistica |
Inserito il - 27 dicembre 2008 : 17:18:50
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Mi permetto di intervenire:
un bosco non è un geranio sul balcone, se lo scopo del forum è la salvaguardia della natura nell'ambiente mediterraneo, aiutare un bosco mi sembra rientri negli obiettivi. Se nel forum anfibi si può parlare di come organizzare uno stagno in giardino, negli uccelli di come sistemare le mangiatoie, etc, allora perchè si deve subito chiudere la porta quando si tratta di migliorare e gestire un bosco?
Stefano |
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neno
Utente V.I.P.
Città: Fermo
Prov.: Ascoli Piceno
Regione: Marche
149 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 27 dicembre 2008 : 18:37:46
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Scusate ma la mia natura selvaggia domina sempre nel mio istinto
Se vuoi migliorare e gestire tecnicamente questo bosco una delle cose principali che devi fare è capire qual'è la vegetazione potenziale di quell'area che ovviamente è diversa in base al terreno all'esposizione ecc... Ovviamente la ceduazione negli anni l'ha impoverita sicuramente di essenze vegetali. Quelle legate al bosco maturo dove sia la traspirazione che la protezione dai raggi del sole era ben diversa da ora sul suolo, quindi una situazione ecologica diversa da ora. Quindi la cosa che dovresti scoprire e se vi sarebbero state delle essenze diverse (magari solo in parte da quelle che vi sono) da ora. Vedi se ci sono in zona dei lavoro di vegetazione e floristici dell'area. Dove potresti prendere spunto sulle essenze che in condizione di climax (bosco nella sua più totale maturità) vi potrebbero essere. Piantumare eventualmente essenze che vi erano prima della ceduazione per ripristinare il bosco primordiale. una cosa che non dovresti mai fare e asportare alberi vecchi e morti dal sito (questi sono la vera vita del bosco e se vuoi ti approfondisco). Se tu volessi usufruire della legna prendi la legna in modo non schematico (i più grandi i più piccoli, i più malati anche se non esistono piante in un bosco malate ecc..) ma casualmente. Questo permette più naturalità. Oppure dei tagli li potresti fare per creare delle radure cosi avresti una maggiore biodiversità dell'area.
Il benessere è uno stato mentale di percezione non una condizione materiale Link |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 27 dicembre 2008 : 21:01:58
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Hai fatto bene ad intervenire Stefano e Ti rispondo. Un bosco ormai è una coltivazione a tutti gli effetti. Se poi cominciamo ad intervenire con argomenti come i tagli a ceduo / a fustaia ci sarà chi obietterà che il taglio del bosco è contro natura, che non si possono inserire specie alloctone. Personalmente se parliamo di tagli e di governo selvicolturale non mi crea problemi, ma vorrei evitare discussioni fatte nel passato come quelle del Pollino.
Il fatto poi che si tratti di un ceduo (come viene descritto nel primo messaggio) si tratta di un bosco a fini produttivi.
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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Hemerobius
Moderatore
Città: Alghero
Prov.: Sassari
Regione: Sardegna
4877 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 27 dicembre 2008 : 21:26:16
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Allora, rispettando la richiesta di Alessandro, e non essendo in realtà esperto nella gestione dei boschi, mi permetto solo di dare un suggerimento collaterale a Jo. Salva e mantieni il prato: si tratta di un elemento importante per la conservazione della biodiversità!
Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 27 dicembre 2008 : 21:47:30
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| Messaggio originario di Hemerobius:
Allora, rispettando la richiesta di Alessandro, e non essendo in realtà esperto nella gestione dei boschi, mi permetto solo di dare un suggerimento collaterale a Jo. Salva e mantieni il prato: si tratta di un elemento importante per la conservazione della biodiversità!
Ciao Roberto
verum stabile cetera fumus
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Ottimo consiglio! Purtroppo dove non si sfalcia c'è un progressivo avanzamento degli arbusti e poi degli alberi. E' necessario mantenere l'ecosistema prato (sia per quanto attiene alla biodiversità animale che vegetale)
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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forestry
Utente V.I.P.
Città: Vicenza
Regione: Veneto
163 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 dicembre 2008 : 00:05:34
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cerca di mantenere il confine bosco/prato abbastanza frastagliato e non geometrico, così che sia meno antropico e con più diversità!
| Messaggio originario di Alessandro:
Hai fatto bene ad intervenire Stefano e Ti rispondo. Un bosco ormai è una coltivazione a tutti gli effetti. Se poi cominciamo ad intervenire con argomenti come i tagli a ceduo / a fustaia ci sarà chi obietterà che il taglio del bosco è contro natura, che non si possono inserire specie alloctone. Personalmente se parliamo di tagli e di governo selvicolturale non mi crea problemi, ma vorrei evitare discussioni fatte nel passato come quelle del Pollino.
