Ciao Maurizio, sono certo che avrai già visto una cosa del genere... per questo saresti così gentile da dare un nome al gasteropode che compare alla fine del video?
San Miniato dopo la mareggiata
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
Data la tarda ora notturna ed insonne, mi sono avvicinato al PC ed ho visto il post di Simone: non mi concilia certo il sonno vedere una simile carrellata di pezzi interessanti ed il sempre attuale ed ottimo regista all'opera, anzi mi provoca uno stimolo a prepararmi ed uscire in cerca di qualcosa, ma non si può, domani mi attende il lavoro.. rimandiamo. L'esemplare presentato dovrebbe appartenere, col permesso di Murex76, alla famiglia Muricidae, e più precisamente assegnato a Thais hoernesiana (Pecchioli, 1864). Di nuovo complimenti per il video ed i bellissimi posti che ci fai conoscere. Ciao ed a presto.
Ciao Simone, purtroppo per il solito problema non ho potuto vedere il video (si tratta del giacimento dove mi hai portato?). Ecco la Thais hornesiana che trovai in quel posto proprio in quell'occasione (mi scuso per la pessima qualità dell'immagine).
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Modificato da - emilio fossili in data 19 dicembre 2008 15:02:20
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
Escludendo una causa meccanica dovuta all'attività umana, una simile quantità di frammenti rotti di conchiglie è associabile, ipoticamente parlando, ad un'area di battigia, in cui le conchiglie, infrangendosi sulla riva con le onde venivano rotte? Faccio questo domanda perchè conosco un affiormento qui nell'astigiano, un vero e proprio strato in parete, quindi una condizione diversa da quella proposta nel video, in cui di conchiglie intere non c'è neanchè l'ombra, in compenso ci sono 10 cm buoni di frammenti tutti rotti, e quello che mi lascia stranito, neanche l'ombra di un foraminifero, per questo ho ipotizzato che fosse un'area di battigia.
Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)
Mi ricorda le vecchie spiaggiature dopo mareggiata a Calambrone presso Livorno, il tutto sembrerebbe confortato da specie che normalmente non vivono a grandi profondità. Riguardo ai foraminiferi, in certe spiaggiature attuali se ne trovano, anche se prevalentemente benthonici. Ciao ed a presto.