Il 12 febbraio prossimo ricorrerà il duecentenario dalla nascita di Charles Darwin, naturalista inglese reso famoso dal suo celebre: "On the origin of the species" (Sull'origine delle specie) libro di 500 pagine, pubblicato nel novembre del 1859 e che non appena venne alla luce fu destinato a diventare fondamentale per la scienza.
I vari capitoli trattano di argomenti come la lotta per la soppravvivenza, la selezione naturale, ecc. ma questo libro pubblicato in appena 1250 copie, viene esaurito nel giro di una sola giornata, diventa subito un best seller e nel giro di pochi anni, nel 1876, ha già raggiunto una tiratura di 60.000 copie, qualcosa di notevole per l'epoca! Viene tradotto inoltre nelle principali lingue, generando tanti entusiasmi ma anche dei ferocissimi attacchi!
OXFORD, Riunione della Società Inglese per il Progresso della Scienza, 30 giugno 1860
SAMUEL WILBERFORCE, Vescovo anglicano di Oxford:
“Amici miei, dalla teoria del signor Darwin è possibile trarre soltanto due conclusioni: O che perfino l’uomo è privo di un’anima immortale o che al contrario ogni creatura vivente e perfino ogni pianta ne possieda una; ogni gambero, ogni patata, perfino il comune lombrico.
Se tutto questo fosse vero credo proprio che nessuno di noi troverà il coraggio di consumare il tradizionale roastbeef inglese quando torneremo a casa sta sera.
Vedo che non sono riuscito a fare breccia sul signor Huxley, allora gli farò una domanda, una sola: Vorrei sapere se è per parte di suo nonno o per parte di sua nonna che si dichiara discendente dalla scimmia.”
THOMAS HENRY HUXLEY, Biologo e filosofo inglese:
“Il Signore è giusto, e lo mette nelle mie mani.
Signor presidente, signore e signori, sua eccellenza. Lei signore, ha voluto ridicolizzare una nuova teoria scientifica definendola rozza e semplicistica. Il signor Darwin ha dedicato la maggior parte della sua vita a ponderare questo importante argomento, la nostra conoscenza è molto incompleta ma le somiglianze strutturali tra l’essere umano e la scimmia sono evidenti e anche innegabili.
Se poi le scimmie, i vescovi o i tuberi siano tutti opera di Dio non è mia competenza giudicarlo.
E’ perfettamente legittimo contemplare l’eventualità che un fenomeno qualsiasi sia il risultato di una qualche causa a noi sconosciuta, ma è una cosa stupida, eccellentissimo vescovo, che un uomo metta da parte la sua ragione e scelga di cadere nel ridicolo!”
Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)
Verissimo... eppure sono passati quasi 150 anni! E c'è ancora chi tramite i fossili pretende di screditare l'evoluzione, chi ritiene che le specie siano rimaste immutate dal momento della creazione ad oggi, chi confonde evoluzione e origine ... e pretende di avere ragione!
Il dialogo l'ho tratto da questo video:
Modificato da - Lucabio in data 12 dicembre 2008 18:39:31
Grande luca, lo metto anche sul nostro sito del GAMPS.
Tutto finisce, ma il ricordo del nostro passaggio vivrà nella memoria sino a quando l'ultima persona avrà occhi per vedere ciò che abbiamo fatto. Simone Casati
Vi segnalo che nel programma della 23a edizione di Giovedì Scienza, presso il Teatro Colosseo di Torino, Via Madama Cristina, n.71 è previsto per il 12 febbraio 2009, ore 17:45 un incontro tenuto da Piergiorgio Odifreddi, dal titolo: (RI)LEGGERE DARWIN 150 ANNI DOPO. Un uomo tra gli animali o un animle tra gli animali? Eccovi la locandina!
Immagine:
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Scavare alla ricerca di ossa presenta qualche rischio, quanto basta per dare un minimo di brivido all'avventura, e probabilmente quel tanto che se ne corre anche, in media, quando si fa della caccia grossa in auto. Il rischio, inoltre, qui lo corre soltanto il cacciatore. Vi sono l'incertezza e l'eccitazione e tutte le emozioni del gioco d'azzardo, senza però i suoi aspetti deteriori. Il cacciatore non sa mai che cosa sarà il suo bottino: forse nulla o forse un animale che nessun occhio umano ha mai visto prima. Oltre il prossimo colle può aspettarlo una grande scoperta! La caccia alle ossa richiede conoscenza, abilità ed una certa dose di coraggio. E i risultati sono molto più importanti, molto più degni e molto più durevoli di quelli di qualsiasi altro sport! Il cacciatore di fossile non uccide, anzi resuscita. E il frutto della sua fatica è quello di aggiungere qualcosa in più alla somma dell'umano piacere e ai tesori dell'umana conoscenza" (George Gaylord Simpson, Attending Marvels 1934)