Il fatto poi che si tratti di un ceduo (come viene descritto nel primo messaggio) si tratta di un bosco a fini produttivi.
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Ok viste le spiegazioni purtroppo sono d'accordo. dico purtroppo perchè è un peccato che certe discussioni potenzialmente molto interessanti siano bloccate sul nascere ma comunque è accettabile, per il bene comune, essendo aperta a tutti e in forma scritta su un mezzo come internet oltretutto. In effetti senza una spiegazione come quella che hai dato potevano sorgere degli interrogativi ma hai chiarito e si chiude qui.. peccato, ma buona notte a tutti comunque!
ciao
non si produce più per consumare si consuma per produrre |
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Canaj
Utente V.I.P.
Prov.: Grosseto
Regione: Toscana
288 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 dicembre 2008 : 02:25:54
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Ciao. Mi permetto di dare il mio consiglio.
In un qualsiasi bosco ceduo non possiamo permetterci di lasciare fare al bosco il suo corso, perchè finiremmo per danneggiarlo. (solo nei cedui a sterzo l'invecchiamento può essere lasciato libero, anche perchè non converrebbe economicamente eseguire tagli poco utili). Infatti a lungo andare i polloni meno vigorosi finiranno per soccombere sotto la concorrenza dei più vigorosi, ma questi ultimi prima di spuntarla dovranno tribolare un pò troppo a lungo. Quindi nel caso in cui si voglia mantenere il governo a ceduo, il turno va rispettato.. cioè i tagli ogni tot anni vanno continuati. -Se invece il nostro intento è convertire il ceduo nella fustaia (in cui il soprassuolo deriva da seme), possiamo ad un certo momento eseguire un taglio di avviamento alla fustaia (dopo un certo numero di anni di invecchiamento), eliminando i polloni peggiori delle ceppaie e lasciando quelli messi meglio.. in genere 2-3 per ceppaia. In questo modo eliminiamo a questi ultimi la fatica di doversi liberare da soli, cosa che avverrebbe lo stesso, ma in molto più tempo e con più difficoltà. E' importante rilasciare i polloni migliori perchè questi dopo tale taglio di avviamento daranno luogo ad una fustaia provvisoria (agamica perchè nata da gemma non da seme), costituita da piante che, giunte a maturità, dovranno disseminare... originando la fustaia vera e propria (nata da seme). dovranno quindi poter sviluppare bene la chioma! Con il taglio di avviamento si può regolare la mescolanza, in modo da mandare a seme le specie che vogliamo nel bosco futuro... io nel caso eliminerei la robinia ad esempio, che essendo infestante romperebbe un pò le scatole.
-Se si vuole mantenere il governo a ceduo e il ceduo è stato sfruttato a lungo e le ceppaie sono vecchie, bisogna che al momento del taglio, alla fine del normale turno fino ad ora seguito, si rilascino dei polloni (sempre scelti fra i migliori), i cosiddetti allievi, che dovranno mantenersi in vita anche per tutti gli altri futuri tagli andando a costituire piante adulte all'interno del ceduo (matricine) le quali disseminando rinnoveranno il bosco. Dalle piante originate da seme si potranno costituire ceppaie giovani che avranno rinnovato il ceduo.
Ora vo a letto, avevo poco tempo per spiegarti e comunque ogni bosco è una cosa a sè, bisognerebbe esserci dentro per dare consigli specifici giusti.. inoltre il tuo è misto.. ciò complica la situazione. Appena avrò più tempo cercherò di aiutarti un pochino meglio |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 28 dicembre 2008 : 09:35:05
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Visto l'interesse collettivo chiedo agli Amministratori di continuare la discussione.
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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Piccolo Lupo
Utente Senior
Città: Cairo Montenotte
Prov.: Savona
Regione: Liguria
687 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 dicembre 2008 : 12:53:03
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| Messaggio originario di Alessandro:
Visto l'interesse collettivo chiedo agli Amministratori di continuare la discussione.
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori
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Sì, oltre l'interesse collettivo, trovo siano stati espressi tanti suggerimenti sensati, diversificati e con cognizione sull'argomento. Personalmente anch'io gradirei che la discussione si sviluppasse ulteriormente, mi interesserebbe sopratutto approfondire i pro ed i contro di una conversione a fustaia riguardo la biodiversità.
"se avessi cinquantatre' minuti da spendere, camminerei adagio adagio verso una fontana..." |
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a p
utente ritirato in data 22.02.2012
9799 Messaggi
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Inserito il - 28 dicembre 2008 : 18:39:01
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Ho avuto il beneplacito, andiamo avanti. Sinceramente la cosa mi interessa!
Rispondendo a Alessandro (piccolo lupo) i vantaggi ambientali ci sono. Tieni presente che un ceduo è di solito coetaneo, viene tagliato ogni x anni e si rinnova (taglio a raso). Un ceduo convertito a fustaia, prevede la rinnovazione tramite piante che derivano da seme .. se ben governata si arriva ad un bosco più o meno disetaneo, che favorisce una diversità una biodiversità
Alessandro PD
Chi ama la Natura le lascia i suoi fiori |
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Flavia
Utente Senior
Città: Terni
Prov.: Terni
Regione: Umbria
565 Messaggi Tutti i Forum |
Inserito il - 28 dicembre 2008 : 19:20:50
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Non mi intendo molto di selvicoltura però il consiglio che posso darti io è quello di cercare dove possibile e se devi togliere qualche albero, di eliminare per prima cosa le robinie, sono piante belle a vedersi ma molto infestanti e pian piano possono andarsi a sostituire a specie autoctone. stesso vale a dirsi per specie come l'ailanto, se presente. Poi ti posso dire che per il resto io provvederei solo a diradare eventuali polloni troppo fitti e a mantenere il prato come ti hanno già detto. Dimenticavo, è importante se vuoi che i castagni siano produttivi e non si ammalino che le piante restino ben distanziate e il bosco non deve essere troppo fitto.
Flavia |
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jo
Utente Junior
Città: Torino
Prov.: Torino
Regione: Piemonte
28 Messaggi Flora e Fauna |
Inserito il - 28 dicembre 2008 : 21:35:45
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Ciao a tutti, prima di tutto grazie mille per i vostri consigli! Li ho letti tutti con grande interesse e mi saranno tutti utili. Vorrei precisare che ho preso in affitto questo bosco proprio per evitarne la continua ceduazione: e’ molto avvilente, quando si passa piu’ e piu’ volte in un bosco, tanto che se ne conoscono a memoria alcuni alberi, di cui segui la crescita nelle varie stagioni, passare un bel giorno e trovare che te li hanno tagliati tutti. Quindi fra ceduo e fustaia, scelgo senz’altro fustaia.
| Messaggio originario di Canaj:
Ciao. Mi permetto di dare il mio consiglio. In un qualsiasi bosco ceduo non possiamo permetterci di lasciare fare al bosco il suo corso, perchè finiremmo per danneggiarlo. (solo nei cedui a sterzo l'invecchiamento può essere lasciato libero, anche perchè non converrebbe economicamente eseguire tagli poco utili). Infatti a lungo andare i polloni meno vigorosi finiranno per soccombere sotto la concorrenza dei più vigorosi, ma questi ultimi prima di spuntarla dovranno tribolare un pò troppo a lungo. Quindi nel caso in cui si voglia mantenere il governo a ceduo, il turno va rispettato.. cioè i tagli ogni tot anni vanno continuati. -Se invece il nostro intento è convertire il ceduo nella fustaia (in cui il soprassuolo deriva da seme), possiamo ad un certo momento eseguire un taglio di avviamento alla fustaia (dopo un certo numero di anni di invecchiamento), eliminando i polloni peggiori delle ceppaie e lasciando quelli messi meglio.. in genere 2-3 per ceppaia. In questo modo eliminiamo a questi ultimi la fatica di doversi liberare da soli, cosa che avverrebbe lo stesso, ma in molto più tempo e con più difficoltà. E' importante rilasciare i polloni migliori perchè questi dopo tale taglio di avviamento daranno luogo ad una fustaia provvisoria (agamica perchè nata da gemma non da seme), costituita da piante che, giunte a maturità, dovranno disseminare... originando la fustaia vera e propria (nata da seme). dovranno quindi poter sviluppare bene la chioma! Con il taglio di avviamento si può regolare la mescolanza, in modo da mandare a seme le specie che vogliamo nel bosco futuro... io nel caso eliminerei la robinia ad esempio, che essendo infestante romperebbe un pò le scatole.
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Considerando dunque che la ragione principale per cui ho preso in affitto questo bosco e’ di evitarne il taglio, preferisco senz’altro la fustaia al ceduo; capiamoci: non mi interessa di ricavare per forza un profitto da questo bosco (se càpita di ricavarne un po’ di legna da ardere, bene, ma e’ secondario) quindi la fustaia per me sarebbe un modo per accelerare l’evoluzione “naturale” del bosco. Mi confermate che la conversione da ceduo a fustaia, ben descritta da Canaj, e’ benefica da questo punto di vista? E mi confermate anche questo: la fustaia, se per qualche ragione non piu’ governata, si “autosostiene” oppure in qualche modo via via si degrada?
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